Lo spirito di conquista | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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domenica 16 maggio 2010

Lo spirito di conquista

albero


Il frutto del giusto è un albero di vita, e chi fa conquista di anime è saggio (Proverbi 11:30).

Siamo nati per conquistare! Lo spirito di conquista che abbiano acquisito con la nuova nascita spirituale ci abilita a strappare le anime dal regno delle tenebre per portarle alla salvezza e realizzare così il piano di Dio. Quando si nasce di nuovo, si avverte un forte peso per i propri cari e un impellente desiderio di annunciare loro la buona novella della salvezza per grazia mediante la fede, affinché sperimentino la potenza di Dio nella loro vita. Far ricevere la salvezza a quelli della propria casa è un pensiero dominante in chi ha fatto l’esperienza della nuova nascita, ma non di rado accade che tale opera evangelizzatrice venga accolta con disapprovazione e dure persecuzioni, del resto scritturali, che possono produrre scoraggiamento e convinzione di fallimento. È l’avversario che si oppone ad ogni proposito di condurre anime alla salvezza e si ribella allo Spirito di Dio che è in noi insinuando nella mente di chi viene evangelizzato contrarietà, diffidenza e incredulità, affinché non venga strappato dalle sue grinfie.

Non bisogna demordere né arrendersi, ma ingaggiare una guerra spirituale per vanificare l’azione contraria del maligno e così adempiere il Grande Mandato che Gesù ha dato ad ogni credente, nessuno escluso. “ Andate, dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente” (Matteo 28:18-20). Ciascuno di noi è chiamato ad interrogarsi circa la misura in cui adempie il Mandato, sul numero di persone che ha portato alla salvezza, ed a riflettere sull’elemento principale che lo costituisce, quello di andare per fare discepoli. La chiesa di Cristo è missionaria, lo è ogni suo membro e nessuno può esimersi dall’andare in cerca di chi è perduto; soltanto dopo essere state conquistate per Cristo le persone possono trovare la salvezza e formare la Sua Chiesa, una chiesa che non ha mura ma  è aperta al mondo.

Esistono tre tipi di evangelismo: quello personale, che Gesù adottò con la Samaritana e con Nicodemo, quello di cellula, il cui vero fine è la conquista delle anime, quello di massa, tipico delle campagne evangelistiche degli apostoli, in genere accompagnate da segni, prodigi e miracoli che mostrano la potenza dell’Iddio vivente.

La Scrittura ci fa conoscere i comportamenti adottati da Gesù per conquistare le persone.

1. Non esitava a mescolarsi con quelli che avevano bisogno.
Matteo 2:17 “E Gesù, udito ciò, disse loro:"Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a ravvedimento".”. Infrangendo ogni tipo di barriera e contro il disappunto dei religiosi, come si accostò a Nicodemo, dottore delle Legge, così fece con la donna di Samaria, i cui abitanti erano ostili ai Giudei, con i pubblicani e i peccatori di ogni estrazione sociale, e per tutti aveva un messaggio di speranza. Sul Suo esempio chi si dice Suo discepolo non deve temere di avvicinarsi ai peccatori di ogni categoria, per curarli, guarirli e guidarli al ravvedimento.

2. Guariva gli infermi e dava risposte pratiche ai bisogni delle persone.

Atti 10:38 dice: “Come Dio abbia unto di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui”. In tre anni Gesù percorse tutta la Palestina predicando, insegnando, sanando ogni infermità e liberando gli oppressi, e come Lui anche noi dobbiamo andare attorno, perché anche noi siamo unti di Spirito Santo e di potenza per sanare, liberare e proclamare il tempo della grazia, visto che anche a Palermo si trovano persone bisognose di guarigione, di liberazione e di aiuto nella soluzione dei problemi. Molti, non sapendo a chi rivolgersi, finiscono nelle mani dei maghi, col risultato di una doppia beffa: dover pagare salate parcelle e vedere peggiorare la situazione! Costoro non conoscono Gesù, il Signore, che aiuta chi Lo invoca e gratuitamente dà soluzione ad ogni problema! Le persone devono sperimentare la guarigione divina, la liberazione da ogni legame ed influenza demoniaca, l’esaudimento alle preghiere, per comprendere appieno chi è Gesù!. 

3. Predicava la Buona Novella, il messaggio che infonde speranza e fede.

Matteo 18:11-12 “Poiché il Figlio dell’uomo è venuto per salvare ciò che era perduto. Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore ed una di esse si smarrisce, non lascerà egli le novantanove sui monti per andare in cerca di quella smarrita? ”. Chi ha il cuore di pastore, sull’esempio di Gesù va a cercare la pecorella smarrita per riportarla all’ovile, poiché le pecore non vengono mai da sole, hanno bisogno di qualcuno che vada a prenderle per portarle al sicuro.

4. Mandò i Suoi discepoli a fare lo stesso.

Dopo avere curato e istruito i discepoli, Gesù diede loro autorità sopra gli spiriti immondi e li inviò a fare le stesse cose che avevano visto fare a Lui. Matteo 10:1, 7, 8 "Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro autorità sopra gli spiriti immondi per scacciarli e per guarire qualunque malattia e qualunque infermità…Andate e predicate, dicendo: “Il regno dei cieli è vicino”. Guarite gli infermi, mondate i lebbrosi, risuscitate i morti, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Un messaggio straordinariamente breve ed incisivo quello che Gesù ordinò ai Suoi discepoli di predicare: “Il regno dei cieli è vicino!” Che vuol dire? Certamente che dobbiamo evitare messaggi lunghi e stancanti e dare spazio alla manifestazione della potenza di Dio, infatti alle poche parole doveva seguire l’azione del guarire i malati, mondare i lebbrosi, risuscitare i morti, scacciare i demoni! I discepoli ubbidirono e al loro ritorno riferirono con entusiasmo di aver visto i demoni fuggire al loro comando e gli ammalati ricevere guarigione!

5. La volontà di Dio non è cambiata. 

Se ubbidiamo e mettiamo in pratica il Mandato così come ci è stato dato, anche noi, come i discepoli di Gesù, assieme alla manifestazione della Sua potenza, vedremo il frutto e la moltiplicazione, perché le persone rimarranno catturate dal Suo amore e profondamente toccate nel cuore, in quanto non siamo noi a convincerle e ad operare in esse, “Poiché Dio è colui che opera in voi il volere e l’operare, per il suo beneplacito” (Filippesi 2:13), ma attraverso di noi Dio opera il Suo volere di guarire gli infermi, mondare i lebbrosi, cacciare i demoni, risuscitare i morti e mostrare il Suo regno.

La Scrittura ci fa conoscere i passi compiuti da Gesù…

· per conquistare i Suoi dodici

Luca 6:12-13 dice “Or avvenne in quei giorni che egli se ne andò sul monte a pregare, e passò tutta la notte in preghiera a Dio. E quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli, e ne scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli”. Gesù pregò un’intera notte prima di scegliere i suoi dodici tra i discepoli; li conquistò in preghiera, li strappò dal regno delle tenebre con il combattimento spirituale e quando li chiamò, Lo seguirono senza esitare; soltanto dopo averli scelti e costituiti apostoli ebbe inizio il Suo ministero terreno. La nostra meta è la conquista dei nostri dodici e dobbiamo effettuarla con fermezza, determinazione ed aggressività nei confronti del nemico che si oppone.

· per conquistare la samaritana

L’episodio della samaritana costituisce per noi una vera lezione di evangelismo.

- Il fatto che Gesù dovesse “passare per la Samaria” (Gv. 4:4) ci indica il primo passo dell’evangelizzazione: andare. Gesù diede l’esempio e successivamente ordinò ai suoi discepoli di fare lo stesso.

- Si rivolse alla donna con umiltà, infrangendo molte barriere: l’ostilità esistente tra giudei e samaritani, i pregiudizi del tempo che impedivano ad un uomo di parlare ad una donna, le profonde differenze che lo separavano da lei. Non le si presentò col fare di chi sta in alto, ma si fece bisognoso, le chiese da bere, e solo dopo aver instaurato con lei un iniziale dialogo, passò a toccare i tasti giusti per giungere al suo cuore. Parlò di acqua, cosa che rientrava negli interessi immediati della donna “…chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà mai più sete in eterno” (Gv. 4:14), dei suoi affetti “vai a chiamare tuo marito…” (v. 18), dei bisogni della sua anima “Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quel che conosciamo…” (v. 22), le disse cose che Dio Gli aveva rivelato e che naturalmente non avrebbe potuto conoscere “hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito…”, si rivelò come il Messia e in pochi minuti la Samaritana Lo ricevette come Signore. Gesù rispondeva a tutte le sue domande sulla base della Scrittura e Gli bastarono pochi minuti per trasformare quella peccatrice in una evangelizzatrice, infatti la donna di Samaria si precipitò immediatamente in città parlando di Lui, per farLo conoscere “Venite a vedere…” (Gv. 4:4-30).



Quando abbiamo conosciuto Gesù e Lo abbiamo ricevuto nel cuore, abbiamo avvertito un grande bisogno di portare l’Evangelo ai nostri cari, ma se quello spirito evangelistico si è affievolito, se i timori o la convinzione di fallimento lo hanno bloccato, dobbiamo ravvivarlo studiando la Parola, sconfiggendo i timori, le presunte difficoltà e le bugie del nemico che vuol farci credere nella nostra incapacità di conquista e nell’impossibilità di riuscita. Non servono grandi discorsi, bastano poche frasi mirate per fare breccia nel cuore delle persone e suscitare nel loro cuore il desiderio di conoscere questo Gesù vivente che le ama,  che vuol prendersi cura di loro e non ha nulla in comune con le fredde immagini prive di vita e di potenza. Abbiamo ricevuto lo spirito di conquista per adempiere il piano di salvezza di Dio e assolvere il Suo Mandato, non per mortificarlo o spegnerlo, pertanto, mettendo in azione la nostra fede, dobbiamo dichiarare che possiamo, perché siamo stati equipaggiati per conquistare anime per Gesù.

E' giunto il giorno nel quale ogni Cristiano deve ergersi come forte testimone delle proprie convinzioni! Il giorno è arrivato! Ci sono forze all'opera nel mondo pronte a schiacciarci, che crescono con una velocità allarmante, e che faranno di noi dei martiri per la causa di Cristo. Non ci saranno luoghi dove poterci nascondere, e non potremo come camaleonti camuffarci per sfuggire a tutto ciò, non ci resta che lottare per la causa di Cristo con coraggio e senza timori. Naturalmente avrà un costo. Esporsi per una causa lo ha sempre avuto. Non resta che chiederci: "avremo il coraggio morale di ergerci apertamente a fianco di Cristo?
A lottare per le nostre convinzioni a costo di impopolarità e persino della nostra vita?"
 Lo scopo primario del potere dello Spirito Santo è quello di aiutarti ad essere un testimone! Di riempirti con una tale potenza da poter rispondere al comandamento.

" Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura."( Mr 16:15)

Comportiamoci anche da pazzi, ma portiamo nel nostro cuore il coraggio di combattere per Lui e per quello che ci chiede,  come Lui ha fatto per noi. 




“Tutto posso in Cristo che mi dà la forza” 
(Filippesi 4:13) 


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