Vivere riconciliati | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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martedì 17 agosto 2010

Vivere riconciliati


Ama il tuo nemico

Lo avevo incontrato in una chiesa di Monaco: un uomo tarchiato, con un soprabito grigio, i capelli radi e un cappello di feltro marrone stretto fra le mani. La gente stava uscendo dal seminterrato dove avevo appena finito di parlare, spostandosi lungo le file di seggiole verso la porta posteriore. Si era nel 1947, ed ero venuta dall'Olanda nella Germania disfatta, con il messaggio di un Dio che perdona.
Era la verità che più avevano bisogno di sentire in quel Paese amaro, distrutto dalle bombe, e io, nel corso della conferenza, avevo presentato loro una mia immagine preferita. Forse perché il mare non è mai lontano dalla mente di un olandese, amavo pensare che proprio lì venissero gettati i peccati perdonati. "Quando confessiamo i nostri peccati," avevo detto, "Dio li getta nel più profondo degli oceani, e spariscono per sempre. E sebbene io non riesca a trovare nella Scrittura un verso che lo affermi, credo che Dio ponga sulle rive un cartello che dice: Vietato pescare."
Volti solenni mi fissavano, senza osare credermi del tutto. Dopo un qualunque discorso fatto nella Germania del 1947, non c'erano mai domande. La gente si alzava in silenzio, in silenzio raccoglieva i soprabiti, in silenzio lasciava la stanza.
E fu lì che io lo vidi, mentre si apriva una strada fra gli altri. Per un momento lo vidi col soprabito e il cappello marrone; ma un momento dopo lo rividi in una uniforme azzurra, col berretto a visiera e l'insegna del teschio con le ossa incrociate. Rividi di colpo il grandissimo locale con le sue luci violente che piovevano dall'alto; il patetico mucchio di vestiti e scarpe al centro del pavimento; la vergogna di passare nuda davanti a quest'uomo. Potevo vedere davanti a me la fragile figura di mia sorella, con le costole che sporgevano sotto la pelle incartapecorita. Betsie, come eri magra!
Il luogo era Ravensbruck, e l'uomo che ora si apriva la strada era un guardiano, uno dei guardiani più crudeli.
Ora stava davanti a me e mi porgeva la mano: "Un bellissimo messaggio, Fräulein! Come è bello sapere che, come lei dice, tutti i nostri peccati sono nel fondo del mare!"
E io, io che avevo parlato così teneramente di perdono, piuttosto che stringere quella mano frugai nella mia borsetta. Certamente non poteva ricordarsi di me; come poteva ricordare una prigioniera fra quelle migliaia di donne?


Ma io lo ricordavo bene e ricordavo la frusta di cuoio appesa alla sua cintura. Mi trovavo faccia a faccia con uno dei miei aguzzini e il mio sangue sembrava raggelarsi.
"Nel suo discorso ha citato Ravensbruck," stava dicendo. "Io vi sono stato come guardiano." No, non si ricordava di me.
"Ma dopo," proseguì, "sono diventato cristiano. So che Dio mi ha perdonato le cose crudeli che feci allora, ma vorrei udirlo anche dalle sue labbra. Fräulein," e di nuovo mi tese la mano, "mi può perdonare?"
E io stavo lì; io, i cui peccati devono essere continuamente perdonati, e non potevo perdonare. Betsie era morta in quel posto; poteva egli cancellare la sua lenta terribile agonia soltanto chiedendolo?
Non potevano essere stati molti i secondi in cui egli stette lì con la mano tesa, ma a me sembrarono ore mentre lottavo con la cosa più difficile che mai avessi dovuto fare.
Perché dovevo farlo, lo sapevo. Il messaggio secondo il quale Dio perdona ha una condizione preventiva: che noi perdoniamo coloro che ci hanno offeso. "Se non perdoni agli uomini i loro falli," dice Gesù, "neanche il tuo Padre Celeste perdonerà i tuoi."
Conoscevo ciò non soltanto quale comandamento di Dio, ma anche come esperienza quotidiana. Dopo la fine della guerra avevo aperto una casa in Olanda per le vittime della brutalità nazista. Quelli che erano in grado di perdonare i loro antichi nemici erano anche capaci di ritornare nel mondo e ricostruire la loro esistenza, quali che fossero le cicatrici fisiche. Quelli invece che alimentavano la loro amarezza rimanevano invalidi. Era una cosa così semplice e così terribile.
Ed io stavo ancora lì, col freddo che mi stringeva il cuore. Ma il perdono non è un'emozione, sapevo anche quello. Il perdono è un atto di volontà, e la volontà può funzionare indipendentemente dalla temperatura del cuore. "Gesù, aiutami!" pregai silenziosamente. "Posso alzare la mia mano. Questo posso ancora farlo. Tu fammi avere il sentimento."
E così, in modo legnoso, meccanico, posi la mia mano in quella tesa verso di me. E quando lo feci avvenne una cosa incredibile. Una corrente parti dalla mia spalla, scese lungo il braccio e balzò nelle nostre mani congiunte. E quindi questo calore risanante sembrò scorrere attraverso tutto il mio essere, facendo sgorgare le lacrime nei miei occhi.
"Ti perdono, fratello!" gridai. "Con tutto il mio cuore!"
Per un lungo istante ci stringemmo le mani, l'ex guardiano e l'ex prigioniera. Non avevo mai conosciuto l'amore di Dio in modo così intenso come allora. Ma anche così mi rendevo conto che non era il mio amore. Avevo tentato e non avevo avuto la forza. Era la forza dello Spirito Santo, come è riportato in Romani 5:5: "...perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per lo Spirito Santo che ci è stato dato."
(brano tratto dal libro "Vagabonda per il Signore")

Riconciliarsi

 
Vivere riconciliati: questo è il nostro desiderio; così regnerebbero la pace e la gioia. Ma purtroppo niente è così difficile come arrivare a tale riconciliazione. È come se il Nemico facesse di tutto per elevare barriere tra noi e il nostro prossimo, nella famiglia, nel lavoro, ovunque, affinché tale riconciliazione non possa verificarsi, ma al contrario cresca sempre di più l'amarezza, l'allontanamento e la divisione. Tuttavia ci sarà possibile vivere insieme riconciliati? La vita dei popoli sembra dimostrare il contrario. Guerra e minacce di guerra riempiono il mondo. L'ingiustizia e l'anarchia prevalgono, mentre la carità si raffredda, domina la violenza, il terrorismo avanza vittoriosamente.


Come è possibile questo? I negoziati di pace si moltiplicano. In tutto il mondo si parla di unione, di fratellanza universale, di tendenze all'unità come mai, sorgono alleanze di popoli su scala mondiale, ma ciò nonostante la pace si allontana più che mai. Siamo forse sulla soglia di una catastrofe mondiale? Come possiamo spiegare quanto avviene?


Noi uomini, nella temeraria esaltazione di noi stessi, ci dichiariamo indipendenti da Dio perseverando nel nostro peccato di odio, di ribellione e di amarezza. Pensiamo di potere, nonostante tutto, solo con le nostre forze, realizzare "la pace", ma una pace così è una pace illusoria. Il tempo della riconciliazione e della pace verrà tra i popoli qui sulla terra soltanto quando il Signore Gesù Cristo, vero Messia e Salvatore, apparirà in potenza e gloria. Gesù solo, e non noi peccatori, ma soltanto Lui, quando nella Sua gloria ritornerà, stabilirà il Suo Regno di giustizia e di pace. Innumerevoli uomini dovranno riconoscere davanti a Lui, il Giudice, la verità e confessare: "Siamo stati noi che abbiamo ostacolato la riconciliazione nel mondo e la pace tra i popoli. Noi abbiamo commesso l'ingiustizia, siamo colpevoli di odio e del nostro rifiuto a riconciliarci".
Vivere riconciliati insieme: oggi, in un clima pieno di tensione è forse impossibile? No. È sempre possibile, purché gli uomini siano disposti a riconoscere la verità e la propria colpevolezza nella mancanza di amore e pazienza verso il prossimo. È possibile quando, pur sentendosi amareggiati e offesi, non accusano ma si pentono dai loro peccati come nel caso di quella figlia nei rapporti con la madre. Così irrompe la carità, come in una terra bene arata e concimata, dove le piante fioriscono nella loro bellezza. La carità ridestata, misericordiosa verso il prossimo, irrompe nel cuore chiuso e forse amareggiato facendolo intenerire; gli uomini divisi dalla discordia si ritrovano insieme. Sì, la riconciliazione tra gli uomini è possibile come è vero che Gesù si è fatto il nostro Mediatore e ci ha redenti sulla croce del Golgota rendendoci riconciliati, capaci di perdonare e disposti a perdere l'amarezza del nostro cuore.


Questa vita riconciliata che rappresenta una parte del Regno dei Cieli sulla terra deve e può cominciare in mezzo a noi, quando Gesù è veramente il Signore della nostra vita e noi viviamo secondo il Suo comandamento: "Se tuo fratello ha qualcosa contro di te o tu contro di lui va' a riconciliarti".
Se tu vivi la riconciliazione nella tua vita personale, poi si diffonde un effetto benefico nella tua famiglia, nella tua vita professionale, nel luogo dove abiti, simile ad onde che vanno lontano. La riconciliazione è contagiosa e anche altri giungono alla riconciliazione. Anzi di più: il nostro destino per l'eternità, dove vivremo senza fine, dipende da questa riconciliazione, perché Gesù dice che il non riconciliato dovrà soffrire, patire prigioniero nell'altro mondo finché non avrà pagato fino all'ultimo centesimo (cfr. Matteo 5:26).

Questo è l'appello che ci rivolge il Signore: riconciliati!



La riconciliazione con Dio e tra di noi porta gioia tra le tenebre del nostro tempo. Invece la non riconciliazione sempre all'infelicità. Nulla produce tanta amarezza e perfino odio come il non essere disposti a riconciliarsi. Si vede sempre la colpa altrui e non si vuole riconoscere la propria. Questo distrugge ogni rapporto tra gli uomini, tra i popoli, tra le razze, tra le varie confessioni cristiane e porta con sé la perdizione. È qui la causa di tutto il malcontento, di tutte le guerre e le disgrazie. Noi possiamo contenere questa carenza di pace nel mondo, questa sofferenza, riconoscendo nella nostra vita la nostra colpa contro l'amore, pentendoci e convertendoci. Già oggi il Regno di pace di Gesù e della riconciliazione vuole cominciare tra di noi come aurora del giorno del Suo ritorno, per stabilire il Suo Regno, il mondo nuovo nel quale regneranno per sempre la pace e la giustizia. Quest'ora è vicina; è per questo che Satana si accanisce maggiormente lì dove è il dominio di Gesù: nella Chiesa, tra i cristiani. Come principe di questo mondo vuole sedurli con slogan di attualità come, per esempio: "la ribellione contro l'autorità", la "solidarietà umana" intesa come una tolleranza verso il peccato, "cambiamenti nelle strutture della società" da conseguirsi, se necessario, anche con la violenza.

Ma Gesù ci indica il giusto cammino per raggiungere il Regno di Dio, della pace e della gioia che ci fanno pregustare il Cielo. "Ravvedetevi da ogni rancore e irriconciliazione, così soltanto verrà la vera riconciliazione, la vera pace". Siamo redenti da Gesù Cristo per riflettere la Sua immagine di amore riconciliatore e soltanto questo amore nato da Dio è più forte della potenza dell'odio che ci toglie ogni pace. Questo amore già oggi rappresenta qualcosa del Regno di Dio che si avvicina.

 
Perciò: va' incontro a colui verso il quale provi del risentimento nel cuore o verso chi che sai ce l'ha con te. Lascia vincere l'amore. Così inizia il Regno dei Cieli.

Suggerimenti per una vita di riconciliazione
1. Fa' attenzione perché nei tuoi discorsi e nelle tue azioni non manchi mai il sale dell'amore. Esso è il granello d'oro che un giorno, nell'eternità, quando saranno pesate le tue opere, peserà molto. Preoccupati dunque che esso sia presente nelle tue azioni - e questo ti aiuterà per una vita riconciliata.

2. Perdona di tutto cuore a chi ti ha fatto un torto - poiché beati sono coloro che perdonano - essi saranno perdonati da Dio.

3. Non rimanere in debito di amore verso il tuo prossimo, poiché se rimani in debito di amore, rimani in debito di tutto. Se invece glielo doni, gli dai tutto. Questo contribuisce alla scambievole riconciliazione e Dio ti ricolmerà d'amore e ti ricompenserà.

4. Sta' attento a non tener conto e a non risentirti del male che ti sia stato fatto o che sia stato detto di te. Perdona, e avrai in compenso la cosa più sublime: il perdono dei tuoi peccati.

5. Accetta sempre di nuovo la croce di dover vivere con persone difficili e sopporta per amore di Gesù quelli che ti offendono, ti fanno torto e si comportano in modo ostile verso di te. Allora può essere donata la riconciliazione.

6. Sopporta con un amore particolare chi ti riesce difficile da sopportare. Questo contribuisce alla riconciliazione. E tu potrai essere sicuro di un particolare amore di Dio nel tuo peccato e nella tua miseria.

7. Lascia che il tuo cuore trabocchi di un perdono infinito verso il tuo prossimo che sempre di nuovo è colpevole verso di te. E Dio ti donerà la pienezza della sua misericordia e sarai inondato come da un fiume di letizia.

8. Non costruisci il regno di Dio, il regno della pace e dell'amore, se sostieni il tuo diritto. Il lottare e il litigare sono nemici del Regno di Dio e di Cristo. Scegli dunque la pace - anche se costasse il tuo diritto - e sarai amico di Dio.

9. L'amore di Dio non ha limiti. Egli ci dice: "Siate i Miei seguaci!" Non porre limiti all'amore per il tuo prossimo, anche se ti avesse fatto del male - con ciò porresti un limite tra te e Dio.

10. Ama coloro che non ti sono simpatici - accoglili con amore nel tuo cuore e invoca su di loro molte benedizioni. Allora Dio ti accoglierà e tu farai la strada su cui ti può essere donata la riconciliazione.

Preghiera
Signore Gesù Cristo,
fa' di me un'immagine del Tuo amore!

Donami l'amore che si presenta
con la tenerezza riconciliante di un vero figlio di Dio.

Donami l'amore che non giudica, non misura,
donami l'amore che dimentica il peccato altrui.

Donami l'amore che perdona come Te,
che è amorevolmente pronto alla riconciliazione.

Donami l'amore che perdona senza fine,
finché cessi l'inimicizia e inizi la riconciliazione.

Donami l'amore che sa perdonare,
che guarda con misericordia il nemico.

Donami l'amore che benedice sempre,
anche ogni nemico, secondo la Tua volontà.

Donami l'amore che non rende il male per il male,
ma sopporta umilmente, con pazienza, ogni ingiuria.

Donami l'amore che vede il bene anche nel mio nemico
e che lo ama con la Tua carità.

Donami l'amore, ascolta la mia supplica!
Per questo dono Tu hai sofferto la croce,
Tu me l'hai acquistato, o Signore Gesù Cristo.

 

 "Voi avete udito che fu detto: "Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico".
 Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano,
 affinché siate figli del Padre vostro, che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sopra i buoni e sopra i malvagi e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
 Perché, se amate coloro che vi amano, che premio ne avrete? Non fanno altrettanto anche i pubblicani?
 E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno altrettanto anche i pubblicani?
 Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro, che è nei cieli" 
Matteo 5:43-48

Liberamente adattato da internet

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