Anatomia del vero credente | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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venerdì 7 maggio 2010

Anatomia del vero credente

genetica


In questi ultimi TEMPI, l'attenzione dei mass media è spesso rivolta ad un delicato problema, quale la manipolazione genetica. La possibilità di clonare l'uomo, spaventa molte persone. A ciò si aggiunge la possibilità di poter avere un figlio come lo si desidera, scegliendo il colore degli occhi, la statura, il colore dei capelli. Sono cominciati i lavori per la costruzione dell'ultima e spaventosa "torre di Babele".

Dio,  invece, è alla ricerca di veri credenti, uomini e donne, che possiedono precise caratteristiche, quali:

Altezza: Alto abbastanza da poter affrontare i problemi dell'oggi e guardare in un futuro pieno delle promesse di Dio: "Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano" (Giacomo 1:12).

Abbastanza alto da poter guardare lontano e intravedere il traguardo ormai prossimo: "Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta" (Ebrei 12:1,2).

Un'altezza che testimonia la nostra continua crescita spirituale e la nostra stabilità in Cristo: "É lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore; ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo" (Efesini 4:11-15).


Vista: Chiara e non distorta. Per essere assunti in determinati posti di lavoro, occorre avere un'ottima vista. Basta mezzo grado in meno per essere ritenuti non idonei. Allo stesso modo, il Signore è alla ricerca di credenti che abbiano una chiara visione dell'opera di Dio e ritiene non idonei coloro che hanno dei difetti visivi: "Tu dici: "Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!" Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo. Perciò io ti consiglio di comperare da me dell'oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere" (Apocalisse 3:17,18).

- Il credente ha una visione chiara della chiamata di Dio: "Avverrà negli ultimi giorni", dice Dio, "che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni" (Atti 2:17).

- Il credente ha una visione chiara della onnipotenza di Dio: "Il servo dell'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, andò fuori e vide che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città. Il servo disse all'uomo di Dio: "Ah, mio signore, come faremo?" Quegli rispose: "Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro". Ed Eliseo pregò e disse: "Signore, ti prego, aprigli gli occhi, perché veda!" E il Signore aprì gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo" (2Re 6:15-17).

- Il credente ha una visione chiara dell'amore di Dio: "Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui" (1Giovanni 3:1).

- Il credente ha una visione chiara della protezione di Dio: "Poi la parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: "Geremia, che cosa vedi?" Io risposi: "Vedo un ramo di mandorlo". E il Signore mi disse: "Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto" (Geremia 1:11,12).

- Il credente ha una visione chiara del ritorno di Cristo "Non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno" (Ebrei 10:25).

Bisogna avere lo sguardo intento alle cose spirituali: "Mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne" (2Corinzi 4:18).
I nostri occhi devono piangere quando ci sono problemi che ostacolano l'opera di Dio: "Poiché vi ho scritto in grande afflizione e in angoscia di cuore con molte lacrime, non già per rattristarvi, ma per farvi conoscere l'amore grandissimo che ho per voi" (2Corinzi 2:4).
Gesù pianse su Gerusalemme e i Suoi occhi si riempirono di lacrime: "Quando fu vicino, vedendo la città, pianse su di essa, dicendo: "Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai tuoi occhi" (Luca 19:41,42).
Allora gli occhi nostri vedranno il Re: "Il mio orecchio aveva sentito parlare di te ma ora l'occhio mio ti ha visto" (Giobbe 42:5).

Udito: Capace di ascoltare: "Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira" (Giacomo 1:19).
Samuele aveva un udito esercitato: "Ora Samuele non conosceva ancora il Signore e la parola del Signore non gli era ancora stata rivelata. Il Signore chiamò di nuovo Samuele, per la terza volta. Ed egli si alzò, andò da Eli e disse: "Eccomi, poiché tu mi hai chiamato". Allora Eli comprese che il Signore chiamava il bambino. Ed Eli disse a Samuele: "Va' a coricarti; e, se sarai chiamato ancora, dirai: "Parla, Signore, poiché il tuo servo ascolta"". Samuele andò dunque a coricarsi al suo posto. Il Signore venne, si fermò accanto a lui e chiamò come le altre volte: "Samuele, Samuele!" E Samuele rispose: "Parla, poiché il tuo servo ascolta". Allora il Signore disse a Samuele: "Ecco, io sto per fare in Israele una cosa tale che chi la udrà ne avrà intronati tutt'e due gli orecchi" (1Samuele 3:7-11).

- Dobbiamo essere capaci di discernere la nostra voce da quella di Dio: "Mentre entravano, egli pensò, vedendo Eliab: "Certo l'unto del Signore è qui davanti a lui". Ma il Signore disse a Samuele: "Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché io l'ho scartato; infatti il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell'uomo: l'uomo guarda all'apparenza, ma il Signore guarda al cuore". Allora Isai chiamò Abinadab e lo fece passare davanti a Samuele; ma Samuele disse: "Il Signore non si è scelto neppure questo". Isai fece passare Samma, ma Samuele disse: "Il Signore non si è scelto neppure questo". Isai fece passare così sette dei suoi figli davanti a Samuele; ma Samuele disse a Isai: "Il Signore non si è scelto questi" (1Samuele 16:6-10).

- Dobbiamo essere capaci di discernere la nostra voce da quella degli altri: "Allora Saul prese tremila uomini, scelti fra tutto Israele, e andò in cerca di Davide e della sua gente fin sulle rocce delle capre selvatiche e giunse ai recinti di pecore che erano presso la via; là vi era una caverna, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni. Davide e la sua gente erano in fondo alla caverna. La gente di Davide gli disse: "Ecco il giorno nel quale il Signore ti dice: "Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fa' di lui quello che ti piacerà"". Allora Davide si alzò e, senza farsi scorgere, tagliò il lembo del mantello di Saul. Ma dopo, il cuore gli batté per aver tagliato il lembo del mantello di Saul. Davide disse alla gente: "Mi guardi il Signore dall'agire contro il mio re, che è l'unto del Signore, e dal mettergli le mani addosso; poiché egli è l'unto del Signore" (1Samuele 24:2-6).

- Dobbiamo essere capaci di discernere La nostra voce da quella del diavolo: "Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone" (Apocalisse 11:13).

Ogni credente abbia l'udito esercitato all'ascolto della voce di Dio: "Il Signore, Dio...risveglia, ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti, come ascoltano i discepoli. Il Signore, DIO, mi ha aperto l'orecchio e io non sono stato ribelle, non mi sono tirato indietro" (Isaia 50:4,5).

Voce: Pronta a parlare di Gesù: "Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente" (Matteo 28:19,20).

La nostra voce deve essere pronta a "gridare" nel deserto del cuore dell'uomo: "Voce di uno che grida nel deserto: "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri" (Marco 1:3).

La nostra voce deve servire ad edificarci l'uno con l'altro e non a distruggere: "Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l'ascolta. Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione" (Efesini 4:29,30).

Il testo biblico è molto chiaro: quando non usiamo bene la nostra lingua, lo Spirito Santo che è in noi si rattrista ed alla fine può anche lasciarci: "Il maldicente non durerà sulla terra; il male darà senza posa la caccia all'uomo violento" (Salmi 140:11).

Allontaniamoci dal maldicente: "L'uomo perverso semina contese, il maldicente disunisce gli amici migliori" (Proverbi 16:28).

La lingua usata male è come un rasoio: "La tua lingua medita rovine; essa è simile a un rasoio affilato, o artefice d'inganni" (Salmi 52:2).

Quante vittime a causa della maldicenza: "Quando manca la legna, il fuoco si spegne; e quando non c'è maldicente cessano le contese. Come il carbone dà la brace e la legna dà la fiamma, così l'uomo rissoso accende le liti. Le parole del maldicente sono come ghiottonerie, penetrano fino nell'intimo delle viscere" (Proverbi 26:20).

Con la nostra lingua annunciamo al mondo che Gesù è il Salvatore: "Tu che porti la buona notizia a Sion, sali sopra un alto monte! Tu che porti la buona notizia a Gerusalemme, alza forte la voce! Alzala, non temere! Di' alle città di Giuda: "Ecco il vostro Dio!" (Isaia 40:9).

Il vero credente sa come usare la lingua: essa glorifica Dio: "Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento" (Efesini 5:3,4).

Il Signore ci ha dato una lingua per aiutare chi è nel bisogno: "Il Signore, Dio mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco" (Isaia 50:4,5).

Mani: Pronte ad aiutare sempre. Meditiamo sulle nostre mani "Considerai la cosa e mi posi a riflettere; e da quel che vidi trassi una lezione: dormire un po', sonnecchiare un po', incrociare un po' le mani per riposare... e la tua povertà verrà come un ladro e la tua miseria, come un uomo armato" (Proverbi 24:34).

Allontaniamo da noi la pigrizia e lavoriamo per il Signore. Le nostre mani devono presentare i calli per l'impegno per l'opera di Dio: "Io mandai loro dei messaggeri per dire: "Io sto facendo un gran lavoro, e non posso scendere. Il lavoro rimarrebbe sospeso se io lo lasciassi per scendere da voi" (Neemia 6:3).

Il lavoro da fare è grande, c'è posto per tutti: "Vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: "La mèsse è grande, ma pochi sono gli operai. Pregate dunque il Signore della mèsse che mandi degli operai nella sua mèsse" (Matteo 9:36-38).

Non seguiamo l'esempio di Pilato: "Pilato, vedendo che non otteneva nulla, ma che si sollevava un tumulto, prese dell'acqua e si lavò le mani in presenza della folla, dicendo: "Io sono innocente del sangue di questo giusto; pensateci voi" (Matteo 27:24).

lebbra

Seguiamo l'esempio per eccellenza, Gesù, pronto a toccare gli ammalati, gli afflitti, i morti, i ciechi: "Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: "Lo voglio, sii purificato". E in quell'istante egli fu purificato dalla lebbra" (Matteo 8:3).

Fratelli, sorelle impegniamoci per l'opera del Signore: "Fin dal mattino semina la tua semenza e la sera non dar posa alle tue mani; poiché tu non sai quale dei due lavori riuscirà meglio: se questo o quello, o se ambedue saranno ugualmente buoni" (Ecclesiaste 11:6).

Spalle: Abbastanza larghe per sopportare prove e difficoltà: "Carissimi, non vi stupite per l'incendio che divampa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Anzi, rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Se siete insultati per il nome di Cristo, beati voi! Perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di Dio, riposa su di voi. Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida, o ladro, o malfattore, o perché si immischia nei fatti altrui; ma se uno soffre come cristiano, non se ne vergogni, anzi glorifichi Dio, portando questo nome" (1Pietro 4:12-16).

Un tempo le nostre spalle erano piegate a causa del nostro peccato: "La loro mensa sia per loro una trappola, una rete, un inciampo e una retribuzione. Siano gli occhi loro oscurati perché non vedano e rendi curva la loro schiena per sempre" (Romani 11:9,10).

Oggi, in Cristo, le nostre spalle sono ben dritte e il nostro sguardo si proietta lontano: "Ecco una donna, che da diciotto anni era posseduta da uno spirito che la rendeva inferma, ed era tutta curva e assolutamente incapace di raddrizzarsi. Gesù, vedutala, la chiamò a sé e le disse: "Donna, tu sei liberata dalla tua infermità". Pose le mani su di lei, e nello stesso momento ella fu raddrizzata e glorificava Dio" (Luca 13:11-13).

Chi è piegato da situazioni e problemi, può correre fiducioso da Gesù: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero" (Matteo 11:28-30).

Nessuno volti mai le spalle a Dio: "Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si lasciano di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro condizione ultima diventa peggiore della prima. Perché sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto la via della giustizia, che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento che era stato dato loro. É avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio: "Il cane è tornato al suo vomito", e: "La scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango" (2Pietro 2:20-22).

Piedi: Pronti ad andare ovunque per portare l'Evangelo: "Quanto sono belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone notizie, che annunzia la pace, che è araldo di notizie liete, che annunzia la salvezza, che dice a Sion: "Il tuo Dio regna!" (Isaia 52:7).

Il nostro compito è quello di parlare a tutti di Gesù: "Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato. Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunzi? E come annunzieranno se non sono mandati? Com'è scritto: "Quanto sono belli i piedi di quelli che annunziano buone notizie!" (Romani 10:13-15).

Nell'armatura del credente, spesso, citiamo lo scudo della fede, l'elmo della salvezza, la spada dello Spirito, ma dimentichiamo le calzature: "Mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace" (Efesini 6:15).

Testa: Spesso abbassata in preghiera: "Abbiate sempre gioia; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito" (1Tessalonicesi 5:16-19).

La preghiera è il veleno di Satana. Viviamo pregando: "Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi" (Efesini 6:18).
Non cessiamo mai di pregare: "Cooperate anche voi con la preghiera, affinché per il beneficio che noi otterremo per mezzo della preghiera di molte persone, siano rese grazie da molti per noi" (2Corinzi 1:11).

Solo così la nostra mente sarà sana e i nostri pensieri saranno santi. La preghiera, la lettura e la meditazione della Parola di Dio rendono sana la nostra vita "Oh, quanto amo la tua legge! É la mia meditazione di tutto il giorno. I tuoi comandamenti mi rendono più saggio dei miei nemici; perché sono sempre con me. Ho più conoscenza di tutti i miei maestri, perché le tue testimonianze sono la mia meditazione. Ho più saggezza dei vecchi, perché ho osservato i tuoi precetti. Ho trattenuto i miei piedi da ogni sentiero malvagio, per osservare la tua parola. Non mi sono allontanato dai tuoi giudizi, perché tu mi hai istruito. Oh, come sono dolci le tue parole al mio palato! Son più dolci del miele alla mia bocca. Mediante i tuoi precetti io divento intelligente" (Salmo 119:97-104).

Cuore: Innamorato di Dio. Il Signore è alla ricerca di credenti con il cuore sincero: "Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù, per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne e avendo noi un grande sacerdote sopra la casa di Dio, avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede" (Ebrei 10:19-22).

Un cuore malvagio genera pensieri ed atti malvagi: "É quello che esce dall'uomo che contamina l'uomo; perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo invidioso, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l'uomo" (Matteo 7:20-23).

Un cuore rigenerato è sincero: "Tu hai scrutato il mio cuore, l'hai visitato nella notte; mi hai provato e non hai trovato nulla; la mia bocca non va oltre il mio pensiero" (Salmo 17:3).

Un cuore puro avrà comunione con Dio: "Chi salirà al monte del Signore? Chi potrà stare nel suo luogo santo? L'uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il proposito di ingannare. Egli riceverà benedizione dal Signore, giustizia dal Dio della sua salvezza" (Salmo 24:3-5).

Custodiamo il nostro cuore: "Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita" (Proverbi 4:23).


Conclusione

strada

Un lungo cammino sta davanti a noi: non lasciamoci spaventare dal tempo che lo compone o dalle circostanze che lo caratterizzeranno, miriamo soltanto alla vittoria che Dio ha preparato per noi per ogni giorno. Dio cerca credenti con tutte queste caratteristiche. Forse dirai che "é troppo per me". Naturalmente lo é, ma non per Dio. Egli é specializzato nel fare una nobile creazione da un materiale ignobile. Andiamo avanti e confidiamo nel Signore. Gesù sta per ritornare e allora potremo dire: "Non abbiamo compiuto imprese spettacolari, non abbiamo attuato programmi giganteschi, ma abbiamo seguito con gioia e con vittoria il programma di Dio che è meraviglioso e più grande di ogni programma umano e voltandoci indietro con gioia possiamo esclamare: "Signore abbiamo adempiuta la Tua volontà".




"Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni de' vostri poeti han detto: 'Poiché siamo anche sua progenie'."
(Atti 17:28)

Liberamente adattato da internet
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