dal Rev. C.H. Spurgeon
Presso la Music Hall, Royal Surrey Gardens
" E
Isaia arditamente dice: «Io sono stato trovato da quelli che non mi
cercavano, mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me».
Ma riguardo ad Israele dice: «Tutto il giorno ho steso le mani verso un popolo disubbidiente, e contestatore»"(Romani
10:20,21)
Indubbiamente queste parole si riferiscono primariamente alla
rigetto dei Giudei e alla scelta dei Gentili. I Gentili erano quel
popolo che non cercava il Signore e che viveva nell’idolatria; ma,
nonostante ciò, l’Eterno Iddio si è compiaciuto, in questi ultimi
tempi di indirizzare loro l’Evangelo della grazia; mentre gli
Ebrei, che avevano a lungo goduto dei privilegi della Parola di Dio,
a causa della loro disubbidienza e ribellione, sono stati respinti.
Credo, in ogni modo, che sebbene sia questo il significato principale
delle parole del nostro testo, vi sia pure, come anche
Calvino afferma, la verità di un fatto universale. Cioè che Dio ha
scelto coloro che non lo conoscevano e che lo ha fatto a causa della
sovrabbondanza della sua grazia per manifestare la sua salvezza a
uomini che erano lontani dal lui; mentre, al contrario, coloro che
si perdono, dopo avere udito la Parola, sono condannati a causa
della loro volontaria perseveranza nel peccato, perché il Signore ha
“steso tutto il giorno le sue mani verso un popolo disubbidiente e
contestatore”.
Il sistema della verità non è formato
da una sola linea retta, ma da due. Nessuno avrà mai una corretta
comprensione dell’Evangelo fintanto che, non sarà in grado di
abbracciare con il suo sguardo, contemporaneamente, entrambe le
linee. In un libro della Bibbia mi viene
detto che “raccoglierò ciò che avrò seminato”; altrove, nella
stessa Bibbia, mi si insegna che “non dipende dunque né da chi
vuole né da chi corre ma da Dio che fa misericordia”. Vedo
chiaramente che Dio presiede ogni cosa con la sua provvidenza; eppure
scorgo anche, e non posso non vederlo, che l’uomo agisce come gli
piace e che Dio ha lasciato le sue azioni alla sua propria volontà, in una misura molto ampia. Ma, se giungo ad
affermare che l’uomo è tanto libero di agire in modo che Dio non
presieda affatto sulle sue azioni, mi trovo a raggiungere il limite
dell’Ateismo; diversamente, se dichiaro che Dio governa a tal punto
tutte le cose in modo che l’uomo non ha alcuno spazio per essere
responsabile delle proprie azioni giungo al limite dell’Antinomismo
o del fatalismo. Che Dio predestina e che l’uomo sia
responsabile sono due cose che pochi riescono
a vedere. Si crede che siano contraddittorie e incoerenti; ma non
è così. E' solo colpa del nostro fragile giudizio. Due verità non possono contraddirsi tra loro.
Pertanto, se leggo che ogni cosa è stata preordinata, questo è
vero; e se trovo, da qualche altra parte, che l’uomo è
responsabile di tutte le proprie azioni, anche questo è vero;
è solo la mia follia che mi porta ad immaginare che due verità
possano contraddirsi a vicenda. Non ritengo che queste due verità potranno mai saldarsi in una unica verità su alcuna incudine umana, ma solo nell’eternità: queste due linee sono parallele e, per
quanto a lungo si potrebbe seguirle, non
le si vedrà mai convergere, anche se, in effetti, in un punto
convergeranno, ma questo punto è situato nell’eternità, presso il
trono di Dio, da dove proviene ogni verità.
Questa mattina, sto per prendere in considerazione queste due verità. Nel verso 20 ci viene insegnata la dottrina della
grazia sovrana: “Ma Isaia è molto ardito e afferma: «Sono stato trovato
da quelli che non mi cercavano; mi sono manifestato a quelli che non
chiedevano di me». Al verso successivo abbiamo la dottrina
della colpa dell’uomo che rifiuta l’invito divino. “Ma
riguardo ad Israele afferma: «Tutto il giorno ho teso le mani
verso un popolo disubbidiente e contestatore».
I. La Sovranità
Divina
Chiunque sarà salvato lo sarà a causa della grazia divina, per la sola grazia di Dio. La ragione della salvezza di un essere umano non la si potrà trovare nella creatura ma esclusivamente in Dio. Noi non siamo salvati a causa di qualcosa che abbiamo potuto fare o volere; ma ciò che facciamo e vogliamo è conseguenza del disegno benevolo di Dio e conseguenza dell’opera della sua grazia nei nostri cuori. Nessun peccatore potrà mai anticipare Dio; nessuno potrà mai precederlo perché è sempre lui a prendere l’iniziativa riguardo alla salvezza. C’è lui prima delle nostre convinzioni, prima dei nostri desideri, prima dei nostri timori, prima delle nostre speranze. Quanto c’è di buono e quanto mai di buono ci sarà in noi, procede direttamente dalla grazia di Dio, ed è l’effetto di una causa Divina.
Adesso, nel parlarvi dell’atto di
grazia, compiuto da parte di Dio, nella salvezza dell’uomo, prima
di tutto voglio farvi osservare come sia del tutto immeritato.
Potete vedere che le persone alle quali ci si riferisce nel testo che
abbiamo letto non meritavano assolutamente la grazia di Dio. Essi lo
hanno trovato, ma non lo avevano mai cercato; egli si è manifestato
loro, ma essi non avevano mai chiesto di lui. Non c’è mai stato
alcuno che sia stato salvato perché l’ha meritato. Chiedetelo a
tutti i santi di Dio e vi diranno che la loro vita prima della
conversione è stata spesa nelle passioni e nei desideri peccaminosi
della carne; che nei giorni della loro ignoranza si sono ribellati
contro Dio e che hanno abbandonato le sue vie; che quando venivano
invitati a tornare a lui hanno disprezzato i suoi inviti e che anche
quando venivano avvertiti dei pericoli, hanno gettato dietro le loro
spalle quelle dolci esortazioni. Essi vi racconteranno come Dio li ha
attirati a sé e che ciò non è stato per alcun merito che avessero
prima della conversione, perché alcuni di loro, lungi dall’avere
alcun merito, erano i peggiori tra i più vili. Essi erano
sprofondati nel fango del peccato, non si vergognavano di compiere le
cose delle quali noi proviamo orrore perfino nel parlarne; erano
condottieri nel commettere il male, principi nei ranghi del nemico;
eppure la grazia sovrana giunse fino a loro e vennero condotti a
conoscere il Signore. Costoro vi diranno che ciò non avvenne a causa
di alcuna loro buona disposizione perché, anche se adesso hanno la
coscienza di possedere qualcosa di buono che è stata innestata in
loro, sanno molto bene che nei giorni in cui vissero nella carne e
nel peccato non possedevano alcuna qualità che non fosse piegata al
servizio di Satana. Chiedete pure loro se pensano di essere stati
scelti da Dio a causa del loro coraggio, vi risponderanno di no;
seppure avevano del coraggio lo usavano per compiere il male.
Domandate loro se sono stati scelti a causa dei loro talenti e vi
risponderanno ancora di no; avevano dei talenti ma li impiegavano
tutti per servire Satana; domandate loro se sono stati scelti perché
erano più aperti o per la generosità della loro buona disposizione;
vi risponderanno che perfino questi aspetti del loro carattere li
spingevano ad immergersi di più negli abissi del peccato in modo da
essere amici e colleghi dei peggiori tra gli uomini e pronti a bere
lunghi sorsi ad ogni occasione di peccato che incontrassero sulla
loro strada. Non c’era alcuna ragione per la quale Dio dovesse
avere misericordia di loro, e ciò che adesso li meraviglia è il
fatto che non sono stati recisi mentre vivevano nei loro peccati, che
i loro nomi non sono stati cancellati dal libro della vita, e che non
sono stati gettati nello stagno di fuoco e di zolfo dove la fiamma
divora i malvagi. Ma alcuni hanno detto che Dio avrebbe scelto alcuni
uomini perché avrebbe previsto che, dopo la sua scelta, questi si
sarebbero comportati bene e che sarebbero stati meritevoli ed
eccellenti. E allora andate ancora ad interrogare i santi del
Signore. Vi diranno che anche dopo la loro conversione hanno compiuto
cose sulle quali hanno dovuto piangere amaramente. Anche se si
rallegrano del fatto che Dio ha iniziato in loro una buona opera,
spesso si ritrovano a tremare, come se Dio non avesse fatto proprio
nulla in loro. Vi diranno che, anche se hanno abbondanza di fede,
pure vi sono momenti in cui si sentono sovrabbondanti di incredulità;
che, anche se in certi momenti sono generosi nel compiere sante e
buone opere, pure, a volte temono che perfino le loro opere migliori
siano contaminate dal peccato. Il cristiano vi dirà che piange
perfino sulle proprie lacrime, e che avverte la corruzione e il
peccato perfino nei suoi migliori desideri; che deve pregare il
Signore affinché lo perdoni perfino delle sue preghiere perché sa
che le sue supplicazioni, spesso, sono mischiate con il peccato, e
chiede sempre che le sue migliori offerte siano spruzzate con il
sangue dell’espiazione perché non è mai riuscito a portare una
sola offerta che non presentasse qualche macchia o difetto. Potrete
chiedere al più onesto dei santi, a colui che, in mezzo alla gente
si distingue e risplende come un angelo, e vi dirà che si vergogna
di se stesso. “Si", vi dirà, "voi potete anche lodarmi ma io non
posso farlo, voi potete parlare bene di me, potete applaudirmi, ma se
conosceste il mio cuore avreste sufficienti ragioni per considerarmi
un peccatore salvato per grazia, che non ha nulla di cui vantarsi,
che deve solo chinare il suo capo e confessare la propria iniquità
dinanzi a Dio”. Per questa ragione la grazia è del tutto
immeritata.
Inoltre, la grazia di Dio è sovrana.
Con questa parola intendiamo dire che Dio possiede il pieno diritto
di conferire la grazia a coloro che egli sceglie, e di ritenerla
quando a lui piace. Non è obbligato a darla ad alcun uomo, e tanto
meno a tutti gli uomini; e se decide di darla ad uno e non ad un
altro, la sua risposta è: “Non mi è lecito di fare del mio ciò
che voglio? Vedi tu di mal occhio che io sia buono? Io farò grazia a
chi vorrò fare grazia”. Ebbene, voglio farvi notare la sovranità
della grazia divina nel testo: “Sono stato trovato da quelli che
non mi cercavano; mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di
me”. Noi siamo portati a credere che, se proprio Dio voleva
dare la sua grazia ad alcuno, egli sarebbe stato disposto a darla a
chi lo avrebbe cercato con fervore. Noi siamo inclini a pensare che
Dio, nell’alto dei cieli abbia detto: “Voglio fare grazia, ma
lascerò gli uomini a se stessi, e quando avvertiranno il bisogno del
mio favore e mi cercheranno diligentemente con tutto il loro cuore,
giorno e notte, con lacrime, con promesse, con supplicazioni, allora
io li benedirò, ma non prima di allora!”. Ma, cari e amati, Dio non
pronunciò mai un tale decreto. È vero che egli benedice coloro che
gridano a lui, ma li benedice prima ancora che essi comincino a
gridare, perché il loro grido non gli appartiene ma è Dio che lo ha
messo nel loro cuore e sulle loro labbra; i loro desideri non sono
cresciuti da soli, sono il frutto di quella buona semenza che Dio
stesso ha sparso nei loro cuori. Dio salva gli uomini che non lo
cercavano. O meraviglia delle meraviglie! È vera grazia quando Dio
salva qualcuno che lo cerca; ma quanto maggiore sarà quando colui
che è smarrito viene cercato! Osserviamo la parabola della pecora
smarrita che ci è stata raccontata dal Signore Gesù Cristo. Vi
sembra che egli l’abbia raccontata così? “Un pastore aveva cento
pecore e una di esse si perse per la via. Egli tornò a casa e, dopo
un po’ la pecora ritornò; quando la rivide la ricevette con gioia
e disse ai suoi amici, rallegriamoci, perché la pecora che avevo
perso è tornata a casa.” No, non è così! Nella parabola fu il
pastore ad andare dietro alla pecora, la poveretta non sarebbe
mai tornata a casa, piuttosto sarebbe andata sempre più lontano
dall’ovile. Fu lui ad inseguirla; arrampicandosi su colline di
difficoltà, attraversando vallate di scoraggiamento, il pastore
seguì le sue tracce e la raggiunse; e poi non la fece camminare
davanti a lui, non si fece seguire, ma se la pose sulle spalle e la
riportò a casa cosicché non disse: “Questa pecora è tornata a
casa”, ma: “ho ritrovato la mia pecora che era perduta”.
Non sono gli uomini a cercare Dio per primi, è lui che li cerca per
primo; e se, tra noi oggi, c’è qualcuno che sta cercando Dio,
voglio dirti che lo fai perché lui ti sta già cercando da molto
tempo. Se desideri conoscerlo, sappi che questo desiderio era già
nel suo cuore prima che fosse nel tuo, cosicché i tuoi buoni
desideri e la tua ricerca fervente non sono le cause della tua
salvezza, ma, piuttosto, gli effetti di una grazia che Dio ti ha già
accordato. “Va bene", dirà qualcun altro, " io credo che anche se
il Salvatore non pretende che ci sia da parte del peccatore questa
ricerca continua e fervente, con lacrime e sospiri, almeno certamente
vorrà che chiunque, prima di poter possedere la grazia, per lo meno,
la richieda”. Infatti ci sembra del tutto naturale che Dio doni
la grazia a coloro che gliela chiedono. Ma osservate, il testo
dice che egli si è manifestato a “quelli che non chiedevano
di lui”. Questo vale a dire che, prima ancora che noi chiediamo,
Dio ci ha già dato la grazia. L’unica ragione per la quale
qualunque uomo comincia a pregare è perché Dio ha già messo la Sua
grazia nel suo cuore, ed è ciò che lo porta a pregare. Mi ricordo, che quando
fui convertito a Dio, ero completamente Arminiano. Credevo di
essere stato io a cominciare la buona opera da solo e, spesso, mi
sedevo e pensavo: “Ho cercato il Signore per quattro anni prima che
potessi riuscire a trovarlo”, e cominciavo già a farmi i
complimenti perché avevo perseverato così a lungo in mezzo a tanti
scoraggiamenti. Ma un giorno questo pensiero mi colpì: “Per quale
ragione hai cercato il Signore?” e, immediatamente la risposta
giunse al mio cuore: “Perché lui ti ha portato a farlo; è stato
lui a mostrarti quanto avessi bisogno del suo perdono, altrimenti non
lo avresti mai cercato; è stato lui a mostrarti la preziosità diCristo, altrimenti non l’avresti mai ritenuto degno di tale
ricerca” e, in un solo istante, vidi chiaramente lo splendore delle
dottrine della grazia. Dio deve iniziare l’opera. La natura non è
mai in grado di elevarsi al di sopra di se stessa. Se mettete l’acqua
in alto, in un grande serbatoio, sfruttando il principio dei “vasi
comunicanti”, con una conduttura potrete portarla anche lontano,
ma non più in alto del livello in cui si trova nel serbatoio, a meno
che non intervenga qualche altra spinta. No, non è nella natura
umana la capacità di cercare Dio. La natura umana è interamente
corrotta e, pertanto, è necessaria la spinta straordinaria dello
Spirito Santo perché possa essere condotta a chiedere la grazia. Ma,
sappiatelo, noi non riusciamo a discernere nulla di tutto ciò mentre
lo Spirito sta operando; lo impariamo e lo comprendiamo solamente
dopo. Noi chiediamo come se fossimo solo noi a farlo. Il nostro
compito è quello di cercare il Signore come se non ci fosse lo
Spirito Santo. Ma, sebbene non sappiamo nulla di tutto ciò, deve
esserci sempre una spinta precedente da parte dello Spirito nel
nostro cuore prima che il nostro cuore si muova verso di lui.
“Nessun
peccatore può precederti
La tua
grazia è sovrana, più ricca e più gratuita”
Lasciate che vi dia un’illustrazione
di ciò. Guardate ad un uomo che siede sul suo cavallo, è circondato
dai suoi soldati. Guardatelo quanto è orgoglioso mentre cavalca
consapevole della propria dignità. “Signore, cosa avete in quella
tasca? Cosa sono quelle carte che custodite con così gran cura?”
“Oh, si tratta di documenti che mi danno l’autorità di
distruggere la chiesa di Dio a Damasco. Ho già trascinato alcuni di
loro nelle sinagoghe, uomini e donne; ne ho già battuti alcuni e li
ho costretti a bestemmiare; adesso ho qui il mandato da parte del
Sommo Sacerdote per portarli a Gerusalemme dove daremo loro la
morte.” “Saulo! Saulo! Ma tu non ami Cristo?” Amarlo? No!
Quando uccidevano Stefano io custodivo le vesti dei suoi aguzzini e
me ne sono rallegrato. Avrei desiderato essere presente anche alla
crocifissione del loro Maestro perché li odio di un odio perfetto e
medito minacce e stragi contro di loro”. Che ne dite di quest’uomo?
Se sarà salvato uno come lui, non credete che bisognerà attribuire
le sua conversione alla sovranità di Dio? Guardate al povero Pilato,
quante cose buone ci sono in questo governatore che ci farebbero ben
sperare per lui. Avrebbe voluto salvare il Maestro, ma ebbe timore e
tremò. Se fosse dipeso da noi, avremmo detto: “Signore, salva
Pilato, egli non vuole uccidere Cristo, sta cercando di liberarlo;
piuttosto uccidi Saulo il sanguinario, lui è proprio il peggiore dei
peccatori.”, “No", risponde Dio, "Io faccio quel che mi pare con
ciò che mi appartiene.”. I cieli si aprono, la gloria appare, più
splendente del sole di mezzogiorno. Colpito da un tale bagliore Saulo
cade a terra e ode una voce rivolta proprio a lui: “Saulo, Saulo
perché mi perseguiti? Ti è duro ricalcitrare contro il pungolo”
Egli si alza, Dio gli appare: “Ecco, io ti ho costituito come un
vaso eletto per portare il mio nome davanti ai popoli.” Non è
questa sovranità divina? Grazia sovrana senza alcuna ricerca da
parte dell’uomo? Dio è stato trovato da coloro che non lo
cercavano; si è manifestato a coloro che non chiedevano di lui.
Alcuni obietteranno che quello è stato un miracolo: ebbene, lo è
stato! E simili miracoli continuano a compiersi ogni giorno. Ho
conosciuto un uomo che già da lungo tempo non frequentava più i
culti; eppure una Domenica mattina, di ritorno dal mercato dove era
andato a comprare un paio di anatre per il pranzo, passò davanti
alla chiesa e la vide aperta. “Andiamo a vedere cosa stanno facendo
qui dentro” pensò. Entrò e l’inno che si stava cantando attirò
la sua attenzione; ascoltò il sermone, si dimenticò delle sue
anatre, scoprì la condizione del suo cuore, tornò a casa, si gettò
in ginocchio davanti a Dio e dopo poco tempo, il Signore si
compiacque di dargli pace e gioia mediante la fede. Quell’uomo non
aveva nulla in se stesso, niente che poteva portarci ad immaginare
che sarebbe mai stato salvato, ma semplicemente perché Dio ha voluto
così, egli è stato fermato dall’efficacia della grazia ed è
rientrato in se stesso. Ciascuno di noi che è stato salvato da Dio è
la migliore illustrazione di questo argomento. Fino ad oggi mi
meraviglio ancora nel considerare il fatto che Dio abbia scelto
proprio me. Non posso capire perché lo abbia fatto, e la mia unica
risposta a questa domanda è: “Si, padre, perché così ti è
piaciuto”.
Credo di avervi esposto abbastanza
chiaramente la dottrina. Lasciate però che aggiunga ancora poche
parole. Alcuni sono così impauriti da questa dottrina, essi dicono,
“È vera, la condivido in gran parte, ma comunque non dovresti
predicarla davanti a tante persone; è buona per confortare il popolo
di Dio, ma bisogna essere cauti e non deve essere predicata
pubblicamente.”. Se qualcuno dice così vorrei che discutesse la
questione con il mio Maestro. Egli mi ha dato questo grande Libro per
predicare e io non posso predicare nient’altro di ciò che trovo
qui dentro. Se credete che egli vi abbia messo qualcosa che non sia
adatto a salvare gli uomini, andate e reclamare contro di lui e non
prendetevela con me. Io sono solamente un suo servo e se la
commissione che mi ha affidato riceve il vostro biasimo, non ho nulla
da farci. Se invio il mio servo in un certo luogo con un messaggio ed
egli lo espone fedelmente, il servo non può essere biasimato.
Prendetevela con me che l’ho mandato e non con lui. Per
questa ragione vi dico: “prendetevela con il mio Maestro e non con
me” perché l’unica cosa che sto facendo è: proclamare il suo
messaggio. “Eh, no", risponde qualcuno, "questa dottrina non si
deve predicare”. E invece no! Si deve predicare. Ogni parola
di Dio ci è stata data mediante l’ispirazione ed è utile a
compiere qualche buon fine. Non lo dice forse la Bibbia? Lasciate che
vi dica che la ragione per la quale molte delle nostre chiese si stanno
degradando è proprio perché questa dottrina non viene predicata.
Ovunque questa dottrina è stata insegnata si è sempre udito:
“Abbasso il papato!” I primi riformatori credevano a questa
dottrina e la predicavano. Ha detto bene un ministro della chiesa
d’Inghilterra ad alcuni che inveivano contro di lui replicando:
“Guardate al vostro Lutero. Non ritenete che sia proprio lui
l’insegnante della chiesa d’Inghilterra? Ebbene, tutto ciò che
Calvino e gli altri riformatori insegnarono lo potete trovare nel suo
libro sul libero arbitrio.” Oltre a ciò possiamo fare riferimento
ad una schiera di ministri che si sono succeduti e che giungono fino
a noi. Parliamo così della successione apostolica! Colui che predica
le dottrine della grazia è colui che segue veramente la successione
apostolica. Possiamo ritrovare i nostri antenati in uomini del
calibro di John Newton, di George Whitefield, di John Owen, di John
Bunyan, per giungere fino a Giovanni Calvino, Martin Lutero e Ulrico
Zwingli; e poi possiamo andare ancora più indietro fino a Girolamo
Savonarola, Girolamo da Praga, Jan Huss per arrivare ad Agostino e da
lì, il passo per giungere all’apostolo Paolo è veramente breve.
Non ci vergogniamo della nostra discendenza; anche se adesso i
Calvinisti vengono considerati eterodossi, siamo e rimarremo
ortodossi. Questa è la vecchia dottrina. Andate a comprare qualcuno
dei vecchi libri puritani e vedete se potete trovarvi
l’Arminianesimo. Cercate in tutte le bancarelle dove si vendono
libri usati e vedete se potete trovare anche uno di quei vecchi libri
di formato in folio nei quali si possa trovare altro se non la
dottrina della grazia gratuita di Dio. Mettete questa dottrina
davanti alle menti e ai cuori degli uomini e vedrete dissiparsi i
falsi insegnamenti della penitenza, della confessione; scomparirà
l’abominio del pagamento delle indulgenze per ottenere il perdono
dei peccati. Se la grazia è sovrana e gratuita e nelle mani di Dio,
scompare la dottrina del sacerdozio gerarchico, si elimina il
commercio delle cose sante che è simonia; tutto ciò se lo portano
via i quattro venti del cielo e l’efficacia delle buone opere cade
e va in frantumi come Dagon davanti all’arca del Signore. “Va
bene", dice uno, "accetto questa dottrina; eppure sono
veramente pochi quelli che la predicano e coloro che lo fanno spesso
giungono ad essere estremisti”. Accetto la critica, ma vi assicuro
che non mi importa se qualcuno mi definisce “estremista”. Conta
poco come la gente ti chiami. Ammettiamo che qualcuno vi affibbi
il prefisso di “Iper”, questo nomignolo vi può rendere malvagi?
Supponiamo che qualcuno vi dica che siete Antinomiani, tale epiteto
non vi renderebbe certamente tali. In ogni caso devo confessarvi che
ci sono alcuni uomini che, predicando questa dottrina, stanno facendo diecimila volte più male che bene, e questo perchè lo fanno senza predicarla insieme alla seguente dottrina che sto per esporvi,
e che è altrettanto vera. In pratica hanno questa dottrina come una
vela per navigare ma non possiedono l’altra che è il motore per non
schiantarsi. Predicano un aspetto ma non l'altro. Seguono l’aspetto superiore della questione ma
dimenticano di predicare tutta la Parola di Dio. Tali uomini fanno una caricatura della Parola di Dio e, ingrandendone un particolare e
rimpicciolendone un altro davanti agli
occhi di chi li ascolta. Lasciate che vi dica che in certi circoli di
Ultra-Calvinisti, coloro che insegnano che è dovere dell’uomo di pentirsi e credere vengono definiti, come me: “Calvinisti Bastardi”.
Se sentite qualcuno dire una cosa del genere, replicate con garbo e
rispetto e chiedete loro se abbiano mai letto le opere di Calvino
nella loro vita. Con ciò non voglio intendere che mi preoccupo di
ciò che Calvino abbia detto o non abbia detto; ma chiedete loro se
hanno mai letto quelle opere; e se vi rispondono di no, come
certamente dovranno dire perché si tratta di quarantotto grossi
volumi, potete ben rispondere che colui che essi chiamano “un
Calvinista Bastardo”, anche se non li ha letti per intero, ne ha
letti buona parte e ne conosce lo spirito e sa che ciò che predica è
quanto, nella sostanza, predicò anche Calvino; che tutto ciò che
egli predica si può trovare nei commentari che Calvino fece su una
parte della Scrittura o su qualche altra. Noi siamo calvinisti
AUTENTICI, anche se Calvino non è nulla per noi. Gesù Cristo e lui
crocifisso, e la vecchia e cara Bibbia sono i nostri punti di
riferimento. Cari ed amati, prendiamo la Parola di Dio così come
essa è. Se vi troviamo delle “alte dottrine”, andiamo in alto;
se vi scorgiamo delle “basse dottrine” andiamo in basso. Non
mettiamo nulla al di sopra della Bibbia, e nemmeno accanto ad essa.
II. La Responsabilità Umana
Ora passiamo al secondo punto.“Eccolo lì", dice un “amicone”, "adesso comincia a contraddirsi”. Eh no, caro amico, quello che sto per fare è contraddire te. “Ma riguardo ad Israele afferma: «Tutto il giorno ho teso le mani verso un popolo disubbidiente e contestatore». Ebbene, queste persone che Dio ha rigettato erano state corteggiate, cercate, supplicate per essere salvate; ma esse non lo hanno voluto e adesso, il fatto che non siano stati salvati è l’effetto della loro disobbedienza e della loro ribellione. Questo è sufficientemente chiaro dal nostro testo. Quando Dio mandò i profeti ad Israele e stese le sue mani verso di loro, perché lo fece? Perché voleva che venissero a lui! E perché? Per essere salvati! “No", risponde qualcun'altro, "era solo per conferire loro delle grazie temporali e terrene”. No, non è così, cari amici, il verso che precede immediatamente quello citato si riferisce ai beni spirituali e questo riguarda le stesse cose. E allora, Dio era veramente sincero nel fare una tale offerta? Il Signore perdoni chiunque si permette di dire che non lo era! Dio è sempre sincero in tutto ciò che fa. Egli inviò i suoi profeti per supplicare il popolo Israele a cercare le cose spirituali, ma essi non lo vollero fare e, sebbene egli continuasse a stendere le sue mani per tutto il giorno, essi rimasero un popolo “disubbidiente e contestatore” che non volle avere il suo amore; così il loro sangue ricade sulle loro teste.
Ora vorrei farvi notare il
modo in cui Dio ci corteggia. Prima di tutto egli è il più
affezionato corteggiatore del mondo. I peccatori perduti che
odono il suono dell’Evangelo non si perdono a causa
della mancanza dei più affettuosi inviti. Dio dice che ha steso le sue
mani. E voi sapete cosa significa. Avete visto quel
bambino che, essendo disubbidiente, non vuole andare tra le
braccia del padre. Il padre, si protende, stende
le sue mani e dice: “Vieni, figlio mio, vieni, sono pronto a perdonarti.”. Glielo dice con le lacrime agli occhi, le
sue viscere si commuovono di compassione e ripete: “Vieni, vieni.”.
Dio ci sta dicendo di aver fatto proprio questo: è lui
che ha steso le mani.”.
Questo è quanto il Signore ha fatto con alcuni di voi. Voi che oggi non siete salvati siete inescusabili, perché Dio ha steso le sue mani verso di voi e ha detto: “Vieni, vieni.”. A lungo vi siete seduti ad ascoltare la voce piangente del vostro ministro, un gesto in cui confido. Il vostro pastore non si è dimenticato di pregare per la vostra anima in segreto e di piangere quando nessuno poteva vederlo. Ha fatto di tutto per persuadervi come ambasciatore di Dio. Dio mi è testimone, spesse volte mi sono trovato su questo pulpito e non sarei stato più appassionato nel supplicare il Signore per me stesso di quanto ho supplicato per voi. Nel nome di Cristo ho pianto: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo." . Ho pianto su di voi come fece il Salvatore ed ho usato le sue parole per suo conto: “O Gerusalemme, Gerusalemme, quante volte avrei voluto raccogliere i tuoi figli come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le sue ali, ma voi non avete voluto.”. E voi sapete bene che spesse volte la vostra coscienza è stata toccata; spesso siete giunti a commuovervi fino a non potere resistere. Dio è stato così buono con voi; egli vi ha invitato così affettuosamente con la sua Parola, vi ha trattato così dolcemente con la sua provvidenza, le sue mani sono state stese ed avete udito la sua voce che vi diceva: “Venite a me, venite: venite adesso, discutiamo; anche se i vostri peccati fossero come scarlatto diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come la porpora diventeranno come la lana.”. Lo avete sentito gridare: “Chiunque ha sete venga a me e beva.”. Lo avete udito dire, con tutto l’affetto del cuore di un padre: “Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi sentieri e si converta al Signore che avrà pietà di lui, al nostro Dio, perchè Egli perdona abbondantemente.” . Dio supplica gli uomini perchè siano salvati e, oggi, dice a ciascuno di voi “Ravvedetevi e convertitevi per la remissione dei vostri peccati. Volgetevi a me. Così dice il Signore degli eserciti; considerate la vostra condotta.”. E con amore divino che vi corteggia, come un padre corteggia il proprio figlio stendendo le sue mani e gridando: “Vieni a me, vieni a me”. “No" dice un uomo dalla solida dottrina "Dio non ha mai invitato tutti gli uomini ad andare a lui, egli invita solamente alcuni.". Fermati, signore, per cortesia, questo è tutto ciò che sai su questo argomento. Hai mai letto quella parabola in cui si dice: “Ecco, i miei buoi e i miei animali ingrassati sono ammazzati; tutto è pronto, venite alle nozze.”. E quelli che erano invitati non vollero venire? E non hai mai letto che tutti cominciarono a presentare delle scuse e che poi vennero puniti perché non vollero accettare l’invito? Ora se l’invito fosse stato rivolto solo agli uomini che l’avrebbero accettato, come può essere vera questa parabola? Come potrebbe esprimere una verità? La verità è: i buoi e gli animali ingrassati sono uccisi, la festa nuziale è pronta, e la tromba suona: “Chiunque è assetato, venga e mangi, venga e beva.”. Ecco qui ci sono le provviste, ce n’è a sufficienza per tutti, l’invito è gratuito; è un grande invito, senza alcun limite. “Chiunque vuole, venga e prenda l’acqua della vita, liberamente.”. E questo invito è espresso con parole dolci e tenere: “Vieni a me, figlio mio, vieni a me.”, “Tutto il giorno ho steso le mie mani”.
Questo è quanto il Signore ha fatto con alcuni di voi. Voi che oggi non siete salvati siete inescusabili, perché Dio ha steso le sue mani verso di voi e ha detto: “Vieni, vieni.”. A lungo vi siete seduti ad ascoltare la voce piangente del vostro ministro, un gesto in cui confido. Il vostro pastore non si è dimenticato di pregare per la vostra anima in segreto e di piangere quando nessuno poteva vederlo. Ha fatto di tutto per persuadervi come ambasciatore di Dio. Dio mi è testimone, spesse volte mi sono trovato su questo pulpito e non sarei stato più appassionato nel supplicare il Signore per me stesso di quanto ho supplicato per voi. Nel nome di Cristo ho pianto: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo." . Ho pianto su di voi come fece il Salvatore ed ho usato le sue parole per suo conto: “O Gerusalemme, Gerusalemme, quante volte avrei voluto raccogliere i tuoi figli come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le sue ali, ma voi non avete voluto.”. E voi sapete bene che spesse volte la vostra coscienza è stata toccata; spesso siete giunti a commuovervi fino a non potere resistere. Dio è stato così buono con voi; egli vi ha invitato così affettuosamente con la sua Parola, vi ha trattato così dolcemente con la sua provvidenza, le sue mani sono state stese ed avete udito la sua voce che vi diceva: “Venite a me, venite: venite adesso, discutiamo; anche se i vostri peccati fossero come scarlatto diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come la porpora diventeranno come la lana.”. Lo avete sentito gridare: “Chiunque ha sete venga a me e beva.”. Lo avete udito dire, con tutto l’affetto del cuore di un padre: “Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi sentieri e si converta al Signore che avrà pietà di lui, al nostro Dio, perchè Egli perdona abbondantemente.” . Dio supplica gli uomini perchè siano salvati e, oggi, dice a ciascuno di voi “Ravvedetevi e convertitevi per la remissione dei vostri peccati. Volgetevi a me. Così dice il Signore degli eserciti; considerate la vostra condotta.”. E con amore divino che vi corteggia, come un padre corteggia il proprio figlio stendendo le sue mani e gridando: “Vieni a me, vieni a me”. “No" dice un uomo dalla solida dottrina "Dio non ha mai invitato tutti gli uomini ad andare a lui, egli invita solamente alcuni.". Fermati, signore, per cortesia, questo è tutto ciò che sai su questo argomento. Hai mai letto quella parabola in cui si dice: “Ecco, i miei buoi e i miei animali ingrassati sono ammazzati; tutto è pronto, venite alle nozze.”. E quelli che erano invitati non vollero venire? E non hai mai letto che tutti cominciarono a presentare delle scuse e che poi vennero puniti perché non vollero accettare l’invito? Ora se l’invito fosse stato rivolto solo agli uomini che l’avrebbero accettato, come può essere vera questa parabola? Come potrebbe esprimere una verità? La verità è: i buoi e gli animali ingrassati sono uccisi, la festa nuziale è pronta, e la tromba suona: “Chiunque è assetato, venga e mangi, venga e beva.”. Ecco qui ci sono le provviste, ce n’è a sufficienza per tutti, l’invito è gratuito; è un grande invito, senza alcun limite. “Chiunque vuole, venga e prenda l’acqua della vita, liberamente.”. E questo invito è espresso con parole dolci e tenere: “Vieni a me, figlio mio, vieni a me.”, “Tutto il giorno ho steso le mie mani”.
Notate ancora che questo invito è
stato fatto di continuo. Le parole “tutto il giorno” potrebbero tradursi con “quotidianamente”, “Tutti i giorni ho steso le mie mani.”.
Peccatore, Dio non ti ha chiamato una sola volta per venire, e poi ti ha lasciato
solo, ma ogni giorno è con te; ogni giorno la tua coscienza ti
parla da parte sua, ogni giorno la sua provvidenza ti avverte, ogni
Domenica la Parola di Dio ti attira. Oh, quanti
di voi dovranno rendere conto di questo quando verranno chiamati alla sbarra del grande Dio! Ora non posso leggere nei vostri cuori ma so che ci sono alcuni di voi che avranno un terribile conto alla fine. Tutto
il lungo giorno Dio ti ha corteggiato, dalla prima aurora della tua vita egli ti corteggiò attraverso tua madre che aveva l'abitudine di unire le tue manine e ti insegnava a dire:
"Gentile Gesù,
dolce e mite
Guarda a
questo piccolo bambino,
abbi pietà per la mia semplicità
Permetti che venga a te."
E anche dopo, nella tua adolescenza, anche allora Dio stendeva le sue mani verso di te. Quante
volte il tuo insegnante della Scuola Domenicale ha cercato di portarti al
Tuo Salvatore. Quante volte il tuo giovane cuore si è commosso; eppure
hai buttato via tutto, e non sei stato ancora toccato da ciò. Quante volte
tua madre ti ha parlato e tuo padre ti ha avvertito; hai dimenticato la preghiera in quella camera da letto quando eri malato,
quando tua madre baciava la tua fronte in fiamme e si inginocchiava pregando Dio di rispiarmare la tua vita e poi aggiungeva anche questa preghiera: “Signore salva l’anima di mio figlio!”. E ti ricordi della Bibbia che ti donò quando andasti a fare il tuo
apprendistato lontano da casa, e della preghiera che scrisse su quel foglio giallo sul frontale. Quando te la diede tu non lo sapevi, ma adesso puoi sapere quanto ardentemente desirò che tu potessi
rinascere in Cristo Gesù; e come ti seguiva con le sue preghiere e quante volte supplicò Dio nelle preghiere per te. E non hai di certo dimenticato quante giornate hai trascorso
nella casa di Dio e quante volte sei stato avvertito. Hai udito una quantità
innumerevole di sermoni ti sono scivolati via;
ogni anno hai udito almeno centoquattro sermoni, e forse anche di
più, eppure sei ancora quello che eri prima.
Peccatori, ma udire dei sermoni è una
cosa terribile se non sono benedetti per le nostre anime. Se
Dio ha continuato a stendere le sue mani tutto il giorno ed ogni giorno,
sarà terribile quando verrete giustamente condannati, non solo a causa delle
vostre trasgressioni della legge divina ma per il vostro intenzionale rifiuto dell’Evangelo. È probabile che Dio
continuerà a stendere le sue braccia verso di voi fino a quando
i vostri capelli diverranno grigi, continuando ad invitarvi; e
forse, anche fino a quando sarete vicini alla morte egli continuerà
a dirvi: “Venite a me, venite a me”. Ma se persisterete ad indurire
il vostro cuore, se continuerete a rifiutare Cristo, vi prego che
non pensiate nemmeno per un istante che rimarrete impuniti. Oh, io tremo quando penso a quella categoria di ministri che
dicono ai peccatori che non sono colpevoli se non cercano il
Salvatore. Come potranno essere giudicati innocenti nel grande giorno
di Dio non lo so. È terribile che essi cullino
quelle povere anime nel sonno, dicendo loro che non è loro dovere di cercare Cristo e pentirsi, ma che possono fare
ciò che vogliono e che, quando moriranno non saranno ritenuti più
colpevoli per non aver ascoltato la Parola. Il mio Maestro
non ha detto questo. Ricordate come Egli disse: “E tu, o Capernaum,
sarai forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino nell’Ades.
Perché se in Sodoma fossero state fatte le opere potenti compiute in
te, essa sarebbe durata fino ad oggi. Perciò, vi dichiaro, nel
giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà più
tollerabile della tua.” Gesù non parlò come fate voi quando si
rivolse a Corazin e Betsaida; perché egli disse: “Guai a te,
Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidone fossero
state fatte le opere potenti compiute tra di voi, già da molto tempo
si sarebbero pentite, con cilicio e cenere. Perciò vi dichiaro che
nel giorno del giudizio la sorte di Tiro e di Sidone sarà più
tollerabile della vostra.” Non è stato neanche il modo in cui Paolo predicava. Egli non diceva ai peccatori che non avevano colpa se
disprezzavano la croce. Ascoltate le parole dell’apostolo ancora un
volta: “Infatti, se la parola pronunziata per mezzo di angeli si
dimostrò ferma, e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una
giusta retribuzione, come scamperemo noi se trascuriamo una così
grande salvezza? Questa, dopo essere stata prima annunziata dal
Signore, ci è stata confermata da quelli che lo avevano udito.”.
Peccatore, nel grande giorno del giudizio di Dio tu dovrai rendere conto di
ogni avvertimento che hai ricevuto, di tutte le volte che hai
letto la Bibbia, e, anche, per tutte le volte che hai trascurato di
leggerla, per tutte le giornate in cui la le porte della chiesa
erano aperte e tu hai preferito non avvalerti della possibilità di
udire la Parola predicata, e di tutte le volte che, dopo averla
udita, non l’hai messa in pratica. Si, voi che siete ascoltatori incuranti e disattenti non state facendo altro che raccogliere la
legna con la quale sarete arsi per l’eternità. Voi che udite e
subito dimenticate, voi che ascoltate con leggerezza, state
scavando una fossa nella quale verrete rigettati. Ricordate,
nessuno sarà responsabile della vostra dannazione quanto voi stessi, l'ultimo grande Giorno. Dio non sarà responsabile della
vostra dannazione: "Come è vero che io vivo, dice il Signore", e
questo è un grande giuramento, "io non mi compiaccio della morte
dell’empio, ma che l’empio si converta dalla sua via e viva.".
Dio ha fatto tanto per voi, vi ha mandato il Suo Evangelo. Non
siete nati in una terra pagana; egli vi ha dato il Libro dei libri, Egli vi
ha dato una coscienza illuminata, e se perite udendo questi appelli morirete in un modo terribile e spaventoso, peggiore di qualunque
altro modo.
Questa dottrina è tanto Parola di Dio quanta l’altra. Se mi chiedi di riconciliarle ti
rispondo che non voglio che si riconcilino. Non ho
mai provato a riconciliarle per me stesso, perché non ho mai veduto alcuna discrepanza tra di esse. Se
provi a cavillare con me ponendomi cinquanta o sessanta domande, non
proverò nemmeno a risponderti. Entrambe le dottrine sono vere;
nessuna delle due verità è in contrasto con l’altra e tutto ciò che devi fare è
credere ad entrambe. Con la prima i santi hanno molto a che fare. Lasciate che lodino
la grazia di Dio gratuita e sovrana e benedicano il Suo nome.
Con la seconda sono i peccatori ad averci molto a che fare. O peccatore,
umiliati sotto la potente mano di Dio; pensa a quante volte ti ha
mostrato il suo amore, facendoti l'offerta di andare a Lui, a tutte le volte che hai
disprezzato la sua Parola e rifiutato la sua misericordia, e a tutte
le volte che hai chiuso le tue orecchie ad ogni invito e ti sei
ribellato all’Iddio d’amore violando i comandamenti di colui che
ti ha amato.
E ora come concluderò? La mia prima
esortazione è per i cristiani. Miei cari amici, vi supplico di
non legarvi ad alcun sistema di fede se non a quello della Parola di
Dio. La Bibbia e solo la Bibbia è la religione dei Protestanti.
Io sono il successore del grande e venerato Dr. Gill, la cui teologia
è quasi universalmente accettata tra le chiese Calviniste più
forti; ma, anche se rispetto la sua memoria, ed accetto i suoi
insegnamenti, eppure lui non è il mio Rabbi. Tutto ciò che
trovate nella Parola di Dio è per voi da credere e da ricevere. Non
abbiate mai paura di una dottrina e, soprattutto, non abbiate mai
paura di un nome. Qualche giorno fa qualcuno mi ha detto di credere
che la verità si trova da qualche parte tra i due estremi. Egli lo diceva con buone intenzioni, ma ritengo che sbagliasse.
Io non credo che la verità si trovi da qualche parte tra i due estremi,
ma in entrambi. Credo che
più in alto un uomo va meglio è, quando si predica la dottrina della grazia. La ragione per cui un uomo viene salvato è
la grazia, la grazia, la grazia, e si può andare in alto come più ci piace in questo.
Ma quando si arriva ala questione del perchè gli uomini saranno
condannati, allora gli Arminiani sono molto più precisi degli
Antinomiani. Non mi importa di qualsiasi denominazione o parte, io sono in alto quanto Huntingdon sulla dottrina della salvezza, ma interrogatemi sulla dannazione, ed otterrete una risposta molto diversa dalla sua. Per grazia di Dio non cerco applausi da nessuno, io predico la Bibbia così come la trovo. Dove si sbaglia è quando il Calvinista inizia a spiegare a modo suo la questione
della dannazione degli uomini, ed interferisce con la giustizia di
Dio; o quando l'Arminiano nega la dottrina della grazia.
La mia seconda esortazione è per i
peccatori. Supplico ciascuno di voi che sono ancora empi ed inconvertiti affinché questa mattina si spoglino di ogni forma di giustificazione con la
quale il diavolo vorrebbe farvi spiegare la ragione della vostra impenitenza.
Ricordate che tutta la conoscenza del mondo non potrà scusarvi della vostra inimicizia verso Dio e delle vostre opere malvagie. Quando vi supplichiamo di essere
riconciliati con Dio è perché sappiamo che non starete bene da
nessuna parte fino a quando non sarete riconciliati con lui. Dio vi
ha creati: potrete mai essere giusti fino a quando continuerete a
disubbidirgli? Dio vi nutre tutti i giorni: può essere giusto che si debba ancora vivere nella disobbedienza verso di lui? Ricordate: quando i cieli saranno un tripudio quando
Cristo verrà per giudicare la Terra con giustizia e il suo popolo
con equità, non ci sarà nessuna scusa che si potrà dare e che sarà valida nell'ultimo grande giorno. Se proverete a dire: “Signore
non ho mai udito la tua Parola”, vi risponderà che l’avete
udita e in un modo sufficientemente chiaro. “Ma Signore, ho avuto
una volontà malvagia.”, “Secondo le tue parole sei condannato;
hai avuto una volontà malvagia e per essa sarai condannato. Questa è
la condanna, che la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato
le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie.”.
“Ma, Signore - qualcuno dirà, io non ero predestinato.”, “Che
cosa c’entra questo? Tu hai agito secondo la tua volontà quando ti
sei ribellato a me. Tu non sei voluto venire a me e adesso io ti
distruggerò per sempre. Tu hai infranto la mia legge e sul tuo capo
ricade tutta la tua colpa.” Se un peccatore dicesse in quel
grande giorno: “Signore, comunque non potevo essere salvato;” i
suoi tormenti all’inferno sarebbero alleggeriti da quel pensiero,
ma questa sarebbe comunque la lama della spada e il bruciore del
fuoco: “Voi avete conosciuto qual era il vostro dovere e non l'avete fatto; avete calpestato tutto ciò che era santo; avete trascurato il
Salvatore e come potevate scampare se avete trascurato una così grande
salvezza?”
Adesso, per quanto mi riguarda, alcuni
di voi possono andar via da questo luogo dicendo che nella prima parte
del sermone sono stato un Antinomiano e nella seconda un Arminiano. non importa. Vi chiedo di investigare la Bibbia
per conto vostro. Alla legge, alla testimonianza; se il mio parlare
non è conforme a questa Parola, allora non ho alcuna luce. Sono
disposto ad essere messo alla prova. Non cabbiate nulla a che fare con me se io non
innalzo Cristo e il suo insegnamento. Dove mi sono allontanato dalla
verità, buttate via le mie parole. Ma se quello che ho detto è
l’insegnamento di Dio, allora vi scongiuro, con l’autorità di colui
che mi ha mandato, riflettete su queste cose e andate verso il Signore
con tutto il vostro cuore.
(originale: http://www.spurgeon.org/sermons/0207.htm)
Traduzione a cura di: Consapevoli nella Parola
"Date gloria all'Eterno, il vostro DIO prima che faccia venire le tenebre e prima che i vostri piedi inciampino sui monti avvolti nel crepuscolo, perché mentre voi aspettate la luce, egli la cambi in ombra di morte e la trasformi in densa oscurità."
(originale: http://www.spurgeon.org/sermons/0207.htm)
Traduzione a cura di: Consapevoli nella Parola
"Date gloria all'Eterno, il vostro DIO prima che faccia venire le tenebre e prima che i vostri piedi inciampino sui monti avvolti nel crepuscolo, perché mentre voi aspettate la luce, egli la cambi in ombra di morte e la trasformi in densa oscurità."
(Geremia 13:16)
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