Schemi religiosi | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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mercoledì 8 giugno 2011

Schemi religiosi

infrastutture

Appoggiarsi su schemi mentali e tradizioni è più congeniale all’uomo che non la ricerca, volta per volta, della volontà di Dio per la circostanza che sta vivendo e per capire cosa c’è da cambiare nelle sue attitudini. L’uomo è per natura più un religioso che un essere capace di vivere per fede. “Il giusto vivrà per la sua fede”, ci ripete a più riprese la Scrittura, oltre ad ammonirci che “le tradizioni annullano la Parola di Dio”.
Gesù Cristo è la “pietra angolare”, “la roccia” destinata a sostenere la casa che Dio ci chiama a costruire. Gesù è spirito e, dovendo crescere in noi così come un seme deve diventare pianta, finisce con l’essere una entità in continua evoluzione. A noi umani, invece, servono in generale dei punti fermi, delle cosiddette “stampelle” per sentirci rassicurati.

La prima stampella è “la dottrina”. Quando siamo sospinti a dire: “La Scrittura dice”, sia per giustificare che per confutare argomenti e comportamenti, corriamo il rischio di appoggiarci più sulla lettera che sullo spirito della Parola. La lettera non comporta la comprensione di quanto è scritto, ma un’applicazione spesso rigida e anche fanatica di quello che leggiamo (vedi i Farisei). Lo spirito della Parola, invece, deve spingerci a comprendere le intenzioni, le motivazioni di chi ha scritto e questo ci obbliga ad una ricerca sempre più profonda di una relazione con Gesù Cristo che vive dentro di chi è nato di nuovo.  

Capire lo spirito della Parola significa entrare nella mente e nel cuore di Gesù, significa vedere quello che Gesù avrebbe pensato, detto e fatto in quella circostanza. E questo è il punto cruciale dell’essere cristiano e vi posso garantire che richiede molto impegno, consacrazione, rinuncia, sacrificio e soprattutto accettazione della disciplina, di solito non piacevole, che Dio stesso vuole esercitare su di noi.


Un’altra stampella è “il dover partecipare al culto”. Partecipare ai culti sembra essere il momento più alto di spiritualità per molti, il momento dove cercare e trovare la presenza dello Spirito Santo, il momento in cui ci rendiamo Dio propizio perché lo “adoriamo” e il momento che, sentendo il Signore vicino, percepiamo una certa tranquillità interiore per sentirci da Lui accettati.

Non sto dicendo che è inutile partecipare alle riunioni di culto,  ma voglio dire che bisogna forse cambiare l’impostazione che se ne dà. Gesù non dirigeva dei culti quando incontrava la gente, non guidava i presenti a ricercare Dio con una forma ritualistica (30 minuti per questo, 15 minuti per quest’altro, ecc.), ma parlava, insegnava, comunicava i principi del Regno, dava la sensazione di interessarsi alle loro vite, trasmetteva una forte impressione di amarli.
Le riunioni, quindi dovrebbero portarci in questa direzione: quella dell’insegnamento pratico, quotidiano, ascoltando le problematiche dei membri riuniti e dando loro la comprensione prima e il consiglio tratto dalle Scritture, avvalorato dalla nostra esperienza di vita, poi.

osservanza


Ci appoggiamo anche sulla stampella “degli atti religiosi”. Pregare, digiunare, leggere la Bibbia, partecipare alla Santa Cena, fare una preghiera ogni volta che visitiamo dei fratelli, ringraziare per il cibo quando ci sediamo a tavola, pagare la decima (che io, tra l’altro, non ritengo più attuale, ma soltanto una legge dell’Antico Testamento), alzare le braccia e applaudire durante i culti. Tutte queste cose non sono negative in sé, ma dipende sempre dalla motivazione che ci spinge a farle. Dio, nella sua Parola, ci dice che “vuole misericordia e non sacrifici”, per cui tutto ciò che deve motivarci nel seguire Gesù è di imparare ad amare (smettendo i panni del bambino che vuole sempre sentirsi amato). Tutti gli sforzi delle guide spirituali dovrebbero essere rivolti, quindi, a far capire alle anime il significato della parola “amore” e quali siano gli impedimenti presenti nei loro cuori che rendono vana la volontà di Dio per noi, quella cioè di “amarci gli uni gli altri”. Nell’amore c’è la vera libertà, ma questo, ve lo posso garantire, è un tema più complesso di quanto si possa immaginare.

Altra stampella è “il linguaggio”. Spesso ci si esprime per frasi fatte, come: “Dio sa” , “Dio conosce i cuori” , “Dio è fedele” , “Dio è grande” , “Dio è buono” , “Getta il tuo pane sulle acque” , “Abbi fede” , “Dobbiamo pregare, pregare di più” , “Dio non ci farà mancare niente” , “Il diavolo non ci può toccare” ,  “Prendiamo autorità nei luoghi celesti” , “Confessa la vittoria”, ecc.

Tutte queste frasi racchiudono in sé una verità, ma non è automatico che, ripetendole, riusciamo a cambiare le circostanze o a piegare la volontà di Dio a nostro favore, cioè nel senso di soddisfare i nostri desideri e bisogni. Il grande problema è capire cosa Dio vuole da noi e il perché ci ha chiamati. Io ho capito che il Padre celeste non è interessato alla nostra prosperità materiale, cioè riferita al piano umano, terreno, ma vuole renderci simili a suo Figlio Gesù e così tende a utilizzare e a creare situazioni di vita, il più delle volte poco piacevoli per noi, affinché il carattere di Cristo diventi lentamente il nostro carattere. Questa è “la via stretta” di cui parlano le Scritture.

Se diventiamo religiosi o ci concentriamo sui problemi del mondo (ingiustizia, povertà, handicap, ecc.) rischiamo di perdere di vista la volontà di Dio per noi. Man mano che il cambiamento interiore avrà luogo, ci occuperemo automaticamente degli altri, perché l’amore di Cristo vincerà su ogni altra considerazione. Al contrario, questa trasformazione non avverrà fissando i nostri occhi nel voler risolvere i problemi del mondo o della Chiesa. Il cambiamento, credetemi, è cosa complessa e trova in noi forte resistenza (la cosiddetta “carne” non muore con la “nuova nascita” in Cristo. Magari!!).

Gesù disse ad un dottore di Gerusalemme: "Se uno non è nato di nuovo non può vedere il Regno di Dio", indicando un fatto necessario ed assoluto che deve realizzarsi nella vita di tutti i cristiani: una rivoluzione che scarta i sistemi dell'uomo ed accetta quelli di Dio. Essere discepolo di Gesù significa vivere e "camminare come Egli camminò". Domandiamolo a tutte le genti della terra se siano disposte ad accettare con allegrezza questo insegnamento.


porta larga

Se a tutti piace passare per la porta larga, dove non sono previste difficoltà, Gesù viene a capovolgere i nostri pensieri e ci dice di entrare per la porta stretta e camminare per la via angusta. È la via della fede secondo cui l'uomo non può più seguire la propria volontà egoistica ma segue il Signore ubbidendoGli in ogni cosa. È la via stretta dell'osservanza dei precetti evangelici, del lasciare tutto e diventare "ultimo" per amore dei fratelli.

 

"Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che la trovano" 
(Matteo 7:13-14)


Liberamente adattato da internet
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6 comments:

  1. Ho sempre considerato il rapporto con Dio in una profonda ed edificante libertà, dove l'amore è il centro motore di questa relazione. I formalismi religiosi altro non sono il retaggio culturale millenario di atti e rituali in cui al centro si pone l'uomo nell'intento di fare un qualcosa per un'eventuale divinità. Dio non ha mai voluto tutto ciò, Cristo è stato lo spartiacque che ha rotto queste mentalità umanistiche sfioranti l'idolatria in alcune occasioni. Gesù ha reso viva la legge, gli ha dato uno spirito di salvezza, Lui, l'Emmanuele, è sceso in mezzo a noi, ha fatto tutto Lui nella grazia giustificatrice dalla certezza della morte derivante dal peccato. La natura se non è compenetrata nella grazia, la travolge e l'uomo si avvia irrimediabilmente alla perdizione. Siamo esseri imperfetti intrinsicamente; dobbiamo riconoscerci limitati in quanto la carne è volta sulle vie del peccato. Per generare molto frutto Dio deve dimorare in noi, accettando per fede la grazia che identifica le sue promesse di rigenerazione. Concependo queste realtà e applicandole in una continua maturazione, viviamo una rapporto vivo nella vita di tutti giorni con Lui; questo è il senso della fede che si traduce nel convivere nella realtà che ancora ci avvolge nello spirito di Cristo, nel suo filtro d'amore. E' necessario, tra inciampi e cadute, nella preghiera, nella meditazione della parola il suo aiuto e in ciò si diventa Figli di Dio anche noi coeredi delle promesse e avviati sulla strada verso il Regno promesso. Arduo è il cammino, ma non temiamo alcuna avversità di nessuna sorta in quanto tutto, gioie e dolori, concorrono al bene di ciascuno e in quest'ottica possiamo affermare di essere vincitori in Cristo. La pace di Gesù sia con voi autori di questo meraviglioso blog illuminante ed esortativo alla crescita della comprensione della parola. In alto i cuori!!!!

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  2. Caro wids72, voglio risponderti con le parole scritte da un carissimo fratello in Cristo, che aggiungono solo un poco a quanto hai già scritto e che è assolutamente giusto...
    Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore...

    ma Io dichiarerò loro: NON VI HO MAI CONOSCIUTO!!

    (Matteo 7:22-23)



    Ascoltatemi. Nelle nostre chiese succede sempre la stessa cosa ogni domenica: si continua a versare l'acqua della vita nelle persone, ma tanti poverini condannati non assimilano, ascoltano da anni un predicatore che non ha mai pianto in vita sua, e che dice sempre le stesse cose.

    Ha studiato tanto, si... risultato? Una bella testa piena e un'anima rimpicciolita!

    E' così forte la corruzione oggi, che questa generazione riempirà l'inferno più rapidamente che mai a meno che Dio non intervenga nella sua misericordia!

    La lettera agli Ebrei capitolo 12 verso 14 dice che "esiste una santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore". Credo fermamente in questo: c'è una giustizia vissuta giorno dopo giorno che senza di essa nessuno accederà al Cielo. Ciò significa che Gesù dirà ad alcuni cristiani che lo proclamano nel giorno del giudizio: NON VI HO MAI CONOSCIUTI, dipartitevi da me, voi che praticate iniquità!

    Anche se dicevano: - Signore Signore, abbiamo fatto grandi opere nel tuo nome... e siamo andati in chiesa ogni domenica - Lui li dimette come malvagi perché privi della santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore!

    Molti che vanno in chiesa pensando di essere salvati perché una volta hanno fatto la "preghiera per la salvezza" non si rendono conto che la prova della genuinità di quella preghiera è perseveranza in fede e santificazione, e solo coloro che persevereranno fino alla fine saranno salvi, no coloro che abbandonano la strada a metà del cammino.

    Che fallimento sarebbe se tu andassi in chiesa per 5, 10, 20 o 30 anni per poi finire all'inferno per l'eternità... perché non hai conservato la fede per prendere possesso della vita eterna.

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  3. E anche potresti convincerti che esiste una santificazione senza la quale non vedrai il Signore, ma pur sapendo questo, sceglierai di seguire un cammino che un giorno ti esploderà in faccia distruggendoti - la Bibbia è molto chiara: "C'è una via che all'uomo sembra diritta ma la sua fine sfocia in vie di morte" (Proverbi 16:25).

    Quando Lui cita che pochi troveranno la vita eterna sta parlando di coloro che proclamano Gesù come Signore! Ma pochi sono coloro che la troveranno! (Matteo 7:14)

    Nessuno si aspetta di finire all'inferno... tutti pensano di mettersi a posto con Dio prima della fine, ma molti uomini faranno naufragio. Pochi saranno coloro che la trovano... stiamo parlando di uomini che vivono una vita diabolica e che si aspettano di finire all'inferno?

    No, stiamo parlando di uomini che non si aspettano affatto di finirci, ma molti ci andranno ugualmente! Si considerano discepoli perché proclamano Gesù come “Signore”, ma la loro vita non porta i segni dalla volontà di Dio quindi ciò che gli verrà detto è questo: - Allontanatevi da me! Tutti voi che vi considerate discepoli e che mi proclamate come Signore, ma che non vi siete a me conformati e vivete come se non vi avessi mai dato dei comandi a cui ubbidire! -.

    Parliamo ad esempio del cristianesimo americano... parliamo del 60-70% di coloro che credono di essere convertiti perché una volta nella vita hanno fatto una preghierina... rimango allibito, sorpreso, confuso, quando mi dicono che in america ci sono 75 milioni di convertiti, ma se sono la nazione più marcia del mondo... ma dài!

    Voglio dirvi una cosa uomini e donne perduti che siete la maggioranza delle persone, "pochi sono coloro che la troveranno" (Matteo 7:14). Ma certo, ci sono molti religiosi, molti che pensano di andare in Cielo, e molti che un giorno diranno: “Signore, Signore”… ma a tutti questi Lui risponderà: “Non vi ho mai conosciuti” (Matteo 7:23).

    L'insegnamento è quindi: non tutti coloro che enfaticamente mi proclameranno come Signore accederanno al Regno dei Cieli, e non si riferisce a un discepolato segreto, a chi fa uso di metodi nascosti, ma a persone che dicono apertamente: - Si, sono un cristiano -.

    Lui dice quindi che non tutti che Lo proclamano accederanno al Regno dei Cieli, ovvero, non tutti coloro che dicono ciò, sono davvero genuini.

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  4. Ma a qualcuno di voi importa che il mondo se ne sta andando all'inferno?

    Pensate a Sodoma e Gomorra, ai loro orribili peccati, vero, ma Gesù dice che la pena sarà più tollerabile per Sodoma e Gomorra, che per giovani e adulti che sono stati presenti a incontri dove hanno sentito parlare del Signore Gesù Cristo rifiutandolo (Matteo 10:14-15). Questa è malvagità infinita!

    Ma vi rendete conto? Rifiutare Colui che è amore infinito, Dio in persona, sceso tra di noi in questo mondo! E se volete parlare di peccato, e convincere gli uomini del peccato, esaltate il Signore Gesù Cristo!

    Eccone un esempio: Lui merita la tua adorazione anche se finissi all'inferno! Solo per ciò che ha fatto! Se consideri ciò che ha compiuto su quella croce, se pensi alla grazia di Gesù Cristo, Lui non deve nulla a nessuno! Non è mica obbligato a salvare i peccatori! L'intero mondo dovrebbe prostrarsi a Lui per ciò che ha fatto, che ci sia o no qualcosa in cambio! Lui ne è totalmente degno!

    Oggi preferiamo predicare un Vangelo accettevole, rendendolo il più indolore possibile, addormentando così la fede delle persone facendole poi svegliare un giorno all'inferno!

    Vuoi sapere quanto vale la tua confessione di fede in Gesù Cristo? Quanto vale veramente? La tua confessione di fede in Gesù Cristo non vale nulla, questa è la risposta. Non importa quanto enfatizzi la tua dichiarazione di essere cristiano, non è questa la prova che la tua cristianità sia vera. Quale è allora il test?

    Vediamo il versetto precedente: “ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, vi entrerà...” (Matteo 7:23).

    Lui non sta insegnando una salvezza tramite opere, nient'affatto, e nemmeno che gli uomini guadagnino l'accesso al regno dei cieli secondo la loro capacità di fare la volontà di Dio. Ciò che Lui sta insegnando è che coloro che hanno veramente creduto, lo fanno tramite il potere dello Spirito Santo, con il quale sono stati rigenerati e resi nuove creature, attraverso la Sua miracolosa opera di salvezza. Un’opera che continuamente cambia le vite degli uomini, ovvero, il cristiano genuino è tale perché crede in Gesù e il prodotto di questa fede causa un cambiamento nella sua vita, la quale si conformerà alla volontà di Dio.

    Credo che stiamo entrando nell'era più tenebrosa che l'umanità abbia mai conosciuto. Così oscura che l'oscurantismo a confronto sembrerà mezzogiorno. Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno (Luca 13:24).

    Pochi sono coloro che la troveranno... sei tu uno di quei pochi?
    tratto da Voce che Grida

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  5. Ho fatto tesoro dell'esortazione profusa dall'articolo tratto dal blog "voce che grida". Credo che tutti noi intendiamo crescere nel Signore. Indubbiamente il cammino passa attraverso la paorta stretta che conduce a Lui. Considerato l'irto sentiero sarebbero in pochi a salvarsi; infatti non bisogna mai cullarsi della consapevolezza della salvezza, l'azione dello Spirito deve condurci nel piano della Sua volontà. La II Timoteo 3,16-17 dice "Ogni scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perchè l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona". Convengo alla'esortazione espressa nell'ambito dello studio e della formazione attraverso l'analisi delle scritture condotta allo stesso tempo dalla preghiera e compenetrandosi nell'azione dello spirito Santo...Dobbiamo essere perfetti come è perfetto Dio. Tutto il nostro vivere in Cristo deve essere orientato al tendere a qusto obiettivo ovvero in una costante traformazione fino al raggiungimento della meta promessa. In alto i cuori!!!

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  6. Esattamente mio caro wids72...e vuoi che ti dica quale deve essere questa trasformazioni che citi...l'annullamento del nostro io per fare spazio a Cristo, solo riempiendoci di Lui e svuotandoci di noi, potremo diventare immagine di Cristo e dirci davvero cristiani, e solo diventando davvero cristiani, potremo essere davvero figli di Dio, e solo essendo figli di Dio, potremo essere degni della salvezza offertaci da Gesù " Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. "(Galati 2,20)....pace in Cristo

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