La tromba sta suonando | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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venerdì 25 maggio 2012
Unknown

La tromba sta suonando

leone ruggente
Tra tutti i profeti del vecchio testamento è Amos quello che parla più chiaramente ai nostri tempi. La profezia che dà si focalizza sulla nostra generazione, come se fosse presa da un titolo di giornale; ma effettivamente il messaggio di Amos è una doppia profezia: non era soltanto per il popolo di Dio dei suoi giorni, ma anche per la chiesa di oggi, dei nostri tempi.
Amos descrive Dio come un leone ruggente, pronto a colpire Israele con i Suoi giudizi: “Il leone ruggisce, chi non temerà? Il Signore, DIO, parla, chi non profetizzerà?” (Amos 3:8), il profeta dichiara: “Dio ha fatto sorgere un leone ruggente, pronto a ghermire la sua preda e quando odo il ruggito di tale leone, devo mettermi in allarme.”
Il Signore stava usando Amos per risvegliare Israele. Qual’era il suo messaggio? Dio stava per mandare il Suo giudizio sul Suo popolo a causa del loro traboccante male e della loro corruzione.
Naturalmente il Signore non avrebbe mai giudicato il Suo popolo senza prima aver fatto elevare una voce profetica che li avvertisse: “Poiché il Signore, DIO, non fa nulla senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti.” (Amos 3:7). Ora Amos stava vedendo le nubi del giudizio addensarsi, per cui era impellente per lui parlare: “Squilla forse la tromba in una città, senza che il popolo tremi? Piomba forse una sciagura sopra una città, senza che il SIGNORE ne sia l'autore?” (Amos 3:6). Qui il messaggio di Amos è raggelante: “Dio ha suonato un tromba d’ammonimento per il Suo popolo, ma nessuno si è messo in allarme”.
Anche in questi giorni soltanto pochi vogliono ascoltare un messaggio che ci parla di giudizio; la nostra nazione è già piena di paura e ci aspettiamo un altro attacco terroristico ad ogni minuto, mentre l’economia sembra essere più che mai in recessione. Le persone dicono: “Non so più come fare”.
Ma il Signore parla quando Lui vuole ed il Suo Spirito ci da la forza per udire la Sua Parola, così come viene data dai Suoi servi ripieni di unzione. Con fedeltà il nostro Signore dà potenza al Suo popolo per resistere a qualunque cosa possa venire.
Amos diresse le profezie principalmente al popolo di Dio, la chiesa contaminata.
Quando Amos profetizzò si rivolse alle nazioni Gentili che circondavano Gerusalemme. Certamente questi pagani sarebbero caduti sotto l’ira di Dio. Essi stavano insidiando i confini d’Israele, muovendogli guerra ed uccidendo i loro figli.
Ma ora Amos dice: “Ascoltate questa parola che il SIGNORE pronunzia contro di voi, o figli d'Israele …” (Amos 3:1). Il ruggito del leone era contro Israele stesso; il popolo di Dio stava per essere punito per aver corrotto la pura adorazione del Signore: “Voi soli ho conosciuto fra tutte le famiglie della terra; perciò vi castigherò per tutte le vostre trasgressioni.” (Amos 3:2).
C’è una legge divina che echeggia attraverso le Scritture e che in sostanza dice: “Più è grande la misura di grazia versata sopra un popolo, più sarà grande il giudizio che cadrà su quel popolo, se la grazia di Dio viene disprezzata”. Se ad un popolo è stata data molta verità, ne è più responsabile; se la corrompono il loro giudizio verrà raddoppiato.
Attualmente Dio sta giudicando l’America per la sua malvagità. Penso a quanti modi la nostra nazione sta utilizzando per infangare il Suo nome in pubblico. Mentre crescevo mi veniva insegnato che l’America era una nazione cristiana, fondata da uomini pii che cercavano libertà di adorare il Signore in verità. Naturalmente il Sud Africa ed altre nazioni reclamano la stessa origine.
Non ho alcun dubbio che Dio abbia benedetto alcune nazioni come l’America, per aiutarli ad evangelizzare il mondo. Nella sua infanzia questa nazione è stata la più grande ad inviare missionari in tutta la terra. L’America ha mandato pastori, insegnanti ed evangelisti in tutto il globo, ma nel frattempo delle persone sante sono tornate indietro travolte da una ondata di iniquità. Pii conduttori, predicatori devoti e congregazioni zelanti però restano fermi per onorare il nome del Signore.
Ma l’iniquità comincia ad abbondare, il nome di Dio viene bestemmiato e la nostra nazione diviene fanatica verso il  piacere. Ci stiamo volgendo verso gli idoli di ricchezza, prosperità, guadagno materiale, perdendo rapidamente il nostro zelo e la compassione per i perduti. Non siamo più la grande nazione che inviava i missionari. Invece stiamo esportando l’evangelo della prosperità e della bramosia.
Nel Suo grande amore e sapienza, il Signore sta cercando di purificare la nostra nazione con castighi severi, Egli ha permesso delle siccità, alluvioni, collassi finanziari, tornado, uragani, cambiamenti drastici del clima; sta suonando fragorosamente la tromba, ma nessuno si mette in allarme.
Molti ministri proclamano: “Questo non è da parte di Dio, Egli non è dietro alcuno di queste tragedie; è opera del diavolo”. Non vi posso dire quanto questi predicatori possano esasperarmi; essi non conoscono la loro Bibbia. Considerate le seguenti parole di Amos (Amos 4:6-10):
“«… vi ho fatto mancare il pane in tutti i vostri villaggi; ma voi non siete tornati a me», dice il SIGNORE.” (Amos 4:6). Dio sta dicendo chiaramente al Suo popolo che causerà un collasso economico nel loro mezzo.
“Vi ho anche rifiutato la pioggia, quando mancavano ancora tre mesi alla mietitura; ho fatto piovere sopra una città e non ho fatto piovere sull'altra; una parte del campo ha ricevuto la pioggia e la parte su cui non ha piovuto è inaridita.” (Amos 4:7). Il Signore ha chiaramente il pieno controllo del tempo atmosferico, sia buono che cattivo.
“Due, tre città si trascinavano verso un'altra città per bere acqua, e non potevano dissetarsi” (4:8). Il Signore controlla anche le siccità; proprio in questi giorni interi stati devono razionare l’acqua, perché è molto scarsa.
“Vi ho colpito con ruggine e carbonchio; le locuste hanno divorato i vostri numerosi giardini, le vostre vigne, i vostri fichi, i vostri ulivi” (4:9). Nei mesi scorsi New York è stata invasa da scarafaggi giapponesi; questi insetti nocivi stanno uccidendo gli alberi di Central Park  e distruggendo vasti acri di foresta nella parte settentrionale dello stato.
“Vi ho colpito” (4:9). Chi è il responsabile per tutte queste cose? Dio vuole che sia assolutamente chiaro nelle nostre menti: Egli sta dietro ognuna di queste cose.
“Ho mandato la peste in mezzo a voi come in Egitto; ho ucciso i vostri giovani con la spada e ho catturato i vostri cavalli; vi ho fatto salire al naso il fetore dei vostri accampamenti; ma voi non siete tornati a me», dice il SIGNORE.” (4:10).
Non ditemi che il Signore non è dietro tutti i giudizi che stiamo attraversando; molti ministri presentano Dio come fosse un  nonno affabile ma un po’ svanito. Certamente il Signore è misericordioso e pietoso, ma ciò che questi pastori non comprendono è che i giudizi di Dio sono la Sua misericordia e la Sua grazia. Egli dice: “Tornate a Me. Ho dovuto mandare questi castighi per purificare la vostra nazione ed avere la vostra attenzione, avete peccato così profondamente, vi siete resi ciechi ed ora il giudizio è l’unico linguaggio che comprendete. Questo è il Mio amore verso di voi.”


Amos profetizzò un doppio giudizio
sulle nazioni e simultaneamente sulla chiesa


Amos parla del giudizio di Dio come: “… grandi disordini ci sono in essa…” (Amos 3:9). La parola disordine significa uno stato di confusione; in altre parole, la nazione sarebbe stata volta al caos ed allo scompiglio da grandi attacchi di violenza e terrore.
“Essi non sanno fare ciò che è retto», dice il SIGNORE; «accumulano nei loro palazzi i frutti della loro violenza e della rapina.” (Amos 3:10). Cosa vuole intendere Amos quando si riferisce ai palazzi? Sta parlando di ciò che noi chiameremmo grandi affari o grandi società.
Pensate a tutti gli eventi che si stanno svelando nella nostra nazione in questo momento. Un gran numero delle più rispettabili imprese nelle storia vengono svelate per le loro “rapine nei loro palazzi”; i direttori di istituzioni di fiducia hanno frodato gli azionisti attraverso disoneste pratiche contabili. Hanno licenziato migliaia di impiegati e nello stesso tempo si sono accumulati un enorme gruzzolo per se stessi. E mentre buttavano gli altri sul lastrico, si sono assicurati delle ricchezze per la loro fuga.
Amos dichiara: “…i tuoi palazzi saranno saccheggiati” (Amos 3:11). Queste società incrollabili stanno ora andando in bancarotta; Wall street sta tremando. E cosa più tremenda di tutte, Amos sta predicendo una piaga di paura a causa di attacchi di terrore da costa a costa: “Ecco il nemico è tutt'attorno al paese; egli abbatterà la tua forza…” (3:11). Potrebbero mai essere più attuali le parole del profeta? Sta avvertendo che “un nemico sta scagliando a terra la tua corona di splendore. Quei palazzi del potere e ricchezza di cui ti sei gloriato saranno rasi al suolo”.
Dopo di ciò un leone di economia apparirà divorando la ricchezza e la prosperità di coloro che sono diventati ricchi per le loro rapine: “Come il pastore strappa dalle fauci del leone due zampe o un pezzo d'orecchio, così scamperanno i figli d'Israele che in Samaria stanno ora seduti sull'angolo di un divano o su un letto di damasco.” Amos 3:12
Quando un leone divora la sua preda, la mangia fino a che non rimane altro che le ossa; questo è esattamente ciò che Amos dice che tale nemico farà ai ricchi lussuriosi. Non lascerà null’altro che delle vuote spoglie delle loro ricchezze male acquistate. Amos dice loro: “Tu pensi di essere al sicuro a motivo dei milioni che ti sei messo da parte; ma un leone ruggente ti divorerà tutto e quando avrà finito non ti rimarrà altro che una carcassa.”
Miei cari, la stessa tromba di avvertimento sta suonando ancora per l’America di oggi, ma molta poca gente ne avverte l’allarme.


Dio dice che mentre visiterà le nazioni con il Suo giudizio,
nello stesso tempo visiterà la chiesa


Le Scritture affermano che il giudizio comincia dalla casa di Dio; in verità prima che il Signore colpisca qualunque nazione, rivelerà la Sua collera verso la Sua chiesa: “Ascoltate questo e testimoniatelo alla casa di Giacobbe …Il giorno che io punirò Israele per le sue trasgressioni, colpirò anche gli altari di Betel…” (Amos 3:13-14). Qui la casa di Giacobbe rappresenta la chiesa, il popolo di Dio.
Pensate a quanto ha profetizzato Amos al riguardo: Dio avrebbe certamente giudicato ogni nazione che gli aveva voltato le spalle, permettendo che degli empi avversari le saccheggiassero e terrorizzassero. Anche ogni persona rivolta a piaceri e dissolutezze malvagie, sarebbe stata umiliata ed atterrata. Eppure in mezzo a tutto questo la preoccupazione primaria di Dio continua a conservare la Sua chiesa. È preoccupato del Suo popolo, di coloro che vengono chiamati con il Suo nome.
Non importa se il nostro governo rimuove il nome di Dio dalle nostre monete (nei dollari statunitensi è scritta la frase “In God we trust” cioè: “in Dio confidiamo” – NdT), dalle aule di giustizia, dalle scuole e dalle assemblee pubbliche; niente di tutto questo addolora il Signore, quanto la malvagità nella Sua chiesa. Dio se ne ride dei folli tentativi degli empi di buttarlo fuori dalla società. Il loro giorno del giudizio è già cominciato, già da ora sono raggiunti dalla Sua ira. Ma le persone che più feriscono  Dio sono proprio nella Sua famiglia. Egli è ferito ancora più profondamente dalla malvagità dei Suoi figlioli.
Ma ora il Signore ha fissato la Sua attenzione su cosa sta accadendo sugli altari d’Israele. Il nome Bethel significa “casa di Dio, luogo della pura adorazione”. Fu detto di questi altari: “il SIGNORE è in questo luogo” (Genesi 28:16). In verità Giacobbe chiamò Bethel: un luogo tremendo (vedi 28.17); in tale modo volle significare che era un luogo di riverenza, perché Dio manifestò qui la Sua presenza.
Bethel fu il luogo dove Giacobbe vide la scala che saliva verso il cielo; era un luogo santo di adorazione, dove Dio incontrava chi Lo ricercava nella purezza. Spesso attraverso la storia di Israele, il Signore si riferisce a se stesso come : “il Dio di Bethel”. Ad un certo punto egli diede ordine a Giacobbe di tornare a Bethel per ristabilirvi gli altari.
In breve Dio stava dicendo ad Israele: “Sto per giudicare la vostra empia nazione, il mondo tremerà a causa della guerra e violenza che vi verrà addosso; vi manderò inondazioni, siccità, pestilenze, muffe in abbondanza. La vostra economia sarà scossa e la vostra ricchezza divorata, ma nello stesso tempo che compirò tali cose, andrò a visitare Bethel. Sto per riversare il giudizio sul Mio popolo, perché hanno contaminato i Miei altari; sto per punirli per la loro corrotta adorazione”.
Ciò era già accaduto a Bethel. Quando Geroboamo divenne re, egli pose la corruzione nell’adorazione in questo luogo: “Il re, quindi, dopo essersi consigliato, fece due vitelli d'oro e disse al popolo: «Siete ormai saliti abbastanza a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi, che ti hanno fatto uscire dal paese d'Egitto!» E ne mise uno a Betel, e l'altro a Dan. Questo diventò un'occasione di peccato; perché il popolo andava fino a Dan per presentarsi davanti a uno di quei vitelli. Egli fece anche dei santuari di alti luoghi, e creò dei sacerdoti, presi qua e là dal popolo, che non erano dei figli di Levi.” (1Re 12:28-31).
Per prima cosa Geroboamo eresse degli idoli nei luoghi di adorazione, quindi prese gli elementi criminali della società, persone che non avevano il cuore verso Dio e li nominò sacerdoti. L’adorazione d’Israele era totalmente corrotta perché proveniva da cuori empi e peccaminosi. Quindi dalle decisioni di Geroboamo fino ai giorni di Amos, Dio disprezzò Bethel come un luogo di compromesso. E finalmente giudicò questa falsa adorazione, buttando giù gli altari e facendoli a pezzi.
Ai giorni nostri c’è uno spirito come quello di Bethel nella chiesa, è una condizione spirituale di sviamento la cui principale caratteristica è un’adorazione di compromesso che serve ad attirare le folle. È una manifestazione della carne, piena di zelo ed esuberanza, ma senza alcun tipo di santificazione, che però intrappola molte persone in questi ultimi giorni. Più essi credono che tale adorazione venga da Dio, più diventano cieche spiritualmente. Ma il Signore sta preparandosi a giudicare ogni cosa. Ed avverte: “Se sei coinvolto in questa adorazione corrotta, stai soltanto moltiplicando i tuoi peccati”.
Di nuovo il Signore sprona: “Fate fumare sacrifici di ringraziamento con lievito! Bandite delle offerte volontarie, proclamatele! …” (Amos 4:5). Perché dice queste cose? Perché la legge proibiva qualunque tipo di lievito nelle offerte che dovevano essere consumate con il fuoco (vedi Levitico 2:11). Inoltre il pane lievitato era rivolto solamente ai sacerdoti; nello stesso modo qualunque offerta di ringraziamento fatta con il pane doveva essere “di focacce azzime intrise con olio, gallette senza lievito unte con olio e fior di farina cotto in forma di focacce intrise d'olio” (Levitico 7:12)
Queste offerte non lievitate erano intese come una illustrazione; significava che la lode doveva essere pura. Attraverso le Scritture il lievito è visto come un tipo di peccato della carne, a volte viene usato in riferimento alla lebbra. Qui il messaggio di Dio è chiaro: “Le vostre offerte di lode sono piene della vostra carnalità; Io accetterò solo quei sacrifici che sono santificati ed offerti con mani nette e cuori puri. Non ci dovrà essere lievito, nessuna indulgenza della carne, alla Mia presenza”. “Chi salirà al monte del SIGNORE? Chi potrà stare nel suo luogo santo? L'uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il proposito di ingannare.” (Salmi 24:3-4).
Apparentemente coloro che adorano in Bethel sono molto religiosi. Fanno con zelo dei sacrifici ogni mattina e sono fedeli nel dare la decima e nelle offerte. Ma ancora una volta Dio li mette in guardia: “…Portate ogni mattina i vostri sacrifici e ogni tre giorni le vostre decime!” (Amos 4:4). Egli vede queste persone che iniziano ogni giorno con lode ed adorazione, sono felici di andare alle riunioni di adorazione. Effettivamente il movimento dell’adorazione di Bethel divenne molto popolare, si estese dalle città attraverso le regioni, da Bethel a Ghilgal fino a Beer-Sceba.
Ma il Signore avvisa tutti loro: “Non cercate Betel, non andate a Ghilgal, non giungete sino a Beer-Sceba; perché Ghilgal andrà certamente in esilio, e Betel sarà ridotto a nulla».” (Amos 5:5). Dio sta per far crollare ogni cosa; sta per distruggere tutte le loro offerte lievitate di lode ed adorazione. Perché? Perché “Voi … gettate a terra la giustizia!” (Amos 5:7).


Ringraziato sia Iddio per l’accettevole, santa,
sublime lode che sale verso Lui


Dio ha ancora un santo, separato rimanente i cui sacrifici di lode sono puri. Questi pii santi non sono catturati dalla ricerca mondana; la loro lode ha il suono di acque potenti e che scorrono velocemente. Essi hanno il cuore rotto di fronte a Dio, hanno una santa riverenza verso Lui, da essa fuoriescono grida di gloria e lode.
Ma moltitudini all’interno delle chiese sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Vogliono nuove ed eccitanti vie per adorare Dio; per cui vanno in cerca degli altari di Bethel dove le lodi sembrano più forti e gioiose. Ma l’adorazione in questi luoghi è guidata dagli uomini che non si fanno scrupolo dei peccati all’interno della casa di Dio. Le loro lodi possono sembrare esuberanti e variopinte, ma non c’è la vera presenza di Cristo e non c’è la protezione contro la frode della carne.
Probabilmente era eccitante prendere parte delle riunioni di lode a Bethel, ma questi adoratori non avevano il senso delle cose di Dio, non aiutavano i poveri o i bisognosi; le loro lodi erano piene di carnalità e lievito. Amos avverte: “Cercate il SIGNORE e vivrete, affinché egli non si avventi come un fuoco sulla casa di Giuseppe …” (Amos 5:6). Allo stesso modo lasciate che vi offra questo avviso da parte del Signore: il vostro pastore non predica una parola che sveli i peccati? Non c’è una pia riprensione, nessuna chiamata verso il pentimento, nessun avviso a lasciare il peccato? Probabilmente state adorando presso un altare di Bethel e siete in grande pericolo di essere ingannati.
Dio ha dichiarato: “Il giorno che Io punirò Israele per le sue trasgressioni, colpirò anche gli altari di Betel; i corni dell'altare saranno spezzati e cadranno a terra.” (Amos 3:14). Questa è una parola devastante; nel Vecchio Testamento, l’altare di legno che era nel tempio, aveva quattro corni intagliati attaccati ai suoi angoli. Questi corni erano ricoperti di ottone ed avevano la forma di corna di montone. I corni rappresentavano il diritto d’asilo, afferrando uno di essi, un trasgressore si poneva sotto la protezione della salvifica e vigilante grazia di Dio. Quando ero un ragazzo ascoltavo dei pii anziani che dicevano: “Io sono al sicuro Signore. Mi sono afferrato ai corni dell’altare”.
Possiamo vedere illustrato questo tipo di asilo nella vita di Adonia, il figlio di Davide. Quest’uomo ribelle aveva cercato di usurpare il trono d’Israele, ma Salomone, un altro figlio di Davide, emanò una condanna a morte per Adonia. Nel panico, Adonia corse al tempio e afferrò i corni dell’altare e la sua vita fu risparmiata.
Ora Dio sta dicendo ad Amos che avrebbe eliminato questi imponenti corni di protezione.  Il Signore stava per togliere i corni dall’altare per gettarli a terra, questo significava che il popolo non sarebbe più stato sotto la Sua protezione, invece, si sarebbero aperti ad un grande inganno; non avrebbero avuto garanzie contro le false dottrine o la falsa adorazione.


Ho visto i terribili risultati dell’adorazione
presso un altare senza i corni


In Africa ci sono moltitudini che stanno arrivando da tutto il mondo, per udire  un uomo, il quale proclama che Dio gli ha dato una profezia mentre era ancora nel grembo di sua madre. Tra le centinaia di persone che stanno viaggiando ci sono specialmente Americani, per ricevere una “profezia personale” da quest’ uomo, ma il messaggio che propone è totalmente non biblico ed è blasfemo. Questi stolti cercatori stanno per essere raggirati.
In uno stato dei Balcani una profetessa pretende di guidare le persone attraverso un viaggio verso l’inferno. Questa donna era una fattucchiera e racconta di essere già stata all’inferno. Lei da istruzioni alla gente di stendersi per terra e rilassare la propria mente mentre li guida in un viaggio immaginario attraverso quello che  ha sperimentato. Le persone accorrono a frotte da lei per fare tale esperienza, ma tutto ciò è antiscritturale ed è una totale confusione, in verità c’è qualcosa di malvagio al di sotto di queste opere.
In Brasile un evangelista promette guarigione dal cancro per 1000 $ e compie anche degli esorcismi dietro compenso. Si è creato un notevole seguito, diventando ricco per quello che proclama che è assolutamente non biblico, una totale frode.
L’America stessa è diventata la peggiore spacciatrice di evangelo ingannatore, come? I cristiani sono diventati analfabeti della Bibbia, non si danno pena di leggere la Parola di Dio, non hanno alcun desiderio di digiunare o spendere del tempo in preghiera. Al contrario corrono qua e la cercando l’insegnamento piacevole alla carne di alcuni evangelisti così compromessi.
Come possono moltitudini di credenti cadere in tali inganni? Come possono andare così facilmente fuori  strada? Come fanno tali masse di persone a diventare cieche per non vedere ciò che è prodotto dalla carnalità? Amos ci dice il perché: le loro mura di protezione sono crollate a causa del peccato; Dio ha rimosso i corni dall’altare ed il popolo ha perso il discernimento. Alcuni credenti saranno tra i primi ad accogliere l’antiCristo.


Dio ci avverte che quando visiterà la Sua chiesa
espellerà qualunque cosa sia contaminata


“«In tutte le vigne [chiese] si alzeranno lamenti, perché io passerò in mezzo a te», dice il SIGNORE. Guai a voi che desiderate il giorno del SIGNORE! Che vi aspettate dal giorno del SIGNORE? Sarà un giorno di tenebre, non di luce. Voi sarete come uno che fugge davanti a un leone e s'imbatte in un orso; come uno che entra in casa, appoggia la mano alla parete, e lo morde un serpente. Il giorno del SIGNORE non è forse tenebre e non luce? Oscurissimo e senza splendore? «Io odio, disprezzo le vostre feste, non prendo piacere nelle vostre assemblee solenni. Se mi offrite i vostri olocausti e le vostre offerte, io non le gradisco; e non tengo conto delle bestie grasse che mi offrite in sacrifici di riconoscenza. Allontana da me il rumore dei tuoi canti! Non voglio più sentire il suono delle tue cetre! Scorra piuttosto il diritto come acqua e la giustizia come un torrente perenne!” (Amos 5.17-24)
Il messaggio di Dio è chiaro: fino a che la Sua giustizia non cominci a scorrere nel nostro mezzo, nettando i nostri cuori, non saremo capaci di darGli un vero sacrificio di adorazione. La lode che fuoriesce dal nostro cuore ripieno di lussuria e bramosia è come un rumore fastidioso alle Sue orecchie, Egli non potrà accettare l’adorazione da coloro che cercano solo il piacere o rifiutano di perdonare gli altri.
In mezzo a tali profetici avvisi, Amos trasmette queste parole di speranza: “Cercate il bene e non il male, affinché viviate, e il SIGNORE, Dio degli eserciti, sia con voi, come dite. Odiate il male, amate il bene e, nei tribunali, stabilite saldamente il diritto. Forse il SIGNORE, Dio degli eserciti, avrà pietà del resto di Giuseppe.” (Amos 5:14-15).
Vi sprono a fare attenzione al messaggio di Amos, cercate il Signore con tutto il vostro cuore. Lasciate che voi stessi siate giudicati dalla Sua parola, confessate ed abbandonate il vostro peccato. Quindi Dio vi benedirà con il discernimento e saprete se state adorando presso un altare di Bethel, potendoLo così adorare in Spirito e verità.

di David Wilkerson
www.worldchallenge.org/it/node/4790/pdf
Posted with permission from: 
World ChallengeInc.  
www.worldchallenge.org 
(903) 963-8626




"Ascoltate la parola dell'Eterno, o figli d'Israele, perché l'Eterno ha una contesa con gli abitanti del paese: «Non c'è infatti né verità né misericordia né conoscenza di DIO nel paese." 
(Osea 4:1)
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2 comments:

  1. Direttamente dalla Parola di vita del Signore possiamo trarre il significato e il senso degli ultimi giorni discernendo l'insegnamento per una vita in comunione con il Signore Gesù 2 Pietro 3,8-10 "Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. 9 Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. 10 Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate".

    Sia benedetto il Signore!!!!

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