La Chiesa sta morendo! | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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venerdì 2 novembre 2012
Unknown

La Chiesa sta morendo!

rovine
La Bibbia afferma: se il popolo non ha rivelazione è senza freno. È ovvio che siamo negli ultimi tempi, la profezia si compie davanti ai nostri occhi e la chiesa tace! In quest’ora finale, la chiesa dovrebbe essere nel suo pieno vigore, ma il silenzio profetico nelle nostre chiese la dice lunga.
I pastori sono muti. È la solita routine: tieni unita la famiglia, non cambiare lo stato delle cose, e i santi vanno avanti in modalità di sopravvivenza, si recano in chiesa animati da senso del dovere ma senza entusiasmo; è la stessa cosa, settimana dopo settimana. Perché è tutto così monotono? Il problema è chiaramente la mancanza di visione profetica. Stiamo ignorando la Parola di Dio! Metà della Bibbia è profetica e fu scritta affinchè le prestassimo attenzione e la comprendessimo. Dio sta parlando a questa generazione: “MIO FIGLIO STA TORNANDO! PREPARATEVI!”, ma nessuno vuole averci nulla a che spartire, così la chiesa ignora Dio e la sua Parola.
Sì, stiamo vivendo per il qui ed ora e abbiamo perso di vista il premio. Non ci sono oggi dei credenti come Abramo cheper fede soggiornò nella terra promessa come in terra straniera, abitando in tende, come Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, perché aspettava la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore é Dio” (Ebrei 11:9-10)…  cioè viveva con una visione profetica!
O viviamo negli ultimi tempi oppure no. La chiesa sta perdendo la rotta, Israele è tornato nella sua terra ed è accerchiato da un miliardo di musulmani che non desiderano altro che vederlo cancellato dalla faccia della terra e l’economia mondiale è sull’orlo del collasso. La popolazione mondiale è arrivata a quota 7 miliardi mettendo a dura prova la disponibilità di risorse naturali, acqua pulita e aria. Le nostre scuole stanno venendo meno al loro compito e i nostri figli stanno lottando con prospettive buie per il loro futuro formativo e professionale. L’America si divide in due, dove una parte che si avvia lungo la strada del socialismo e di un governo più coinvolto nell’economia, entra in collisione con l’altra, la quale, invece, vuole mercati liberi e un governo più in disparte.
apocalisse
Terremoti, carestie ed eventi meteorologici fuori controllo (estrema calura, freddo, alluvioni e siccità) sono in aumento, poi siamo divenuti testimoni dell’avvio di una nuova guerra, che si distingue per la sua casualità, astrattezza e mortalità, chiamata terrorismo. Vediamo un governo pronto a manipolare la verità, mentire e controllare ogni aspetto delle nostre vite nel nome della nostra sicurezza e un mondo sul punto di cadere in uno stato di guerra permanente, di collasso economico e di disfacimento della società. Sempre più nazioni, alcune non così stabili e affidabili ma dotate di armi nucleari, sono in via di formazione. Il collasso totale è sempre più vicino. Per esempio, che cosa provocherebbe una grande guerra nel Medio Oriente con protagonista l’Iran? Nel migliore dei casi causerebbe un blocco nel trasporto della metà del petrolio mondiale mentre nella peggiore delle ipotesi, scatenerebbe un conflitto nucleare o l’aggressione di un esercito di terroristi improvvisati. La bella vita, la libertà e la prosperità come la conosciamo scomparirebbero per sempre nel giro di un secondo.
Intanto la Bibbia ci ha fornito un piano completo e preciso degli avvenimenti degli ultimi tempi. Basta leggere Matteo 24 e la descrizione sarà molto simile al paragrafo qua sopra. Sappiamo che negli ultimi tempi gli ebrei sarebbero tornati nella loro terra, che avrebbero firmato un trattato di pace (a loro imposto) con l’Anticristo e che si sarebbe scatenata una guerra di proporzioni enormi con i paesi islamici dare l’assalto a Israele. Tutti questi eventi segneranno l’inizio degli ultimi sette anni di tribolazione, di cui parlò il profeta Daniele (Daniele 9:27) e ciò potrebbe accadere in qualsiasi momento. Le nostre chiese non hanno la consapevolezza di tutto ciò, per questo puoi recarti in centinaia di chiese e non ascoltare una singola parola sull’argomento, tranne un messaggio rassicurante sul rapimento pretribolazionista o la bizzarra nozione che Daniele 9:27 sia stato adempiuto da Gesù stesso, il quale, dopo tre anni e mezzo, ruppe il suo “trattato” con Israele attribuendo così l’opera di Cristo all’Anticristo!
La nostra generazione è stata la più ricca e corrotta che sia mai vissuta sulla terra. Quando l’ex segretario dell’Istruzione Bill Bennett era giovane, partecipò a una conferenza internazionale di giovani leader a New York City; studenti coetanei provenienti da Russia e Cina gli chiesero di portarli in un quartiere veramente povero; fu così che si recarono in metropolitana ad Harlem, un quartiere abbastanza povero negli anni ’60, ma in cui ogni casa era comunque dotata di aria condizionata, televisione, frigorifero e mobilio e in cui erano in molti ad avere un’automobile. Gli studenti l’hanno accusato di averli imbrogliati, portandoli in un quartiere modello: in confronto al resto del mondo, la nostra povertà è ricchezza.
I cristiani non sono pronti ad abbandonare la bella vita per la sofferenza e la morte. Essi dicono di sì, ma lo sono davvero? Non abbiamo un po’ troppo da perdere? I predicatori pre-tribolazionisti promettono alle loro congregazioni che Dio li ama così tanto da risparmiarli da tutto e rapirli in cielo prima che la tribolazione cominci. Questa è una realtà molto diversa dalla vita degli eroi biblici che essi studiano. Ebrei 11 elenca tutti i grandi uomini e donne di fede nell’Antico Testamento, da Abele a Enoc, Abramo e Sara e conclude dicendo,“Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma le hanno vedute e salutate da lontano, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra.”(Ebrei 11:13). Il capitolo continua fornendo innumerevoli esempi. Altri furono torturati perché non accettarono la loro liberazione, per ottenere una risurrezione migliore; altri furono messi alla prova con scherni, frustate, anche catene e prigionia. Furono lapidati, segati, uccisi di spada; andarono attorno coperti di pelli di pecora e di capra; bisognosi, afflitti, maltrattati (di loro il mondo non era degno), erranti per deserti, monti, spelonche e per le grotte della terra. Tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero ciò che era stato promesso…” (Ebrei 11:35-40).
Gli eroi del passato vissero vite straordinarie perché avevano una visione profetica. Ebrei 12:25-28 conclude così,Badate di non rifiutarvi d’ascoltare colui che parla; perché se non scamparono quelli, quando rifiutarono d’ascoltare colui che promulgava oracoli sulla terra, molto meno scamperemo noi, se voltiamo le spalle a colui che parla dal cielo; la cui voce scosse allora la terra e che adesso ha fatto questa promessa. Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo. Or questo «ancora una volta» sta a indicare la rimozione delle cose scosse come di cose fatte perché sussistano quelle che non sono scossePerciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore!”.
Sembra il ritratto della chiesa di oggi? Penso che qui possiamo vedere un paio di cose. Prima di tutto, Dio sta parlando e si aspetta che lo ascoltiamo. Secondo, permette che il mondo sia scosso in modo che possiamo vedere dove i nostri cuori hanno posto la loro attenzione: è questo mondo la nostra casa? Confidiamo nelle nostre abilità, istruzione, intelligenza e ingegnosità? Terzo, il nostro orientamento è verso questo mondo o quello a venire? Ci vuole visione profetica per vivere con un obiettivo più grande di me, del mio lavoro e della mia famiglia.
La vita è una prova. Ricorda la storia di Giobbe. Satana schernì Dio dicendo, Non l’hai forse circondato di un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l’opera delle sue mani e il suo bestiame ricopre tutto il paese. Ma stendi un po’ la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia” (Giobbe 1:10-11). Allora Giobbe perde la sua casa e la sua famiglia e nel capitolo successivo la sua salute. Ma nonostante ciò che Dio permise a Satana di fare, Giobbe non volle maledire Dio, ma fece invece una dichiarazione incredibile: “Ma io so che il mio Redentore vive, e che alla fine si alzerà sulla polvere.” (Giobbe 19:25). Queste persone superarono la prova – non a motivo dei loro sforzi e della loro giustizia ma della loro visione profetica, di un Dio che aveva in serbo per le loro vite molto più che vivere e morire. Stiamo vivendo per questo mondo o per l’eternità? Siamo pronti a perdere tutto?
Ogni persona, durante la propria vita, ha perso qualcosa o qualcuno, ma come reagiamo di fronte a queste cose? Con rabbia e amarezza? Oppure vediamo un proposito più grande? Se confidiamo nel mondo e nelle cose che abbiamo raggiunto, saremo delusi. Se pensiamo che ci sia speranza in questo mondo, se siamo convinti che i team Bush, Obama o Romney lo renderanno migliori, allora saremo delusi poiché l’intero mondo è nelle mani del maligno e non troveremo alcun conforto in esso. L’unica cosa che ci aiuterà ad andare avanti è una relazione con Dio, con Gesù ed egli non ci promette un giardino di rose. No.“Nel mondo avrete tribolazione.” (Giovanni 16:33). La tribolazione serve a uno scopo.
Ogni generazione ha avuto le sue guerre, crisi, carestie, rivolte popolari e nel corso della storia, le vite delle persone sono state sconvolte da circostanze fuori dal loro controllo. I cristiani sono stati talvolta perseguitati, talvolta accettati e quando questo accade, allora è meglio stare in guardia. Quando l’Imperatore Costantino accolse il cristianesimo come religione di stato, la chiesa si spostò in edifici e stabilì una forma di clero sacerdotale per professione, e così, andò incontro alla morte. Gesù diede un avvertimento “Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.” (Giovanni 15:18) Sappiamo anche da fonti bibliche che ci sarà un tempo, poco prima della fine, che viene chiamato “la grande tribolazione”: Perché quelli saranno giorni di tale tribolazione, che non ce n’è stata una uguale dal principio del mondo che Dio ha creato, fino ad ora, né mai più vi sarà.” (Marco 13:19) Se stessimo per affrontare la peggiore tribolazione nella storia dell’umanità, che cosa fareste voi?
Ci viene detto in numerosi passaggi che il ritorno d’Israele nella Terra Promessa accadrà negli ultimi tempi. Tutto ebbe inizio con Mosè e in Deuteronomio 30, Dio disse “Quando tutte queste cose che io ho messe davanti a te, la benedizione e la maledizione, si saranno realizzate per te e tu le ricorderai nel tuo cuore dovunque il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà sospinto in mezzo alle nazioni”. Ai figli d’Israle fu detto che sarebbero stati allontanati dalla loro terra se avessero servito altri dei, ma Dio non aveva ancora terminato con loro. Così finirono schiavi in Egitto e in Babilonia, dalla quale furono, poi, riportati indietro e dopo l’epoca di Gesù, si dispersero su tutta la terra. Ma negli ultimi giorni Dio dice:Io vi farò uscire dalle nazioni, vi radunerò da tutti i paesi, e vi ricondurrò nel vostro paese; vi aspergerò d’acqua pura e sarete puri; io vi purificherò di tutte le vostre impurità e di tutti i vostri idoli. Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne. Metterò dentro di voi il mio Spirito e farò in modo che camminerete secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni”. (Ezechiele 36:24-27). L’adempimento finale di questa profezia deve ancora verificarsi nel futuro, anche se rimane il fatto che, dopo 2000 anni, il popolo ebraico è ritornato nella sua terra.
israele
Ora non so se accade anche a te la stessa cosa ma ogni volta che guardo il telegiornale, si parla sempre del piccolo Israele. L’Iran e gli altri paesi musulmani vogliono cancellarlo dalla faccia della terra, quella piccola nazione di alcuni milioni di persone, la “zona calda” a livello mondiale! A chi dovrebbe importare quel puntino nel deserto? È possibile che Dio abbia un piano non solo per noi ma anche per la nazione di Israele, dalla quale viene il nostro Salvatore Gesù? Il tempo sta per finire.  Non è necessario essere un genio per leggere e comprendere ciò che la Bibbia dice. Basta guardare i telegiornali per vedere che l’Iran è deciso a distruggere completamente Israele, mentre lo stato ebraico è determinato d’impedirgli lo sviluppo di armi nucleari. Il primo ministro Netanyahu afferma che “l’opportunità” per Israele di eliminare l’opzione nucleare avverrà prima delle elezioni americane nel 2012; intanto, la Siria si sta disintegrando e l’Egitto sta trasportando artiglieria pesante nel Sinai. Il presidente della Siria Assad, il quale è pronto per un conflitto armato, è pericoloso come un leone chiuso in un angolo e ha promesso di eliminare Israele, dovesse anche farlo con il suo ultimo alito di vita. Basta un’altra crisi per indurre l’America a firmare un patto di difesa con Israele, incapace di difendersi, in modo da poterne controllare le sue imprevedibili azioni. Gli sarà imposto un trattato, citato in Daniele 9:27, che secondo molti seri studiosi della Bibbia marcherà l’inizio dei setti anni di tribolazione finali culminanti con il ritorno di Cristo.

La grande domanda
chiesa
Così, se stiamo per entrare in un periodo conosciuto come “la più grande tribolazione che il mondo abbia mai visto”: perché non sentiamo nulla a riguardo? Perché le chiese tacciono? Ciò vale per le chiese liberali, conservatrici, fedeli alla Bibbia, carismatiche, per le mega chiese e per quelle di quartiere. Prova recarti in ogni chiesa della zona in cui vivi e non sentirai niente che riguardi la profezia, ad eccezione dei discorsi senza senso e lontani dalla realtà riguardanti il rapimento prima della grande tribolazione, di cui Corrie Ten Boom dice: “Ci sono alcuni tra noi che insegnano che non vi sarà alcuna tribolazione e che i cristiani la scamperanno. Costoro sono i falsi maestri da cui Gesù ci aveva messo in guardia e che aveva detto si sarebbero manifestati negli ultimi tempi”. Le chiese liberali ed emergenti desiderano rendere il mondo un luogo migliore. Altri, invece, vogliono scappare oppure sostengono che il periodo degli ultimi tempi va avanti dalla venuta di Cristo: niente di speciale.
Non c’è alcuna consapevolezza riguardo alla profezia, né alla tribolazione, solo l’aspettativa che le cose vadano avanti come è sempre stato. Le chiese evangeliche predicano un vangelo di salvezza e di prosperità: due figli, un cane, un gatto, una casa con tutte le bollette in ordine, calcio e balletto, investimenti nell’azienda per cui lavori e una gita a Disney, cene a buffet e incontri casalinghi, scuola domenicale e sermoni. Che cosa c’è di sbagliato in questo?
L’istituzione che chiamiamo “Chiesa” è diventata niente di più che una facciata, un’istituzione morta, opportunista e soffocante che cerca di dare un senso alla vita delle persone attraverso quattro canzoni e un sermone. Il pastore si esibisce, le persone osservano e questo spettacolo è molto lontano dalla comunità vivente e dinamica di persone che era la chiesa primitiva. I pastori sono agli ordini della propria congregazione nel loro servizio, così si sforzano il più possibile di essere divertenti e interessanti, ma non troppo controversi per timore di essere lasciati a casa.
Faccio una distinzione tra l’istituzione e le persone – cioè i veri credenti nati di nuovo (che potrebbero rappresentare un numero inferiore a quello che crediamo) nella chiesa. L’istituzione serve se stessa, deruba le persone di una genuina esperienza di vita nel corpo di Cristo, nella quale si possa vivere, amare e condividere la vita di Cristo reciprocamente. È un’entità artificiale che dà la posizione di “pastore” o “sacerdote” a una persona piuttosto che avere un’entità vivente dove le persone funzionano come pastori, evangelisti, insegnanti e si preoccupano e si amano l’un l’altro.
Le Scuole e i Seminari Biblici perpetuano troppo spesso insegnamenti antiquati, se non sbagliati, che non hanno nulla a che vedere con la chiesa e la situazione geopolitica oggi e che vengono trasmesse per inerzia da una generazione all’altra.
profezie
 Consideriamo alcuni degli insegnamenti errati e fuorvianti

Molte istituzioni evangeliche tradizionali si aggrappano all’insegnamento del rapimento pre-tribolazionista, in cui i cristiani “scappano” prima della Tribolazione. Il risultato di questo insegnamento è che dà ai cristiani un falso senso di sicurezza e li priva della necessità di prepararsi, in quanto sono convinti che non saranno qui durante questo tempo di persecuzione ed è per loro una fonte d’inganno, e probabilmente la cosa più importante è che rimuove la Testimonianza del popolo di Dio sulla terra derubandone così Dio.
C’è sempre stato un elemento di vangelo liberale e sociale nella chiesa. Ora c’è anche “La chiesa emergente”, del cui movimento fanno parte persone che capiscono l’irrilevanza della chiesa in questo mondo moderno e vogliono far si che abbia un impatto sociale. Nel farlo, cadono nella trappola della giustizia sociale o del “dominionismo” e vedono la chiesa coinvolta in politica e nella società come un agente di cambiamento con lo scopo di modificare la linea di condotta del paese.
Inoltre, insegnanti in ogni ambito considerano che l’America non abbia alcun ruolo nella profezia. La Bibbia identifica una grande nazione degli ultimi tempi, la quale è descritta in Apocalisse 16-19 e in molti altri posti. È una nazione cristiana apostata (perduta) con radici spirituali che ha abbandonato e che inquina il mondo con la sua sporcizia (Apocalisse 17). È una nazione molto consumista, una fucina economica che compra i prodotti del mondo (Apocalisse 18) ed è una grande potenza militare ed è anche il difensore d’Israele (Capitolo 19).
Potrei continuare a lungo e fare un elenco esauriente ma il punto cruciale per i cristiani e per la “chiesa” è: sono questi gli ultimi tempi o no? Se sì, come saranno? Abbiamo un ruolo importante da svolgere? Che cosa succederà ai cristiani? Dovremmo fare qualcosa per prepararci? O siamo negli ultimi tempi o non ci siamo. Israele è nella terra promessa ed è una “coppa di stordimento” per le nazioni, quella piccola nazione è la zona calda del mondo oppure una coincidenza fortuita, una profezia che si autoadempie. A qualcuno importa? Siamo così nauseati da ignorare un terzo della Bibbia (che è chiaramente profetica)?

Perché non comprendiamo le profezie
profezie bibliche
Consideriamo le diverse ragioni per le quali non comprendiamo le profezie. 
Per prima cosa, noi cristiani “laici” non studiamo le profezie perché sono complicate, confuse e tremende, lasciando questo compito ai professionisti, i quali studiano la Bibbia più dettagliatamente e conoscono il greco e l’ebraico. Quello che mi posso limitare a dire è che la bontà di quest’idea è uguale a quella di un cattolico che confida nei preti per leggere e interpretare la Bibbia al posto loro. Siamo pigri. La maggior parte dei cristiani legge la Bibbia come se leggesse un libro qualsiasi per ricavarne informazioni e non come il Libro vivente che Dio usa per parlarci.
Secondo, c’è così tanta inerzia nelle istituzioni educative cristiane che i seminari e le scuole bibliche tendono a trasmettere gli stessi vecchi insegnamenti da una generazione all’altra, mentre ogni generazione ha il dovere di leggere la Bibbia in una maniera nuova e permettere che Dio riveli cose nuove.
Terzo, c’è il problema della “necessità di sapere”.
Ero un capitano nell’intelligence dell’esercito americano, avevo un nulla osta di sicurezza con livello segretissimo e insegnavo nel centro di formazione dei servizi segreti a Fort Huachuca in Arizona. Se sei mai stato in contatto con persone dell’intelligence saprai che una delle prime cose da imparare è il principio della “necessità di sapere”. Anche se avessi il nulla osta di sicurezza col livello più alto, ma non avessi “la necessità di sapere”, non potresti, qualunque sia la tua identità, avere accesso alle informazioni. Daniele 12:9 dice:“Va’ Daniele; perché queste parole sono nascoste e sigillate sino al tempo della fine”. Perché causare preoccupazione ai santi di tutte le epoche con le profezie sugli ultimi tempi quando la cosa non è rilevante per loro? Sarebbe stato interessante per loro esserne informati, ma essi non avevano “la necessità di sapere”: questa è uno dei motivi principali di confusione oggigiorno. I cristiani erano occupati a comprendere le profezie, così, hanno fatto il loro meglio nelle circostanze geo-politiche della loro epoca. Per questo motivo, erano sicuri di sapere, nei secoli passati, l’identità dell’anticristo (da Napoleone a Hitler, Stalin, Saddam e così via) e certi che l’Europa si sarebbe unita come un unico Sacro Romano Impero risorto dalle ceneri comportando la scomparsa dell’America.
L’intera questione era così confusa e con così tante possibilità diverse che la maggior parte ha semplicemente rinunciato. Creava solo troppe divisioni e paura. Molti hanno anche fatto delle predizioni che sono state contraddette e così la loro credibilità ha toccato il fondo. Le profezie sono divenute d’interesse per i ciarlatani e gli allarmisti e nessuno ha osato occuparsene; a ciò si deve aggiungere il nuovo insegnamento della “beata speranza”, il rapimento pretribolazionista e ora a chi importa davvero? Perché preoccuparsene?
Oggi i cristiani sono svogliati: s’interessano più di football, calcio e della bella vita. A loro basta essere salvati. Quante volte ascoltano lo stesso noioso sermone? Ciò che conta è che siano a posto oggi e per l’eternità. Le profezie sono stupide e umilianti. Perché non rendere il mondo un posto migliore per i nostri figli e confidare in Dio per il resto?
Chiamo la mia generazione “i quarantottini”. Non dimenticherò mai l’entusiasmo nella chiesa quando abbiamo capito che nel 1948 Israele sarebbe finalmente tornato nella sua terra. Abbiamo seguito ogni guerra col fiato sospeso ed ascoltato Abba Iban nel 1967 prima che le Nazioni Unite facessero un quadro tetro del dilemma militare che stava affrontando Israele e del miracolo seguente nella guerra dei Sei Giorni. I miei figli sono cresciuti chiedendosi se mai si sarebbero sposati e se mai avrebbero cresciuto una famiglia, considerando la prospettiva terribile dei loro figli di fronte alla persecuzione. Il tempo è avanzato, il caro vecchio papà è diventato solo un altro allarmista e quella generazione ha già rinunciato. La chiesa può essere noiosa e irrilevante ma i genitori sentono il bisogno che i loro figli ricevano una buona influenza, così li conducono come bravi soldatini alla scuola domenicale e sopportano quattro canzoni e un sermone. Intanto, però, a causa dell’alto tasso di disoccupazione e dei sempre più frequenti licenziamenti corrono da una parte all’altra presi dalla paura: avranno abbastanza soldi per il college del figlio? O addirittura avranno un lavoro?
Le chiese offrono nutrimento e grande intrattenimento, un pò di sfida e incoraggiamento per andare avanti con il Signore e tenere insieme i matrimoni, ma la maggior parte è in modalità sopravvivenza. Alcune chiese si danno all’attivismo: vota e cambia il sistema. Combatti l’aborto! Difendi il matrimonio! Altri si rinchiudono fra le mura sicure del proprio focolare e della propria famiglia, ma pochi si mettono in ginocchio e lottano con Dio su questioni profetiche.

tempo
La triste verità del problema è che se un pastore iniziasse a predicare la pura verità riguardo alla fine dei tempi, sarebbe deriso o buttato fuori dalla propria chiesa – o entrambe le cose! Nessuno vuole sentire più profezie che non si realizzano. Un giorno mi sono seduto nella Calvary Chapel ad ascoltare un pastore che faceva un quadro dello scenario della fine dei tempi, del ruolo cruciale d’Israele, dell’economia mondiale e l’avvicinarsi della fine. Ha fatto un ottimo lavoro andando in crescendo, è arrivato a parlare della “beata speranza”, il rapimento che ci condurrà in cielo lontano da questo caos. È la fuga la nostra “beata speranza”?
Questo è il triste stato delle cose. Se siamo negli ultimi giorni, nessuno ha voglia di parlarne o vuole sentirne parlare. Le chiese sono silenziose e cadono in fretta vittime dell’inganno.
Non c’è da meravigliarsi che le chiese siano morte. Il messaggio più importante per i nostri tempi è completamente ignorato, così se qualcuno osa parlare di profezie, lo fa in modo accademico e probabilmente con la prospettiva rassicuramente che saremo rapiti oppure che esse avverranno in un lontano futuro. Non c’è nulla da preoccuparsi.
Di recente, un nostro buon amico è stato invitato a un raduno di pastori a Fort Worth, Texas – hanno partecipato da tutti gli Stati Uniti al più grande seminario della nazione per tenere una conferenza sulla “profezia”. Il tema era Matteo 24, il discorso sul monte degli Olivi e i versetti specifici in cui Gesù parla degli eventi che culmineranno con la Grande Tribolazione…quelli che lui ha definito col nome di “mini-apocalisse”. È piaciuto a tutti, l’unico problema è stata la consapevolezza da parte dei pastori presenti che non avrebbero mai potuto predicare qualcosa del genere alle loro congregazioni, pena la perdita del loro incarico!
Il problema non è il tempo in cui avverrà il rapimento, ma dov’è la testimonianza di Dio sulla terra. I teologi della chiesa sembrano decisi a distruggere il piano di Dio; alcuni affermano che la chiesa verrà rapita lasciando il popolo ebraico a soffrire, mentre altri affermano che il popolo ebraico abbia perso la promessa e che solo la chiesa ha importanza. Dio ha una testimonianza sulla terra, sarà giudice e ha bisogno di due testimoni prima di poterlo fare. Questi due testimoni sono i suoi due popoli: Israele e la Chiesa…coloro che “cantano il Cantico di Mosè, il servo di Dio (Israele), e il Cantico dell’Agnello (la Chiesa).”
In Apocalisse 11 nel mezzo della tribolazione, essi testimonieranno a tutto il mondo. Dio ha bisogno di entrambi perché essi sono il suo popolo che dichiara la sua fedeltà; ecco perché in Apocalisse 12 il dragone va a far guerra “al rimanente di quelli che restano della discendenza di lei che osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù”… c’è un prezzo da pagare per essere testimoni.
Ti ricordo che quando tutto questo inizierà a verificarsi, la chiesa apostata sarà la prima a perseguitare i veri credenti. Questo è il momento in cui saremo denunciati da amici e parenti. Queste non sono mie parole. Leggi Matteo 24:9-11 dove è scritto Allora vi abbandoneranno all’oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del mio nome. Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda. Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti”.
È sorprendente che la chiesa degli ultimi tempi abbia le caratteristiche di Laodicea, una meravigliosa chiesetta molto impegnata e socialmente utile ma tiepida, sventurata, patetica, povera, cieca e nuda. Questa chiesa è benestante, a dire il vero disgustosamente ricca e pensa di non aver bisogno di nulla. Sanno tutto, hanno tutto sotto controllo ma si sbagliano di grosso quando si tratta di comprendere quale sia la loro condizione. Perciò consideriamo la chiesa di oggi come istituzione.
Gli Stati Uniti si classificano ora al terzo posto dietro India e Cina per il numero di persone che non sono cristiani praticanti, in altre parole, gli Stati Uniti stato diventando sempre di più “una popolazione non raggiunta dal Vangelo”.
Μetà di tutte le chiese negli Stati Uniti non ha acquisito alcun nuovo membro negli ultimi due anni. Ma perché le persone stanno lasciando la chiesa? Uno studio afferma che “le statistiche della ricerca Barna hanno riportato che forse il 50% delle persone che va in chiesa non è nemmeno cristiano!”
Molti stanno abbandonando l’istituzione per incontrarsi a casa con altri amici cristiani per la condivisione, ma un buon numero lascia perché le preoccupazioni e l’irrelevanza della chiesa li scoraggia – NON C’È VISIONE! Non c’è niente per vivere e niente per cui morire.
La chiesa tradizionale è la fonte d’inganno e persecuzione perché non ascolta più Dio e i suoi avvertimenti scritti e si occupa di riassicurare le persone che tutto va bene. Mi azzarderei a dire che novantanove pastori o responsabili di chiesa su cento comprendono poco la profezia. Le chiese sono impegnate a predicare il vangelo, hanno dei credenti neonati e danno loro latte spirituale per il resto delle loro vite, non preparandoli per quello che Matteo 24:11 dice “Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti”. La chiesa istituzionale tace.
Sembra che i cristiani cerchino la verità solo nella chiesa istituzionale, ma la cercano nel posto sbagliato. È invece ora arrivato il tempo di seguire i consigli di Ebrei 13:13 “Usciamo quindi fuori dall’accampamento e andiamo a lui portando il suo obbrobrio.
Non abbiamo bisogno di più sermoni, insegnamento e studio interminabile, ma abbiamo bisogno di conoscere Dio e di stare con le persone che cercano la stessa cosa: lottare con la Parola di Dio come fece Giovanni in Apocalisse quando gli fu dato “il libretto” per“divorarlo”e poi gli fu comandato di profetizzare.
Se mai fosse esistita una generazione che aveva bisogno di liberarsi dalle catene della religione e dei dogmi, dal falso insegnamento e dall’inganno, è proprio questa. Tu sei responsabile di ciò che fai, non il tuo prete, il ministro, il vescovo, il pastore, l’anziano o il leader dello studio biblico, perché hai bisogno di essere legato a un corpo vivente di credenti e di una sottomissione reciproca in spirito d’umiltà, non solamente perché qualcuno ha una “posizione”. Sfortunatamente, c’è la possibilità che i tuoi leader siano già caduti nell’inganno. Dico questo non a causa di un cuore ribelle, ma con dolore e cinquantanni d’agonizzante esperienza a conferma di questo fenomeno che si sta verificando nella chiesa d’oggi.
Dio è interessato a un corpo dove ognuno funziona e esercita i suoi doni spirituali. Questa è una realtà spirituale, non basata sulla formazione, gli studi o la posizione, mentre noi abbiamo provato a mettere il Corpo di Cristo in una scatola/edificio. Non è un’istituzione ma un organismo composto da persone vere che si relazionano l’un l’altro perché condividono tutti la stessa vita in Cristo. La chiesa di cui si legge in Efesini 3 e 4 non assomiglia al culto a cui ti rechi la domenica mattina. Sfortunamente sono pochi i cristiani che vivono veramente la vita della chiesa come corpo vivente dove tutti sono membra l’uno dell’altro, esaltando il nostro Capo che è Gesù Cristo.
Perciò qual è la risposta a questo problema nella chiesa di oggi? Dove troviamo la chiesa vera? Non è in un edificio all’angolo della strada vicino a casa tua, ma nei tuoi fratelli e sorelle in Cristo!
Inizia con una visione: vedere te stesso come uno di quelli che “l’hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello, e con la parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro vita, anzi l’hanno esposta alla morte”(Apocalisse 12:11). Sarà necessaria probabilmente un’altra guerra e un patto di difesa che Israele sarà obbligato a sottoscrivere prima che alcuni lo riconoscano come l’evento descritto in Daniele 9:27 che da l’avvio alla settantesima settimana di Daniele. Alcuni forse non lo vedranno fino a quando il tempio non sarà ricostruito e l’Anticristo non andrà nel luogo Santissimo per un sacrificio e si dichiarerà come Dio. Altri forse non lo comprenderanno fino a quando non gli sarà richiesto di prendere un “marchio” per comprare o vendere.
Una volta che i cristiani saranno abbastanza disperati e inizieranno a scavare nella profezia loro stessi, comprenderanno che la chiesa istituzionale è apostata e non cambierà. Solo allora saranno seri abbastanza da cercare altri cristiani e riscoprire la “vita di chiesa” nel quartiere o nella propria casa. Mi scuso per non essere stato molto incoraggiante di fronte alla prospettiva che i cristiani comprendano questa semplice verità, tuttavia se non la cercano da soli, nessuno lo farà per loro.
Proclamo questo messaggio da quasi 30 anni e pochi sono coloro che si preoccupano. Penso ci saranno più persone che capiranno quando questi eventi ci coglieranno di sorpresa; la ragione, però, per cui sono così critico verso la chiesa istituzionale non è solo perché è passiva. Essa è attivamente contro di noi nel suo compiacimento, i suoi violenti attacchi contro chi vuole cambiare lo stato delle cose e causare problemi e la sua aggressiva abilità nell’anestetizzare i credenti insegnando che “tutte le cose rimarranno come sono sempre state” – Gesù tornerà fra 400 anni… sarai rapito lontano da qui in una qualunque circostanza o, peggio ancora, la seconda venuta di Cristo è la sua venuta in noi ed è già qui – ogni altra cosa che senti è uno sproloquio allarmista, non ascoltare!
“La cristianità formale e istituzionale” non è nostra amica. Essa rappresenta lo status quo ed è parte dell’inganno. I leader di chiesa non comprendono la vera natura della bestia e dell’inganno e sono così pieni delle loro antiquate interpretazioni e del loro desiderio di rimanere in pace con il gregge. Sono il problema piuttosto che la soluzione.
di Dene McGriff


Concesso da: Sequenza Profetica





"Abbiamo inoltre la parola profetica piú salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori. Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo."
(2 Pietro 1:19-21)
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