Nel 18° capitolo dell'ultimo libro della Bibbia ci viene delineato uno
scenario a estensione mondiale. A livello economico e sociale, sarà
presente il dominio di un sistema totalitario che investirà tutta
l'esistenza. Il livellamento e l'unità si
manifesteranno anche in ambito religioso. Il carattere di questa
immagine è a livello cittadino. L'immoralità e la bestemmia saranno di
casa, come anche l'occultismo e l'esoterismo, accoppiati a un'
indescrivibile superbia. Da un lato ci sarà favolosa ricchezza,
dall'altro estrema miseria. Questo quadro, descritto molto
dettagliatamente dalla Bibbia, alla fine dei tempi dominerà la scena
mondiale e il motore che spinge questi sviluppi è costituito dalla
superba ribellione contro Dio. Si vuole essere uguali a Dio. Ma questa
scena tramonterà nel giro di pochissimo tempo:
"E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangeranno e
faranno cordoglio dicendo: "Ahi! ahi! La gran città nella quale tutti
quelli che avevano navi in mare si erano arricchiti con la sua opulenza!
In un attimo è stata ridotta a un deserto". …Così, con violenza, sarà
precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più
trovata." (Ap 18,19.21).
Vogliamo esaminare più da vicino questa Babilonia degli ultimi tempi e
chiederci se non ci troviamo già nel mezzo degli eventi in cui potrebbe
verificarsi la fine di questa Babilonia di cui si parla in Apocalisse
18.
Babilonia come civiltà urbana
Per prima cosa salta agli occhi che questa Babilonia degli ultimi tempi
viene descritta come una grande e potente città. Troviamo più volte
espressioni quali
"Babilonia, la gran città, la potente città".
Con questa città non sembra essere indicato un luogo in particolare, non
un insediamento isolato di uomini ma una civiltà urbana, che si estende
intorno al globo terracqueo:
"Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua
prostituzione furente, e i re della terra hanno fornicato con lei, (la
città di Babilonia) e i mercanti della terra si sono arricchiti con gli
eccessi del suo
lusso" (Ap 18,3). Da ciò possiamo concludere che Babilonia non
sembra essere una singola città ma piuttosto una civiltà urbana. Alla
conferenza mondiale "Urban
21", svoltasi a giugno del 2000 a Berlino, il segretario generale
dell'ONU Kofi Annan ha dichiarato: "Siamo entrati nel millennio delle
città." Due terzi dell'umanità entro venticinque anni vivranno nelle
città, pronostica Annan. Alla domanda: quanto è reale la
globalizzazione? Franz Jäger scrive nel libro Mega-Fusionen
(Megafusioni): "Il processo di globalizzazione della rete economica e
comunicativa non procede affatto coprendo le superfici ma si muove
soprattutto fra gli agglomerati urbani delle aree economiche
progredite."
Agglomerati urbani, ovvero concentrazioni di quartieri cittadini. In
quest'ambito notiamo al momento una tendenza interessante. Le città si
uniscono in cosiddette zone metro e cominciano a condurre una specie di
vita propria. Così la regione di confine nordorientale degli USA viene
definita "Portcouver". Si tratta della regione delle città americane di
Portland e Seattle e di quella canadese Vancouver. Queste zone metro
vengono di regola dominate da gruppi multinazionali che sono insediati
lì. I loro abitanti si sentono eccelsi cosmopoliti, una specie di élite
di cittadini del mondo, i cui collegamenti ad amici e colleghi
all'estero, che vivono in altre zone analoghe, sono molto più forti dei
rapporti con gli abitanti delle zone più povere. Una caratteristica
peculiare dello sviluppo globale sociale dei nostri giorni è
l'inurbamento, la civiltà urbana e la nascita di élite di cittadini del
mondo che sono impiegati in cosiddette Spa mondiali.
L'Apocalisse di Giovanni come descrive la civiltà urbana? Il fulcro e
cardine di questa Babilonia degli ultimi tempi è costituito dal
commercio. Le figure centrali di questo impero mondiale degli ultimi
giorni non sono i politici o gli ingegneri, ma i mercanti. I politici
vengono citati in soli due punti del versetto 24 nel diciottesimo
capitolo, mentre i mercanti in vari passaggi: "… i mercanti della
terra si sono arricchiti con gli eccessi del suo lusso. … I mercanti di
queste cose che sono stati arricchiti da lei se ne staranno lontani …
perché i tuoi mercanti erano i prìncipi della terra …" (v 3.15.23) ecc.
Qui si parla del fatto che i mercanti saranno una specie di stirpe principesca.
Se il profeta Giovanni collega uno sviluppo degli ultimi tempi con i
concetti "Babilonia" e "Babele", allora è appropriato dare uno sguardo
alla storia. Nel VI e VII secolo a.C. Babilonia rappresentava il radioso
centro del mondo. La città Babilonia, il cui nome significa "portoni
degli dei", era leggendaria per il suo splendore e il suo lusso ma anche
per la sua decadenza pagana. In un'esegesi sulla Babilonia degli ultimi
tempi, il teologo Adolf Pohl, scrive:
"A Babele, i mercanti non solo erano potenti ma rappresentavano una
forza che esercitava anche potere spirituale. La loro ideologia
mercantile imbeveva qualsiasi cosa e abusava di tutto, trasformava tutto
in utili e profitti … Tale ideologia rappresentava un'unica orgia di
egoismo in cui la pura ricerca dell'interesse metteva da parte qualsiasi
remora morale." (ndr. sembra quasi che stia parlando dei banchieri di oggi vero?).
Questa ideologia mercantile la constatiamo oggi con il motto
"globalizzazione". Tutto viene trasformato in utile e profitto. Le
imprese che "liquidano" la maggior parte dei dipendenti, come si dice
oggi in modo tanto elegante, cercando di ottenere i massimi indici di
Borsa. Ciò che conta è soltanto il profitto.
Nel 18° capitolo dell'Apocalisse, dal versetto 12 troviamo una lunga
lista di merci. Fra di esse sono presenti trenta articoli con cui si
commercerà nella Babilonia degli ultimi tempi, come ad esempio: oro,
argento e pietre preziose; legno, metalli e ferro; fior di farina e
olio, bestiame; profumi e mirra; corpi e anime delle persone. Si tratta
di un'ampia gamma, che fondamentalmente rispecchia l'offerta completa
delle merci di uso quotidiano. Adolf Pohl commenta nella Bibbia da
studio Wuppertal:
"Per quanto la lista delle merci venga riportata senza commenti, essa
parla chiaramente degli abusi sociali presenti a Babele. Indirettamente
parla di persone raffinate, viziate, amanti del piacere, ma anche di
persone cieche e confuse. Alla fine, l'accusa appare chiara. Questa
cultura è una cultura mercantile, in cui tutto diventa oggetto di
commercio. Ciò che è spirituale e ideale, ciò che è religioso, intimo,
tutto viene manipolato, in modo da confluire alla fine negli interessi
di singoli o di un gruppo."
Cose spirituali, religiose, intime, tutto diviene merce di scambio. Non è
forse ciò che avviene oggi? Le nonne americane regalano alle loro
nipoti di 14-15 anni, in occasione del ballo di fine anno, operazioni di
chirurgia estetica al seno. Un'operazione di protesi per aumentare le
dimensioni del seno costa circa 5 000 dollari. Il fotografo americano
Ron Harris, tramite Internet, offre ovuli di fotomodelle a scopo di
fecondazione artificiale che garantiscano bei bambini creati in laboratorio. Tutto
diventa merce con cui guadagnare denaro e Internet diventa il grande
magazzino in cui si offre qualsiasi cosa.
"E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangeranno e
faranno cordoglio dicendo: "Ahi! ahi! La gran città nella quale tutti
quelli che avevano navi in mare si erano arricchiti con la sua opulenza!
In un attimo è stata ridotta a un deserto". Poi un potente angelo
sollevò una pietra grossa come una grande macina, e la gettò nel mare
dicendo: "Così, con violenza, sarà precipitata Babilonia, la gran città,
e non sarà più
trovata." (Ap 18,19.21). In un attimo tutto avrà fine?
Se scoppia un'unica bomba atomica all'altezza di 40 km al di sopra della
terra, la cosiddetta "pulsazione elettromagnetica" (EMP) distruggerà o
bloccherà tutti i sistemi elettronici sul pianeta terra nel giro di
pochi secondi. Niente funzionerebbe più nel nostro mondo. Ma in Apocalisse non si parla di bombe atomiche. Al versetto 21 sta scritto:
"Così, con violenza, sarà precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più
trovata" Che cosa potrebbe significare? In un articolo intitolato
"Tempeste dall'universo", all'inizio di ottobre del 1999, la
rivista tedesca FOCUS ha preso in esame le esplosioni di gas sul sole.
Nei prossimi mesi e anni, il sole emetterà massicce ed enormi nuvole di
gas. In tal modo, si originerà una cosiddetta tempesta di particelle che
possono alterare il campo magnetico terrestre e minacciare tutto ciò
che funziona elettricamente ed elettronicamente, così come avverrebbe
con la già citata EMP. A marzo del 1989, a causa di una tempesta di
particelle causata dal sole, in Canada andò fuori uso una rete di
alimentazione elettrica. Sei milioni di persone restarono senza corrente
per quattro giorni. Il satellite televisivo Galaxy IV, sempre a causa
della tempesta di particelle dall'universo, smise di funzionare
lasciando senza collegamento i 45 milioni di clienti di servizi
satellitari. Il produttore di computer IBM, durante la produzione di
microchip, notò un tasso di errori triplicato.
Gli astrofisici per i prossimi anni attendono forti tempeste magnetiche,
che saranno le più forti dall'inizio delle registrazioni.
"Così, con violenza, sarà precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più
trovata." Gli annunci della Bibbia sulla caduta di Babilonia non
sono un prodotto della fantasia e neanche della fantascienza! Il
Creatore del cielo e della terra è onnipotente, a differenza di noi
uomini. In Apocalisse 18,11 leggiamo:
"I mercanti della terra piangeranno e faranno cordoglio per lei (per Babilonia), perché nessuno compra più le loro
merci." I mercanti sono ancora là, le loro merci sono ancora
presenti, così come le persone che possono acquistarle. Solo Babilonia
cadrà. Immaginiamoci che cosa succederebbe se tutti i sistemi
elettronici del mondo si guastassero. Non funzionerebbe più alcuna cassa
computerizzata, gli sportelli automatici delle banche sarebbero
bloccati, l'auto non funzionerebbe più perché anch'essa conterrebbe
sicuramente componenti elettroniche (ad es. l'antifurto), gli ascensori
si fermerebbero, le porte automatiche non si aprirebbero più, sarebbe
impossibile telefonare, ricevere o inviare fax. Il computer sicuramente
regolerebbe quasi tutti gli ambiti della vita e anche le imprese
operanti a livello globali sono collegate tramite connessioni per la
trasmissione di dati. Questo riguarderà anche i già citati agglomerati
urbani, i grossi quartieri cittadini. Soprattutto nel mondo occidentale,
viviamo grazie al collegamento elettronico di tutto il globo. La Babele
degli ultimi tempi è al contempo anche una Babilonia elettronica con
una lingua unitaria mondiale, un codice elettronico che nel giro di
pochi istanti nessuno comprenderà più?
Il "progetto di assalto al cielo"
Al capitolo 11 del primo libro di Mosè, compare per la prima volta nella
Bibbia il nome "Babilonia", e cioè nella storia della costruzione della
torre di Babele. Gli uomini dell'epoca avevano un'unica lingua, così
riporta la Bibbia. E poi cominciarono a costruire: "Poi dissero:
"Venite, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al
cielo; acquistiamoci fama, affinché non siamo dispersi sulla faccia di
tutta la terra" (Ge 11,4). Babele divenne il "progetto di assalto al
cielo"! Da questa prima citazione nella Bibbia, la storia di Babele
pervade tutta la Sacra Scrittura, da Babilonia come grande conglomerato
urbano del mondo fino alla superba ribellione contro Dio, Creatore del
cielo e della terra, e così si potrebbe oggi descrivere anche la nostra
moderna epoca.
L'elite di questo mondo siede insieme allo stesso tavolo, pone le basi
per la nascita di una nuova civiltà globale ed elabora la prossima fase
dello sviluppo umano. Le sedie di questo
tavolo sono occupate dai rappresentanti dell'ideologia mercantile, che
tramite il loro programma di globalizzazione, tengono sempre meglio in
pugno tutto il mondo. Lì siedono rappresentanti della New Age,
dell'esoterismo, del misticismo, che hanno scritto sulle loro bandiere
che ogni uomo in realtà ha natura divina; con l'aiuto di tecniche
esoteriche deve scoprire in sé questa scintilla divina. Lì siedono i
rappresentanti della scienza, che con la decodifica dei fondamenti della
vita si sentono già divini e con l'impiego delle manipolazioni genetica
vogliono già diventare creatori di nuova vita, e tutti costoro non
credono all'Iddio della Bibbia, al Dio di Abraamo, Isacco e Giacobbe, al
Padre Celeste. Nessuna gratitudine e nessun onore tributano a
questo Dio che ha creato il cielo, la terra, e tutto ciò che essa
contiene. Perciò l'opera umana di "Babilonia" cadrà, non a causa
dell'accumulo dei capitali, non a causa dell'invenzione di Internet, ma a
causa dei motivi egoistici che la sottendono. In Apocalisse 18,7-8
leggiamo: "Datele tormento e afflizione nella stessa misura in cui ha
glorificato sé stessa e vissuto nel lusso. Poiché dice in cuor suo: "Io
sono regina, non sono vedova e non vedrò mai lutto". Perciò in uno
stesso giorno verranno i suoi flagelli: morte, lutto e fame, e sarà
consumata dal fuoco; poiché potente è Dio, il Signore che l'ha
giudicata."
Il naufragio del Titanic - un avvertimento per noi
Quando nel 1912, la nave passeggeri Titanic, dichiarata inaffondabile,
naufragò, questo evento rappresentò la prima grande catastrofe dell'era
della tecnologia. Ci volle circa un'ora perché il "capolavoro opera di
mano d'uomo" finisse nei flutti marini, opera della mano di Dio.
L'ottimismo allora appena sbocciato, che voleva dare avvio a un mondo
nuovo e migliore con l'aiuto della tecnologia, con l'affondamento del
Titanic subì un durissimo colpo. Questa tragedia rappresentava un
monito, un avvertimento contro la superbia umana.
All'inizio del XXI secolo, l'umanità fa enormi conquiste tecnologiche
per costruire intorno a sé un paradiso, una bella vita sul vaporetto di
lusso "Occidente", ma nessuno si accorge degli iceberg che
silenziosamente si avvicinano minacciosi alla nave. E in una sola ora,
tutto finirà! Quando nell'aprile del 1912, il Titanic affondò, a bordo
c'era anche una certa Eva Hard. Lei sopravvisse alla tragedia e ricorda:
"Quando mia madre lesse che la nave era stata definita inaffondabile,
disse: ‹Nessun uomo deve fare simili affermazioni di ciò che ha
inventato. Questo significa tentare Dio›." La giovane tenne addosso il
cappotto per tutto il tempo in cui si trovava sulla nave, dormiva di
giorno e vegliava di notte. Quando un urto spaventoso scosse la nave,
capì subito: "Era successo qualcosa, fummo i primi a salire sul ponte."
Eva Hard fu salvata, perché sua madre, con lo sguardo rivolto a Dio, non
ebbe fiducia nell'opera umana e restò in guardia.
Chiunque legge questo articolo attentamente riceva dentro di sè il buon consiglio di
ascoltare Dio, il Creatore del cielo e della terra. Ciò che Egli ci
comunica è significativo e ha un fondamento. Tutto il resto, prima o
poi, si infrangerà contro l'iceberg della storia.
"O figlia di Babilonia, che devi esser distrutta, beato chi ti darà la retribuzione del male che ci hai fatto!"
(Salmi 137:8)
"O figlia di Babilonia, che devi esser distrutta, beato chi ti darà la retribuzione del male che ci hai fatto!"
(Salmi 137:8)
Liberamente adattato da internet
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