La storia di Betty Baxter | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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giovedì 11 agosto 2011
Unknown

La storia di Betty Baxter

Betty Baxter

Fino a quando indietro io posso ricordare, io non ero normale come gli altri ragazzi e le altre ragazze. Il mio corpo era contorto e paralizzato e deformato. Io credo che non dimenticherò mai l’orribile sentimento di essere senza speranza. Io so come ci si sente nell’avere il medico di famiglia guardare nella mia faccia e dirmi: ‘Betty, non c’è speranza’, e anche come ci si sente nell’essere trasportati da un ospedale all’altro e vedere gli specialisti scuotere le loro teste e dire: ‘La scienza medica non può fare niente’.
Nacqui con una curva nella mia spina dorsale. Ogni vertebra era fuori posto, le ossa erano contorte e arruffate assieme. Come voi sapete i nervi sono accentrati nella spina dorsale. I raggi-x mostravano che le ossa erano contorte e arruffate assieme, quindi il mio sistema nervoso era rovinato.
Un giorno mentre giacevo nell’Ospedale Universitario di Minneapolis, nel Minnesota, cominciai a tremare. All’inizio era una sorta di tremolio, ma presto io mi ritrovai a tremare violentemente dalla testa ai piedi. Saltai fuori dal mio letto e caddi sul pavimento. Il medico corse e mi rimise sul letto. Egli disse: ‘Questo è quello che io sto supponendo. Ora lei ha la danza di St. Vitus e non c’è niente da fare se non mandarla a casa’.
Essi presero delle cinghie larghe e legarono il mio corpo al letto. Questo non mi impedì di tremare ma mi impedì di cadere dal letto. Mi tennero legata al letto giorno e notte, rimuovendo le cinghie solo per il tempo che la mia infermiera aveva bisogno per lavarmi. Quando le cinghie venivano rimosse il mio corpo era crudo e coperto di vesciche.
Io so cosa significa soffrire. Io vissi nel dolore. I medici mi tenevano sotto stupefacenti  cosicché io potevo sopportare il dolore. Quando venni al mondo il mio cuore non era normale e sotto il potere degli stupefacenti esso peggiorò. Alla fine, io arrivai ad avere un attacco di cuore quasi ogni settimana. 

Alla fine il mio corpo si abituò così tanto agli stupefacenti che essi non producevano l’effetto pieno. Mi mordevo le labbra per non gridare mentre il narcotico aveva effetto e poi quando il dolore non andava via mi mettevo a gridare per un’altra iniezione. Solo dopo una o due iniezioni io potevo avere un certo sollievo dal mio dolore che mi torturava in maniera esorbitante.
Mi ricordo il giorno in cui il medico mi tolse i narcotici. Egli disse a mia mamma: ‘Signora Baxter, il narcotico non le sta facendo alcun bene. Il suo corpo è abituato ad esso’. Egli rimosse ogni cosa dal mio letto e disse: ‘Betty, mi dispiace ma non posso continuare a farti delle iniezioni di morfina. Questo è tutto quello che io so fare’. Io a quel tempo avevo solo nove anni. Oh! come erano lunghe le notti mentre io giacevo torturata dal dolore. Molte volte mi contorcevo nel letto lottando per un piccolo sollievo e mi sentivo svenire. Poi per ore giacevo priva di sensi.
Fui allevata in una famiglia Cristiana. I miei genitori non erano del pieno vangelo come lo sono io oggi, essi erano Nazareni, ma essi amavano Gesù. Mia mamma, da quando io posso ricordare, mi aveva insegnato la storia di Gesù. Mia madre credeva nella Bibbia e mi disse che Gesù era lo stesso Salvatore oggi come lo era quando camminò lungo le spiagge sabbiose della Galilea e che Egli ancora oggi guarisce se le persone solo credono e hanno fiducia in Lui.
Prima di proseguire con la mia storia io voglio dire che il più grande miracolo che è accaduto nella mia vita non fu quando Gesù guarì il mio corpo paralizzato, deformato e contorto, ma quando Egli ha salvato la mia anima dal peccato. Fino a che io avevo Gesù nel mio cuore, io potevo andare in paradiso nonostante fossi paralizzata e deformata nel mio corpo. Ma non ci sarei potuta andare se non fossi stata salvata per mezzo del sangue di Gesù.
La mia conversione ebbe luogo quando avevo solo nove anni, dopo avere sentito il nostro pastore Nazareno, il Fratello Davis, raccontare quella che lui disse essere ‘La Più grande Storia del Mondo’. Era la storia più vecchia al mondo; eppure essa è sempre nuova; la storia di Gesù.
Cominciando dalla nascita di Gesù in una mangiatoia, il Fratello David raccontò la bella storia, finendo alla fine con la croce e la Resurrezione. Egli raccontò come con le Sue due preziose mani Egli toccò gli occhi ciechi ed essi videro; come Egli toccò l’orecchio sordo ed esso fu sturato; come Egli mondò il lebbroso, come Egli cibò la moltitudine con un pranzo di un piccolo ragazzo; come i Suoi piedi lo portarono sulle calde sabbie della Galilea che producevano vesciche mentre egli predicava il vangelo alle persone; come Egli camminò sull’acqua e non sprofondò.
Egli disse che le persone dopo tutto ciò presero Gesù e trafissero con dei chiodi le Sue preziose mani, e cacciarono una lancia nel suo costato e quando essi la tirarono fuori, uscì fuori dal suo costato sangue e acqua e scorse giù per i suoi arti, il sangue Reale si versava sul terreno. Il pastore disse che oggi questo sangue aveva il potere di salvare dal peccato e guarire i nostri corpi dall’afflizione.
Fu la più bella storia che io avevo mai sentito. Egli cominciò a cantare con la sua bella voce da tenore:

‘Dolcemente e teneramente Gesù sta chiamando
Sta chiamando te e me;
Guarda all’entrata Egli sta aspettando e attendendo
Attendendo me e te.
‘Vieni a casa, vieni a casa,
Tu che sei stanco, vieni a casa.
Con ardore e teneramente, Gesù sta chiamando;
Chiamando, O peccatore, vieni a casa’.

Delle lacrime cominciarono a scorrere giù dalle mie guance. Mi ritrovai inginocchiata e a chiedere a Gesù di salvarmi. Come mi inginocchiai vidi una visione del mio cuore e Oh, esso era nero. Io sapevo che non potevo andare in paradiso con un cuore nero, pieno di peccato. Poi vidi una visione su una collina lontana una vecchia rozza croce. Sopra la croce vidi delle lettere lucenti e scintillanti prendere forma; queste sono le parole che io lessi: EGLI MORI' PER TE
Io dissi: ‘Gesù, ora io so quello che tu facesti e io voglio che tu mi salvi dai miei peccati’.
Vidi davanti a me una grande porta che aveva la forma di un cuore, Gesù camminò verso quella porta e ascoltò. Non c’era nessuna manopola o chiavistello all’esterno. (Tu devi aprire la porta). Allora Gesù bussò una volta e ascoltò, poi bussò una seconda volta, e poi la terza volta che lui bussò la porta si aprì, Gesù entrò dentro e io seppi che ero salvata. Sentii il mio grande peso di peccato rotolare via da me. Gesù è ancora oggi nel mio cuore perché se Egli fosse andato via io lo avrei saputo.
Dissi al Fratello Davis che sarei diventata una evangelista. Allora egli mise gentilmente la sua mano sulla mia testa e pregò una benedizione sopra di me. Più tardi egli disse ai miei genitori: ‘Non permettete mai a questa ragazza di allontanarsi dalla chiamata di Dio. Non ho mai visto un bambino di questa età avere una tale esperienza con il Signore come l’ha lei’.
Ma la mano dell’afflizione cominciò ad abbreviare la mia vita. Il solo sollievo che io ricevevo era attraverso le preghiere di mia madre. Mio papà non aveva la fede che Gesù potesse guarire il mio corpo come invece l’aveva mia madre, ma egli era un buon papà per me e non impedì mai a mia mamma di pregare per me.
Mia madre amava Gesù di un grande amore. Io credo che lei capiva Gesù meglio di chiunque altro io avessi mai conosciuto. Ella pareva sapere come farmi avere fede in Lui affinchè Lui un giorno mi guarisse.
La mia ora più buia venne mentre essi mi stavano portando su una barella lungo il corridoio dell’ospedale. Il medico venne, fermò il barelliere, mi guardò giù e mi disse: ‘Betty, noi abbiamo fatto i raggi-x alla tua spina dorsale. Ogni vertebra è fuori posto, le ossa sono contorte e arruffate assieme. Tu hai anche bisogno di un nuovo rene, fino a che rimane il vecchio rene tu avrai dolori’.
Mio papà disse: ‘No, io farò tutto quello che è in mio potere per fare stare di nuovo bene mia figlia ma un coltello non toccherà mai mia figlia’. Io non ho mai avuto una operazione eccetto quella che fece Gesù operandomi ed egli non lascia cicatrici. Come è meraviglioso quando Gesù fa qualche cosa per noi; essa è sempre perfetta e non lascia mai effetti cattivi.
‘Bene, signor Baxter’, il medico disse: ‘Noi non possiamo mai sperare di districare quella massa di ossa nel corpo di Betty. La porti a casa e fatela stare il più felice possibile’.
Io avevo undici anni a quel tempo e non avevo nessuna idea che il medico mi stava mandando a casa a morire. Io guardai il medico e gli dissi: ‘Sì, Dottore, ma un giorno Dio guarirà il mio corpo. Io allora starò bene e sarò forte’.
Io a quel tempo avevo fede perché mia mamma mi aveva letto la Parola di Dio e mi aveva parlato di Gesù cosicchè la mia fede era forte. In quei giorni una delle Scritture favorite di mia mamma era: ‘Se tu credi ogni cosa è possibile a chi crede" e anche: "Niente è impossibile a Dio".
Essi mi portarono a casa dove il medico aveva detto che io sarei presto morta. Io peggiorai. Il dolore che avevo sofferto prima fu niente paragonato a quello che cominciai a sentire dopo che tornai a casa.
Diventavo cieca e per settimane non potevo vedere; diventavo sorda e non potevo sentire, muta e non potevo parlare. La mia lingua si gonfiava e allora era paralizzata.
Poi la cecità mi lasciava, come anche la sordità e la paralisi della lingua. Sembrava che io fossi afferrata; qualche potenza orribile stava cercando di distruggermi. Ma mia mamma ogni giorno pregava con me e mi diceva che Dio era in grado di guarire il mio corpo.
Non posso contare le molte volte che giorno dopo giorno io non vedevo nessun altro tranne mio papà, mia mamma e il medico. Mentre giacevo là durante quegli anni di solitudine, isolata dal mondo, io scoprii una cosa, i medici ti possono isolare dai tuoi cari, essi possono portare via gli amici dal tuo letto ma essi non ti possono isolare da Gesù perché lui ha promesso: "Io non ti lascerò e non ti abbandonerò".
Così avvenne durante quegli anni di solitudine che io conobbi il Re dei Re e il Signore dei Signori. Molte persone hanno detto: ‘Betty, perché Dio non ti ha guarito quando eri una piccola bambina e avevi una così grande fede?’ Io non lo so. Le vie di Dio non sono le mie vie. Le vie di Dio sono le migliori. C’è una cosa che io so, che durante quei terribili anni di solitudine e di dolore io arrivai a conoscere veramente Gesù. Amico mio, Egli vive nella Valle. Egli è il Giglio della Valle e tu lo troverai là se lo cerchi. Stando nell’oscurità tu vedrai Gesù.
Mia mamma mi lavava la mattina, poi ella mi lasciava. Qualche volta io sentivo una tenue camminata vicino al mio letto e mi domandavo se mia mamma fosse entrata nella stanza mentre io non la sentivo. Poi io sentivo una voce sommessa che imparai a conoscere. Non era la voce di mio papà. Non era la voce di mia mamma. Non era la voce del mio medico. Era Gesù che mi parlava.
La prima volta che questo accadde Egli mi chiamò con il mio primo nome tre volte, molto sommessamente. Egli conosce il tuo nome e dove vivi. 

‘Betty!’
‘Betty!’
‘Betty!’

Egli mi chiamò tre volte prima che io rispondessi. Io dissi: ‘Signore, rimani qua e parla con me per un breve tempo’ perché sono così solitaria’. Sarebbe rimasto e avrebbe parlato con me? Sì. Egli disse tante cose, ma una cosa non dimenticherò mai. Io credo che la ragione per cui Egli mi disse questa cosa fu perché Egli sapeva che questa cosa era quella che mi eccitava più di tutte. Questo è quello che egli mi disse sempre: ‘Betty, io ti amo!’ Gesù mi guardava giù su di me che mi trovavo nella mia pietosa condizione così paralizzata e deformata che quando mio papà mi faceva stare alzata in piedi ero alta quanto il mio piccolo fratello di quattro anni. Dei grossi nodi erano cresciuti sulla mia spina dorsale, il primo alla base del mio collo, poi uno dopo l’altro fino alla base della mia spina dorsale. Le mie braccia erano paralizzate dalle mie spalle ai miei polsi. Potevo muovere solo le mie dita. La mia testa era contorta e rivolta giù verso il mio petto. Quando bevevo l’acqua dovevo bere da un tubo perché non potevo alzare la mia testa. Eppure, in queste condizioni Gesù sussurrò che Egli mi amava. Io gli dissi: ‘Gesù aiutami ad essere paziente perché io posso fare qualsiasi cosa fino che so che tu mi ami!’ Molte volte mi sussurrò: ‘Figlia mia, ricordati che io non ti lascerò e non ti abbandonerò mai’.
Ascolta amico, io sono confidente che Egli quando ero paralizzata e dimenticata da tutto il mondo, mi amava esattamente quanto mi ama adesso che sto bene e sono forte e capace di lavorare per Lui.
Ricordo che mentre Gesù stava presso il mio letto, io gli domandavo: ‘Gesù, lo sai che i medici non mi daranno più la morfina per il mio dolore?’ Io mi domando se tu sai quanto acuto sia quel dolore nella mia schiena dove sono i nodi?’ E Gesù rispondeva: ‘Oh, sì, lo so. Non ti ricordi? Un giorno quando ero appeso tra il cielo e la terra io in quel luogo presi il dolore e la malattia del mondo intero sopra di me’.
Man mano che gli anni passavano, persi tutta la speranza di potere essere guarita tramite i medici. Alla fine mio papà venne dentro e prese il mio corpo paralizzato nelle sue braccia e si sedette sull’orlo del suo letto. Egli mi guardò con delle grosse lacrime che schizzavano giù lungo il suo viso rugoso. Egli mi disse: ‘Tesoro, tu non sai, tu non hai la minima idea di cosa sia il denaro, ma io ho rinunciato ad ogni cosa, io ho speso tutto quello che ho e ancora di più per farti stare bene. Betty, tuo papà è andato fino a che poteva andare. Non c’è più nessuna speranza’.
Egli prese il suo fazzoletto e si asciugò la faccia. Poi guardandomi egli disse: ‘Io non credo che Gesù ti farà soffrire ancora per molto. Egli sta per portarti in quel posto chiamato paradiso e quando ci entrerai, stai là e osserva tutti quelli che entreranno. Un giorno tu vedrai papà entrare attraverso quelle porte. Non sarà fra tanto tempo. I medici dicono che avverrà presto’.
Voglio dire proprio qui che nonostante io avessi rinunciato ad ogni speranza per ciò che concerne l’aiuto umano, io avevo ancora fede in Dio.
Un giorno poco prima che il sole tramontasse io fui colpita da un tale dolore insopportabile che sprofondai nell’incoscienza. Tre ore più tardi, mia madre notò che il mio respiro era troppo lento e scarsamente avevo qualche palpito. Ella chiamò il medico. Dopo un esame, il medico disse: ‘Questa è la fine. Ella non riprenderà più conoscenza’. Stetti nell’incoscienza per quattro giorni e quattro notti. La famiglia fu chiamata al mio capezzale e si misero ad aspettare la mia morte.
La quinta mattina io ricordo che aprii i miei occhi. Mia mamma si appoggiò sul letto e mise la sua mano fredda sulla mia fronte che bruciava. Io mi sentivo come se internamente stessi bruciando. Dei dolori come quelli prodotti da un coltello mi stavano colpendo attraverso la mia spina dorsale. Mia madre disse: ‘Betty, sono la mamma, non mi conosci?’ Io non potevo parlare ma le sorrisi. Ella alzò le sue mani verso il cielo e cominciò a lodare Dio perché sentì che Dio aveva risposto alle sue preghiere e mi aveva ridato a lei.
Mentre la stavo guardando, io pensai: ‘Che cosa preferirei fare – stare qua con mia madre e mio papà o andare in quel posto di cui mi aveva letto mia madre, un posto dove non c’è dolore’.
Io ricordo che mia mamma aveva l’abitudine di dirmi: ‘Betty, in paradiso non ci sono paralitici. Ognuno può camminare in paradiso’. Ella mi disse che in cielo non c’era più malattia o morte e che Dio prendeva il suo grosso fazzoletto e asciugava tutte le lagrime dagli occhi.
Quel giorno io pregai una preghiera che io suppongo molte altre persone hanno pregato: ‘Gesù, io so che sono salvata e sono pronta per andare in paradiso. Ora, Signore tutti questi anni io ho pregato per essere guarita ma sono stata rifiutata. Signore, io ho raggiunto la fine della via e non ho preferenze su quello che fai. Per favore vieni e portami in quel posto chiamato paradiso’. Appena pregai, una fitta oscurità si posò su di me. Io sentii il freddo avanzare attraverso il mio corpo. In un momento, sembrò, io ero tutta fredda e completamente circondata da tenebre. Come bambina io avevo avuto sempre paura del buio così cominciai a gridare: ‘Dove sono? Che cosa è questo posto? Dov’è mio papà? Io voglio mio papà’.
Ma, amico mio, c’è un tempo quando papà non può venire con te. C’è un tempo quando mamma non può venire con te. Essi possono stare in piedi e guardare che tu dai l’ultimo respiro ma è Gesù che viene nella via della morte con te.
Come le tenebre si posarono su di me, io vidi attraverso le tenebre una valle lunga, scura e stretta. Entrai in questa valle. Cominciai a gridare: ‘Dove sono? Che cosa è questo posto?' e da una distanza io riconobbi la voce di mia madre che mi parlava lentamente: ‘Sì, quand’anche passassi attraverso la valle dell’ombra della morte io non temerò male alcuno perché tu sei con me’.
Mi ricordo che dissi: ‘Questa deve essere la valle della morte. Pregai di morire e io credo che per arrivare a Gesù dovrò attraversarla’. E cominciai a camminare attraverso questo posto oscuro.
Amico, come è vero che tu vivi, ognuno di voi dovrà morire e quando la morte verrà sopra di te, tu dovrai camminare attraverso questa valle. Io sono confidente che se tu non hai Gesù, tu ci camminerai solo nel buio.
Ero appena entrata quando il posto si illuminò con la luce del giorno. Io sentii qualcosa di forte e di fermo afferrare la mia mano. Non ebbi bisogno di guardare. Sapevo che si trattava della forte e segnata dai chiodi mano del Figlio di Dio che aveva salvato la mia anima. Egli prese la mia mano e la tenne stretta e io passai attraverso la valle. Non avevo più paura. Ero felice perché ora stavo andando a casa. Mia madre aveva detto che in paradiso avrei avuto un corpo nuovo, uno che sarebbe stato diritto invece che curvato e contorto e paralizzato.
Alla fine sentimmo in lontananza della musica, la più bella musica che io abbia mai ascoltato. Noi affrettammo i nostri passi. Arrivammo ad un largo fiume che ci separava da quella bella terra. Io guardai dall’altra parte del fiume e vidi dei prati verdi, fiori di ogni colore, bei fiori che non sarebbero mai morti. Io vidi il fiume della vita che serpeggiava attraverso la città di Dio. Sulle sue rive c’era una compagnia di coloro che erano stati redenti per mezzo del sangue dell’Agnello i quali stavano cantando ‘Osanna al Re’. Li guardai, nessuno di loro aveva dei nodi sulla sua spina dorsale o una faccia sfigurata o marcata dal dolore. Io dissi: ‘Fra pochi minuti andrò a raggiungere quel gruppo celeste e nel momento che io passerò all’altra riva mi raddrizzerò e starò bene e sarò forte’.
Ero ansiosa di passare il fiume. Sapevo che non avrei dovuto passarlo da sola perché Gesù sarebbe stato con me. Ma proprio in quel momento sentii la voce di Gesù e feci attenzione come faccio quando sento la voce del Maestro. Molto sommessamente e con grande gentilezza Gesù disse: ‘No, Betty, non è ancora giunto il tuo tempo di attraversare. Torna indietro e adempi la chiamata che ti diedi quando avevi nove anni. Torna indietro perché tu stai per ricevere la guarigione in autunno’.
Mentre stavo in piedi ed ascoltavo le parole di Gesù, devo confessare che fui delusa. Ricordo che io dissi, mentre le lacrime mi scendevano giù dal viso, ‘Quando sono così vicina alla felicità e alla salute perché deve Gesù negarmi? Non ho mai conosciuto un giorno buono nella mia vita, ora che sono così vicina al paradiso, perché non posso entrarvi?’
Poi io pensai: ‘Oh, ma che cosa sto dicendo?’
Voltandomi verso Gesù, dissi: ‘Signore, io sono dispiaciuta. La tua via è migliore della mia via. Tornerò indietro.’
Lentamente ripresi conoscenza. Poi il medico disse che non sarei durata per tutti i mesi estivi. Per settimane io non potei parlare. I nodi diventarono ancora più grandi. Io sentivo mia mamma dire: ‘Papà, guarda, i nodi sono così duri ed essi stanno diventando più grandi. Ella deve soffrire’.
Io non potevo proprio dirle come io stessi soffrendo perché le parole non venivano. Ascolta, io so che cosa significa essere in tale dolore che io mi mordevo le labbra per trattenermi dal gridare e permettere così a mia madre di dormire un po’.
Venne l’inizio dell’estate. Ognuno in Martin County, Minnesota, sapeva che la piccola bambina dei coniugi Baxter stava morendo. Sia i santi che i peccatori vennero al mio letto ma la maggior parte delle volte ero priva di sensi. Quando ero cosciente essi mi davano una pacca sulle spalle, dicevano una parola gentile, e poi se ne andavano.
Ma durante i miei momenti di coscienza, io non rinunciai mai alla speranza. Io non potevo parlare ad alta voce ma nel mio cuore io dissi: ‘Signore, appena arriverà l'autunno io otterrò la guarigione, non è vero, Gesù?’ Io non dubitai mai perché Gesù non viene mai meno ad una promessa. Gesù è un uomo di parola. Io continuai a credere che egli mi avrebbe guarito in autunno.
Il 14 agosto di quell’estate mi ritornò la parola. Non avevo parlato per settimane e io dissi: ‘Mamma, che giorno è oggi?’ Ella disse: ‘Il 14 di Agosto’. Mio papà rientrò a mezzogiorno, Io dissi: ‘Papà, dov’è la grande sedia?’ Per favore mettici i cuscini e mettimi a sedere sulla grande sedia’. L’unica maniera in cui potevo stare seduta sulla sedia era con la mia testa appoggiata sulle mie ginocchia e le mie braccia a penzoloni ai miei lati. Io dissi: ‘Papà, quando esci chiudi la porta. Di alla mamma di non entrare per un po’ di tempo, voglio rimanere sola’. Sentii mio papà singhiozzare mentre lasciava la stanza ed egli non fece nessuna domanda. Egli sapeva perché io volevo rimanere sola. Io avevo un appuntamento con il Re.
Amico mio, io ti voglio dire che tu puoi avere un appuntamento con Gesù in qualsiasi momento tu voglia parlare con Lui. In ogni ora del giorno o della notte, Egli è pronto a parlarti.
Sentii mio papà chiudere la porta. Cominciai a gridare e a singhiozzare. Non sapevo come pregare. Tutto quello che sapevo fare era semplicemente parlare a Gesù ma la cosa fu fatta. Io dissi: ‘Signore, tu ricordi che mesi fa io raggiunsi quasi il paradiso e tu non mi permettesti di entrarvi. Gesù, tu mi hai promesso che se io fossi tornata indietro tu mi avresti guarita in autunno. Questa mattina ho domandato a mia mamma che giorno è ed ella mi ha detto che è il 14 di Agosto. Gesù, io suppongo che per te ancora non è autunno perché è ancora orribilmente caldo ma Signore io mi domando se solo per quest’anno tu potresti chiamare questo periodo autunno e venire e guarirmi? Il dolore è così brutto, Gesù, io sono andata più in là che potevo. Io non posso sopportare più il dolore. Mi domando Signore se tu chiamerai questo periodo autunno e verrai e mi guarirai?’ Ascoltai. Il cielo era in silenzio. Ma non rinunciai, Io prego in maniera differente dalle altre persone, io suppongo. Se non ricevo risposta dal cielo, io prego fino a che Gesù non mi risponde. Io ascoltai ancora per un po’ di tempo. Quando non ci fu nessuna risposta, io cominciai a gridare ancora. Io dissi: ‘Signore, io ti dirò quello che farò. Io farò un patto. Ora Gesù ascoltami, io sto per contrattare con te. Gesù se tu solo mi guarirai e mi farai stare bene sia dentro che fuori, io andrò fuori e predicherò ogni sera fino a che avrò novanta anni, se vuoi che io lo faccia’.
Ascolta, Dio sapeva che ero sincera, Io pregai di nuovo: ‘Signore, farò di più. Se tu mi guarirai cosicchè potrò camminare e usare le mie braccia e sarò forte e normale io ti darò tutta la mia vita. Essa non apparterrà più a Betty Baxter – essa sarà tua e solamente tua’.
Dopo che feci questi voti ascoltai. Questa volta fui ricompensata. Io sentii la voce di Gesù parlarmi in maniera udibile. Egli mi disse queste parole: ‘Ti guarirò completamente il 24 Agosto, Domenica pomeriggio alle 3’.
Un fremito di speranza e di aspettazione si estese lungo tutto il mio corpo e tutta la mia anima. Dio mi disse il giorno e l’ora. Egli conosce ogni cosa, non è vero?
Il primo pensiero che mi venne fu: ‘Non sarà contenta mamma quando io glielo dirò? Prova a pensare come sarà contenta quando glielo dirò. Pensa proprio come sarà felice quando io le dirò che io so il giorno e l’ora’. Allora Gesù mi parlò di nuovo e disse: ‘Ora, non dire questa cosa fino a che non sia giunto il mio tempo’. Io pensai: ‘Io non ho mai tenuto nascosto niente a mia madre. Come farò a tenerglielo nascosto?’
Prima che venissi guarita io camminai delicatamente davanti al Signore per il timore di fare qualcosa che lo avrebbe dispiaciuto. Avevo paura di dire a mia madre che io sapevo il giorno e l’ora.
Dopo che Gesù mi disse questa cosa io mi sentii come una nuova persona. Non ci badavo più ai dolori acuti o alla violenta palpitazione del mio cuore ingrossato. Il 24 Agosto sarebbe venuto presto e io avrei avuto sollievo. Sentii aprirsi la porta e mia mamma entrò dentro. Ella si inginocchiò sul tappeto e mi guardò in faccia. Volevo dirle cosa mi aveva detto Gesù. La cosa più difficile che io abbia mai fatto fu tenerglielo nascosto.
Guardai alla mamma. Io pensai: ‘E’ successo qualcosa alla mamma, ella sembra così carina e giovane oggi’. Poi io pensai che la ragione per cui ella appariva così differente era perché io sapevo il segreto circa la mia guarigione che sarebbe avvenuta la domenica successiva. La guardai di nuovo e mi convinsi più che mai che qualcosa era successo in lei. I suoi occhi prima non avevano mai brillato in quella maniera. Poi all’improvviso ella si inclinò verso di me, spinse i capelli dietro la mia fronte e disse: ‘Tesoro, lo sai quando il Signore ti guarirà?’ Oh, io lo sapevo, ma non dovevo dirglielo. Io non potevo dire ‘No’ perché non le avrei detto la verità. Così dissi: ‘Quando?’
La mamma sorrise e disse: ‘"24 Agosto, Domenica pomeriggio alle 3’.
Io dissi: ‘Mamma, come lo hai saputo? Me lo sono fatto scappare e te l’ho detto?’
Ella disse: ‘No, lo stesso Dio che parla a te, parla a me’.
Quando mia madre disse questo, io fui doppiamente sicura che Dio avrebbe guarito il mio corpo il 24 di Agosto e mi avrebbe ristabilito. Io dissi: ‘Mamma, mi sto raddrizzando? I nodi stanno andando via?’ Ella mi guardò e disse: ‘No, Betty, tu stai diventando ogni giorno sempre più curva e i nodi stanno diventando più grandi’.
Io dissi: ‘Mamma, credi ancora che Dio mi guarirà il 24 di Agosto?’ Ella disse: ‘Certo che lo credo. Tutte le cose sono possibili se noi soltanto crediamo’.
Molte persone mi hanno domandato come facesse mia madre a sapere il giorno in cui sarei stata guarita. Mentre il Signore stava parlando a me, il resto della famiglia era nella sala da pranzo a mangiare. Mia madre aveva preso una forchetta piena di cibo e mentre stava per metterla nella sua bocca essa cadde indietro sul piatto con fracasso. Poi ella sentì la voce di Dio interna parlare e dire: ‘Io ho ascoltato le tue preghiere e ti ricompenserò per la tua fedeltà. Guarirò Betty il 24 Agosto, Domenica pomeriggio alle 3, ed ella sa la stessa cosa perché gliel’ho di già detto’. Così quando mia mamma venne dentro la stanza, ella sapeva di già che il Signore mi aveva detto il giorno e l’ora in cui sarei stata guarita.

UN VESTITO NUOVO

Io dissi: ‘Mamma, ascolta. Da quando ero una piccola bambina non ho avuto un vestito addosso o delle scarpe ai piedi. Ho indossato questi abiti da notte in tutti questi anni. Mamma, quando Gesù mi guarirà Domenica pomeriggio io Domenica sera andrò in chiesa. I negozi sono chiusi di Domenica. Mamma, se tu credi veramente che Gesù mi guarirà, perché non vai a Fairmont questo pomeriggio e mi compri dei vestiti nuovi? Ci vai Mamma?
Mia madre mostrò la sua fede con le sue opere. ‘Certo, andrò in città oggi e ti prenderò alcuni vestiti così li potrai indossare Domenica sera’, ella disse.
Mentre ella si stava allontanando in macchina, mio papà la fermò: ‘Dove stai andando?’ ‘Sto andando in città’ disse lei. ‘A fare che cosa?’ egli domandò. ‘Bene, sto andando a prendere un vestito nuovo e delle scarpe per Betty’, disse lei.
Mio papà disse: ‘Ora, mamma, tu sai che noi non dovremo comprarle un vestito nuovo fino a che noi non l’abbandoneremo e non pensiamoci fino che non dobbiamo farlo’.
‘Oh, no, ella ha avuto una parola da Gesù che Lui la guarirà Domenica pomeriggio, il 24, e pure io ho avuto la parola. Io andrò a Fairmont a prendere dei vestiti nuovi per lei’.
Mia madre li portò a casa e me li mostrò. Io pensai che il vestito era il più bello che avessi mai visto. Le scarpe erano fatte di pelle originale ed erano graziose.
Quella vecchia veste di colore celeste, proprio adesso, giace impacchettata tra i miei tesori nel fondo di una vecchia cesta in casa di mia madre nello stato dello Iowa.
Dopo la mia guarigione io la indossai fino che non gli venne un buco nel punto che io strofinai contro il pulpito quando predicai.
Io dissi: ‘Mamma, non pensi che sembrerò graziosa quando diventerò diritta e potrò indossare questo vestito e queste scarpe?’
Quando le persone venivano a vedermi io dicevo: ‘Mamma, tira fuori la mia veste e le mie scarpe e falle vedere ai miei amici’. Essi mi guardavano, poi guardavano la veste e le scarpe, poi guardavano mia madre. Io sapevo che pensavano cose strane su me, ma io sapevo esattamente quello che sarebbe accaduto il ventiquattresimo giorno di Agosto.
Sì, ci sono molte persone che dicono: ‘Se solo potessi vedere un miracolo, io crederei’. Ma se tu non credi in esso prima di vederlo, tu troverai qualche scusa dopo che si verifica. Io dissi ad un nostro vicino che non era un Cristiano, che se voleva vedermi alta e diritta, di trovarsi a casa nostra Domenica pomeriggio alle 3, perché Gesù sta per venire a guarirmi. Egli mi guardò e mi disse: ‘Ascolta, io ti voglio dire che se viene il giorno in cui ti vedrò diritta io non diventerò solo un Cristiano ma sarò un Pentecostale’. Oggi non è ancora salvato.
Arrivò Sabato 23 Agosto. Mia madre dormiva sempre in un letto nella mia stanza per essermi vicina. Quella notte quando ella mi preparò tutta io mi addormentai. Ad un certo punto della notte io mi svegliai. La luna stava splendendo attraverso la finestra dall’altra parte dei piedi del mio letto. Sentii qualcuno borbottare e mi domandai se mio papà fosse nella mia stanza a parlare a mia madre. Poi io vidi una forma su delle ginocchia piegate con le braccia alzate nella luce della luna. Era mia mamma e le lagrime scendevano già dal suo viso. Ella stava pregando: ‘Signore Gesù, io ho cercato di essere una buona madre per Betty. Ho cercato in maniera forte di insegnarle di te. Ora, Gesù, io non sono mai stata lontana da lei ma quando tu la guarirai io la lascerò andare dovunque tu vorrai che lei vada, persino attraverso il mare in tempesta, perché Tu domani farai per lei quello che nessun altro potrebbe mai fare. Ella è Tua, Gesù. Domani è il giorno. Tu la libererai, vero Gesù?’
Me ne andai alla spicciolata a dormire di nuovo. Non potevo stare su a pregare ma mia mamma prese il mio posto. E’ a motivo della sua fede che io oggi credo in Dio, che io ho la guarigione per il mio corpo.
Venne Domenica mattina. Mio papà portò i miei fratelli e le mie sorelle alla Scuola Domenicale. Essi dissero che lui, con un cuore rotto, aveva chiesto delle preghiere per me, dicendo alle persone che io ero peggiorata molto e stavo per morire se Dio non interveniva.
Io domandai al mio pastore di essere presente quel giorno alle 3, ma egli disse che aveva un appuntamento per esplorare la possibilità di pasturare una chiesa a Chicago [to try out for a church in Chicago] e quello era il solo tempo in cui egli poteva andare, ma disse di telegrafargli se io avessi ottenuto la guarigione.
Mia madre invitò dentro alcuni pochi amici, dicendo: ‘Siate sicuri e arrivate qui alle 2 e mezza circa perché l’ora è le 3.
Essi arrivarono alle 2. Essi dissero: ‘Signora Baxter, noi siamo in anticipo ma sappiamo che qualcosa sta per accadere e non ce la vogliamo perdere’. Quella era l’atmosfera che essi avevano attorno a me quando io fui guarita. Alle 3 meno un quarto mia madre venne al mio letto. Io dissi: ‘Mamma, che ora è?’ Ella disse: ‘Mancano solo 15 minuti prima che Gesù venga a guarirti’.
Io dissi: ‘Mamma, prendimi e mettimi nella sedia grande’. Ella mi portò e pose il mio corpo contorto nella sedia e mi fece sostenere con dei cuscini. Io vidi le persone mentre si inginocchiavano sul pavimento attorno alla mia sedia. Vidi il mio fratello di quattro anni, e capii che io ero così curva che ero alta come lui. Egli si inginocchiò vicino a me, guardò su e disse: ‘Sorella, non manca tanto oramai che tu sarai più alta di me’.
Alle 3 meno dieci minuti mia madre mi domandò che cosa io volessi che loro facessero. Io dissi: ‘Mamma, cominciate a pregare, io voglio essere in preghiera quando viene Gesù’. Io la sentii singhiozzare e pregare Gesù di mantenere la Sua promessa e venire e guarire il mio corpo.

COME VENNE GESÙ

Non persi i sensi, ma fui presa dallo Spirito di Dio [i became lost in the Spirit of God]. Vidi davanti a me due file di alberi, che stavano alti e diritti. Come guardavo, io vidi uno di quegli alberi al centro cominciare a curvarsi fino a che la cima di esso toccò il terreno. Io mi domandai perché questo albero era tutto curvo. Poi in fondo alla strada vidi Gesù. Egli venne camminando attraverso gli alberi e il mio cuore si eccitò come si eccita sempre quando vedo Gesù. Egli venne e stette al lato dell’albero curvo. Egli stava in piedi e lo guardò per un momento e io mi domandavo che cosa egli avrebbe fatto. Poi guardandomi egli sorrise e posò la sua mano sull’albero curvo. Con un rumoroso schianto e botto esso si raddrizzò come gli altri. Io dissi: ‘D’accordo, quello sono io. Egli toccherà il mio corpo e le ossa scricchioleranno e scoppieranno e io mi alzerò in piedi diritta e starò bene’.
Improvvisamente sentii un grosso rumore come se stesse arrivando una tempesta. Sentii il vento come muggiva. Cercai di parlare sopra il rumore: ‘Egli sta venendo. Non lo sentite? Egli alla fine è venuto’. Poi tutto ad un tratto il rumore calò. Tutto era calmo e quieto e io sapevo che in questa calma sarebbe venuto Gesù. Io ero seduta sulla sedia grande, una paralizzata senza speranza. Ero così desiderosa di vederlo. All’improvviso io vidi una forma di una grande nuvola bianca lanosa [a great white fleecy cloud form]. Io non stavo aspettando la nuvola. Poi fuori dalla nuvola uscì Gesù. Non era una visione, non era un sogno. Io vidi Gesù. Come egli camminava lentamente verso di me io guardai nella sua faccia. La cosa che colpisce di più di Gesù sono i suoi occhi. Egli era alto e largo ed era vestito in vesti bianche scintillanti. I suoi capelli erano castani e divisi nel mezzo. Essi cadevano sopra le sue spalle lisci ondulati [in soft waves]. Io non dimenticherò mai i suoi occhi. Molte volte quando il mio corpo è esausto e mi viene domandato di fare qualcosa per Gesù mi verrebbe di dire di no. Quando mi ricordo i suoi occhi essi mi costringono ad andare fuori nella messe e guadagnare più anime.
Gesù venne lentamente verso di me con le sue braccia stese verso di me. Io notai gli orribili segni dei chiodi nelle Sue mani. Più si avvicinava a me, e meglio mi sentivo. Quando egli arrivò realmente vicino, cominciai a sentirmi molto piccola e indegna. Non ero altro che una piccola ragazza deformata e paralizzata che era stata dimenticata. Poi tutto di un tratto Egli mi sorrise e non avevo più timore. Egli era il mio Gesù. I suoi occhi mi fissarono e se io guardai mai dentro degli occhi pieni di bellezza e di compassione, questi furono gli occhi di Gesù. Non ci sono molte persone che ho visto che hanno gli occhi come quelli di Gesù. Quando io vedo qualcuno che ha quell’amore e quella compassione nei suoi occhi io desidero solo poter stare vicino a lui. Questo è quello che sento su Gesù; Io voglio vivere il più vicino possibile a lui.
Gesù venne e stette in piedi al lato della mia sedia. Una parte della Sua veste era dondolante [was loose] ed essa cadde dentro la mia sedia e se le mie braccia non fossero state paralizzate io avrei potuto toccare la sua Veste. Io avevo pensato quando Lui venne a guarirmi che io avrei cominciato a parlargli e a domandargli di guarirmi. Ma io non potei dire una parola. Io lo guardai semplicemente e tenni i miei occhi sul suo caro viso cercando di dirgli quanto avevo bisogno di Lui. Egli si chinò e mi guardò in viso e parlò teneramente. Io posso sentire ogni sua parola proprio adesso perché sono scritte nel mio cuore. Egli disse molto dolcemente: ‘Betty, tu sei stata paziente, benevola e affettuosa’.
Quando pronunciò queste parole io pensai che avrei potuto soffrire altri 15 anni se avessi potuto vedere Gesù e sentirlo che mi parlava ancora.
Egli disse: ‘Io ti prometto salute, gioia e felicità’. Io vidi che stendeva la sua mano e io aspettai. Poi sentii la sua mano andare sopra i nodi sulla mia spina dorsale. Le persone dicono: ‘Non ti stanchi mai di raccontare la tua guarigione?’ No, perché ogni volta che la racconto io sento ancora la Sua mano.
Egli posò la sua mano proprio al centro della mia spina dorsale su uno dei grossi nodi. Ad un tratto una sensazione calda come il fuoco girò attraverso il mio corpo. Due calde mani presero il mio cuore e lo strinsero e quando quelle calde mani lasciarono andare il mio cuore, io potevo respirare normalmente per la prima volta nella mia vita. Due calde mani strofinarono [rubbed over] gli organi del mio stomaco e io seppi che il mio disturbo organico era guarito, io non avrei più avuto bisogno di un nuovo rene e sarei stata capace di digerire il mio cibo perché Egli mi aveva guarito. La calda sensazione passò attraverso il mio corpo. Poi io guardai a Gesù per vedere se mi avrebbe lasciata guarita solamente dentro. Gesù sorrise e io sentii la pressione delle sue mani sui nodi e mentre le sue mani premevano nel mezzo della mia spina dorsale ci fu una sensazione di formicolio [tingling sensation] come se avessi toccato un filo carico di elettricità. Io avvertii questa sensazione come una corrente elettrica e mi alzai sui miei piedi diritta come lo sono su questa piattaforma a parlarvi questa sera. Io fui guarita dentro e fuori. In 10 secondi Gesù mi aveva guarita e aveva ristabilito ogni mia particella. Egli fece per me in pochi momenti quello che i medici su questa terra non potevano fare. Il Grande Medico lo ha fatto, e lo ha fatto perfettamente.
Tu dirai: ‘Betty, come ti sentisti quando saltasti fuori dalla sedia?’ Tu non lo saprai mai, a meno che un giorno non eri uno storpio senza speranza. Tu non lo saprai mai, a meno che non stavi su una sedia senza nessuna speranza. Io corsi da mia madre e dissi: ‘Mamma, senti, i nodi sono andati via? Ella toccò su e giù la mia spina dorsale e disse: ‘Sì, essi sono spariti!’ Io ho sentito le ossa scricchiolare e scoppiare. Betty, tu sei guarita! Tu sei guarita! Loda Lui per questo!’
Io mi voltai e guardai indietro alla sedia che era vuota e le lacrime scendevano giù dalle mie guance. Il mio corpo si sentì leggero dappertutto perché non avevo nessun dolore e io avevo avuto sempre dolore.
Mi sentii alta perché io ero stata curva quasi a metà con la mia testa sul mio petto, i nodi erano andati via e la mia spina dorsale era diritta. Io alzai le mie braccia e ne pizzicai una. Le mie braccia ora erano sensibili. Esse non erano più paralizzate.
Poi guardai e vidi il mio piccolo fratello che stava in piedi di fronte alla sedia. Grosse lacrime scendevano dalle sue piccole guance. Guardandomi su, io lo sentii che mi disse: ‘Io ho visto mia sorella saltare fuori dalla grossa sedia. Io ho visto Gesù guarire mia sorella’. Egli era veramente eccitato. Io presi la sedia, la alzai al di sopra della mia testa e dissi: ‘Guardate quello che l’Iddio che servo può fare!’
Dietro il mio piccolo fratello, Gesù stava ancora in piedi. Egli mi guardò dalla pianta dei piedi alla punta della mia testa. Io ero diritta e normale. Tenendo i miei occhi sui suoi, Egli cominciò a parlare lentamente e adesso ti dirò quello che disse: ‘Betty, io ti do il desiderio del tuo cuore che era quello di essere guarita. Tu sei normale, tu stai bene. Tu hai la salute adesso. Tu stai completamente bene perché io ti ho guarita’.
Fece una piccola pausa e mi diede uno sguardo penetrante e con autorità con la sua amorevole voce Egli disse: ‘Ora ricorda, ogni giorno guarda alle nuvole e veglia. La prossima volta che tu mi vedrai venire su una nuvola, io non ti lascerò qua ma io ti prenderò con me per sempre’.
Amico, Egli sta per tornare.

La guarigione avvenne il 24 Agosto 1941

Tratto da: Betty Baxter Story



"Poiché egli ha riposto in me il suo amore io lo libererò e lo leverò in alto al sicuro perché conosce il mio nome."
(Salmi 91:14)
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2 comments:

  1. Toccante esperienza che ci testimonia della potenza salvifica di Dio che si concretizza in primo luogo nel momento in cui ci riconosciamo fragili come esseri umani, propensi al peccato e ci rendiamo consapevoli che solo la grazia nella fede in Cristo ci conduce alla Salvezza,al riscatto pieno nella giustizia dell'anima..."Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni,
    stroncato a causa delle nostre iniquità;
    il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui
    e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti."Isaia 53,5.

    "Poi, venuta la sera, gli presentarono molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati, 17 affinché si adempisse quel che fu detto per bocca del profeta Isaia: «Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie».Matteo 8,16-17

    "la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l'ha sottoposta, nella speranza".Romani 8,20

    "Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato...". Romani 5,12

    "Non solo la creazione, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito cioè tutti quelli che credono in Cristo, gemiamo dentro di noi, aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo".Romani 8,23

    "...nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio".Romani 8,21

    Apocalisse 21,4
    "Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate».


    1Corinzi 15,54
    "Quando poi questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta:
    «La morte è stata sommersa nella vittoria».

    Isaia 65,25
    "Il lupo e l'agnello pascoleranno assieme,
    il leone mangerà il foraggio come il bue,
    e il serpente si nutrirà di polvere.
    Non si farà né male né danno
    su tutto il mio monte santo»,
    dice il SIGNORE."

    Dio ti benedica e la fede nel nostro Signore, nella comunione di spirito, sia sempre più fortificata...In alto i cuori in Cristo!!!!






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  2. Amen, carissimo wids72, come sempre i versetti che metti sono un'ulteriore conferema a quanto postato...Dio ti benedica grandemente per questo

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