Il “Sistema” Chiesa ha fallito! | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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giovedì 5 aprile 2012
Unknown

Il “Sistema” Chiesa ha fallito!

sistema
L’inganno sarà la regola degli ultimi tempi. Chi rimarrà nella Chiesa istituzionale e corrotta ci rimarrà a suo rischio e pericolo. Quella parte di Chiesa che si riconosce più in un sistema che in un corpo funzionale si è compromessa senza che nessuno se ne sia potuto accorgere. È giunto il tempo di essere realisti e di uscirne.
La Chiesa “apparato” sta fallendo! È morta. Non riproduce più quella caratteristica propria della prima comunità di credenti rappresentata nel libro degli Atti, cioè la vitalità dei suoi membri, tipica manifestazione di un corpo organico che è in movimento.
Questo concetto lo vado ripetendo da non so quanti anni. Se non avessi sperimentato un periodo di dieci anni di vita (attiva) di Chiesa non-istituzionale vivrei senza speranze, ma so che quanto ho vissuto è sempre possibile. Avevamo dei piccoli gruppi, come anche dei gruppi più numerosi, ma la cosa importante era che in ciascuno di essi ogni membro partecipava attivamente. Chi conduceva gli incontri era lì solo per tenere ordine, mentre si poteva apprezzare il contributo che ogni singolo membro apportava.
Ho trascorso gli ultimi quarant’anni alla ricerca di questo tipi di vita di chiesa e sono oramai pienamente convinto che quello che noi vogliamo far passare con il termine “Chiesa”, oggi non verrebbe riconosciuto da Cristo Gesù. L’idea di vita che scorre nel corpo è completamente estranea ai cristiani di oggi perché sono troppo presi dall’esecuzione del bel “messaggio”, da non riuscire a realizzare che la fresca esperienza del Signore nelle loro vite la si trova anche nella vita che proviene da tutto il corpo ben collegato.
chiesa propositiva
Le Chiese nate dal movimento di risveglio che va sotto il nome di “The Jesus Movement” (anni ’60) furono istituite come segno di protesta contro la Chiesa istituzionalizzata. Con il passar del tempo, questo movimento perse presto il fuoco iniziale. Non solo, ma anche la caratteristica intrinseca che lo contraddistingueva, cioè la “partecipazione” attiva di tutti i suoi membri andò scemando, facendo sì che il fuoco degli albori si traducesse in un vuoto movimento istituzionale. Perse tutta la “vita” spirituale che lo distingueva allorchè alcuni esponenti delle Chiese Vineyards si davano esclusivamente alla ricerca di “segni e prodigi”, o, mentre i leaders della Calvary Chapel si dedicavano di più alla musica piuttosto che alla preghiera. E come se non bastasse, tutto questo accadeva nel periodo in cui stavano nascendo i moderni sistemi di marketing e di intrattenimento, propri di un cristianesimo "condotto dai propositi" (vedi Rick Warren). Mentre tutte queste Chiese venivano riconosciute come centri di adorazione, i cristiani di quella generazione si sono trasformati ed evoluti da “coloro che cercavano il Signore” a “cristiani emergenti” dalla società, da Cristiani a “post-cristiani”, da credenti “organici” a credenti “organizzati”. Come risultato, abbiamo avuto che la Chiesa non è rimasta altro che un guscio vuoto. All’apparenza sembra viva perché canta ed è sempre in festa, ma al suo interno non si trovano altro che cristiani che ripetono le stesse cose settimana dopo settimana, dove si ascoltano gli stessi sermoni. Ma tra di loro, ci sono dei nuovi salvati, oppure la crescita di queste Chiese avviene per “trasferimento” di credenti che si muovono di comunità in comunità alla ricerca di qualcosa, senza mai trovare una vita reale di Chiesa, una reale comunità?
lupo agnello
 Con questo non vogliamo dire che in certi edifici apparentemente sterili non vi siano credenti nati di nuovo e ripieni di vita, né tantomeno che Dio non sia all’opera nel Suo popolo ovunque esso si trovi, ma possiamo affermare con certezza che il cristiano medio ormai si regge in piedi solo con il supporto di qualcun’altro. Il pastore spende se stesso nel cercare di portare avanti le sue pubbliche relazioni settimana dopo settimana, i responsabili della musica cercano di tirare su gli animi dei credenti come possono, mentre agli occhi di chi vive questa situazione da decenni tutto questo non è altro che pura monotonia. Molti cristiani vivono una situazione di “tranquilla” disperazione, senza gioia e senza una relazione personale con il Signore e con i loro fratelli e sorelle in Cristo, salvo che per quei momenti di incontro settimanale che loro chiamano “Chiesa”!
Pensi che Gesù sia contento della nostra idea di intendere la “Chiesa”? Pensi che gli piacciano i nostri sermoni? Il gruppo musicale? I programmi?


Solo due tipi di Cristiani


vera chiesa
Quando parliamo di ultimi tempi possono esserci solo due tipi di cristiani: quelli che per un tempo hanno mantenuto una relazione con il Signore, ma che l’hanno persa per strada, poi ci sono cristiani veri, i quali non hanno investito in questo mondo, nella sua religione o nell’apparato “Chiesa”, ma solo nel Signore e nelle comunità viventi di credenti. In futuro vedremo i cristiani morti e spiritualmente ciechi perseguitare la vera Chiesa, ma saremo consolati nel vedere chi saranno questi perseguitati – l’insieme di coloro che nella semplicità della loro consacrazione totale a Gesù si sono opposti al sistema religioso corrotto.
La Bibbia ci parla di una Chiesa gloriosa e di una sposa preparata per il suo sposo. Si parla di persone che sono così dedicate al loro Signore che sono pronte a dare la propria vita per Lui e per i propri fratelli anche nel mezzo della più grande tribolazione che il mondo abbia mai visto. Matteo 24:9,21 lo descrive in questo modo:
“Allora vi abbandoneranno all’oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del mio nome…perché allora vi sarà una grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà”.
A questo punto ci domandiamo: “dov’è la Chiesa? Dove sono quelli che un giorno verranno perseguitati per aver rigettato il sistema Chiesa? Dove sono quei cristiani che -hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e con la parola della loro testimonianza e non hanno amato la loro vita, anzi l’hanno esposta alla morte-? Dov’è il credente che è disposto a perdere tutto per il Signore, incluso la propria vita?”. Per ognuno di questi te ne posso indicare novantanove che vogliono anticipare il rapimento e che vivono nell’attesa di “sfuggire” perché vorrebbero evitare ciò che sta per venire sulla terra.

La Chiesa Occidentale


chiesa occidentale
La Chiesa di oggi è meno preoccupata del progresso del Vangelo perché è più impegnata nel tenere in ordine il proprio cortile riempiendolo con programmi e attività all’infinito.
L’idea che il Signore non permetta alla sua Chiesa di soffrire (qui si è erroneamente miscelata l’ira di Dio con il periodo di sette anni di tribolazione) non è soltanto un pensiero di codardia, ma è un affronto a tutti i martiri che ci hanno preceduto, i quali considerarono come onore il perdere la propria vita per il Signore. Chi darà alla Chiesa il privilegio di -regnare con Lui- quando non ha mai sofferto con Lui?
Ora, strano ma vero, fuori dalla Chiesa Occidentale l’idea del rapimento prima della tribolazione è praticamente inesistente, specialmente in Cina e tra i credenti poveri e sofferenti!
Questo apparato organizzato di Chiesa stile Laodicea che si è costruito (ad hoc) il pensiero “escapista” (di scappare/sfuggire dalla tribolazione) è una farsa e una vergogna per tutti coloro che invocano il nome di Gesù. È emblematico di una Chiesa mondana, tiepida e compromessa. L’idea che i “santi della tribolazione” (i salvati dopo il rapimento) diventino i testimoni di Dio in terra (evangelizzati da 144,000 Giudei) è contro la stessa natura dell’opera di Dio in noi. Intanto perchè il processo di trasformazione e di maturità richiede tempo e impegno da parte di tutti nella relazione con il Signore (così come richiede tempo anche l’unità tra i credenti), poi, perchè è ridicolo che quest’ultimo gruppo di cosiddetti “santi della tribolazione” possa fare in sette anni quello che la Chiesa non ha mai fatto in duemila anni. Non posso crederci.
chiesa e israele
Se Dio, agli albori dell’era delle Chiesa, ha potuto operare dispensando un periodo di transizione tra i due popoli (Giudei e Gentili) sarà altresì in grado di operare ancora con i “due popoli” e allo stesso momento, alla chiusura dell’epoca presente. In un certo senso lo ha già cominciato a fare con la nascita del Sionismo restaurando e raccogliendo il popolo di Israele (le ossa secche) nella sua terra, e proprio alla presenza della Chiesa! La Chiesa è quindi stata scelta da Dio come testimone nei confronti dei principati e delle potestà nei luoghi celesti – Israele invece è stato raccolto tra le nazioni per essere testimone nei confronti delle nazioni – l’uno verso i luoghi celesti, e l’altro qui in terra, ma entrambi per la gloria di Dio. La verità teologica che Dio opererà mediante due popoli allo stesso momento porta scompenso nell’accampamento dei dispensazionalisti della linea dura, ma allo stesso tempo rende la Chiesa libera per renderla partecipe del più grande raccolto mai visto fino ad ora, proprio mentre Israele sta preparandosi ad incontrare il suo Messia.
Ciò che Dio vuole e di cui ha bisogno in questi ultimi giorni è un popolo che lo conosca, che esprima la sua vita e il suo amore mediante la famiglia dei credenti. Tutto questo non può essere pianificato, programmato, messo assieme, o fatto passare mediante della bella musica o dei sermoni studiati per intrattenere.
chiesa in rovina
Molta parte di questa Chiesa occidentale qui discussa è un falso, una copia dell’originale. È vuota e morta (e con questo non si vuole denigrare l’opera di Dio in tante, tante persone) perché la Chiesa di cui sto parlando, non è niente di più che una riunione centrata su un sermone e sulla musica e dove la qualità dei suoi risultati è data dai programmi e dalle attività offerte. Ciò è in netto contrasto con quello che la Chiesa dovrebbe realmente essere – tutti quei credenti che hanno una viva relazione con Gesù; una manifestazione di doni e di ministeri, dove ciascun membro apporta il proprio contributo vivo e attivo. In essa non ci sono persone che primeggiano o che sono il centro dell’attenzione di tutto. Non si trova un ordine precostituito, nè soltanto performance musicali, ma vi si trovano dei credenti che interagiscono tra di loro sotto la direzione dello Spirito Santo, mentre condividono il vangelo in amore come in una vera comunità. Gesù sta ritornando per il suo corpo e non solo per delle labbra che cantano o delle corde vocali che vibrano. Egli vuole un corpo che viva dove ogni suo membro supplisce vita all’altro (Efesini 4:16).
Non mi interessa quanto piacevole sia il sermone, quando eloquente sia l’oratore, quanto toccanti le sue storie o quanto persuasivo possa essere. A volte capita che il sermone soppianti la vita che ciascun cristiano può diffondere negli altri. La musica e i canti elevati sotto l’impulso della grazia e in spontaneità possono sollevare lo spirito di tutti i credenti, quando, le esecuzioni corredate da coreografia, benché eseguite a regola d’arte, il novanta percento delle volte sono solo una esibizione. Un incontro sotto la guida dello Spirito Santo non è pianificato o preparato la settimana prima. Ogni credente dovrebbe essere libero di parteciparvi attivamente e in ogni momento. Qui non parliamo in sé e per sè riunioni tenute in casa  – quello a cui mi riferisco è la comunità spontanea di credenti il cui amore e dedizione l’uno per l’altro e la cui condivisione del vangelo sono diventati uno “stile di vita”, non una mera esecuzione!
Molte Chiese esistono solo per i loro membri. Non si raggiunge la comunità che è all’esterno e non si trovano in esse persone nuove, tranne che per qualche caso di “furto di pecore” (membri conquistati e strappato ad altre comunità). Le Chiese sono diventate qualcosa in cui le persone vanno e non quello che veramente sono!
In tutto questa confusione rischiamo di dimenticarci il fine ultimo della Chiesa, quello di essere un’assemblea di chiamati fuori dal mondo per essere santi per il Signore. Inoltre, la propagazione del vangelo è solo uno degli aspetti della Chiesa, infatti, quello che Dio cerca è la crescita di ciascun membro e la testimonianza potente del suo corpo nel mondo. Questa testimonianza la si ha quando i santi dimorano assieme esprimendo la vita e l’amore del Signore verso un mondo che viene attratto da quello che vede – e non solo da quello che sente dire da un singolo predicatore (Colossesi 3:15-17). Vi prego di leggere Efesini 2,3,4 e vedrete che Dio non vuole che vi siano solo qualche gigante spirituale, ma un corpo unito e funzionante, ripieno delle ricchezze insondabili di Cristo, testimone non solo verso il mondo ma anche nei confronti dei principati e delle potestà nei luoghi celesti. Il vero vangelo di Gesù Cristo si riflette in una dinamica e vivente relazione che noi chiamiamo il corpo di Cristo.

Fuggire o testimoniare?
persecuzione
Da dove viene la nozione che la “beata speranza” e la gloriosa venuta del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo sia in qualche modo connessa alla nostra “gloriosa fuga”? Fratelli, non toglietemi la mia beata speranza – perché questa speranza non ha niente a che fare con una nostra presunta fuga segreta – ma ha a che fare con Gesù Cristo in persona e con la Chiesa vibrante e ripiena di Spirito Santo degli ultimi tempi nell’attesa del suo Signore!
I Dispenazionalisti sostengono che la chiesa verrà rapita all’inizio della tribolazione e che poi, l’opera di evangelizzazione venga affidata ai Giudei rimasti in terra ed esclusi dal rapimento, ma fortificati e salvati comunque (ora che la Chiesa, e apparentemente, anche lo Spirito Santo non sono più sulla terra). I Giudei finiranno questa grandiosa opera in 7 anni – in un arco di tempo faranno quello che la chiesa non è riuscita a fare in 2000 anni! Che cosa c’è di sbagliato in questa idea? Dio non si è mai dimenticato del suo popolo terreno, i Giudei, e il suo patto con loro è eterno, ma, con la rimozione della Chiesa, egli rimuoverebbe la sua testimonianza spirituale dalla terra. Questo non ha alcun senso biblicamente parlando, per diversi aspetti:
1.     La redenzione avviene in un istante, ma la salvezza è un processo che dura una vita. Sembra improbabile che un cristiano neofita abbia la maturità e l’esperienza di vita che lo rendono capace di affrontare la tribolazione più grande che il mondo abbia mai conosciuto.
2.     Un rapimento parziale e selettivo dei credenti creerebbe una Chiesa nel cielo e il resto del corpo ancora qui sulla terra.
3.     Che cosa c’è tanto di speciale in me che sono stato salvato il giorno prima del rapimento, rispetto a qualcuno che viene salvato il giorno dopo il rapimento?
L’economia presto crollerà e le monete nazionali perderanno il proprio valore. Ci saranno solo pochi lavori a disposizione e i prezzi di luce e gas andranno alle stelle. Il sistema dei trasporti collasserà, gli scaffali dei supermercati si svuoteranno e ci saranno sommosse in tutte le città, pestilenze, carestie e la cosa più terrorizzante di tutte, si arriverà alla legge marziale. Sono un allarmista? Ok, allora pensiamo alle migliaia di posti di lavoro che vengono persi ogni giorno e pensiamo cosa potrebbe accadere se questi posti non verrebbero più recuperati.
Fuori da questo calderone non potrà che emergere un popolo che non si è fatto trascinare nel baratro dello scoraggiamento e dello sgomento, che sarà inamovibile, che avrà speranza e che con amore si prenderà cura del prossimo. La vita, la forza e la virtù ne attireranno molti. “Perché siete così differenti”, si chiederanno in tanti? “Perché conosciamo Gesù” si risponderà. “Abbiamo una speranza, perché lui ritornerà presto. Non importa quanto le cose si mettano male, egli è il Signore ed è in controllo di tutto”. Le persone rimarranno attonite di fronte alla fede di queste piccole comunità di credenti.
L’esecutivo religioso si sentirà grandemente offeso per quei cristiani che non sostengono le decisioni prese dal governo che loro avranno supportato e per coloro che non vogliono rendere conto ai vari comitati esecutivi (ecc…..) e li abbandoneranno ai tribunali per essere condannati. Le persone che assisteranno a queste scene conosceranno qual è la speranza e la forza che li motiva, Gesù, colui che viene, e si meraviglieranno nel vedere che questi credenti, condotti come pecore al mattatoio non reagiranno per difendere i propri diritti.
I cristiani in Cina, in Medio Oriente, India, Pakistan e Africa stanno già pagando il prezzo più alto, mentre parte della Chiesa occidentale si è così immischiata nella cultura del proprio tempo che coloro che rimarranno al suo interno saranno inevitabilmente presi nella rete del grande inganno che sta per venire sulla terra. Un giorno sarà chiesta alleanza totale e supporto all’unico governo mondiale, alla nuova moralità e a quant’altro, e la Chiesa apostata si volgerà contro chi avrà abbandonato le sue fila.
Adolf Hitler si schierò contro il vivere dissoluto, la società del cabaret e l’immoralità del XX secolo e non salì al potere nelle vesti di un peccatore o impostare, ma nei panni di un uomo santo e sulla base di una forma morale esteriore pienamente sostenuta e supportata dall’apparato organizzato della Chiesa evangelica del tempo. L’Anticristo perciò non sarà una figura New Age e nemmeno un uomo immorale come molti si aspettano, ma avrà il pieno supporto della Chiesa organizzata (della donna che cavalca la bestia descritta in Apocalisse 17). Egli sarà anche un sostenitore e amico di Israele e solo a metà della settantesima settimana di Daniele si schiererà apertamente contro Israele e la Chiesa.

Ha importanza?
pecore ingannate
In questa nuova epoca di liberismo dove tutti hanno paura di offendere e perciò non parlano, vi è la tendenza a relegare le questioni dottrinali ai margini. Si separano dalla fede le questioni essenziali da quelle non essenziali. Prendi in esame per un attimo il tuo punto di vista sugli ultimi tempi. Ora dimmi alla luce del tuo pensiero se ha importanza il “quando” avverrà il rapimento. Ha importanza conoscere chi sia la Babilonia profetica, l’Anticristo, ecc….? Ai fini della tua salvezza tutto ciò non ha alcun valore soteriologico, ma se siamo negli ultimi tempi (e io credo che sia così), il modo in cui tu pensi agli ultimi tempi determinerà inevitabilmente quello che farai o quello che non farai, come reagirai o come non reagirai. Quello in cui tu credi, quello che ti è stato insegnato e tramandato e che ritieni caro, determinerà il tuo comportamento e persino la possibilità di cadere o meno nell’inganno. Il Cristiano medio, quello cioè che aspetta il rapimento da un momento all’altro prima della tribolazione, che crede che l’America sia in declino assoluto perché l’anticristo possa ascendere da un’altra parte del mondo, che crede che l’America sia un vero alleato di Israele, che pensa che l’America stia dalla parte della giustizia e che sia stata scelta per essere una luce posta in luogo elevato –potrebbe ritrovarsi dalla parte sbagliata quanto verrà la fine!
Se noi pensiamo che tutto questo discorrere non abbia alcuna importanza perché “tanto ci penserà il Signore”, allora fammi anche dire che esiste la possibilità di essere facilmente influenzati dal pensiero di quelli che ci stanno attorno. Allora saremo facile preda del modo di pensare derivante dalla tradizione. Credetemi, non è facile prendere una posizione come stiamo facendo noi (incontriamo resistenza e incredulità da più parti, derisione e anche disprezzo). Pensi che molti Cristiani accettino facilmente l’idea di non essere poi così tanto infuocati per Dio, ma di essere invece dei bambini spirituali? Pensi che abbandonino con altrettanta facilità l’insegnamento comodo sul rapimento prima della tribolazione?
Tu dirai, “ma tutti i miei amici pensano così”. Questo non vuol dire che tu debba lasciarli, ma che è ora di imparare a capire quale sia l’importanza della verità nell’ambito delle tue relazioni. Purtroppo le relazioni sono una componente molto forte della nostra vita, specialmente nella società come la nostra dove è molto facile che le relazioni sociali si sostituiscano alla verità. Matteo 10:34-36 spiega la severità del problema. Dio ci ha dato la sua parola profetica per avvisarci. Pensiamo veramente che proprio tutti sono attenti ai suoi avvertimenti?
I cristiani si aspettano di essere rapiti anche questa notte, che l’anticristo venga dall’Europa o dal Medio Oriente in qualità di profeta universale della New Age. Invece sembrerà un cristiano a tutti gli effetti. Solo così ne potrà ingannare molti. La caratteristica degli ultimi giorni sarà proprio l’inganno.
Se la chiesa istituzionale si corromperà e se i cristiani vi rimarranno cadranno nell’inganno perché subiranno una lenta, ma inesorabile influenza negativa. A tal proposito è stato detto che non sono le persone che cambiano le istituzioni, ma che le istituzioni cambiano le persone. Infatti, una volta che al loro interno è stata diffusa un’idea le persone fanno fatica a cambiare opinione. Una volta che sono state ammaestrate in un certo modo, specialmente dai conduttori che loro rispettano di più, è molto fatica che cambino quella veduta. Sono quindici anni che scrivo su questi argomenti e non c’è nessuno che mi abbia mai detto “grazie per questa cosa nuova che stai dicendo”, ma mi hanno sempre fatto capire che ciò che scrivevo confermava quello che il Signore aveva già fatto loro vedere. Vedete, ci vuole una rivelazione per capire la salvezza, per conoscere Gesù, per capire la Bibbia, ma ci vuole una rivelazione anche per intendere la profezia. Invece di guardare alla profezia biblica sugli ultimi tempi con lo sguardo rivolto ai tempi in cui stiamo vivendo, gli insegnamenti che abbiamo ricevuto sono datati perché sono stati passati da generazione a generazione senza che siano state poste domande o obiezioni in merito.
Il 95% dell’insegnamento sulla profezia biblica è puro inganno. La vecchia botte del sistema clerico/pastorale e laico, dei gruppi di intrattenimento nelle chiese, dei soliti sermoni e dei programmi, non può produrre più niente di maturo in un corpo che è stato creato per vivere grazie all’interconnessione dei credenti, ma può creare solo dei bambini dipendenti dai loro piatti insipidi settimanali. Mentre discernere e conoscere gli uni gli altri per lo Spirito e non secondo la carne è la cosa più rinfrescante che possa esistere nel corpo vivente di Cristo.
La scrittura ci insegna che la Chiesa apostata si rivolterà nei confronti dei veri credenti. Le persone che rimarranno nella chiesa istituzionale diverranno istituzionalizzate a loro volta – totalmente devote alla loro istituzione e a ciò che essa rappresenta. Se fosse facile intravedere l’inganno nessuno cadrebbe nella grande apostasia finale. Se si trattasse di una religione mondiale New Age o Induista o Buddista, non ci sarebbero problemi di sorta; non dovremmo preoccuparci perché sarebbe facile identificare l’inganno.
Se avrai il coraggio di lasciare questo apparato di Chiesa organizzato e compromesso, lo Spirito Santo ti aprirà tutte le porte necessarie affinchè tu possa condividere la tua fede con persone come te, coinvolte dalla stessa passione – quello che devi fare è di condividere le tue convinzioni con altri e pregare, pregare, pregare. Sicuramente alcuni ti prenderanno di mira, ma alla fine scoprirai che là fuori c’è un mondo tutto nuovo fatto di credenti, dove troverai il modo di raggiungerli e condividere Gesù con loro e il vero vangelo della grazia di Dio!
bruciare
Chi rigettò Gesù la prima volta? Non furono forse i leader religiosi del sistema istituzionale religioso del tempo? Chi lo rigetterà la seconda volta prima della sua venuta? Non sarà forse lo stesso tipo di religione istituzionalizzata – quella forma morta di religione fatta dall’uomo, contraffazione di qualcosa che si spaccia per vero? Tu rimani nella chiesa istituzionale compromessa a tuo rischio e pericolo. Ciò non significa che in essa non si trovino dei credenti meravigliosi, no, ma solo che la cosa che può impedire di più ai credenti di seguire Gesù fino in fondo sono le nostre relazioni. Sono le relazioni che ci portano al compromesso. Abbiamo bisogno di seguire Gesù fino fuori dall’accampamento (Ebrei 13:13) dove troveremo una nuova e viva relazione con il Signore e una comunità di credenti dedicata a Lui, desiderosa di rimanere in piedi e dare la propria testimonianza negli ultimi giorni.

di Dene McGriff


Per gentile concessione di:Sequenza Profetica



 



"Poiché il tuo cuore è stato toccato, poiché ti sei umiliato davanti al Signore, udendo ciò che io ho detto contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che saranno cioè abbandonati alla desolazione e alla maledizione; poiché ti sei stracciato le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato», dice il Signore." 
(2 Re 22:19)
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6 comments:

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  3. Caro Filippo, io porto nel mio cuore la speranza di avere questo stesso onore, Gesù ci ha salvati da u pozzo di disperazione e morire per Lui è il più grande onore che possa darci!!! Dio ti benedica grandemente

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  4. Bellissima testimonianza di coerenza, Filippo; speriamo di poter essere un giorno al tuo stesso livello. Portala avanti come una luce affinchè anche gli altri seguano questo esempio evangelico. Grazie a DIO che esistono persone come voi.
    SHALOM

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  6. Sono daccordo caro fabulus, e il tempo per prepararsi si restringe sempre di più...pace a te

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