L'intercessione, il dovere di ogni cristiano | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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sabato 28 aprile 2012
Unknown

L'intercessione, il dovere di ogni cristiano

"Fratelli, pregate per noi" (1 Tessalonicesi 5:25).

Se ci domandiamo perché c'è poco amore tra molti Cristiani, e per quale motivo proprio la caratteristica che dovrebbe far conoscere a tutti che siamo discepoli del santo Gesù, è quasi bandita dal mondo Cristiano, ci accorgeremo che, in gran parte, questo è dovuto al fatto di trascurare o di praticare con superficialità quella parte eccelsa della preghiera, l'INTERCESSIONE, cioè l'implorare la grazia e la misericordia di Dio per gli altri.
Alcuni dimenticano questo dovere di pregare per gli altri, perché essi raramente ricordano di pregare per se stessi. E anche coloro i quali pregano costantemente il loro Padre che è nei cieli, spesso sono così egoisti nelle loro richieste al trono della grazia, che spesso non estendono le loro suppliche al benessere dei loro fratelli Cristiani, come dovrebbero fare; e perciò mancano di raggiungere quella carità Cristiana, quell'amore non finto per i loro fratelli, al quale la loro sacra professione di fede li obbliga ad agognare, e senza la quale, quand'anche essi donassero tutti i loro beni per nutrire i poveri, e dessero i loro corpi a essere arsi, non gli gioverebbe a niente.
Stando così le cose, dalle parole del testo (sebbene originariamente inteso in senso più stretto) cercherò di dimostrare:

PRIMO, che è dovere di ogni Cristiano pregare per gli altri oltre che per se stesso.
SECONDO, per chi dovremmo pregare, e in che modo dobbiamo farlo.
TERZO, offrirò delle motivazioni per incitare tutti i Cristiani ad abbondare in questo gran dovere dell'intercessione.

1. Cercherò di dimostrare che è dovere di ogni Cristiano pregare per gli altri, oltre che per se stesso.
Ora, la preghiera è un dovere fondato sulla religione; gli stessi pagani non la trascurano mai, eppure molti cristiani tra di noi non lo fanno. La preghiera è un dovere così essenziale per la Cristianità, che possiamo facilmente accostare l'idea di un uomo che non respira più, a quella di un vero Cristiano che non ha lo spirito di preghiera e supplicazione. Perciò, non appena Paolo si convertì, "ecco, egli era in preghiera", dice l'Iddio Onnipotente (cfr. Atti 9:11). E così sarà per ogni figlio di Dio, non appena egli diventa tale, essendo la preghiera il grido naturale dell'anima nata di nuovo.
Poiché nel cuore di ogni vero credente c'è una celeste tendenza, una divina attrazione, che lo attira sensibilmente a parlare con Dio, così come una calamita attira un ago.
Una profonda coscienza della propria debolezza e della pienezza di Cristo, e un forte convincimento dello stato di corruzione della propria carne e della necessità della grazia rigenerante, non permettono ai veri credenti di trovare riposo senza gridare notte e giorno al loro Onnipotente Redentore, affinché l'immagine divina, che è stata perduta con Adamo, possa attraverso la Sua onnipotente mediazione e l'opera santificante del Suo benedetto Spirito, iniziare, essere portata avanti, e pienamente portata a compimento nelle loro anime e nei loro corpi.

Così fervidi, così insistenti, sono tutti i Cristiani sinceri nel pregare per sé; ma non avendo la stessa viva, durevole, e profonda percezione dei bisogni dei loro fratelli Cristiani, sono in gran parte negligenti e manchevoli nelle loro preghiere per essi. Mentre, se l'amore di Dio fosse sparso abbondantemente nei nostri cuori, e se amassimo il nostro prossimo nel modo in cui il Figlio di Dio nostro salvatore ha amato noi, e secondo il Suo comandamento ed esempio, non potremmo non essere tanto insistenti per il loro benessere spirituale e fisico quanto lo siamo per il nostro; e desiderare ardentemente e sforzarci affinché altri, come noi, possano condividere i benefici della morte e della passione di Gesù Cristo.
Nessuno pensi che questo è un inusuale grado di carità, o un livello troppo elevato di perfezione al quale nessuno può arrivare; poiché, se ci è stato comandato di "amare il nostro prossimo (cioè tutti gli uomini) come noi stessi" (cfr. Luca 10:27), e di "dare la nostra vita per i fratelli" (1 Giovanni 3:16), allora, è dovere di tutti pregare per il prossimo come per se stessi, e anche, con ogni possibile atto ed espressione d'amore e di affetto, in ogni momento, mostrare la propria prontezza a deporre la propria vita per i fratelli, se mai Dio si compiacesse di chiamarci a far questo.

Il nostro benedetto Salvatore, che ci ha "lasciato un esempio, affinché seguiamo le Sue orme" in ogni cosa, lo ha fatto in modo particolare in questo: in quella divina, perfetta e inimitabile preghiera (riportata nel capitolo 17 del vangelo di Giovanni) che Egli ha fatto poco prima della Sua passione, troviamo ben poche suppliche per Se stesso, e invece molte per il bene dei Suoi discepoli. E in quella forma perfetta che Egli si è compiaciuto di insegnarci, ci viene insegnato a dire, non MIO, ma "Padre NOSTRO", affinché ricordiamo sempre che, quando ci accostiamo al trono della grazia, dobbiamo pregare non solo per noi stessi, ma per tutti i nostri fratelli e sorelle in Cristo.
L'intercessione, dunque, è certamente un dovere che incombe su tutti i Cristiani.

2. Per chi dovremmo pregare, e in che modo dobbiamo farlo, è la prossima cosa che considereremo.
Innanzi tutto, la nostra intercessione dev'essere UNIVERSALE. "Esorto dunque, (dice l'Apostolo) prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini" (1 Timoteo 2:1). Poiché, come la grazia di Dio è sopra tutte le Sue opere, e come Gesù Cristo è morto per redimere gente di ogni nazione e di ogni lingua, così noi dobbiamo pregare che "tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità". Abbiamo molte promesse preziose nelle Sacre Scritture: che il vangelo sarà conosciuto nel mondo intero, che "la conoscenza del Signore riempirà la terra, come le acque coprono il fondo del mare", e perciò è nostro dovere non limitare le nostre supplicazioni alla nostra nazione, ma pregare che quelle nazioni che ora siedono nelle tenebre e nell'ombra di morte, possano vedere la luce gloriosa del vangelo splendere su di esse, così come per noi. Ma non avete bisogno che alcun uomo vi insegni questo, dato a voi Dio, e Gesù Cristo stesso, ha insegnato a pregare che "le vie di Dio si conoscano sulla terra, e la Sua salvezza fra tutte le nazioni".

Oltre a pregare per tutti gli uomini, dovremmo, secondo l'insegnamento di Paolo, pregare per le AUTORITÁ; in particolare per chi ci governa, e per tutti coloro i quali hanno ricevuto autorità sotto di lui; affinché possiamo vivere in pace, in completa devozione ed onestà. Poiché, se consideriamo quanto è pesante l'incarico di governare, e quanto il benessere delle persone dipenda dallo zelo e dalla rettitudine di coloro che hanno autorità; se guardiamo ai molti pericoli e alle difficoltà cui i governatori sono esposti a causa della loro posizione, e alle continue tentazioni cui essi sono sottoposti, siano esse lussuria o condiscendenza verso se stessi; allora, non solo avremo pietà, ma pregheremo per loro: affinché Colui che preservò Ester, Davide e Giosia, conservandoli puri dal mondo, nella magnificenza di una corte, e dando successo ai loro progetti, preservi anche loro, santi e irreprensibili, e li faccia prosperare nelle opere delle loro mani.

Ma, come terza cosa, dovete pregare, in modo particolare, per coloro che "lo Spirito Santo ha costituito vescovi" su di voi. Questo è ciò che Paolo implora, più e più volte, alle chiese a cui scrive; egli dice nel testo: "Fratelli, pregate per noi"; e ancora, nella sua epistola agli Efesini: "pregando sempre, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; e anche per me, affinché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero del vangelo". E altrove, per esprimere il suo zelo in questa richiesta, e la grande importanza delle loro preghiere per lui, egli chiede alla chiesa di "combattere (o, secondo il significato della parola originale, 'essere in agonia') con lui nelle loro preghiere". E sicuramente, se il grande Paolo, che era un vaso scelto, favorito dal cielo, aveva bisogno delle preghiere insistenti dei suoi fratelli Cristiani, quanto più i comuni ministri del vangelo hanno bisogno dell'intercessione dei loro rispettivi greggi.

E non posso non insistere in maniera particolare su questo aspetto del vostro dovere, perché è un argomento di così grande importanza: infatti, sono persuaso che molti beni sono spesso impediti nelle vite di molti, a causa della loro mancanza di pregare per i loro MINISTRI; e li avrebbero ricevuti, se avessero pregato come dovrebbero. Per non parlare del fatto che le persone spesso si lamentano della mancanza di pastori diligenti e fedeli. Ma come può meritare buoni pastori, chi non prega Dio con fervore per averne? Se non preghiamo il Signore delle mèssi, possiamo forse aspettarci che Egli mandi altri operai nella Sua mèsse?
Inoltre, quale ingratitudine è non pregare per i vostri ministri! Essi vigilano e operano in parola e dottrina per voi, e per la vostra salvezza, e in cambio voi non pregherete per loro? Se qualcuno vi fa dei doni materiali, voi pensate che sia giusto, e vostro dovere, pregare per loro; e non dovreste ricordare nelle vostre preghiere, coloro i quali nutrono e si curano delle vostre anime? Considerate inoltre che, pregare per i vostri ministri, è una prova manifesta del fatto che credete, che sebbene Paolo abbia piantato, e Apollo abbia annaffiato, è Dio soltanto che ha fatto crescere. E vi accorgerete anche che questo è il modo migliore per promuovere il vostro stesso benessere; poiché Dio, in risposta alle vostre preghiere, potrà impartire ai vostri ministri una porzione doppia del Suo Santo Spirito, e dunque essi saranno in grado di ministrarvi secondo una maggiore conoscenza delle cose spirituali, e in grado di dividere rettamente la Parola della verità.

Se gli uomini osservassero sempre questo consiglio, e quando i loro ministri pregano Dio per loro, essi Lo implorassero umilmente di esaudire tutte le loro supplicazioni; o, quando i ministri parlano a loro in nome di Dio, pregassero che lo Spirito Santo possa cadere su tutti quelli che ascoltano la Parola; allora, vedremmo un effetto ben più visibile della loro dottrina, e un amore reciproco più grande tra i ministri e le loro pecore. Poiché le mani dei ministri sarebbero sostenute in alto per l'intercessione dei credenti, e i credenti non oserebbero mai diffamare o travisare quelli che sono i soggetti costanti delle loro preghiere.
Oltre ai nostri ministri, i NOSTRI AMICI devono avere un posto nella nostra intercessione; non dovremmo accontentarci di pregare in modo generico per loro, ma piuttosto dovremmo adattare le nostre preghiere alla loro particolare situazione. Quando Miriam fu colpita da Dio con la lebbra, Mosè gridò e disse: "Signore, guariscila". E quando un capo della sinagoga venne a chiedere aiuto a Gesù, per sua figlia, disse: "Mia figlia è morta or ora; ma vieni, posa la mano su di lei ed ella vivrà". Allo stesso modo, quando i nostri amici sono in circostanze dolorose, dobbiamo sforzarci di pregare per loro, con particolare attenzione alle loro circostanze.

Ad esempio, un amico è malato? Dovremmo pregare, che se è nella volontà di Dio, quella malattia non sia a morte; ma se così è, che Egli gli conceda la grazia di visitarlo, affinché, al termine di questa vita di dolore, egli possa vivere con Lui per l'eternità.
Un amico è in dubbio su una questione importante? Dovremmo esporre il suo caso davanti a Dio, come Mosè fece per le figlie di Selofedad, e pregò, che lo Spirito Santo di Dio potesse guidarlo in tutta la verità, e dargli tutte le opportune indicazioni.
È nel bisogno? Dovremmo pregare, che la sua fede non venga mai meno, e che al tempo stabilito da Dio, egli possa essere sollevato.
E in tutti gli altri casi, non dovremmo pregare per i nostri amici solo in generale, ma esporre le nostre supplicazioni per le loro particolari sofferenze e afflizioni; poiché, altrimenti, potremmo non chiedere mai ciò di cui i nostri amici necessitano maggiormente.
Abbiamo molti nobili esempi nelle Sacre Scritture del successo di questa particolare intercessione; ma nessuna è più notevole di quella del servo di Abraamo, nel libro della Genesi. Questo servo, essendo stato mandato a cercare una moglie per il figlio di Abraamo, Isacco, pregò in modo particolare per lui (cfr. Genesi 24:11 e seg.). E dal seguito della storia apprendiamo in che modo straordinario la sua preghiera fu esaudita.
Se ora i Cristiani pregassero per i loro amici nello stesso particolare modo, e con la stessa fede che il servo di Abraamo ebbe nel pregare per il suo padrone, essi, senza dubbio, riceverebbero in molte situazioni risposte visibili, e avrebbero molti motivi per cui benedire Dio per loro, come quel servo.
Ma, come dobbiamo intercedere per i nostri amici, allo stesso modo dobbiamo anche pregare per i NOSTRI NEMICI. "Benedite coloro che vi maledicono, (dice Gesù Cristo) fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi maltrattano e che vi perseguitano" (Matteo 5:44). Questo comandamento Egli lo ha imposto nel modo più potente, mediante il Suo stesso esempio: nelle agonie e negli spasimi della morte, Egli pregò anche per i Suoi uccisori, "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno!".
Questo, bisogna confessarlo, è un dovere difficile, eppure non è impraticabile, per quelli che hanno rinunciato alle cose di questa vita presente - sapendo che da un amore immoderato di esse sorge ogni inimicizia - e che, conoscendo i terribili giudizi che aspettano coloro che offendono i piccoli fanciulli in Cristo, possono, per una profonda pietà, e conoscenza del pericolo nel quale incorrono, pregare per quelli che fanno tali cose.
Infine, e in conclusione di questo paragrafo, dovremmo intercedere per tutti quelli che sono in qualunque modo AFFLITTI nella mente, nel corpo, o nelle loro condizioni di vita; per tutti quelli che chiedono, e hanno bisogno delle nostre preghiere, e per tutti quelli che non pregano per se stessi.
E, oh che tutti voi che mi ascoltate, voleste riservarvi un po' di tempo ogni giorno per il dovuto adempimento di questo indispensabile dovere! 

3. Per questo, procederò ora a mostrare i vantaggi, e offrire alcune considerazioni, per incitare tutti voi ad abbondare nella pratica quotidiana dell'intercessione.
E, innanzi tutto, desidero che i vostri cuori siano ripieni di amore gli uni per gli altri. Chi ogni giorno intercede di cuore presso il trono della grazia per tutta l'umanità, non può non essere in breve tempo ripieno di amore e carità verso tutti: ed esercitando frequentemente il suo amore in questa maniera, allargherà il suo cuore, e lo renderà partecipe della grande abbondanza d'amore che è in Cristo Gesù nostro Signore! Invidia, malizia, vendetta, e altri simili temperamenti infernali, non possono più albergare in seno a un benevolo intercessore; egli sarà pieno di gioia, pace, mitezza, pazienza, e di ogni altra grazia nello Spirito Santo. Portando frequentemente le necessità del suo prossimo in preghiera davanti a Dio, egli sarà toccato da un sentimento fraterno di intesa; si rallegrerà con chi è nella gioia, e piangerà con chi è nel dolore. Ogni benedizione concessa ad altri, anziché suscitare in lui invidia, sarà vista come risposta alla sua intercessione, e riempirà la sua anima di gioia inesprimibile e di gloria appieno.

Abbondate dunque in atti di intercessione generale e specifica; e quando sentite parlare degli sbagli del vostro prossimo, invece di raccontarli in giro, e di svergognarlo davanti agli altri, portateli in segreto davanti a Dio, e implorateLo di correggerlo e di aiutarlo. Quando sentite parlare di un noto peccatore, anziché di pensare che fareste bene ad adirarvi, supplicate Gesù Cristo di convertirlo, e di renderlo un monumento della Sua grazia gratuita; non potete immaginare quale benedetto cambiamento possa produrre nel vostro cuore questa pratica, e quanto più crescerete giorno per giorno nello spirito d'amore e di mitezza verso tutta l'umanità!

Ma ancora, per invogliarvi alla pratica costante di questo dovere dell'intercessione, considerate i molti esempi nelle Sacre Scritture, della sua potenza e della sua efficacia. Cose grandi ed eccelse vi sono descritte come effetti di questa divina occupazione. Ha fermato piaghe, ha aperto e chiuso i cieli; e ha frequentemente stornato l'ira di Dio dal Suo popolo. Come fu liberata la casa di Abimelec, per mezzo dell'intercessione di Abraamo, dalla malattia che Dio aveva mandato tra di loro! Quando "Fineas si alzò e s'interpose", quanto rapidamente cessò la piaga! Quando Daniele umiliò e afflisse l'anima sua, e intercedé per il popolo del Signore, quanto rapidamente fu mandato a lui un angelo per dirgli che la sua preghiera era stata ascoltata! E, per menzionare solo un altro esempio, come si lasciò vincere Dio dall'insistenza di Mosè, quando questi intercedé per il popolo idolatra!
Questo dimostra sufficientemente, direi quasi, l'onnipotenza dell'intercessione, e dimostra come possiamo, come Giacobbe, combattere con Dio, e mediante una santa violenza (cfr. Genesi 32:28; Matteo 11:12) prevalere per noi stessi e per gli altri. E senza dubbio è grazie a questa segreta e vittoriosa intercessione delle poche anime rette che ancora rimangono fra noi, che Dio risparmia ancora questa nazione miserabilmente peccatrice: poiché se non fosse per poche persone fedeli, come Mosè, rimaste a intercedere sulla breccia, saremmo presto distrutti, proprio come lo fu Sodoma, e ridotti in cenere come Gomorra.

Ma, per esortarvi ancora ad esercitare l'intercessione, considerate che, con ogni probabilità, essa è l'occupazione frequente anche dei santi glorificati: poiché sebbene sono stati liberati dal peso della carne, e restituiti alla gloriosa libertà dei figli di Dio, la loro felicità non può ancora essere completamente consumata fino alla risurrezione dell'ultimo giorno, quando tutti i loro fratelli saranno glorificati con loro; allora non possiamo non pensare quanto spesso essi insistano presso il nostro Padre celeste, affinché completi il numero dei Suoi eletti, e affretti la venuta del Suo regno. E dunque noi, che siamo sulla terra, vogliamo praticare questa divina occupazione, come fa quella gloriosa compagnia di spiriti di uomini retti resi perfetti per grazia? Non vogliamo intercedere frequentemente per la chiesa qui in terra, e chiedere con fervore di poter essere tutti uno, con la chiesa trionfante nei cieli, e come il santo Gesù e Suo Padre sono uno, poter anche noi essere resi perfetti nell'unità?
Per incitarvi in questo grande lavoro e opera d'amore, ricordate che è il lavoro incessante del nostro santo e sommamente esaltato Signore Gesù, che siede alla destra di Dio, ascoltare tutte le nostre preghiere, e intercedere continuamente per noi! Quindi chi è continuamente impegnato ad intercedere per gli altri, sta facendo sulla terra quello che l'eterno Figlio di Dio fa continuamente in cielo.
Immaginate dunque, quando elevate mani pure in preghiera gli uni per gli altri, di vedere i cieli aperti, e il Figlio di Dio in tutta la Sua gloria, come gran sacerdote della vostra salvezza, che intercede per voi mediante i perfetti meriti del Suo sacrificio davanti al trono del Suo celeste Padre! Unite allora le vostre intercessioni alle Sue, e implorateLo che possano, attraverso di Lui, salire come un incenso, ed essere ricevute come offerte di odor soave, accettevoli agli occhi di Dio! Ciò fortificherà la vostra fede, infondendo un santo fervore nelle vostre preghiere, e facendovi combattere con Dio, come fece Giacobbe, quando Lo vide faccia a faccia, e la sua vita fu risparmiata; come Abraamo, quando supplicò per Sodoma; e come Gesù Cristo stesso, per abbondare nell'amore, e in questa buona opera del pregare gli uni per gli altri. Sebbene miserabili, sebbene poveri come Lazzaro, sarete allora benefattori per tutta l'umanità; migliaia, e venti volte dieci migliaia, saranno benedetti a motivo di voi! E quando avrete impiegato alcuni anni in questa divina occupazione quaggiù, sarete trasportati in quel luogo gioioso, dove avete sempre desiderato poter essere; ed esaltati a sedere alla destra del nostro onnipotente e sempre vittorioso Intercessore, nel regno del Suo Padre celeste.
Comunque, non posso non insistere con voi in modo particolare su questo argomento ora, poiché voi tutti, tra i quali ho predicato, in tutta probabilità non mi vedrete più; dovrò andar via (credo, sotto la guida del santissimo Spirito di Dio) da voi, senza sapere cosa mi accadrà: ho dunque bisogno delle vostre più insistenti intercessioni, affinché niente possa smuovermi dal mio dovere, e affinché io possa non reputi la mia vita cara a me stesso, e possa finire la mia corsa con gioia, e il ministero che ho ricevuto dal Signore Gesù, per testimoniare del vangelo della grazia di Dio!

Mentre sono stato qui, per quel che mi è dato sapere, non ho mancato di dichiararvi tutta la volontà di Dio; e sebbene la mia predicazione possa essere stata un odore di morte a morte per alcuni, io confido che sia anche stata un odore di vita a vita per altri; e pertanto spero sinceramente che costoro non mancheranno di ricordarmi nelle loro preghiere. Quanto a me, la molta benevolenza immeritata che ho ricevuto da voi, non mi permetterà di dimenticarvi: da luoghi profondi so che il mio grido arriverà a Dio; e mentre i venti e le tempeste si abbatteranno su di me, al Signore rivolgerò le mie supplicazioni per voi. Poiché è solo per un altro po', e "tutti compariremo davanti al tribunale di Cristo"; dove io dovrò dare un rigoroso resoconto della dottrina che ho predicato, e voi del vostro modo di condurvi sotto di essa.
O che in quel giorno io non debba essere chiamato a testimoniare contro qualcuno per la cui salvezza ho sinceramente, sebbene troppo debolmente, lavorato e desiderato!
È vero, sono stato censurato da alcuni con l'accusa di stare agendo secondo idee egoistiche e funeste; ma poco m'importa di essere giudicato dal giudizio degli uomini; credo che il mio occhio sia limpido; ma vi imploro, fratelli, per le grazie di Dio in Cristo Gesù, pregate che possa esserlo ancora di più! E che io possa crescere nella grazia della conoscenza e nell'amore di Dio attraverso Gesù Cristo nostro Signore.

E ora, fratelli, cos'altro vi dirò? Vorrei continuare il mio discorso ancora a lungo, poiché non potrò esprimere mai appieno il desiderio dell'anima mia verso di voi! Infine, dunque, fratelli, "tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama; se vi è qualche consolazione in Cristo, qualche comunione di Spirito", qualche speranza di apparire per il conforto l'uno dell'altro davanti al solenne tribunale di Gesù Cristo, "pensate alle cose che avete udito", e a quelle che i vostri pastori vi hanno proclamato, e che vi proclameranno; e continuate sotto il loro ministerio a "compiere la vostra salvezza con timore e tremore", affinché anche se io non dovessi vedervi mai più, o se Dio volesse compiacersi di chiamarmi a Sé in qualunque momento, io possa avere sempre la soddisfazione di sapere che i vostri discorsi sono tali, secondo il vangelo di Cristo.

Credo che patirei volentieri qualunque cosa, se potesse in qualche modo promuovere la salvezza delle vostre preziose e immortali anime; e vi imploro, come mia ultima richiesta, di "obbedire a quelli che hanno autorità su di voi nel Signore"; e di essere sempre pronti a prendervi cura del loro ministerio, come è vostro sacro dovere. Non pensate che io desideri essere esaltato a scapito di un altro; ma anzi, non abbiate nessuna persona in eccessiva ammirazione, ma stimate tutti i vostri ministri con lo stesso grande amore, che giustamente meritano a causa dell'opera loro.

E ora, fratelli, "vi affido a Dio e alla Parola della sua grazia, la quale può edificarvi e darvi l'eredità di tutti i santificati". Possa Dio ricompensarvi per tutte le vostre opere di fede, e ciò che avete compiuto per amore, e farvi abbondare sempre di più in ogni buona parola e opera verso tutti gli uomini. Possa Egli convertire tutti coloro che sono stati convinti, e risvegliare tutti quelli che sono morti nelle trasgressioni e nei peccati! Possa Egli confermare tutti quelli che stanno vacillando! E possiate voi tutti andare di gloria in gloria, fino ad arrivare alla misura della statura della pienezza di Cristo; e così possiate essere resi idonei a stare davanti a quel Dio, "nella cui presenza vi sono gioie a sazietà, e alla cui destra vi sono delizie in eterno!" Amen! Amen!

di George Whitefield


 

"Quanto a me, lungi da me il peccare contro il Signore cessando di pregare per voi! Anzi, io vi mostrerò la buona e diritta via.
(1 Samuele 12:23)

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