La cronologia del libro dell’Apocalisse | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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venerdì 17 febbraio 2012
Unknown

La cronologia del libro dell’Apocalisse

testimoni

Il libro dell’Apocalisse può sembrare a volte scoraggiante perché il suo è un linguaggio simbolico e figurativo, o perché ti porta da una parte all’altra. Io lo vedo come un vecchio amico, una volta che lo impari a conoscere, non è poi così male. È dunque importante conoscere l’ordine degli eventi, ciò che accadrà e quando. L’Apocalisse non è così difficile da capire se ne afferri il tema principale: la testimonianza di Gesù Cristo rivelata per mezzo dei suoi due popoli (i suoi testimoni): Israele e la Chiesa. La tempistica quindi è tutto.

SOMMARIO CRONOLOGICO DELL’APOCALISSE
cronologia
Capitolo 1 Il primo capitolo è un bel quadro raffigurante il Figlio dell’Uomo risorto che si muove in mezzo le chiese. Qui abbiamo la rivelazione e la testimonianza di Gesù Cristo. Il titolo del libro potrebbe essere: Rivelazione di Gesù Cristo.
Capitoli 2,3 Lettere a sette chiese diverse (sia figurative di chiese attuali che rappresentative di chiese storiche a cui viene rivolta un’esortazione ad ascoltare ciò che dice lo Spirito e ad essere vittoriose).
Capitolo 4 Qui abbiamo uno scorcio dei cieli e del trono di Dio.
Capitolo 5 Rivelazione dell’Agnello di Dio, l’unico degno di aprire i sette sigilli o rotoli. I rotoli ci spiegano cosa deve avvenire in questa rivelazione di Gesù Cristo.
Capitolo 6 Descrizione del principio dei dolori e dei sei sigilli che hanno luogo durante la prima parte della tribolazione.
Capitolo 7 Qui abbiamo Israele e la Chiesa davanti al trono. “Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione”. (7:14). Il sigillo li protegge dall’ira di Dio anche se molti di loro soffrono e muoiono. Israele è il primo gruppo di 144.000 (non in senso numerico ma come popolo nel suo insieme di salvati).
Capitoli 8,9 Le sette trombe vengono fuori dai sette sigilli.
Capitolo 10 Giovanni ingoia il libro.
Capitolo 11 È la storia dei due testimoni a partire dall’inizio della tribolazione fino alla sua fine, quando l’ultima tromba verrà suonata e il Signore tornerà e quando vengono riportati in vita e sono rapiti col Signore.
Capitolo 12 Questa è un’espansione di quello che succede durante la terza e la quarta tromba e satana e i suoi angeli vengono gettati a terra.
Capitolo 13 Questo capitolo è parallelo alla quinta tromba di Apocalisse 9:1-12 descrivente la parte centrale della tribolazione, l’abominazione della desolazione quando la bestia imporrà il suo marchio. Qui la bestia è descritta come proveniente dal mare: “Le fu pure dato di far guerra ai santi e di vincerli, di avere autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione” (Apocalisse 13:7). Qui vogliamo essere chiari. Questa non è l’ira di Dio, ma è l’ira di satana diretta nei confronti della Chiesa (come nel capitolo 11)!
Capitolo 14 Il secondo gruppo di 144.000 rappresenta la Chiesa. “Essi sono stati riscattati tra gli uomini (v. 5). Qui c’è un’altra figura del rapimento laddove la terra viene mietuta proprio prima del versamento dell’ira di Dio (la seconda parte del capitolo).
Capitolo 15 Gli angeli preparano le coppe finali dell’ira.
Capitolo 16 Le sette trombe introducono le coppe dell’ira. La settima coppa rappresenta il giudizio su Babilonia. La grande città si divise in tre parti, e le città delle nazioni crollarono” (v. 19). Babilonia si riferisce chiaramente a tutte le nazioni della terra che a questo punto sono sotto il governo dell’Anticristo. La settima coppa dell’ira è la distruzione dell’impero formato da tre parti, descritte dai prossimi tre capitoli.


babilonia
Capitolo 17 La Babilonia religiosa è raffigurata cavalcare la bestia politica che alla fine si rivolta su di lei.
Capitolo 18 Questo capitolo riguarda il giudizio e la distruzione della Babilonia commerciale.
Capitolo 19 Questo è il giudizio finale della Babilonia civile e politica e la descrizione della battaglia di Armaggedon.
Capitolo 20 Descrizione del regno del Millennio di Cristo, della battaglia finale e del giudizio dell’umanità, del diavolo e dei suoi angeli.
Capitolo 21 Dopo il giudizio, ecco che appaiono i nuovi cieli e la nuova terra assieme alla nuova Gerusalemme.
I primi 5 capitoli riguardano il Signore, le sette chiese e l’Agnello di Dio che è degno di aprire il libro e i sigilli. I capitoli da 6 a 14 hanno a che fare con la testimonianza dei due testimoni. In diversi punti c’è un riferimento al rapimento:
  • nel cap. 11 all’ultima tromba
  • nel cap. 14 al raccolto finale
  • nel cap. 18 nel riferimento all’uscita e alla chiamata fuori della chiesa da Babilonia.
Il rapimento è un singolo evento menzionato in diverse parti del libro dell’Apocalisse.
Dal cap. 15 al cap. 20 si parla dei giudizi, in particolare del giudizio di quella grande nazione, Babilonia la grande, descritto nei capitoli 17, 18, 19.
Ora torniamo indietro ai sigilli e facciamo luce sulla cronologia.

I PRIMI SETTE SIGILLI

cavalieri
I primi sette sigilli riguardano gli eventi che avranno luogo prima dell’abominazione della desolazione e della Grande Tribolazione e che cominciano prima dell’inizio della settantesima settimana e che conducono alla metà di quel periodo di sette anni, a tre anni e mezzo. L’unico modo che avremo per identificare con chiarezza l’inizio dei sette anni finali sarà quando il patto con la morte e il soggiorno dei morti verrà firmato (leggere bene Daniele 9:27 e Isaia 28:15-18), un patto di difesa tra l’Anticristo e Israele.
Ma se parliamo di Chiesa nella Tribolazione, questo è il periodo in cui la Chiesa dovrà affrontare un sacco di problemi:
Primo sigillo. "Poi, quando l’Agnello aprì uno dei sette sigilli, vidi e udii una delle quattro creature viventi, che diceva con voce come di tuono: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli venne fuori da vincitore, e per vincere." (Apocalisse 6:1-2). Il primo sigillo descrive l’Anticristo che cavalca un cavallo bianco che esce allo scopo di far conquiste. Non è dotato di frecce ma di un arco. Questo significa che quando uscirà montando il cavallo bianco, apparentemente avrà successo senza neanche sferzare un colpo! Egli agirà inizialmente in nome della pace e porterà prosperità, celando però la minaccia (l’arco). Questo, assieme al secondo sigillo corrono in parallelo a quanto descritto nel vangelo di Marco 13:7, “Quando udrete guerre e rumori di guerre, non vi turbate; è necessario che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine”.
Secondo sigillo. “E venne fuori un altro cavallo, rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla terra affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada” (Apocalisse 6:4). Ancora una volta questo verso corre in concomitanza con quanto descritto in Matteo 24:7- 8: “Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori”. A questo punto l’Anticristo si sarà tolto i guanti e non sarà più il sig. Dolcezza di prima, non più un cavallo bianco! Fate attenzione quando vedrete la nazione più potente della terra introdursi in altre nazioni con modi fraudolenti.
Terzo sigillo. Apocalisse 6:5 preannuncia scarsità, caos economico, inflazione e concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi. “Quando l’Agnello aprì il terzo sigillo, udii la terza creatura vivente che diceva: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii come una voce in mezzo alle quattro creature viventi, che diceva: «Una misura di frumento per un denaro e tre misure d’orzo per un denaro, ma non danneggiare né l’olio né il vino»”. Quest’ultima frase sta a significare che la persona media dovrà lavorare tutto il giorno giusto per riuscire a comprare il necessario per andare avanti, mentre i ricchi godono dei loro eccessi.
Quarto sigillo, il cavallo giallastro. Apocalisse 6:8 “Guardai e vidi un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava si chiamava Morte; e gli veniva dietro l’Ades. Fu loro dato potere sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra”. Anche qui siamo in parallelo alla cronologia descritta nei vangeli, ad esempio, “Insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno grandi terremoti, e in vari luoghi pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo”. In questo periodo la potenza dell’Anticristo sarà incontestabile.
Quinto sigillo. Qui siamo giunti alla persecuzione! “Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa” (Apocalisse 6:9). Ancora una volta c’è un parallelo nel racconto dei vangeli, “Allora vi abbandoneranno all’oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del mio nome. Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda. Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. Poiché l’iniquità aumenterà, l’amore dei più si raffredderà, ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato” (Matteo 24:9-12).
Sesto sigillo. Questo sigillo descrive l’abominazione della desolazione, che vedremo anche descritta nella terza, quarta e quinta tromba, nella figura della stella che cade dal cielo. Questo evento è menzionato nel vangelo, ad esempio, “Quando dunque vedrete l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!)” (Matteo 24:15) e anche nella terza, quarta e quinta tromba (Apocalisse 8:10-9:12), così come anche in Apocalisse 13 dove si vede la bestia che viene dalla terra far guerra ai santi per poi istituire il proprio marchio. Un’altra conferma della cronologia degli eventi l’abbiamo in II Tessalonicesi 2 dove si legge che il ritorno del Signore e il nostro incontro con lui (il rapimento) non avverrà “se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio”. L’abominazione della desolazione è anche descritta in Daniele 7:25; 8:25; 11:36.
Settimo sigillo. Il settimo sigillo conduce alle sette trombe, laddove le sette trombe corrono parallelamente alle sette coppe. La tromba introduce sempre il soggetto e la coppa lo traduce in un giudizio. Vi prego di notare che le coppe dell’ira di Dio sono destinate ai non credenti, non ai santi! I santi vengono risparmiati perché saranno rapiti prima che le coppe siano riversate sulla terra.

I SETTE SIGILLI E LE SETTE COPPE DELL’IRA

sigilli
Qui sotto vediamo in parallelo ciascuna tromba con la coppa corrispondente. Ogni tromba introduce un soggetto, come la terra, il mare, satana, l’uomo, ecc… e ciascuna coppa descrive il giudizio sullo stesso soggetto.



SOGGETTO
LE 7 TROMBE (Apocalisse 8-9)
LE COPPE DELL’IRA (Apocalisse 16)
PRIMA TROMBA e PRIMA COPPA
Viene colpita la terra
v. 7. Il primo sonò la tromba, e grandine e fuoco, mescolati con sangue, furono scagliati sulla terra. Un terzo della terra bruciò, un terzo degli alberi pure e ogni erba verde fu arsa. v. 2. Il primo andò e versò la sua coppa sulla terra; e un’ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della bestia e che adoravano la sua immagine.
SECONDA TROMBA e SECONDA COPPA

Viene colpito il mare

Ulteriore giudizio sull’uomo
v. 8. Poi il secondo angelo sonò la tromba e una massa simile a una grande montagna ardente fu gettata nel mare. Un terzo del mare diventò sangue, 9. un terzo delle creature viventi che erano nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto. v. 3. Poi il secondo angelo versò la sua coppa nel mare; esso divenne sangue simile a quello di un morto, e ogni essere vivente che si trovava nel mare morì.
TERZA TROMBA e TERZA COPPA
Vengono colpiti i fiumi

Satana viene gettato a terra e poi giudicato
v. 10. Poi il terzo angelo sonò la tromba e dal cielo cadde una grande stella, ardente come una torcia, che piombò su un terzo dei fiumi e sulle sorgenti delle acque. 11 Il nome della stella è Assenzio; e un terzo delle acque diventò assenzio. Molti uomini morirono a causa di quelle acque, perché erano diventate amare. v. 4. Poi il terzo angelo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti; e le acque diventarono sangue. 5 Udii l’angelo delle acque che diceva: «Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, per aver così giudicato. 6 Essi infatti hanno versato il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro sangue da bere; è quello che meritano». 7 E udii dall’altare una voce che diceva: «Sì, o Signore, Dio onnipotente, veritieri e giusti sono i tuoi giudizi».
QUARTA TROMBA e QUARTA COPPA
Viene colpito il sole

Ulteriore giudizio sull’uomo impenitente
v. 12. Quando il quarto angelo sonò la tromba, fu colpito un terzo del sole, della luna e delle stelle: un terzo della loro luce si spense e il chiarore del giorno, come quello della notte, diminuì di un terzo. v. 8. Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole e al sole fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. 9 E gli uomini furono bruciati dal gran calore; e bestemmiarono il nome di Dio che ha il potere su questi flagelli, e non si ravvidero per dargli gloria.
QUINTA TROMBA e QUINTA COPPA
Il pozzo dell’abisso, il seggio della bestia

La bestia e gli angeli decaduti escono dall’abisso per tormentare l’uomo corrotto

La bestia e il suo regno ricevono il giudizio
V. 1. Poi il quinto angelo sonò la tromba e io vidi un astro che era caduto dal cielo sulla terra; e a lui fu data la chiave del pozzo dell’abisso. 2 Egli aprì il pozzo dell’abisso e ne salì un fumo, come quello di una grande fornace; il sole e l’aria furono oscurati dal fumo del pozzo. 3 Dal fumo uscirono sulla terra delle cavallette a cui fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra. 4 E fu detto loro di non danneggiare l’erba della terra, né la verdura, né gli alberi, ma solo gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte v. 10. Poi il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia. Il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore, 11 e bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei loro dolori e delle loro ulcere, ma non si ravvidero dalle loro opere
SESTA TROMBA e SESTA COPPA
L’Eufrate riporta ad Harmaghedon


La prima raccolta alla battaglia al suono della tromba. L’uomo non si pente.


La bestia, i demoni e gli eserciti vengono distrutti.
v. 13. Poi il sesto angelo sonò la tromba e udii una voce dai quattro corni dell’altare d’oro che era davanti a Dio. 14 La voce diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Sciogli i quattro angeli che sono legati sul gran fiume Eufrate». 15 E furono sciolti i quattro angeli che erano stati preparati per quell’ora, quel giorno, quel mese e quell’anno, per uccidere la terza parte degli uomini. 16 Il numero dei soldati a cavallo era di duecento milioni e io udii il loro numero. 17 Ed ecco come mi apparvero nella visione i cavalli e quelli che li cavalcavano: avevano delle corazze color di fuoco, di giacinto e di zolfo; i cavalli avevano delle teste simili a quelle dei leoni e dalle loro bocche usciva fuoco, fumo e zolfo. 18 Un terzo degli uomini fu ucciso da questi tre flagelli: dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle bocche dei cavalli. 19 Il potere dei cavalli era nella loro bocca e nelle loro code; perché le loro code erano simili a serpenti e avevano delle teste, e con esse ferivano. 20 Il resto degli uomini che non furono uccisi da questi flagelli, non si ravvidero dalle opere delle loro mani; non cessarono di adorare i demòni e gli idoli d’oro, d’argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare. 21 Non si ravvidero neppure dai loro omicidi, né dalle loro magie, né dalla loro fornicazione, né dai loro furti. v. 12. Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e le sue acque si prosciugarono perché fosse preparata la via ai re che vengono dall’Oriente. 13 E vidi uscire dalla bocca del dragone, da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. 14 Essi sono spiriti di demòni capaci di compiere dei miracoli. Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente……

v. 16. E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Harmaghedon.
SETTIMA TROMBA (Apocalisse 11:12-15) e SETTIMA COPPA (Apocalisse 16:17-21) Alla settima tromba avviene il rapimento della Chiesa e il ritorno del Signore e hanno inizio le coppe dell’ira. Le sette coppe sono il giudizio finale di Dio sulla terra nei confronti del regno tripartito di Babilonia (così come descritto nei cap. 17-18-19).


COMMENTI CONCLUSIVI



3 trombe
Avrete notato come ai due testimoni sia dato il potere di chiudere il cielo affinché non cada pioggia, durante i giorni della loro profezia. Hanno pure il potere di mutare l’acqua in sangue e di percuotere la terra con qualsiasi flagello, quante volte vorranno (Ap. 11:6). Questo avverrà in concomitanza con le prime tre trombe della terra, del mare e delle acque e sta ad indicare anche che Dio è in grado di proteggere e di rendere forti i suoi testimoni. Quando le locuste usciranno dall’abisso per tormentare gli abitanti della terra, è scritto che è dato loro potere “solo sugli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte” (Ap. 9:4). In altre parole, prima che le coppe dell’ira vengano riversate sulla terra i santi hanno ricevuto già il marchio di Dio sulla fronte e sono stati protetti da ogni giudizio di Dio. Prima delle coppe, e immediatamente dopo il suono della settima tromba, la chiesa è già stata rapita.
Quasi tutti gli studiosi concordano nel dire che il rapimento avverrà all’ultima tromba, alla settima tromba. Per chi crede che il rapimento avvenga prima e che sia segreto, II Tessalonicesi 2 dice che il rapimento non può avvenire se non prima che sia stata eretta l’abominazione della desolazione. Inoltre, da Apocalisse 11:19 vediamo che il rapimento avviene all’ultima tromba, per non parlare poi del raccolto finale prima che l’ira di Dio sia riversata. Dopo di che, non esistono più “santi della tribolazione” e non ci sono più possibilità di ravvedimento. Il tempo è scaduto. Infatti, questi giudizi avvengono alla fine del periodo di sette anni durante un periodo addizionale di 75 giorni.
Capisco che tutto ciò possa sembrare un po’ tecnico, ma se leggete e studiate questi passaggi, la cronologia esatta apparirà anche a voi. L’armonia delle scritture è perfetta, così come lo è il carattere stesso di Dio. Sì, egli permetterà che i suoi figli soffrano la persecuzione e la tribolazione. Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno” (II Cor. 4:16). “Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che dev’essere manifestata a nostro riguardo” (Romani 8:18). “Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte” (Filippesi 3:10). Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo” (I Pietro 5:9).


persecuzione
Ma Dio non rivolgerà mai la sua ira verso i suoi figli! Persecuzione e tribolazione sono sempre state un mezzo per affinare i cristiani e per separare i veri cristiani da quelli falsi, le pecore dalle capre e il grano dalla paglia. Riuscite a vedere Dio, che permette alla tiepida chiesa occidentale (caduta nel peccato, immersa nel mondo e nell’errore) di farla franca, scappare, esser rapita, senza mai vedere di che pasta è fatta? Non penso proprio (neanche tu se sei onesto con te stesso). Considerando che in tutto il mondo i cristiani stanno morendo come mai è successo nella storia precedente, noi stiamo qui comodi comodi aspettando col rapimento una fuga anticipata! Vergognamoci! Dio permetterà che saremo testati dal fuoco della tribolazione. Dio sa quello che fa!
C’è solo un’ultima domanda. Se, come dice Matteo 21:21 “perché allora vi sarà una grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà”, non dovremmo almeno cominciare a considerare le implicazioni che ciò ha per la chiesa di oggi? Pensi proprio che la chiesa occidentale (l’unica parte del corpo di Cristo che non è ancora soggetta a persecuzione) abbia fatto qualcosa di straordinario per meritarsi di scappare dalla sofferenza? Nel corso degli anni tanti cristiani hanno detto che “Dio non permetterà mai alla sua chiesa di soffrire”. Questo pensiero non si scontra solo con i 2000 anni di storia passata, ma diffama i sacrifici delle migliaia di martiri della fede.
Vorrei incoraggiarti a rileggere tutti questi passi e permettere al Signore di illuminarti. Quello che io dico non ha importanza. Quello che dice Dio ha importanza.
La posizione pre-tribolazionista toglie a Dio uno dei suoi due attori principali, Israele. La posizione “pan-tribolazionista” (gioco di parole con l’inglese pan out, riuscire) che sostiene che non ci si deve preoccupare perché alla fine tutto riuscirà e si sistemerà da sé, è un aperto invito all’apatia. Invece, i cristiani dovrebbero cominciare a considerare la testimonianza e il martirio come l’onore più alto che potrebbero essere chiamati a pagare.

di Dene Mc Griff 
 Si ringrazia-  Sequenza Profetica per la gentile concessione


 

"Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello, e con la parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro vita, anzi l’hanno esposta alla morte."
(Apocalisse 12:11) 


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7 comments:

  1. Pace cara Ruth
    ti seguo sempre con stima.Circa l'articolo gradirei chiederti se ritieni che i 2 testimoni siano persone vere o meno. Secondo l'interpretazione di alcuni pastori rappresenterebbero l'Antico e il Nuovo Testamento.
    Grazie e santa giornata.Shalom

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  2. Mentre scrivo voglio partecipare a voi tutti il sentimento di un povero davanti al mio ufficio, pieno di psicofarmaci per essere controllato da un sixtema in via di con lusione, il quale spera di morire quanto prima perchè stancodi questo modo di vivere buttato in stazione,nella speranza che qualcuno si ricordi di lui. E' bello quando rivolge parole di amore nei miei confronti. Mentre continuano ad amministrare male questo pianeta!!molte persone hanno il medesimo sentimento di morte perchè sono stanchi: credo che questa è la più grande vergogna che dovrebbero provare tutti coloro che hanno in gestione il pianeta e non se ne curano..

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  3. Caro fabulus, i due testimoni, per me, sono due persone in carne ed ossa, infatti, al versetto 36 di Ap. 11 è scritto: "Costoro hanno potestà di chiudere il cielo, perchè non cada alcuna pioggia nei giorni della profezia; essi hanno pure potestà sulle acque, per convertirle in sangue e per percuotere la terra con qualunque piaga, ogni qualvolta che vorranno.", mi viene anche da pensare che potrebbero essere intesi come i due testimoni di Cristo cioè i Suoi due popoli, Israele terrena e Israele celeste(la Sua Chiesa), ma non di certo ciò che ti hanno detto...pace a te

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  4. Ciò che mi hai raccontato è qualcosa che mi provoca grande angoscia, proprio stamani ho letto di un ragazzo di 20 anni che ha scritto su fb che si sarebbe ucciso, perchè non aveva nessuna speranza di lavoro e di futuro, e così la mattina dopo al suo annuncio i genitori lo hanno trovato impiccato...il mondo ormai è completamente in mano a satana e sono certa che il ritorno di Gesù è vicino, perchè ormai non c'è più possibilità di futuro(parlo in questo mondo) per nessun giovane...

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  5. Cerco sempre ogni volta che rifletto sui passi dell'Apocalisse di trarre un insegnamento edificante. La conclusione che traggo dalla lettura di questo libro è: SPERANZA PER CHI CREDE IN GESU' e disperazione per coloro che non credono. Se abbiamo Cristo nel nostro cuore indubbiamente e incontrovertibilmente siamo nuove creature rigenerate dalla grazia, consapevoli delle tribolazioni, opportunamente annunciate da Gesù, che incorrono nel cammino del credente. In ultima analisi, mi piace chiudere e riflettere conseguentemente sull'ultimo capitolo del libro dal versetto 1 a 5 dove viene espresso con magnificenza la viva realtà perenne della nuova vita dopo il giudizio"Poi mi mostrò il fiume dell'acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. 2 In mezzo alla piazza della città e sulle due rive del fiume stava l'albero della vita. Esso dà dodici raccolti all'anno, porta il suo frutto ogni mese e le foglie dell'albero sono per la guarigione delle nazioni. 3 Non ci sarà più nulla di maledetto. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell'Agnello; i suoi servi lo serviranno, 4 vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome scritto sulla fronte. 5 Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli.

    Nella viva speranza della fede in alto i cuori a Cristo!!!!

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  6. Caro wids72 che il passo su cui ti piace meditare sia per tutti noi visione e vita futura in Cristo Gesù Nostro Signore e Dio...pace e in alto in nostri cuori!!

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  7. AMEN! In alto i nostri cuori rivolti a Gesù.
    SHALOM

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