Il rapimento è qualcosa di ancora non ben chiaro nelle menti dei
cristiani di tutto il mondo. Il motivo principale è che esso è stato, ed
è tuttora, descritto in molti modi contrastanti da libri, film e
simili, al punto da diffondere un falso punto di vista tra i credenti,
che è quello con cui ciascuno di noi guarda a questo evento.
Alla domanda “Perché ci sarà il rapimento?”, la maggior parte dei
cristiani risponderebbe: “Perché in questo modo la Chiesa non dovrà
affrontare la tribolazione!”
Tale risposta non fa altro che annullare la stessa dottrina del
rapimento, perché lo vede come un semplice mezzo per fuggire dal dolore e
dalla sofferenza. Se crediamo che la ragione per cui saremo rapiti sarà
evitare le pene e i guai della tribolazione, allora stiamo negando il
punto focale del vangelo di Cristo. So che sono parole forti, ma vi
assicuro che prima della fine di questo articolo avrete compreso cosa
vogliono davvero significare.
Innanzitutto, per comprendere una dottrina bisogna iniziare a spiegare le cose dal principio: “Perciò,
lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello
superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento
dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi,
dell’imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio
eterno.” (Ebrei 6:1-2)
Dunque, ciascuno di noi consideri se ha davvero ricevuto chiarezza
riguardo agli aspetti basilari della vita cristiana, quelli cioè che
devono essere appresi appena nati di nuovo, una volta e per sempre:
- Ravvedimento dalla opere morte;
- Fede in Dio;
- Dottrina dei battesimi;
- Imposizione delle mani;
- Risurrezione dai morti;
- Giudizio eterno.
Per prima cosa, qualcuno vede scritto in questa lista il rapimento?
Quello che vediamo scritto è piuttosto la risurrezione dai morti, ossia
l’atto di tornare in vita dopo essere defunti. Proprio come ha fatto
Gesù.
Fratelli, Gesù ha detto “Io sono la risurrezione e la vita” (Giovanni
11:25), quindi la speranza per coloro che sono morti è di essere
risorti a vita eterna! Il nostro Signore ha circa seimila anni di santi
defunti che devono essere fatti risorgere, perciò il rapimento non
riguarda il sottrarre i cristiani viventi da una situazione spiacevole.
Infatti, nella Bibbia la parola “rapimento” non compare mai. Ciò che
compare, invece, è la parola “risurrezione”.
Vedete ora perché ho detto che se uno pensa che il rapimento abbia a
che fare con l’evitare la sofferenza, nega il vangelo? Il vangelo
riguarda la risurrezione a vita eterna, non la fuga dalla tribolazione.
Andando avanti, consideriamo che se Dio un giorno risusciterà tutti i
Suoi figli defunti, allora in quel giorno vi saranno anche dei figli di
Dio ancora viventi che assisteranno a tale evento. Dunque, per questi
ultimi Dio userà un piano diverso, che consisterà nel tramutare nei
corpi senza che debbano passare per la morte. Così, dopo la risurrezione
dei morti, anche i viventi si uniranno ad essi vedendo i propri corpi
mortali trasformati in corpi immortali.
“Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo
trasformati, in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima
tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno
incorruttibili, e noi saremo trasformati.” (1 Corinzi 15:51-52)
La domanda che ora sorge spontanea è: quando avverrà la risurrezione?
Anche in questo caso, vogliamo sapere qual è la verità, cioè cosa dice
la Bibbia, non gli uomini.
“Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo
saranno tutti vivificati; ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia;
poi quelli che sono di Cristo, alla Sua venuta; poi verrà la fine,
quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà
ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza.” (1 Corinzi 15:22-24)
Questi versi ci dicono che esistono solo due gruppi di risorti:
Cristo e coloro che sono in Cristo alla Sua venuta, ossia tutti i morti
in Cristo nel corso della storia e coloro che saranno ancora vivi alla
Sua venuta. Inoltre, ci viene detto che esiste un ordine in cui la
risurrezione avrà luogo: per primo Cristo e per secondi coloro che sono
in Lui, prima i morti e poi i vivi.
Infine, ci viene espressamente detto che “poi verrà la fine”, cioè
dopo la resurrezione. Non c’è scritto “poi verrà la tribolazione”.
Questo è un elemento che indica chiaramente quando avverrà la
risurrezione dai morti, ma ci sono altri versi che confermano questa
tempistica.
“Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda
nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo
giorno.” (Giovanni 6:39)
“Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque
contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo
risusciterò nell’ultimo giorno.” (Giovanni 6:40)
“Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.” (Giovanni 6:44)
“Così l’uomo giace, e non risorge più; finché non vi siano più cieli egli non si risveglierà né sarà più destato dal suo sonno.” (Giobbe 14:12)
Potrebbe essere più chiaro di così? La nostra speranza è la
risurrezione che avrà luogo nell’ultimo giorno! Ossia l’ultimo giorno di
quest’era.
Alcuni potrebbero obiettare che questo termine indichi il giorno
prima dell’inizio della tribolazione, ma il verso di Giobbe ci dice
chiaramente che non vi saranno più cieli. Quindi come potrebbe la terra
continuare ad esistere senza cieli ed andare avanti per altri sette anni
di tribolazione? È assurdo!
In conclusione, fratelli, il nostro concetto di rapimento non è altro
che una discutibile tradizione umana. Dovremmo invece riferirci a
questi eventi come alla “nostra speranza della risurrezione”.
di Nathan Leal
Per gentile concessione di Sequenza Profetica
“Beato e santo è colui che ha parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potestà la seconda morte, ma essi saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui mille anni.”
(Apocalisse 20:6)
0 comments:
Posta un commento
Tutti i commenti non inerenti verranno cestinati