La Dottrina di Jezebel! | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

Ultime News

    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

    • Abramo era giudeo?

    • Un unico eletto

    • Vicini alla fine

    • Il quasi cristiano

giovedì 19 aprile 2012
Unknown

La Dottrina di Jezebel!

jezebel
Il Pericolo di Essere Sedotti Dalle False Dottrine


Potrei sottotitolare questo messaggio "Il Pericolo di Essere Sedotti Dalle False Dottrine". Leggete Apocalisse 2:18-29 e vedrete che Cristo stesso ha avvertito la chiesa contro la dottrina di Jezebel. "Tu permetti a quella donna Jezebel, che si dice profetessa, di insegnare e sedurre i miei servi inducendoli a fornicare e a mangiare cose sacrificate agli idoli" (Apocalisse 2:20). La parola greca usata qui per Jezebel è un sinonimo di falso dottore. Questa donna rappresenta chiaramente la falsa dottrina. Gesù lo precisa continuando "...a quanti non hanno questa dottrina" (Apocalisse 2:24).
C'è qui un gruppo appartenente al popolo di Dio, pieno di buone opere e di carità, che ha una forma di fede e di pazienza. Ma in mezzo ad esso compaiono gli occhi di Gesù, portando fiamme di fuoco. Nonostante ci sia molto di buono e di raccomandabile, sta succedendo qualcosa di pericoloso, qualcosa di così seducente che Cristo avverte che avrebbe mandato il Suo giudizio, rendendoli un esempio per tutte le chiese. Certi membri di questa chiesa si erano venduti a Satana. Le loro buone opere, la carità, il servizio, la fede e la pazienza erano adombrate dalla seduzione di una falsa dottrina. Erano sotto la condanna di un falso insegnamento, un insegnamento camuffato da vera Parola ma in effetti negativo.


La Seduzione Dei Servi Di Dio

Cristo ha detto che sarebbero stati i Suoi servi ad essere sedotti. Ministri. Siamo arrivati a questa condizione di cui Cristo avvertiva. Ci sono moltitudini di pastori, di insegnanti e di evangelisti, che sono completamente sotto il giogo della dottrina di Jezebel. Questi insegnanti sedotti stanno a loro volta producendo dei "figli di seduzione". Insegnano la fornicazione e l'assunzione di cibo sacrificato agli idoli - questa è una fornicazione spirituale. Questo significa consumare il cibo diabolico delle dottrine che scusano il peccato.
Voglio dire, senza mezzi termini, che è pericoloso accomodarsi in un falso insegnamento. Un falso insegnamento può dannarvi più in fretta di tutte le passioni e i peccati della carne. I falsi predicatori e i falsi insegnanti stanno mandando più persone all'inferno di tutti gli spacciatori, di tutte le prostitute e di tutti i drogati messi insieme. Non sto dicendo uno sproposito - lo credo fermamente. Migliaia di cristiani ciechi e sedotti cantando e lodano il Signore in chiese incatenate da false dottrine. Migliaia siedono ai piedi di insegnanti che stanno riversando su loro dottrine di demoni - e vanno via dicendo: "Non è magnifico tutto questo?".
Cristo non prende alla leggera questa situazione. I suoi occhi stanno ancora perforando la chiesa, ed Egli è venuto per avvertire e salvare il Suo popolo e i Suoi servi da questa tremenda seduzione. Facciamo meglio a prendere sul serio questa cosa. E' una faccenda seria dove vai in chiesa. E' una faccenda seria chi stai ascoltando. E' una faccenda seria l'insegnamento che ha conquistato il tuo cuore.
Il popolo di Dio si è venduto a Satana dandosi nelle mani di falsi dottori e propugnatori di false dottrine. Quando sentiamo il termine "venduti a Satana" pensiamo subito a tossicodipendenti, alcolizzati, prostitute afflitte da AIDS e atei che odiano Dio. No. Sta accadendo nella chiesa, nelle riunioni evangeliche, nei raduni e nei grandi seminari di insegnamento.
Il marchio di un cristiano sedotto è il fatto che si fa "trasportare" da insegnamenti nuovi, diversi e strani. La Bibbia avverte: "Non lasciatevi trasportare qua e là da varie e strane dottrine" (Ebrei 13:9). Non lasciatevi trascinare al guinzaglio da un posto all'altro. Non sta parlando di chi di tanto in tanto si reca a sentire la predicazione di un vero uomo di Dio che predica Cristo e il pentimento. Sta invece riferendosi a chi corre di luogo in luogo, di seminario in raduno, di chiesa in chiesa, da una riunione di guarigione all'altra, senza aver messo le radici. Le loro orecchie sono pronte a recepire sempre qualcosa di nuovo, qualcosa di sensazionale, qualcosa di divertente, qualcosa di piacevole alla carne. Li troviamo anche qui a Times Square Chruch - bighelloni, foglie secche trasportate da venti di dottrine. Queste persone non ritornano una seconda volta perché ci rifiutiamo di coccolarle e di accoglierle. Vogliono essere approvate e non riprovate. Perciò se ne ritornano dai loro insegnanti - gli adulatori, i felici propugnatori del "pensiero positivo". Somigliano agli ateniesi che "non avevano passatempo migliore che quello di dire o ascoltare qualche novità" (Atti 17:21). Paolo avvertiva Timoteo: "Non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie" (2 Timoteo 4:3).


La Dottrina di Cristo


Il marchio di un credente maturo è il rifiuto di essere "trasportati da ogni vento di dottrina" (Efesini 4:14). Questi credenti non posso venire manipolati da alcun insegnante. Non hanno bisogno di correre qua e là perché stanno crescendo in Cristo. Si stanno saziando di erba verde. Hanno circonciso i loro orecchi, e provano ogni insegnante, ogni dottrina, per vedere se è conforme alla santità di Cristo. Riescono a discernere tutte le false dottrine, e hanno repulsione per qualsiasi insegnamento strano e nuovo. Hanno imparato Cristo. Non si appoggeranno a musica, amici, personalità o miracoli, ma saranno condotti da una fame per la pura Parola.
Ci sono solo due dottrine: la dottrina di Cristo e la dottrina di Jezebel. Paolo diceva: "..affinché onorino l'insegnamento di Dio, nostro Salvatore" (Tito 2:10). Qual è l'insegnamento di Dio? La grazia di Dio ci insegna che, rinnegando ogni impurità e le passioni mondane, dovremmo vivere in questo mondo una vita sobria, giusta e pura (Tito 2:11,12). La dottrina di Cristo ti conformerà all'immagine di Cristo. Evidenzierà ogni peccato nascosto e ogni desiderio peccaminoso.
Il tuo insegnante ti sta spingendo con autorità, parlandoti ed esortandoti a rinnegare il peccato e ad abbandonare gli idoli, come sta scritto in Tito 2? Stai imparando ad odiare il peccato? Oppure lasci la chiesa non ancora convinto al cento per cento? Stai ancora giocando con il peccato? Il messaggio della dottrina di Cristo è: "Purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio" (2 Corinzi 7:1).
Molti ci scrivono dicendo: "Il nostro pastore continua a dire: 'Non sono qui per predicare contro il peccato; sono qui per esaltare Gesù'". Oppure: "Da questo pulpito non verrà alcuna predicazione di condanna - sono qui per togliere ogni paura e ogni depressione nel mio popolo". Anche tra i predicatori pentecostali ci sono due estremi. Alcuni predicano un evangelo legalistico senza amore, un evangelo di opere; altri predicano contro il peccato come se fossero dei codardi, facendo tutto un messaggio. Falso amore e lacrime di coccodrillo.
La dottrina di Cristo è una dottrina di purezza e santità. "Se uno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole, quelle del Signor nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è secondo pietà, è gonfio e non conosce nulla, ma ha un interesse morboso in questioni e dispute di parole, da cui nascono invidia, litigi, maldicenze, cattivi sospetti" (1 Timoteo 6:3-4). Alcuni ci dicono: "Il mio insegnante parla di santità". Ma non intendo dire solo di usare le parole "santo" e "puro"; intendo una predicazione fatta con tutta autorità. La predicazione della dottrina di Cristo ti benedirà, ti incoraggerà e ti rafforzerà, ma anche ti convincerà profondamente che non puoi convivere ed approvare una passione peccaminosa.


La Dottrina Di Jezebel


Osserviamo questa dottrina di demoni e vediamo se sei in pericolo di venderti a Satana. Ci sono tre marchi che distinguono la dottrina di Jezebel. Si trovano nella Jezebel del Vecchio Testamento, la madre e l'incarnazione delle false dottrine. Gesù la fece sinonimo del falso insegnamento. E' una dottrina che insegna che nel male si può trovare anche un po' di bene, e che il profano in qualche modo può essere anche puro.
Jezebel, in ebraico, significa "casto, virtuoso, senza idolatria". Immaginate. La donna più impura, più idolatra, più odiosa della Bibbia che viene chiamata virtuosa, senza peccato. Qualcosa di molto cattivo viene chiamato buono. Ma ironicamente è "casta?" - con un punto interrogativo. Come? Quando? Dove? Com'è diventata casta? Quando? Dove?
E guardiamo Achab: "E Achab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno più di tutti quelli che lo avevano preceduto. Inoltre, come se fosse stata per lui un'inezia seguire i peccati di Geroboamo figlio di Nebat, prese in moglie Jezebel, figlia di Ethbaal, re dei Sidoni, e andò a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui" (1 Re 16:30-31). Achab significa "uno come il padre" o "formato con la natura di suo padre". Jezebel rappresenta la falsa dottrina e Achab è la sua vittima. La Bibbia dichiara che non fu abbastanza per Achab sviarsi dietro al peccato, all'idolatria e al compromesso. Fece entrare nella sua vita un'influenza satanica che lo confermò nel peccato. "In verità non ci fu mai alcuno che si vendette per fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno come Achab, perché era sospinto da sua moglie Jezebel" (1 Re 21:25).
Il messaggio è che la tendenza dei cristiani che hanno peccati segreti e passioni peccaminose è quella di abbracciare e sposare false dottrine che li eccitano e li confermano nel peccato. L'ultima cosa di cui aveva bisogno Achab era Jezebel. Lei portò il peggio in lui, lo magnificò e lo distrusse. Così funziona con la falsa dottrina. Se in te c'è qualche peccato, o qualche mondanità o delle passioni peccaminose, l'ultima cosa di cui hai bisogno è una dottrina che ti renda peggio di quello che sei. Quando Davide peccò con Bathsheba, non aveva bisogno di un falso profeta con un messaggio adulatore che gli dicesse quanto Dio lo amava. Aveva invece bisogno di un profeta incompromesso come Nathan, che gli puntò addosso il dito, dicendo: "Sei tu quell'uomo". Coloro che predicano la dottrina di Cristo mostrano al popolo la differenza fra il bene e il male. Non c'è mescolanza nelle loro labbra. "Insegneranno al mio popolo a distinguere il sacro dal profano e gli faranno conoscere la differenza tra ciò che è impuro e ciò che è puro" (Ezechiele 44:23). Ezechiele denuncia questi falsi profeti che si arricchiscono portando un messaggio che esclude il peccato. "La cospirazione dei suoi profeti nel suo mezzo è come un leone ruggente che sbrana la preda, essi divorano la gente, si appropriano di tesori e cose preziose, accrescono le vedove in mezzo di essa. I suoi sacerdoti violano la mia legge e profanano le mie cose sante; non distinguono fra santo e profano, non fanno conoscere la differenza fra l'impuro e il puro e distolgono i loro occhi dai miei sabati, per cui io sono profanato in mezzo a loro. I suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda, per versare sangue e distruggere anime per realizzare un ingiusto guadagno. I suoi profeti intonacano per loro con malta che non regge, avendo visioni false e proferendo divinazioni bugiarde per loro e dicono: 'Così dice il Signore, l'Eterno', mentre l'Eterno non ha parlato" (Ezechiele 22:25-28).
Come risultato, abbiamo una generazione di ragazzi confusi che non riescono a discernere il male se lo vedono. Falsi profeti li hanno ingannati. Chiamano bene dei cantanti rock dai capelli rossi, vestiti come sadomasochisti, che fanno gesti osceni sul pulpito; è stato detto loro che il sesso al di fuori del matrimonio è buono se ami e rispetti veramente il partner. I predicatori e gli insegnanti sono diventati i più grandi difensori del peccato nella nazione.


La Dottrina Di Jezebel Promuove L'Avidità

"Naboth rispose ad Achab: 'Mi guardi l'Eterno dal cederti l'eredità dei miei padri'... Perciò Achab tornò a casa sua triste e adirato per la risposta che Naboth gli aveva dato... Si gettò sul suo letto, volse la faccia da un lato e non volle prendere cibo. Allora Jezebel, sua moglie, venne da lui e gli disse: 'Perché hai lo spirito così contristato e non mangi?.. Non sei tu che regni ora sopra Israele? Alzati, prendi cibo e il tuo cuore si rallegri; la vigna di Naboth te la farò avere io" (1 Re 21:1-7).
Ascoltate la dottrina di Jezebel: "Tu sei il re. Numero uno. Tu hai diritto. Niente deve fermarti dall'avere ciò che vuoi". Lei disse ad Achab: "Rallegrati, gioisci, sii contento, la otterrò io per te". Questo è l'evangelo della prosperità in pillole. "Non ti rattristare. Non sentirti triste e in colpa se questi desideri ti stanno consumando. Io li otterrò per te". Come i metodi ingannatori di Jezebel, queste dottrine confondono e interpretano a modo loro la Bibbia.
L'inganno più grande nella chiesa moderna è quello di usare la Parola di Dio per ottenere l'approvazione alla bramosia. Apparentemente la dottrina di Jezebel funziona (vedi 1 Re 21:14-16). Achab ha ottenuto quello che voleva. Possedeva i suoi diritti perché quando un uomo veniva lapidato per alto tradimento al re, i suoi diritti passavano al re. Non vi siete mai chiesti perché questa dottrina di prosperità funziona. Come Achab, queste persone godono dei loro possedimenti.
Ma Achab non ne poté godere a causa dell'insistenza di un profeta di Dio. "Allora la parola dell'Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, in questi termini, dicendo: 'Levati e scendi incontro ad Achab, re d'Israele, che sta in Samaria; ecco, è nella vigna di Naboth, dove è sceso per prenderne possesso. Gli parlerai in questo modo: Così dice l'Eterno: 'Nel medesimo luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Naboth, i cani leccheranno anche il tuo stesso sangue'. Achab disse ad Elia: 'Mi hai dunque trovato, o mio nemico?'. Elia rispose: 'Si, ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno. Ecco, io farò venire su di te la sventura, spazzerò via i tuoi discendenti e sterminerò dalla casa di Achab ogni maschio, schiavo o libero in Israele" (2 Re 21:17-20).
Immaginate Achab che cammina in questa sua nuova possessione dicendo: "La vita non è meravigliosa? Ah, Jezebel, forse non sono d'accordo in tutto e per tutto con i suoi metodi, ma devo ammettere che c'è riuscita". Ma dietro ai suoi passi c'è il profeta Elia. Achab si ferma attonito. Sa cosa significa quell'apparizione. La sua coscienza gli dice: "Mi hai trovato, o mio nemico".
Così è oggi. Dio ha mandato profeti in tutto il territorio, che gridano svergognando la dottrina del materialismo di Jezebel, rendendo i cristiani vergognosi di godere le cose terrene e i loro acquisti. Si sono venduti. Non riescono a vederlo, ma c'è il peccato dietro tutto questo. Ogni volta io grido contro la dottrina della prosperità, sento in me lo spirito e la potenza di Elia. Ma continuerete a sentir parlare della dottrina di Jezebel. Dovunque ci sono voci profetiche che gridano ad alta voce: "Peccato. Sei stato posseduto e ti sei venduto al peccato".


Jezebel Odia I Profeti E Le Profezie Divine

"Achab riferì a Jezebel tutto ciò che Elia aveva fatto e come aveva ucciso con la spada tutti i profeti. Allora Jezebel inviò un messaggero ad Elia per dirgli: Gli dei mi facciano così e anche peggio, se domani a quest'ora non avrò fatto di te come uno di loro" (1 Re 19:1-2).
I cristiani legati dalla dottrina di Jezebel non hanno riguardo per i santi profeti di Dio. Rimangono impassibili, come fece Jezebel, mentre Achab entra nei dettagli spiegano l'autorità soprannaturale mostrata sul Monte Carmel. Ascoltate le parole di Achab: "Ma Jezebel, forse dobbiamo ascoltare. L'ho visto con i miei occhi. I nostri profeti hanno danzato e gridato per ore, ma non è successo niente. Quando invece Elia ha pronunciato la parola di Dio è caduto il fuoco. Persone cadevano faccia a terra pentendosi. Si sono allontanate dall'idolatria. Dio ha mandato un risveglio di santificazione". Ma Jezebel non ne rimase impressionata. Anzi in lei crebbe il desiderio di uccidere il profeta di Dio.
Così accade oggi. Gli insegnanti della dottrina di Jezebel e quelli come Achab che sono vittime, non sono aperti al convincimento dello Spirito Santo, né vengono toccati dal messaggio di pentimento e di santificazione. Lo ascoltano, ma vanno per la strada loro più determinati di prima. Non hanno il timore di Dio davanti a loro.
Il segno più tangibile di un falso insegnante e della dottrina di Jezebel è quello di rifiutare gli avvertimenti profetici e i giudizi. Chiamano tutto questo delle sciocchezze. Ridono, beffano e scherniscono. Non hanno rispetto degli avvertimenti negativi. Geremia dice di questi pastori che sono ciechi e sordi. Il Signore diceva: "Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio, ma camminarono secondo i consigli e la caparbietà del loro cuore malvagio, e andarono indietro e non avanti" (Geremia 7:24-28).
Coloro che insegnano la dottrina di Jezebel affermano di essere profeti. Ma c'è un modo per provare se sono veri o falsi profeti. I profeti di Jezebel profetizzavano solo cose buone, solo pace e prosperità. "Anche tra i profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adulteri, camminano con falsità, rafforzano le mani dei malfattori, e così nessuno si converte dalla sua malvagità. Per me sono tutti come Sodoma, e i suoi abitanti come Gomorra. Perciò così dice l'Eterno degli eserciti riguardo ai profeti: 'Ecco, io li nutrirò di assenzio e farò loro bere acqua avvelenata, perché dai profeti di Gerusalemme l'empietà si è sparsa per tutto il paese'. Così dice l'Eterno degli eserciti: 'Non ascoltate le parole dei profeti che vi profetizzano. Essi vi fanno diventare spregevoli; vi espongono le visioni del loro cuore e non ciò che procede dalla bocca dell'Eterno. Dicono del continuo a quelli che mi disprezzano: L'Eterno ha detto: avrete pace, e a tutti quelli che camminano nella caparbietà del proprio cuore: Nessun male verrà su di voi'" (Geremia 23:14-17). Non distolgono il popolo dalla sua malvagità. Parlano di sogni e agiscono stupidamente dal pulpito. Sono buffoni.


Il Patto Di Achab Con Il Mondo

Achab si pentì udendo la predicazione di Elia. Il messaggio del profeta lo colpì profondamente. Si stracciò le vesti e per un po' camminò umilmente. Dio lo chiamò pentimento: "Hai visto come Achab si è umiliato davanti a me?" (1 Re 21:29). Da quel giorno in poi poteva guardare indietro e dire: "Pentimento? Si. Grazie alla predicazione di quel grande profeta di Dio, Elia, nella mia vigna a Jezreel...". Per lui si trattava di un'esperienza momentanea, non un cammino giornaliero. Il problema era che aveva fatto un patto col mondo. Era in comunione con il peccato. Era diventato fratello e amico del mondo. Fratello qui significa "affinità, uno come me, una persona che rispetto". Era in accordo con ciò che Dio aveva maledetto. E così anche oggi: anche se c'è un pentimento vero, se non rompi il patto che hai fatto con il mondo, sei destinato a tornare indietro.
Achab affermava di amare la verità, ma in fondo al suo cuore odiava la riprensione. Achab e Giosafat stavano andando in guerra contro la Siria. Quattrocento profeti avevano predetto loro il successo: "Andate e avrete prosperità. Potete farcela". Ed ecco qui un unico profeta contro 400 falsi profeti. Ascoltate come Achab chiede la verità: "Ma Mikaiah rispose: 'Com'è vero che l'Eterno vive, io dirò ciò che l'Eterno mi dirà'. Come giunse davanti al re, il re gli disse: 'Mikaiah, dobbiamo andare a combattere contro Ramoth di Galaad, oppure dobbiamo rinunciarvi?'. Egli rispose: 'Va' pure, tu riuscirai, perché la darà nelle mani del re'. Allora il re gli disse: 'Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome dell'Eterno?'" (1 Re 22:14-16). Ma il suo cuore non voleva udire la verità; la odiava. Perciò fece mettere in prigione il profeta.
Pastori, insegnanti e membri di congregazioni oggi dicono: "Vogliamo solo la verità. Predicateci la verità. Andate. Spargetela. Non fa niente se fa male". Ma in fondo ai loro cuori alcuni dicono: "C'è troppo giudizio. E' troppo duro, non fa per me".
Achab era cieco al fatto terribile che era guidato da spiriti bugiardi. Questo spirito bugiardo non era da Dio, ma sotto il Suo comando. Il male, gli spiriti bugiardi devono andare o venire alla Sua parola. Non sono da Dio, ma sono mandati da Dio. "L'Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma l'Eterno pronuncia sciagura contro di te" (1 Re 22:22-23).
Questo spirito bugiardo portò Sedekia, un falso profeta, ad ignorare che lo Spirito di Dio era su di lui. Lo spirito bugiardo in lui poteva dichiarare onestamente: "Il Signore mi ha mandato". Gli spiriti bugiardi sono molto persuasivi - "Riuscirai certamente a sedurlo" (1 Re 22:22). Achab era pienamente convinto che stava udendo la voce di Dio e che sarebbe ritornato vittorioso.
I cristiani legati dalla dottrina di Jezebel sono sicuri al cento per cento di stare dalla parte giusta. Non riescono a vedere l'inganno. Achab non si è fermato a pensare: "Mikaiah ha ragione; ha la mente di Dio. I 400 sono falsi, non hanno la parola di Dio". No. Egli fu convinto - pienamente ingannato - totalmente sedotto. Era convinto che Mikaiah era nel torto e che i 400 avevano ragione.


Perché Alcuni Cristiani Cadono In Questo Inganno?

"Ecco, voi mettete la vostra fiducia in parole ingannatrici che non giovano a nulla. Così voi rubate, uccidete, commettete adulteri, giurate il falso, bruciate incenso a Baal e andate dietro ad altri dei che prima non conoscevate" (Geremia 7:8-10). Qui troviamo la risposta. Il desiderio di coltivare un peccato nascosto, alcuni idoli segreti nel cuore. La giustificazione di un peccato. L'inganno della casa di Dio, "Non sono convinto". Questo è un invito aperto a fare entrare in noi gli spiriti bugiardi.

di David Wilkerson  

Posted with permission from: 
World Challenge, 
(903) 963-8626 
 
 

"Ma lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori, e a dottrine di demoni."
(1Timoteo 4:1)
  • Blogger Commenti
  • Facebook Commenti

2 comments:

  1. Pace a tutti. Effettivamente si può notare come tanti soggetti, diciamo per prurito,aderiscono a veri e propri battesimi nelle sette massoniche per ottenere successo e ricchezze,non considerando che alimentano ingiustizie e riempiono la coppa dell'ira di DIO. Shalom

    RispondiElimina
  2. Io credo caro fabulus che non ci sia bisogno di andare a cercare chi aderisce alle sette massoniche il male è già presente nella chiesa stessa...pace

    RispondiElimina

Tutti i commenti non inerenti verranno cestinati

Item Reviewed: La Dottrina di Jezebel! 9 out of 10 based on 10 ratings. 9 user reviews.