La superstizione | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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martedì 12 luglio 2011
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La superstizione

superstizione

Un moderno vocabolario dà la seguente definizione al termine “superstizione”: "Insieme di credenze o pratiche rituali proprie di società e ambienti culturalmente arretrati, fondate su presupposti magici ed emotivi. Credenza nell'influsso di fattori extraterreni o magici sulle vicende umane". Dal latino superstitio-onis, composto di super “sopra” e “stare”.Oggi i libri sulla superstizione, sull’occultismo invadono prepotentemente il mercato, specialmente quelli di astrologia, ipnotismo, spiritismo, yoga, pranoterapia ecc...
In ogni edicola si possono acquistare riviste di occultismo corredate da videocassette o audiocassette per “informare” gli acquirenti riguardo ai misteri del mondo dell’ignoto, del paranormale, il pianeta inesplorato dello spirito.

Tra gli usi e costumi di un popolo, notevole importanza rivestono i comportamenti e le credenze, che hanno a che fare con l’arcano mondo delle superstizioni, dell’occulto, del malocchio, delle fatture, ecc. Analizzando marginalmente tale materia, sembrerebbe che non sia tanta la gente disposta a credere a tali fenomeni. Ma se si va un pò più addentro all’argomento e si fa una breve indagine, ascoltando direttamente la voce del popolo e degli anziani in particolare, si ha ragione di credere, che tale fenomeno non merita certamente di essere ignorato. Non per niente esiste un detto popolare molto conosciuto che così recita: “Nun ci cridiri, ma guardati”. 

Da ciò si evince che, se esiste tale detto, esiste anche, una buona parte di persone, che manifesta un certo timore quando si tratta di fatti misteriosi e fenomeni dell’occulto ma che ne viene attratto. Se la gente sapesse, però, quello che si nasconde dietro la superstizione e la magia, scapperebbe spaventata! Molte e svariate sono le manifestazioni di superstizione, secondo le regioni, i Paesi, e le diverse classi sociali. Generalmente ci sono superstizioni cosiddette “innocue”, e altre forme di superstizione che risultano influenzare particolarmente coloro che le praticano.

bibbia

Alla luce della Parola di Dio, noi scopriamo che ogni forma di superstizione, è contraria alla volontà di Dio. Anche le forme più “semplici” e “innocenti” possono essere pericolose. In queste pratiche, Satana trascina sempre più profondamente le persone nei legami più tenaci dell'astrologia, dell’occultismo, della magia, degli scongiuri, della divinazione, ecc. Qualcuno ha affermato: “A chi chiude la porta in faccia alla fede, la superstizione gli entra dalla finestra. Chi caccia via gli angeli di Dio, è tormentato dagli spettri di Satana”! Con la sua astuzia, Satana raggira la gente cominciando con il legare le persone con tanti fili, con cui intreccia una corda, per imprigionarle alla fine con catene di ferro. Molti pensano che tutto ciò non comporti alcun problema; altri lo fanno perché il resto degli amici lo fa e quindi non vogliano sentirsi diversi dagli altri: lo fanno "solo" per curiosità!

Con sempre maggiore pericolosità vediamo come la gente viene affascinata e perfino trascinata nel vortice della superstizione e della stregoneria.


A più riprese la Scrittura ci parla di un principe che opera nella mente degli increduli, degli scellerati, di quanti, cioè, prestano il fianco a Satana per farsi intrappolare dall’inganno tremendo di fenomeni anormali. Basti pensare che 510 passi biblici e 1250 versetti della Bibbia si riferiscono a pratiche occulte.
Diversi motti popolari o costumi paesani o credenze dei tempi antichi, appartengono all'oscuro dominio della superstizione popolare. Nella seguente enumerazione, menzioneremo soltanto quelle superstizioni che sono più praticate elencandole per categorie. E scopriremo insieme cosa dice la Bibbia in merito.

 
1. SEGNI DI FELICITÀ O DI FORTUNA


ferro di cavallo
Ci sono, a volte, alcune cose che sembrano essere segni di felicità e di fortuna come ad esempio il classico “ferro di cavallo”. Ma ecco un breve elenco:

 A. Segni di felicità o di fortuna nella natura

Trovare una coccinella, detta “del buon Dio”, un miosotis o “non ti scordar di me” bianco, ecc. Trovare dei quadrifogli o delle foglie di edera. Vedere un ragno di sera, o una ragnatela nell'angolo della camera. Sono questi alcuni segni di felicità o di fortuna per chi li trova. Le persone credono in queste cose e vivono molto spesso in funzione di esse.
Il credente  che ha realizzato che Dio è la fonte della felicità e della gioia crede invece così: 

 “Il Signore è la mia parte di eredità e il mio calice; tu sostieni quel che mi è toccato in sorte. La sorte mi ha assegnato luoghi deliziosi; una bella eredità mi è toccata! Benedirò il Signore che mi consiglia; anche il mio cuore mi istruisce di notte. Io ho sempre posto il Signore davanti agli occhi miei; poich'egli è alla mia destra, io non sarò affatto smosso. Perciò il mio cuore si rallegra, l'anima mia esulta; anche la mia carne dimorerà al sicuro; poiché tu non abbandonerai l'anima mia in potere della morte, né permetterai che il tuo santo subisca la decomposizione. Tu m'insegni la via della vita; vi son gioie a sazietà in tua presenza; alla tua destra vi son delizie in eterno” (Salmo 16:5-11). 

B. Presagi che annunziano una visita, una lettera, una notizia, del denaro, ecc.
  
Alcuni particolari “presagi”, sembrano volere “istruire” le persone intorno ad avvenimenti prossimi a venire. Ecco alcuni esempi:
Quando cade del pane o delle briciole nella minestra o nel caffè.

Quando si slacciano le stringhe delle scarpe o di una bretella.
Quando la mano destra, il naso o la testa prudono o una palpebra freme, o si starnutisce. 
Quando fischia l’orecchio e diciamo: “Chi ci sta pensando”?  
Quando si ha il singhiozzo: “C'è chi ci pensa”. 
Poi magari capita che viene a trovarci la persona che abbiamo pensato e la superstizione trova terreno fertile per attecchire.

Il credente invece che non è guidato da presagi perché sa che Dio opera in noi il volere e l’operare dice:
“Infatti è Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo” (Filippesi 2:13).

 
E’ Dio, e non il fato, la sorte, oppure determinate cose che accadono, che determina tutto. Dio non segue mai questa via per comunicare la Sua volontà all’uomo, perché così facendo contraddirebbe la Sua Parola e Dio non può venire meno:
“Dio non è un uomo, da dover mentire, né un figlio d'uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola?” (Numeri 23:19). 


C. I numeri

Anche i numeri sono considerati portatori di fortuna o di sfortuna. Molti  sono quelli considerano i numeri 13,17,3,9 come portatori di fortuna, o disgrazia. 
Così:
- Essere in “tredici a tavola” porta disgrazia.
- Alla vista di un marinaio, battere 3 volte col piede in terra.
- Fare 3 croci sopra la porta o al disopra della finestra, per scongiurare gli spiriti maligni. - Regalare sempre fiori in numero dispari.
- I numeri che si sognano.
A volte si crede che i numeri che uno sogna, bisogna andare subito a giocarli perché così si può vincere. C’è addirittura un libro chiamato “la smorfia”, che ti traduce in numeri i sogni. C’è del macabro nel giocare i numeri di coloro che hanno subito delle disgrazie. Così chi crede nella superstizione in caso di decesso giocherà i numeri riguardanti le persone coinvolte nella disgrazia, l’ora, il giorno, il mese.
Si vive nel timore e a volte nella paura di queste cose. La Bibbia rassicura chi confida nel Signore:
“Nel giorno della paura, io confido in te. In Dio, di cui lodo la parola, in Dio confido, e non temerò; che mi può fare il mortale”? (Salmo 56:3).
I numeri non hanno nessuna influenza sulla vita del credente perché Dio è il suo aiuto:
“Così noi possiamo dire con piena fiducia: «Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che cosa potrà farmi l'uomo?” (Ebrei 13:6). 


2. SEGNI DI SFORTUNA


sfortuna

A. Gli incontri

E’ segno di sfortuna, per molti,  incontrare:

 
- Uno spazzino o un prete di mattina prima di ogni altra persona.
- Un gobbo.
- Un corteo funebre.
- Un gatto nero o una lepre che attraversa improvvisamente la strada.
- Un corvo od altro uccello nero sul tetto.
- Un corteo funebre s'incontra con un corteo nuziale.
- I cani che scavano buche nella terra (presagio di morte o d'incendio).
- Il verso della civetta, del gufo, della cornacchia, del corvo, della gazza (presagio di
sfortuna o di morte).
 


b) Le posizioni

Alcune posizioni assunte da determinate cose o persone, sembrano portare sfortuna.
Ecco una serie di esempi:
- Il pane posato capovolto sulla tavola.
- Sedersi sul tavolo della cucina. Quante volte mia madre mi ha sgridato.
- Salutarsi incrociando le mani. Qualche volta è successo anche in Chiesa. Persone non convertite con le quali ci siamo salutati apertamente hanno detto: “Porta male”.
- Posare in croce o di traverso le posate.
- Rovesciare la saliera.
- Il pendolo che si ferma (morte del proprietario).


 c) Cadute, rotture e perdite

Alcune cose, quando si rompono sembrano portare sfortuna. Ad esempio:
- Rottura di vetro, di uno specchio, porta 7 anni di disgrazia.
- La caduta di un quadro.
- La perdita della fede matrimoniale.
- Passare sotto una scala.
In Dio, il credente ha realizzato sicurezza e libertà. Egli non teme i presagi e non crede in loro:
“Tu m'hai messo in cuore più gioia di quella che essi provano quando il loro grano e il loro mosto abbondano. In pace mi coricherò e in pace dormirò, perché tu solo, o Signore, mi fai abitare al sicuro” (Salmo 4:7,8).
Dalla mattina fino alla sera, Dio protegge la nostra vita:
 

“É bello celebrare il Signore e cantare le tue lodi, o Altissimo; proclamare al mattino la tua bontà, e la tua fedeltà ogni notte, sulla lira a dieci corde e sulla cetra, con la melodia dell'arpa! Poiché tu m'hai rallegrato con le tue meraviglie, o Signore; io canto di gioia per le opere delle tue mani. Come son grandi le tue opere, o Signore! Come sono profondi i tuoi pensieri! L'uomo insensato non conosce e lo stolto non intende questo: che gli empi germogliano come l'erba e tutti i malfattori fioriscono per essere distrutti in eterno. Ma tu, o Signore, siedi per sempre in alto” (Salmo 92:1-8). 

SCELTA DEI GIORNI, IMPORTANZA DATA ALLE STELLE E ALLA LUNA  
 
A. Scelta dei giorni


giorni

  La superstizione invita le persone a fare attenzione a determinati giorni ed anche a certi mesi dell’anno. Così accade che:
- Non bisogna tagliare le unghie ed i capelli ad un bimbo prima che abbia compiuto un anno.
- Sposarsi in maggio porta sfortuna così come sposarsi il 13 di venerdì porta male.
Sposarsi in giorno di pioggia porta fortuna. Anche perché si dice: Sposa bagnata sposa fortunata.
- Non aprire le finestre quando suonano le campane
- Il primo aprile è un giorno di sfortuna mentre il primo maggio è un giorno di fortuna.
- Un morto di domenica richiama un altro morto nel parentado.
Queste superstizioni possono apparire sciocche eppure quanti sono così scrupolosi nell’osservarle. Chi crede in queste cose e ne viene influenzato, in realtà, dimostra di avere paura di alcuni giorni rispetto ad altri. Dio è per il credente un rifugio in ogni giorno:
“Un giorno nei tuoi cortili val più che mille altrove. Io preferirei stare sulla soglia della casa del mio Dio, che abitare nelle tende degli empi. Perché Dio, il Signore, è sole e scudo; il Signore concederà grazia e gloria. Egli non rifiuterà di far del bene a quelli che camminano rettamente. O Signore degli eserciti, beato l'uomo che confida in te”! (Salmo 84:10-12).
La superstizione è sempre stata un terreno fertile fra i popoli pagani dove era particolarmente radicata ed osservata. Si credeva nell’influenza della luna e che determinati giorni potessero avere un’influenza negativa sulle persone.
Il Salmista che aveva sperimentato la potenza e la protezione di Dio poteva, invece, cantare con fiducia: 

(Salmo 121:1) “Alzo gli occhi verso i monti... Da dove mi verrà l'aiuto? Il mio aiuto vien dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra. Egli non permetterà che il tuo piede vacilli; colui che ti protegge non sonnecchierà. Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà. Il Signore è colui che ti protegge; il Signore è la tua ombra; egli sta alla tua destra. Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. Il Signore ti preserverà da ogni male; egli proteggerà l'anima tua. Il Signore ti proteggerà, quando esci e quando entri, ora e sempre”. 

B. Importanza data alla posizione degli astri e della luna

Tener conto dei segni dello zodiaco (pesci, scorpione, gemelli, ecc.), e del “calendario astrologico” per seminare e piantare; compiere certi atti od astenersene sotto il segno della luna (durante il plenilunio): seminare, piantare, mettere le uova alla cova, uccidere un animale, tagliarsi i capelli, raccogliere erbe, ecc.
Si entra così nel campo dell’astrologia. Di che segno sei? Leone? Ah, si vede perché sei aggressivo, impulsivo. Poi se si confrontano due gemelli, nati tutti e due lo stesso giorno a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, si nota che sono completamente diversi come carattere e attitudine. Se si legge l’oroscopo su due giornali diversi, scopriamo che dicono due cose completamente diverse.
Ma cos’è l’astrologia? L’astrologia si basa sulla presupposizione che gli astri, stelle e pianeti, influenzino e addirittura determinino il destino dell’uomo. Secondo gli astrologi gli eventi futuri sono già determinati dalla posizione dei corpi celesti quindi studiando la posizione dei corpi celesti si può conoscere il destino di una persona.
E’ facile vedere la sciocca inconsistenza di affidarsi all’astrologia per conoscere il futuro.
Se, infatti, il futuro di una persona è già determinato dalla posizione dei pianeti e delle stelle è completamente inutile cercare una guida negli astri. A che cosa serve questa guida se già è tutto stabilito? La guida serve qualora si voglia e si possa dare agli eventi un indirizzo piuttosto che un altro, ma se tutto ormai è ineluttabilmente stabilito, la guida non serve a niente. Servirà magari a placare l’innata curiosità di conoscere ciò che il futuro riserva. Ma questo non è certo la soluzione migliore ai problemi dell’umanità, né può bastare a soddisfare l’uomo affamato di risposte vere e convincenti.
Gli astrologi hanno una concezione meccanicistica dell’universo. Tutto deve muoversi ed operare in un determinato modo. L’astrologia vede l’universo creato, e non vede il Dio Creatore che è dietro ad esso e che tutto ha sotto il Suo controllo.
Giosia, re di Giuda, eliminò i segni zodiacali: “Il re ordinò al sommo sacerdote Chilchia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della porta d'ingresso, di togliere dal tempio del Signore tutti gli arredi che erano stati fatti per Baal, per Astarte e per tutto l'esercito celeste, e li bruciò fuori di Gerusalemme nei campi del Chidron, e ne portò le ceneri a Betel. Destituì i sacerdoti idolatri che i re di Giuda avevano istituito per offrire profumi negli alti luoghi delle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme, e quelli pure che offrivano profumi a Baal, al sole, alla luna, ai segni dello zodiaco, e a tutto l'esercito del cielo” (II Re 23:4,5).
Gli astrologi della corte di Nabucodonosor, non riuscirono ad interpretare il sogno del re mentre Daniele poté farlo illuminato da Dio: “Daniele rispose al re: «Il segreto che il re domanda, né saggi, né incantatori, né magi, né astrologi possono svelarlo al re; ma c'è un Dio nel cielo che rivela i misteri, ed egli ha fatto conoscere al re Nabucodonosor quello che deve avvenire negli ultimi giorni. Ecco dunque quali erano il tuo sogno e le visioni della tua mente quando eri a letto” (Daniele 2:27,28).
Dio sfidò gli astrologi in Isaia 47:13,14: “Tu sei stanca di tutte le tue consultazioni; si alzino dunque quelli che misurano il cielo, che osservano le stelle, che fanno pronostici a ogni novilunio; ti salvino essi dalle cose che ti piomberanno addosso! Ecco, essi sono come stoppia; il fuoco li consuma; non salveranno la loro vita dalla violenza della fiamma; non ne rimarrà brace a cui scaldarsi, né fuoco davanti al quale sedersi”. 
Gli astrologi Babilonesi non sapevano prevedere neppure il loro futuro mentre Isaia profetizzava per il Signore e guardava in un futuro di quasi quattrocento anni, poteva addirittura chiamare per nome il futuro conquistatore di Babilonia, Ciro: “Io dico di Ciro: "Egli è il mio pastore; egli adempirà tutta la mia volontà, dicendo a Gerusalemme: «Sarai ricostruita!» E al tempio: «Le tue fondamenta saranno gettate!» (Isaia 44:28).
Dio conosce il futuro, l’astrologia no! Il Signore, vieta ogni forma di superstizione e di magia:
“Quando sarai entrato nel paese che il Signore, il tuo Dio, ti dà, non imparerai a imitare le pratiche abominevoli di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché il Signore detesta chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli, il Signore, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te. Tu sarai integro verso il Signore Dio tuo; poiché quelle nazioni, che tu spodesterai, danno ascolto agli astrologi e agli indovini. A te, invece, il Signore, il tuo Dio, non lo permette” (Deuteronomio 18:9-14). 

  
Invocare la felicità o la buona salute

Ci sono dei riti che taluni scrupolosamente osservano per invocare la felicità. Ecco alcuni esempi:
- Nascondere del sale, del pane, o del denaro in casa (sotto una trave, una stufa, o sullo stipite della porta).
- Mettere la Bibbia sotto il proprio guanciale.
- Appendere un ferro di cavallo dietro la porta di casa o un corno rosso (ma bisogna farselo regalare).
- Rompere un bicchiere nel giorno del matrimonio.
- Tenere in mano delle monete mentre si cuoce un dolce affinché riesca bene. Fare il segno della croce sul pane prima di mangiarlo.
- Gettare sale in un appartamento nuovo prima che venga abitato.
- Mettersi addosso, come portafortuna, degli amuleti, un maialino, delle pietruzze, un funghetto, un numero tredici.
- Fare entrare a marcia-indietro nella stalla i maiali appena comprati;
 


PREVENIRE LA SFORTUNA


segni di sfortuna

Determinati atti devono essere osservati per prevenire la sfortuna. Ecco un breve elenco:
- Non aprire l’ombrello in casa.
- Non sedersi al tavolo.
- Non fare il letto in 3.
- Salutare la fata della casa quando si entra in casa altrimenti si offende e possono
cominciare i guai che comunque non mancano mai:
“All'empio succede quello che teme, ma ai giusti è concesso quello che desiderano” (Proverbi 10:24).
Queste sono le forme più “semplici”, ma non meno pericolose delle pratiche di occultismo. Seguono poi pratiche più palesi come leggere o farsi leggere le carte, Fare un malocchio o farselo togliere. Maledire qualcuno. Consultare lo spirito dei morti, rivolgersi a medium per evocare gli spiriti dei defunti, partecipare alle messe sataniche. Il mondo degli spiriti esiste, ma Dio non vuole che si abbia alcun contatto con questo mondo:
“Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini; non li consultate, per non contaminarvi a causa loro. Io sono il Signore vostro Dio” (Levitico 19:31).
Dio mostra la Sua severità verso queste persone: “Se qualche persona si rivolge agli spiriti e agli indovini per prostituirsi andando dietro a loro, io volgerò la mia faccia contro quella persona, e la toglierò via dal mezzo del suo popolo” (Levitico 20:6).

 
A Roma tempo fa, sono stati arrestati alcuni che partecipavano a delle messe sataniche. Solo per assistere pagavano duemila euro. Tutti i partecipanti erano industriali, gente facoltosa di un certo livello. Dio si esprime molto chiaramente, definendo queste pratiche, “abominevoli”:
Voi dunque osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni, e non commetterete nessuna di queste cose abominevoli: né colui che è nativo del paese, né lo straniero che abita in mezzo a voi. Poiché tutte queste cose abominevoli le ha commesse la gente che vi era prima di voi, e il paese ne è stato contaminato. Badate che, se contaminate il paese, esso non vi vomiti come ha vomitato le nazioni che vi stavano prima di voi. Poiché tutti quelli che commetteranno qualcuna di queste cose abominevoli saranno tolti via dal mezzo del loro popolo. Osserverete dunque i miei ordini e non seguirete nessuno di quei costumi abominevoli che sono stati seguiti prima di voi, e non vi contaminerete con essi. Io sono il Signore vostro Dio» (Levitico 18:26-30).
Sono pratiche che Dio detesta:
“Quando il Signore, il tuo Dio, avrà sterminato davanti a te le nazioni che tu stai andando a spodestare, e quando le avrai spodestate e ti sarai stabilito nel loro paese, guardati bene dal cadere nel laccio seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dall'informarti sui loro dei, dicendo: «Come servivano i loro dei queste nazioni? Anch'io voglio fare lo stesso». Non farai così riguardo al Signore tuo Dio, poiché esse praticavano verso i loro dèi tutto ciò che è abominevole per il Signore e che egli detesta; davano perfino alle fiamme i loro figli e le loro figlie, in onore dei loro dèi” (Deuteronomio 12:29).
Saul si rivolse ad una donna che sapeva evocare gli spiriti, nel tentativo di conoscere quello che il futuro gli riservava. Bisogna notare che la sua morte fu dovuta a questo peccato:
“Così morì Saul, a causa dell'infedeltà che egli aveva commessa contro il Signore per non aver osservato la parola del Signore, e anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti, mentre non aveva consultato il Signore. E il Signore lo fece morire, e trasferì il regno a Davide, figlio d'Isai” (I Cronache 10:13,14).
Il divieto di non dedicarsi all’occultismo non si è attenuato nel Nuovo Testamento. In Galati 5:19-21 si legge:
“Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio”. 


Come cristiani dobbiamo assolutamente evitare di immischiarci, in qualsiasi modo con il mondo degli spiriti e dell’occulto. Per il cristiano Dio è il futuro, nel vero senso della Parola e quello che conta è la guida di Dio giorno dopo giorno. L’ubbidienza alla guida divina, guida fedele e puntuale, condurrà il credente ed egli non avrà bisogno di conoscere che cosa lo aspetta. È sufficiente che lo sappia il Padre che è nei cieli.

Conclusione


scritture

Spesso la leggerezza e l’ignoranza di molte persone, le rende colpevoli dei propri guai terreni, senza rendersi conto in quale schiavitù spirituale si sono ridotti. Quanti potrebbero essere di nuovo sereni, sani e salvati se soltanto riconoscessero che i loro problemi sono la conseguenza di questo loro errore madornale e la mancanza di fiducia in Dio e nella Sua Parola a differenza del credente che dipende da Essa.

“I passi dell’onesto sono guidati dal Signore. Egli gradisce le sue vie” (Salmo 37:23)
 
E’ unica la libertà che i figli di Dio godono del continuo mentre gli altri temono i giorni, i mesi, gli anni, i presagi vari. Il credente vive nella libertà assoluta:
“Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi” (Giovanni 8:36).
Soltanto Gesù Cristo ha la potestà di soccorrerci, aiutarci, salvarci, perché Egli è venuto a distruggere le opere del diavolo ed il diavolo stesso:
“Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo” (I Giovanni 3:8).
Che il Signore, nella Sua grazia, apra loro gli occhi, affinché, per mezzo di queste indicazioni pur incomplete, sia fatta luce intorno a questo dominio delle tenebre, per conoscere il Salvatore onnipotente, che purifica da ogni peccato che spezza tutte le catene e ci dà la vittoria:
“In tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 8:37-39).

Né malocchi, né maledizioni, né altre simili cose possono intaccare la vita del credente il quale è paragonato alla pupilla dell’occhio del Signore:
“Perché chi tocca voi, tocca la pupilla dell'occhio suo” (Zaccaria 2.8).



La fede in Cristo è superiore ad ogni superstizione, ad ogni saggezza popolare, ad ogni scienza e ad ogni religione, perché è frutto di una rivelazione della verità direttamente da parte di Dio e non di una fallace indagine umana. Per riconoscere questa cosa, però, c'è bisogno di fede, la quale viene dall'udire la Parola di Dio.

Cerchiamo il Signore con tutto il cuore ed Egli si farà trovare da noi e ci libererà da ogni paura e ansia e da tutte le superstizioni su cui illusoriamente ci appoggiamo.

"L'Eterno è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? L'Eterno è la roccaforte della mia vita; di chi avrò paura?" (Salmi 27:1).
 
Con il Signore siamo al sicuro.
 





“Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca; ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca”.  
(I Giovanni 5:18)


Liberamente adattato da internet
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2 comments:

  1. "Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; nè per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il padre vostro celeste li nutre. Non valete milto più di loro? E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? E perchè siete così ansiosi per il vestire? Osservate come screscono i gigli della campagana: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto più per voi o gente di poca fede? Non siate dunque in ansia, dicendo:"Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?". Perchè sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perchè il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno." Matteo 6;25-34...La gloria di Dio manifestata ai suoi Figli fatti eredi delle sue promesse...Dio ti benedica!!!!

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  2. "Deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta." (Ebrei 12:1)...Dio benedica te!

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