I tranelli del diavolo | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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domenica 20 giugno 2010
Unknown

I tranelli del diavolo

satana


"Impara a conoscere il nemico!" è un consiglio molto saggio in tempo di guerra. Chi non lo conosce, infatti, diventa facile preda dei suoi disegni.
Anche noi cristiani siamo coinvolti, volenti o nolenti, in una guerra. "Il nostro combattimento... non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti". Cosí scriveva l'apostolo Paolo ai credenti dei suoi giorni (Efesini 6:12). E in un altro brano aggiunge: "...affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo i suoi disegni" (2° Corinzi 2:11).
Anche oggi, se non vogliamo essere "raggirati" da questo nemico intelligente e astuto, è importante che siamo a conoscenza dei suoi obiettivi, delle sue armi e delle sue tattiche nei nostri confronti.
Mimetizzazione

Per vincere le battaglie, ogni esercito fa il possibile per cogliere di sorpresa il nemico. Veste i soldati in tute mimetiche, dipinge i carri armati e gli aerei con colori mimetici, e quando possibile cerca di attaccare di notte oppure alla prima luce, quando l'avversario può essere più facilmente colto impreparato.
Il nemico dell'umanità, Satana, è riuscito brillantemente ai nostri giorni in questa impresa. È riuscito addirittura a far credere alla maggior parte della gente che non esiste affatto! Non solo, ma perfino gran parte dei capi della religiosità ufficiale dichiara apertamente che Satana non esiste, che è solo una "personificazione del male" o il frutto dell'immaginazione di gente dalla "mentalità primitiva" (Gesù stesso, allora, era vittima di questa "mentalità primitiva"?!), e mettono in ridicolo chi lo prende sul serio. Cosí Satana può agire indisturbato per portare a termine i suoi disegni nefasti.
Non solo, ma riesce anche a far "addormentare" molti di coloro che continuano a riconoscere la sua esistenza e pericolosità. Molti cristiani effettivamente "ignorano" i suoi disegni (o, come meglio traducono la Riveduta e la Nuova Diodati, "le sue macchinazioni"). Quando incontrano difficoltà, disgrazie, tentazioni, depressioni, malattie, conflitti nella famiglia e nella chiesa, eccetera, l'ultima cosa cui pensano è una "macchinazione di Satana". Cosí diventano facili vittime e spesso finiscono sconfitti.

Certo, non voglio dire che tutte le nostre difficoltà siano da attribuire a Satana. Oscilliamo facilmente tra due poli opposti: quello di ignorare le macchinazioni del diavolo, e quello di attribuirgli tutte le colpe, anche di cose in cui non c'entra affatto! Abbiamo tre nemici, non uno: il mondo, la carne e il diavolo, e ciascuno fa la sua parte. Certe volte siamo noi stessi il nostro peggior nemico: ci comportiamo in maniera stolta, incosciente o infantile (ed è a questo che si riferisce la Bibbia quando parla della "carne"), e poi ne diamo la colpa al diavolo: una scappatoia troppo comoda!
Tuttavia, è certo che esiste un nemico che vuole farci del male, sia perché odia con tutto il suo essere non solo Dio, ma anche i figli di Dio, sia per metterci "fuori combattimento" perché non danneggiamo e non saccheggiamo il suo regno. In questo articolo, dunque, esamineremo alcune delle sue tattiche.

Tentazioni

 La tattica del diavolo più nota alla maggior parte dei cristiani è rappresentata dalle tentazioni; e proprio per questo, non le dedicherò molto spazio. Tutti conosciamo i racconti della tentazione di Eva nel giardino di Eden e quella di Gesù nel deserto. Anche a noi Satana manda i suoi messaggeri per suggerirci di fare del male, di disubbidire ai comandamenti di Dio, di negare e abbandonare la nostra fede. Talvolta ci parlerà anche dalla bocca dei nostri più cari e più fidati amici e fratelli nella fede, come a Gesù parlò dalla bocca di Simon Pietro (Matteo 16:22-23).
Non dimentichiamo però che non tutte le tentazioni vengono dal diavolo: egli ha un alleato dentro di noi, la nostra "carne" o vecchia natura adamica, che costituisce il suo appiglio e "pista di atterraggio". La Bibbia infatti afferma che "ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza, quando ha concepito, genera peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte" (Giacomo 1:14-15).
I leaders nella chiesa sono particolarmente bersagliati dalle tentazioni del diavolo, perché egli ben sa che se riesce a farli cadere nel peccato – possibilmente pubblico e scandaloso – danneggia tutta la chiesa e l'opera di Dio. Perciò la Parola di Dio stabilisce che un anziano nella chiesa deve avere "una buona testimonianza da quelli di fuori, perché non cada in discredito e nel laccio del diavolo" (1° Timoteo 3:7).
Le "classiche" tentazioni dei leaders nella chiesa sono tre: soldi, sesso e potere. "L'amore del denaro – ci avverte la Parola di Dio – è radice di ogni specie di mali" (1° Timoteo 6:10); e quando la chiesa prospera e diventa grande, inevitabilmente deve gestire notevoli somme di denaro che possono diventare un "laccio" per i leaders. Le tentazioni sessuali, poi, sono sempre in agguato, soprattutto per i pastori che devono occuparsi dei problemi delle donne della chiesa. Perciò è buona norma che essi non visitino né ricevano mai le sorelle della chiesa, o altre donne che cercano aiuto o consiglio, da soli, ma si facciano sempre accompagnare possibilmente dalla moglie, o in sua mancanza, almeno da un'altra sorella matura nella fede.

 Più subdole sono le tentazioni dell'abuso del potere. Dio ha dato ai Suoi ministri autorità sulla vita dei credenti, ma la tentazione è sempre presente di abusarne per appagare i propri desideri e ambizioni, anziché per la gloria di Dio e il bene del gregge. Quanti pastori si sono sviati dietro ambizioni di grandezza e di gloria personale, attaccandosi al potere e alla posizione nella chiesa invece di "pascere il gregge di Dio... volonterosamente secondo Dio; non per vile interesse... non come dominatori di quelli che vi sono affidati, ma come esempi del gregge" (1° Pietro 5:2-3).
Infine, bisogna riconoscere che la tentazione del diavolo per eccellenza – perché quella che ha prodotto anche la sua rovina – è quella dell'orgoglio. Anche questa è un pericolo cui sono particolarmente esposti i leaders nella chiesa: "Bisogna... che non sia convertito di recente, per timore che si gonfi di orgoglio e cada nella condanna del diavolo" (1° Timoteo 3:6). Ma anche i semplici credenti possono essere tentati alla stessa maniera. Ricordiamo l'esempio di Anania e Saffira: "Anania, perché Satana ha cosí riempito il tuo cuore da farti mentire allo Spirito Santo?" (Atti 5:3). Essi non morirono perché avevano tenuto per sé una parte del ricavato delle vendita del loro terreno: non avevano nessun obbligo di darne neanche una parte (v.4). Piuttosto, morirono perché avevano "mentito allo Spirito Santo", cercando di fare bella figura davanti alla chiesa e apparire più consacrati di quanto non fossero realmente. Un peccato di orgoglio pagato a caro prezzo.

 Per combattere le tentazioni, dobbiamo non solo, come Gesù, sgridare il Tentatore in faccia ("Vattene via da me, Satana!") e respingere i suoi suggerimenti con la "spada" della Parola di Dio ("Sta scritto... Sta scritto... Sta scritto..."), ma anche "rinunciare a noi stessi e prendere ogni giorno la nostra croce" per negargli ogni punto d'appoggio dentro di noi. Allora potremo "stare saldi contro [tutte] le insidie del diavolo" (Efesini 6:11).

Accuse

 Oltre le tentazioni al peccato, comunque, il diavolo ha molte altre armi da usare contro di noi; e la maggior parte passa attraverso la nostra mente. È qui che si svolge la maggior parte dei nostri combattimenti.
Un'arma principale di Satana sono le accuse. Satana è infatti chiamato "l'accusatore dei nostri fratelli, colui che giorno e notte li accusa davanti al nostro Dio" (Apocalisse 12:10). Invano, perché "noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto", il quale è egli stesso "la vittima espiatrice per i nostri peccati". Egli presenta il proprio sangue innocente davanti al trono di Dio a dimostrazione che nessuno può più "accusare gli eletti di Dio" perché "Dio è colui che li giustifica... e Cristo Gesù, colui che è morto e risuscitato è alla destra di Dio e intercede per noi" (1° Giovanni 2:1-2, Ebrei 9:12-14, Romani 8:33-34).
Ma, se Dio non ascolta le accuse di Satana, talvolta egli ottiene un migliore successo con noi. "Sei troppo cattivo per essere salvato", egli sussurra al nostro orecchio. "Hai commesso il peccato imperdonabile, la bestemmia contro lo Spirito Santo". "Questa volta l'hai fatta troppo grossa: Dio non ti perdonerà più". "Sarà meglio abbandonare la lotta perché sarai sempre uno sconfitto". Eccetera, eccetera...
"...essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello, e con la parola della loro testimonianza", dice la Scrittura (Apocalisse 12:11). Almeno per quel che riguarda le accuse che il diavolo rivolge a noi, l'arma vincente è propria questa: "la parola della nostra testimonianza". "Sí, sono un peccatore che merita l'inferno, ma GESÙ HA PAGATO PER ME! Nulla mi potrà mai separare dall'amore di Dio, e di Gesù che ha dato se stesso per me!" Zac! La spada della Spirito mette in rotta l'avversario!
Si racconta che Martin Lutero una notte sognò che il diavolo venne a trovarlo portando sottobraccio un grosso libro. "Cosa c'è in quel libro?" domandò Lutero. "Vuoi vedere?" rispose pronto il diavolo. Subito aprí il libro e Lutero, con orrore, cominciò a leggere il catalogo di tutti i peccati che aveva commesso fin dall'infanzia. Alla fine: "Sono tutti qui?" domandò. "No, no, ce n'è ancora", rispose Satana, tirando fuori altri libroni. Cosí continuò per parecchio tempo. Ma dopo molti volumi, quando il diavolo non aveva più nulla da mostrargli, Lutero prese una penna e l'inchiostro rosso e cancellò l'elenco dei suoi peccati, scrivendoci sopra: "PAGATO COL SANGUE DI GESÙ CRISTO". Il diavolo se ne fuggí con la coda tra le gambe!

Minacce

 Un'altra tattica che usa il diavolo è quella della minacce. "Il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente, cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede..." (1° Pietro 5:8). Un leone ruggente! Sí, fa la voce grossa ma... porta la museruola!
Che dice la Scrittura infatti? "Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca: ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca" (1° Giovanni 5:18). A meno che non ci esponiamo con il peccato o la ribellione deliberata, uscendo cosí dalla protezione divina, Satana non può toccare neanche un capello della nostra testa, né nulla che ci appartiene. Cioè, non lo può fare senza prima andare a chiedere il permesso al nostro Padre celeste, come vediamo dal caso di Giobbe (Giobbe 1:6-12). Certo, ci sono delle occasioni in cui Dio, per le sua buone ragioni, gli concede questo permesso. Ma altrimenti Satana non ci può fare niente di quello che minaccia.
Dunque, non dobbiamo avere paura del diavolo. Infatti quando ha insinuato nella nostra mente paure, preoccupazioni e ansie, ci ha già sconfitti. Sí, perché queste sono le armi che ha a disposizione contro di noi. Ci sono credenti che sono paralizzati dalla paura: paura dei demoni, paura dei cimiteri, paura di perdere il lavoro, paure per i figli, paura di ammalarsi, paura che possa accadere loro un incidente stradale o aereo...
"L'Eterno è mia luce e mia salvezza; di chi temerò? L'Eterno è la roccaforte della mia vita; di chi avrò paura? Quando i malvagi, miei nemici e avversari, mi hanno assalito per divorare la mia carne, essi stessi hanno vacillato e sono caduti. Anche se si accampasse un esercito contro di me, il mio cuore non avrebbe paura; anche se scoppiasse una guerra contro di me, anche allora avrei fiducia" (Salmo 27:1-3). Cosí cantò Davide, il quale certamente ne sapeva più di noi di guerre e di eserciti nemici!
Piuttosto, sapete chi è che deve avere paura? La Scrittura dice: "Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi" (Giacomo 4:7). Se fugge, vuol dire che ha paura di noi. E deve aver paura dei figli di Dio! Siamo infatti autorizzati a usare contro di lui il Nome che è al di sopra di ogni altro nell'universo, davanti al quale ogni ginocchio deve piegarsi e ogni lingua confessare che Gesù Cristo è il Signore (Filippesi 2:10-11)!
Le minacce del diavolo, allora, sono tutte menzogne perché non può farci niente. E cos'altro c'è da aspettarsi dal "padre della menzogna"?

Oppressione

 Un'altra tattica usata dal diavolo contro di noi è quella di giocare sulle nostre emozioni, producendo sensi di oppressione e di pesantezza. Ricordo bene un'occasione, all'inizio della mia vita cristiana, in cui questo mi è successo. Ero abituata a godere ogni mattina un tempo di lode, preghiera e comunione gioiosa col mio Padre celeste, ma un giorno, quando ho cercato di pregare, sembrava che le porte del cielo si fossero chiuse e Dio se ne fosse andato in vacanza. Una pesante cappa opprimeva il mio spirito. Il primo pensiero è stato: "Ho peccato, ecco perché c'è una barriera tra me e Dio". Ma, per quanto chiedessi allo Spirito Santo di scrutare il mio cuore e di illuminare la mia coscienza, non veniva in mente nulla.
Finalmente ho capito il trucco: "È il diavolo che cerca di opprimermi e di rubarmi la gioia!" Allora ho cercato di sgridarlo, di mandarlo via, ma... niente. Solo quando ho cominciato a lodare Dio, gridando e cantando inni di trionfo, in pochi minuti l'oppressione se n'è andata. La lezione mi è rimasta impressa fino ad oggi.
Abbiamo bisogno di discernimento per comprendere la differenza tra il senso di pesantezza e di lontananza da Dio prodotto dal nostro peccato; quello che è invece il "peso del Signore" che ci spinge a intercedere per qualche situazione (magari a noi sconosciuta); e i trucchi del diavolo che vorrebbe rubarci la gioia che fa parte del nostro patrimonio di figli di Dio.

Conflitti

 Infine, il diavolo cerca di provocare lotte e divisioni interne nelle nostre famiglie e nelle nostre chiese: una tattica vincente il qualsiasi conflitto. Egli sa bene che "un regno o una casa divisa in parti contrarie non potrà reggere" (Marco 3:24-25), per cui tenta in tutti i modi di provocare liti e spaccature. "Dividi e regna" è il suo motto.
È proprio in questo contesto che Paolo si riferisce alle "macchinazioni di Satana": sta parlando di perdono e riconciliazione. "Or a chi voi perdonate qualcosa, perdono anch'io... affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo i suoi disegni" (2° Corinzi 2:10-11).
Perciò, quando scoppiano inspiegabili litigi in famiglia, quando ci sentiamo stranamente irritati contro i nostri fratelli, non ignoriamo le macchinazioni di Satana! Riconosciamo che spesso c'è in mezzo la sua zampa, e combattiamolo con le armi spirituali. Soprattutto se siamo leaders nella chiesa, siamo esposti a questo tipo di attacco perché la nostra posizione è strategica per tutta l'opera di Dio nella nostra città, o qualunque sia la nostra sfera di influenza e di responsabilità. Quando il pastore è colpito, le pecore vengono dispersi (Marco 14:22), per cui siamo esposti "in prima linea" agli attacchi e ai tranelli del diavolo.
Un'altra tattica usata da Satana per provocare conflitti e divisioni è quella delle false dottrine: "Lo Spirito dice esplicitamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti ingannatori e a dottrine di demoni" (1° Timoteo 4:1-3). Diventa facile preda di questo tipo di inganno il credente che presuntuosamente rifiuta di riconoscere e di sottomettersi ai ministeri che Dio ha stabilito nella Chiesa e alla sapienza da essa accumulata nel corso dei secoli, piuttosto "affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale" (Colossesi 2:18).
Ai credenti di questo genere è facile che Satana si presenti "travestito da angelo di luce" (2° Corinzi 11:14) per impartire strabilianti "nuove rivelazioni" e "nuove dottrine" che non servono ad altro che a provocare divisioni, spaccature e guerre civili in mezzo al popolo di Dio, rendendolo inefficace nel combattimento contro il vero avversario.

Armatura


soldato di Cristo
 
Certo, Satana ci può colpire solo se trascuriamo di indossare tutta l'armatura che Dio ha fornito per il nostra uso (Efesini 6:11-18). Non intendo trattare qui nel dettaglio tale armatura, certamente già nota alla maggior parte dei credenti. Voglio dire soltanto: Usiamola! Dio ci ha fornito tutto ciò che ci necessita per poter resistere e sconfiggere tutti gli attacchi e i tranelli del diavolo. Stiamo dunque saldi, combattiamo e saremo vittoriosi!
Non dimentichiamo infine che, quando Satana non riesce a sconfiggere la Chiesa con gli inganni, l'ultima carta che ha da giocare è quella dello scontro frontale, la persecuzione. "Allora il dragone si infuriò... e andò a far guerra a quelli che... osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù" (Apocalisse 12:17). L'apostolo Paolo non aveva dubbi che era Satana a suscitare opposizioni, minacce e violenze contro la predicazione del Vangelo (1° Tessalonicesi 2:18). Anche il misterioso "angelo di Satana" al quale fu consentito di "schiaffeggiare" Paolo affinché non insuperbisse (2° Corinzi 12:7), secondo molti commentatori fu uno spirito al servizio di Satana che suscitava persecuzioni contro di lui.
Anche oggi in molti paesi del mondo quali la Cina, il Pakistan, l'Iran e l'Arabia Saudita molti nostri fratelli cristiani sono duramente perseguitati: minacciati, gettati in prigione, torturati, addirittura uccisi per la fede in Gesù. Non dimentichiamo dunque che, se Satana non riesce a fermarci con l'inganno, probabilmente tenterà di farlo con le maniere forti: "Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati" (2° Timoteo 3:12). Ma non temiamo, perché a tutti coloro che vinceranno, resistendo se necessario fino alla morte, è riservato una corona di vita. Non temiamo allora colui che può soltanto uccidere il corpo e poi non può fare più nulla contro di noi, ma piuttosto di mancare l'obiettivo di Dio per la nostra vita: "che portiate molto frutto, cosí sarete miei discepoli" (Giovanni 15:8).





«Non temerai i terrori della notte
né la freccia che vola di giorno
né la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che vaga a mezzogiorno» 
(Salmo 91: 5-6)
 

Liberamente adattato da internet
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3 comments:

  1. E' importante non sottovalutare l'avversario di un'astuzia extraterrestre, al difuori della portata umana, ma se si chiede lo Spirito Santo a Gesù ogni giorno potremo andare spediti nella Fede.
    ALLELUYA-MARANA THA'

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  2. Grazie dei tuoi commenti caro fabulus, Dio ti benedica e illumini il tuo cammino

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  3. Gloria a Dio sempre Alleluia sei meraviglioso Signore Gesù cristo grazie per il tuo sacrificio per noi peccatori.

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