La Bibbia afferma: “se il popolo non ha rivelazione è senza freno”.
È ovvio che siamo negli ultimi tempi, la profezia si compie davanti ai
nostri occhi e la chiesa tace! In quest’ora finale, la chiesa dovrebbe
essere nel suo pieno vigore, ma il silenzio profetico nelle nostre
chiese la dice lunga.
I pastori sono muti. È la solita routine: tieni unita la famiglia, non cambiare lo stato delle cose, e i santi vanno avanti in modalità di sopravvivenza, si recano in chiesa animati da senso del dovere ma senza entusiasmo; è la stessa cosa, settimana dopo settimana. Perché è tutto così monotono? Il problema è chiaramente la mancanza di visione profetica. Stiamo ignorando la Parola di Dio! Metà della Bibbia è profetica e fu scritta affinchè le prestassimo attenzione e la comprendessimo. Dio sta parlando a questa generazione: “MIO FIGLIO STA TORNANDO! PREPARATEVI!”, ma nessuno vuole averci nulla a che spartire, così la chiesa ignora Dio e la sua Parola.
Sì, stiamo vivendo per il qui ed ora e abbiamo perso di vista il premio. Non ci sono oggi dei credenti come Abramo che “per fede soggiornò nella terra promessa come in terra straniera, abitando in tende, come Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, perché aspettava la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore é Dio” (Ebrei 11:9-10)… cioè viveva con una visione profetica!
I pastori sono muti. È la solita routine: tieni unita la famiglia, non cambiare lo stato delle cose, e i santi vanno avanti in modalità di sopravvivenza, si recano in chiesa animati da senso del dovere ma senza entusiasmo; è la stessa cosa, settimana dopo settimana. Perché è tutto così monotono? Il problema è chiaramente la mancanza di visione profetica. Stiamo ignorando la Parola di Dio! Metà della Bibbia è profetica e fu scritta affinchè le prestassimo attenzione e la comprendessimo. Dio sta parlando a questa generazione: “MIO FIGLIO STA TORNANDO! PREPARATEVI!”, ma nessuno vuole averci nulla a che spartire, così la chiesa ignora Dio e la sua Parola.
Sì, stiamo vivendo per il qui ed ora e abbiamo perso di vista il premio. Non ci sono oggi dei credenti come Abramo che “per fede soggiornò nella terra promessa come in terra straniera, abitando in tende, come Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, perché aspettava la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore é Dio” (Ebrei 11:9-10)… cioè viveva con una visione profetica!
O viviamo negli ultimi tempi oppure no. La chiesa sta perdendo la
rotta, Israele è tornato nella sua terra ed è accerchiato da un miliardo
di musulmani che non desiderano altro che vederlo cancellato dalla
faccia della terra e l’economia mondiale è sull’orlo del collasso. La
popolazione mondiale è arrivata a quota 7 miliardi mettendo a dura prova
la disponibilità di risorse naturali, acqua pulita e aria. Le nostre
scuole stanno venendo meno al loro compito e i nostri figli stanno
lottando con prospettive buie per il loro futuro formativo e
professionale. L’America si divide in due, dove una parte che si avvia
lungo la strada del socialismo e di un governo più coinvolto
nell’economia, entra in collisione con l’altra, la quale, invece, vuole
mercati liberi e un governo più in disparte.
Terremoti, carestie ed eventi meteorologici fuori controllo (estrema
calura, freddo, alluvioni e siccità) sono in aumento, poi siamo divenuti
testimoni dell’avvio di una nuova guerra, che si distingue per la sua
casualità, astrattezza e mortalità, chiamata terrorismo. Vediamo un
governo pronto a manipolare la verità, mentire e controllare ogni
aspetto delle nostre vite nel nome della nostra sicurezza e un mondo sul
punto di cadere in uno stato di guerra permanente, di collasso
economico e di disfacimento della società. Sempre più nazioni, alcune
non così stabili e affidabili ma dotate di armi nucleari, sono in via di
formazione. Il collasso totale è sempre più vicino. Per esempio, che
cosa provocherebbe una grande guerra nel Medio Oriente con protagonista
l’Iran? Nel migliore dei casi causerebbe un blocco nel trasporto della
metà del petrolio mondiale mentre nella peggiore delle ipotesi,
scatenerebbe un conflitto nucleare o l’aggressione di un esercito di
terroristi improvvisati. La bella vita, la libertà e la prosperità come
la conosciamo scomparirebbero per sempre nel giro di un secondo.
Intanto la Bibbia ci ha fornito un piano completo e preciso degli
avvenimenti degli ultimi tempi. Basta leggere Matteo 24 e la descrizione
sarà molto simile al paragrafo qua sopra. Sappiamo che negli ultimi tempi gli ebrei sarebbero tornati nella loro terra, che avrebbero
firmato un trattato di pace (a loro imposto) con l’Anticristo e che si
sarebbe scatenata una guerra di proporzioni enormi con i paesi islamici
dare l’assalto a Israele. Tutti questi eventi segneranno l’inizio degli
ultimi sette anni di tribolazione, di cui parlò il profeta Daniele
(Daniele 9:27) e ciò potrebbe accadere in qualsiasi momento. Le nostre
chiese non hanno la consapevolezza di tutto ciò, per questo puoi recarti
in centinaia di chiese e non ascoltare una singola parola
sull’argomento, tranne un messaggio rassicurante sul rapimento pretribolazionista o la bizzarra nozione che Daniele 9:27 sia stato
adempiuto da Gesù stesso, il quale, dopo tre anni e mezzo, ruppe il suo
“trattato” con Israele attribuendo così l’opera di Cristo
all’Anticristo!
La nostra generazione è stata la più ricca e corrotta che sia mai vissuta
sulla terra. Quando l’ex segretario dell’Istruzione Bill Bennett era
giovane, partecipò a una conferenza internazionale di giovani leader a
New York City; studenti coetanei provenienti da Russia e Cina gli
chiesero di portarli in un quartiere veramente povero; fu così che si
recarono in metropolitana ad Harlem, un quartiere abbastanza povero
negli anni ’60, ma in cui ogni casa era comunque dotata di aria
condizionata, televisione, frigorifero e mobilio e in cui erano in molti
ad avere un’automobile. Gli studenti l’hanno accusato di averli
imbrogliati, portandoli in un quartiere modello: in confronto al resto
del mondo, la nostra povertà è ricchezza.
I cristiani non sono pronti ad abbandonare la bella vita per la
sofferenza e la morte. Essi dicono di sì, ma lo sono davvero? Non
abbiamo un po’ troppo da perdere? I predicatori pre-tribolazionisti
promettono alle loro congregazioni che Dio li ama così tanto da
risparmiarli da tutto e rapirli in cielo prima che la tribolazione
cominci. Questa è una realtà molto diversa dalla vita degli eroi biblici
che essi studiano. Ebrei 11 elenca tutti i grandi uomini e donne di
fede nell’Antico Testamento, da Abele a Enoc, Abramo e Sara e conclude
dicendo,“Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose
promesse, ma le hanno vedute e salutate da lontano, confessando di
essere forestieri e pellegrini sulla terra.”(Ebrei 11:13). Il capitolo
continua fornendo innumerevoli esempi. “Altri furono torturati
perché non accettarono la loro liberazione, per ottenere una
risurrezione migliore; altri furono messi alla prova con scherni,
frustate, anche catene e prigionia. Furono lapidati, segati, uccisi di
spada; andarono attorno coperti di pelli di pecora e di capra;
bisognosi, afflitti, maltrattati (di loro il mondo non era degno),
erranti per deserti, monti, spelonche e per le grotte della terra. Tutti
costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non
ottennero ciò che era stato promesso…” (Ebrei 11:35-40).
Gli eroi del passato vissero vite straordinarie perché avevano una visione profetica. Ebrei 12:25-28 conclude così,“Badate
di non rifiutarvi d’ascoltare colui che parla; perché se non scamparono
quelli, quando rifiutarono d’ascoltare colui che promulgava oracoli
sulla terra, molto meno scamperemo noi, se voltiamo le spalle a colui
che parla dal cielo; la cui voce scosse allora la terra e che adesso ha
fatto questa promessa. Ancora una volta farò tremare non solo la terra,
ma anche il cielo. Or questo «ancora una volta» sta a indicare la
rimozione delle cose scosse come di cose fatte perché sussistano quelle
che non sono scosse. Perciò, ricevendo un regno che non può
essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo a Dio un culto gradito,
con riverenza e timore!”.
Sembra il ritratto della chiesa di oggi? Penso che qui possiamo
vedere un paio di cose. Prima di tutto, Dio sta parlando e si aspetta
che lo ascoltiamo. Secondo, permette che il mondo sia scosso in modo che
possiamo vedere dove i nostri cuori hanno posto la loro attenzione: è
questo mondo la nostra casa? Confidiamo nelle nostre abilità,
istruzione, intelligenza e ingegnosità? Terzo, il nostro orientamento è
verso questo mondo o quello a venire? Ci vuole visione profetica per
vivere con un obiettivo più grande di me, del mio lavoro e della mia
famiglia.
La vita è una prova. Ricorda la storia di Giobbe. Satana schernì Dio dicendo, “Non
l’hai forse circondato di un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che
possiede? Tu hai benedetto l’opera delle sue mani e il suo bestiame
ricopre tutto il paese. Ma stendi un po’ la tua mano, tocca quanto egli
possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia” (Giobbe 1:10-11).
Allora Giobbe perde la sua casa e la sua famiglia e nel capitolo
successivo la sua salute. Ma nonostante ciò che Dio permise a Satana di
fare, Giobbe non volle maledire Dio, ma fece invece una dichiarazione
incredibile: “Ma io so che il mio Redentore vive, e che alla fine si
alzerà sulla polvere.” (Giobbe 19:25). Queste persone superarono la
prova – non a motivo dei loro sforzi e della loro giustizia ma della
loro visione profetica, di un Dio che aveva in serbo per le loro vite
molto più che vivere e morire. Stiamo vivendo per questo mondo o per
l’eternità? Siamo pronti a perdere tutto?
Ogni persona, durante la propria vita, ha perso qualcosa o qualcuno, ma come reagiamo di fronte a queste cose? Con rabbia e amarezza? Oppure vediamo un proposito più grande? Se confidiamo nel mondo e nelle cose che abbiamo raggiunto, saremo delusi. Se pensiamo che ci sia speranza in questo mondo, se siamo convinti che i team Bush, Obama o Romney lo renderanno migliori, allora saremo delusi poiché l’intero mondo è nelle mani del maligno e non troveremo alcun conforto in esso. L’unica cosa che ci aiuterà ad andare avanti è una relazione con Dio, con Gesù ed egli non ci promette un giardino di rose. No.“Nel mondo avrete tribolazione.” (Giovanni 16:33). La tribolazione serve a uno scopo.
Ogni persona, durante la propria vita, ha perso qualcosa o qualcuno, ma come reagiamo di fronte a queste cose? Con rabbia e amarezza? Oppure vediamo un proposito più grande? Se confidiamo nel mondo e nelle cose che abbiamo raggiunto, saremo delusi. Se pensiamo che ci sia speranza in questo mondo, se siamo convinti che i team Bush, Obama o Romney lo renderanno migliori, allora saremo delusi poiché l’intero mondo è nelle mani del maligno e non troveremo alcun conforto in esso. L’unica cosa che ci aiuterà ad andare avanti è una relazione con Dio, con Gesù ed egli non ci promette un giardino di rose. No.“Nel mondo avrete tribolazione.” (Giovanni 16:33). La tribolazione serve a uno scopo.
Ogni generazione ha avuto le sue guerre, crisi, carestie, rivolte
popolari e nel corso della storia, le vite delle persone sono state
sconvolte da circostanze fuori dal loro controllo. I cristiani sono
stati talvolta perseguitati, talvolta accettati e quando questo accade,
allora è meglio stare in guardia. Quando l’Imperatore Costantino accolse
il cristianesimo come religione di stato, la chiesa si spostò in
edifici e stabilì una forma di clero sacerdotale per professione, e
così, andò incontro alla morte. Gesù diede un avvertimento “Se il mondo
vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.” (Giovanni 15:18)
Sappiamo anche da fonti bibliche che ci sarà un tempo, poco prima della
fine, che viene chiamato “la grande tribolazione”: “Perché quelli
saranno giorni di tale tribolazione, che non ce n’è stata una uguale dal
principio del mondo che Dio ha creato, fino ad ora, né mai più vi sarà.” (Marco 13:19) Se stessimo per affrontare la peggiore tribolazione nella storia dell’umanità, che cosa fareste voi?
Ci viene detto in numerosi passaggi che il ritorno d’Israele nella
Terra Promessa accadrà negli ultimi tempi. Tutto ebbe inizio con Mosè e
in Deuteronomio 30, Dio disse “Quando tutte queste cose che io ho messe
davanti a te, la benedizione e la maledizione, si saranno realizzate per
te e tu le ricorderai nel tuo cuore dovunque il SIGNORE, il tuo Dio, ti
avrà sospinto in mezzo alle nazioni”. Ai figli d’Israle fu detto che
sarebbero stati allontanati dalla loro terra se avessero servito altri
dei, ma Dio non aveva ancora terminato con loro. Così finirono schiavi
in Egitto e in Babilonia, dalla quale furono, poi, riportati indietro e
dopo l’epoca di Gesù, si dispersero su tutta la terra. Ma negli ultimi giorni Dio dice: “Io vi farò uscire dalle nazioni, vi radunerò da
tutti i paesi, e vi ricondurrò nel vostro paese; vi aspergerò d’acqua
pura e sarete puri; io vi purificherò di tutte le vostre impurità e di
tutti i vostri idoli. Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno
spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò
un cuore di carne. Metterò dentro di voi il mio Spirito e farò in modo
che camminerete secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in
pratica le mie prescrizioni”. (Ezechiele 36:24-27). L’adempimento
finale di questa profezia deve ancora verificarsi nel futuro, anche se
rimane il fatto che, dopo 2000 anni, il popolo ebraico è ritornato nella
sua terra.
Ora non so se accade anche a te la stessa
cosa ma ogni volta che guardo il telegiornale, si parla sempre del
piccolo Israele. L’Iran e gli altri paesi musulmani vogliono cancellarlo
dalla faccia della terra, quella piccola nazione di alcuni milioni di
persone, la “zona calda” a livello mondiale! A chi dovrebbe importare
quel puntino nel deserto? È possibile che Dio abbia un piano non solo
per noi ma anche per la nazione di Israele, dalla quale viene il nostro
Salvatore Gesù?
Il tempo sta per finire. Non è necessario essere un genio per leggere e comprendere
ciò che la Bibbia dice. Basta guardare i telegiornali per vedere che
l’Iran è deciso a distruggere completamente Israele, mentre lo stato
ebraico è determinato d’impedirgli lo sviluppo di armi nucleari. Il
primo ministro Netanyahu afferma che “l’opportunità” per Israele di
eliminare l’opzione nucleare avverrà prima delle elezioni americane nel
2012; intanto, la Siria si sta disintegrando e l’Egitto sta trasportando
artiglieria pesante nel Sinai. Il presidente della Siria Assad, il
quale è pronto per un conflitto armato, è pericoloso come un leone
chiuso in un angolo e ha promesso di eliminare Israele, dovesse anche
farlo con il suo ultimo alito di vita. Basta un’altra crisi per indurre
l’America a firmare un patto di difesa con Israele, incapace di
difendersi, in modo da poterne controllare le sue imprevedibili azioni.
Gli sarà imposto un trattato, citato in Daniele 9:27, che secondo molti seri studiosi della
Bibbia marcherà l’inizio dei setti anni di tribolazione finali
culminanti con il ritorno di Cristo.
La grande domanda
Così, se stiamo per entrare in un periodo
conosciuto come “la più grande tribolazione che il mondo abbia mai
visto”: perché non sentiamo nulla a riguardo? Perché le chiese tacciono?
Ciò vale per le chiese liberali, conservatrici, fedeli alla Bibbia,
carismatiche, per le mega chiese e per quelle di quartiere. Prova
recarti in ogni chiesa della zona in cui vivi e non sentirai niente che
riguardi la profezia, ad eccezione dei discorsi senza senso e lontani
dalla realtà riguardanti il rapimento prima della grande tribolazione,
di cui Corrie Ten Boom dice: “Ci sono alcuni tra noi che insegnano che
non vi sarà alcuna tribolazione e che i cristiani la scamperanno.
Costoro sono i falsi maestri da cui Gesù ci aveva messo in guardia e che
aveva detto si sarebbero manifestati negli ultimi tempi”. Le chiese
liberali ed emergenti desiderano rendere il mondo un luogo migliore.
Altri, invece, vogliono scappare oppure sostengono che il periodo degli
ultimi tempi va avanti dalla venuta di Cristo: niente di speciale.
Non c’è alcuna consapevolezza riguardo alla
profezia, né alla tribolazione, solo l’aspettativa che le cose vadano
avanti come è sempre stato. Le chiese evangeliche predicano un vangelo
di salvezza e di prosperità: due figli, un cane, un gatto, una casa con
tutte le bollette in ordine, calcio e balletto, investimenti
nell’azienda per cui lavori e una gita a Disney, cene a buffet e
incontri casalinghi, scuola domenicale e sermoni. Che cosa c’è di
sbagliato in questo?
L’istituzione che chiamiamo “Chiesa” è
diventata niente di più che una facciata, un’istituzione morta,
opportunista e soffocante che cerca di dare un senso alla vita delle
persone attraverso quattro canzoni e un sermone. Il pastore si esibisce,
le persone osservano e questo spettacolo è molto lontano dalla comunità
vivente e dinamica di persone che era la chiesa primitiva. I pastori
sono agli ordini della propria congregazione nel loro servizio, così si
sforzano il più possibile di essere divertenti e interessanti, ma non
troppo controversi per timore di essere lasciati a casa.
Faccio una distinzione tra l’istituzione e le persone – cioè i veri credenti nati di nuovo (che potrebbero rappresentare un numero inferiore a quello che crediamo) nella chiesa. L’istituzione serve se stessa, deruba le persone di una genuina esperienza di vita nel corpo di Cristo, nella quale si possa vivere, amare e condividere la vita di Cristo reciprocamente. È un’entità artificiale che dà la posizione di “pastore” o “sacerdote” a una persona piuttosto che avere un’entità vivente dove le persone funzionano come pastori, evangelisti, insegnanti e si preoccupano e si amano l’un l’altro.
Faccio una distinzione tra l’istituzione e le persone – cioè i veri credenti nati di nuovo (che potrebbero rappresentare un numero inferiore a quello che crediamo) nella chiesa. L’istituzione serve se stessa, deruba le persone di una genuina esperienza di vita nel corpo di Cristo, nella quale si possa vivere, amare e condividere la vita di Cristo reciprocamente. È un’entità artificiale che dà la posizione di “pastore” o “sacerdote” a una persona piuttosto che avere un’entità vivente dove le persone funzionano come pastori, evangelisti, insegnanti e si preoccupano e si amano l’un l’altro.
Le Scuole e i Seminari Biblici perpetuano
troppo spesso insegnamenti antiquati, se non sbagliati, che non hanno
nulla a che vedere con la chiesa e la situazione geopolitica oggi e che
vengono trasmesse per inerzia da una generazione all’altra.
Consideriamo alcuni degli insegnamenti errati e fuorvianti
Molte istituzioni evangeliche tradizionali si aggrappano all’insegnamento del rapimento pre-tribolazionista, in cui i cristiani “scappano” prima della Tribolazione. Il risultato di questo insegnamento è che dà ai cristiani un falso senso di sicurezza e li priva della necessità di prepararsi, in quanto sono convinti che non saranno qui durante questo tempo di persecuzione ed è per loro una fonte d’inganno, e probabilmente la cosa più importante è che rimuove la Testimonianza del popolo di Dio sulla terra derubandone così Dio.
C’è sempre stato un elemento di vangelo liberale e sociale nella chiesa. Ora c’è anche “La chiesa emergente”, del cui movimento fanno parte persone che capiscono l’irrilevanza della chiesa in questo mondo moderno e vogliono far si che abbia un impatto sociale. Nel farlo, cadono nella trappola della giustizia sociale o del “dominionismo” e vedono la chiesa coinvolta in politica e nella società come un agente di cambiamento con lo scopo di modificare la linea di condotta del paese.
Inoltre, insegnanti in ogni ambito considerano che l’America non abbia alcun ruolo nella profezia. La Bibbia identifica una grande nazione degli ultimi tempi, la quale è descritta in Apocalisse 16-19 e in molti altri posti. È una nazione cristiana apostata (perduta) con radici spirituali che ha abbandonato e che inquina il mondo con la sua sporcizia (Apocalisse 17). È una nazione molto consumista, una fucina economica che compra i prodotti del mondo (Apocalisse 18) ed è una grande potenza militare ed è anche il difensore d’Israele (Capitolo 19).
Potrei continuare a lungo e fare un elenco
esauriente ma il punto cruciale per i cristiani e per la “chiesa” è:
sono questi gli ultimi tempi o no? Se sì, come saranno? Abbiamo un ruolo
importante da svolgere? Che cosa succederà ai cristiani? Dovremmo fare
qualcosa per prepararci? O siamo negli ultimi tempi o non ci siamo.
Israele è nella terra promessa ed è una “coppa di stordimento” per le
nazioni, quella piccola nazione è la zona calda del mondo oppure una
coincidenza fortuita, una profezia che si autoadempie. A qualcuno
importa? Siamo così nauseati da ignorare un terzo della Bibbia (che è
chiaramente profetica)?
Perché non comprendiamo le profezie
Perché non comprendiamo le profezie
Per prima cosa, noi cristiani
“laici” non studiamo le profezie perché sono complicate, confuse e
tremende, lasciando questo compito ai professionisti, i quali studiano
la Bibbia più dettagliatamente e conoscono il greco e l’ebraico. Quello
che mi posso limitare a dire è che la bontà di quest’idea è uguale a
quella di un cattolico che confida nei preti per leggere e interpretare
la Bibbia al posto loro. Siamo pigri. La maggior parte dei cristiani
legge la Bibbia come se leggesse un libro qualsiasi per ricavarne
informazioni e non come il Libro vivente che Dio usa per parlarci.
Secondo, c’è così tanta inerzia nelle
istituzioni educative cristiane che i seminari e le scuole bibliche
tendono a trasmettere gli stessi vecchi insegnamenti da una generazione
all’altra, mentre ogni generazione ha il dovere di leggere la Bibbia in
una maniera nuova e permettere che Dio riveli cose nuove.
Terzo, c’è il problema della “necessità di sapere”.
Ero un capitano nell’intelligence dell’esercito americano, avevo un nulla osta di sicurezza con livello segretissimo e insegnavo nel centro di formazione dei servizi segreti a Fort Huachuca in Arizona. Se sei mai stato in contatto con persone dell’intelligence saprai che una delle prime cose da imparare è il principio della “necessità di sapere”. Anche se avessi il nulla osta di sicurezza col livello più alto, ma non avessi “la necessità di sapere”, non potresti, qualunque sia la tua identità, avere accesso alle informazioni. Daniele 12:9 dice:“Va’ Daniele; perché queste parole sono nascoste e sigillate sino al tempo della fine”. Perché causare preoccupazione ai santi di tutte le epoche con le profezie sugli ultimi tempi quando la cosa non è rilevante per loro? Sarebbe stato interessante per loro esserne informati, ma essi non avevano “la necessità di sapere”: questa è uno dei motivi principali di confusione oggigiorno. I cristiani erano occupati a comprendere le profezie, così, hanno fatto il loro meglio nelle circostanze geo-politiche della loro epoca. Per questo motivo, erano sicuri di sapere, nei secoli passati, l’identità dell’anticristo (da Napoleone a Hitler, Stalin, Saddam e così via) e certi che l’Europa si sarebbe unita come un unico Sacro Romano Impero risorto dalle ceneri comportando la scomparsa dell’America.
L’intera questione era così confusa e con così tante possibilità diverse che la maggior parte ha semplicemente rinunciato. Creava solo troppe divisioni e paura. Molti hanno anche fatto delle predizioni che sono state contraddette e così la loro credibilità ha toccato il fondo. Le profezie sono divenute d’interesse per i ciarlatani e gli allarmisti e nessuno ha osato occuparsene; a ciò si deve aggiungere il nuovo insegnamento della “beata speranza”, il rapimento pretribolazionista e ora a chi importa davvero? Perché preoccuparsene?
Oggi i cristiani sono svogliati: s’interessano più di football, calcio e della bella vita. A loro basta essere salvati. Quante volte ascoltano lo stesso noioso sermone? Ciò che conta è che siano a posto oggi e per l’eternità. Le profezie sono stupide e umilianti. Perché non rendere il mondo un posto migliore per i nostri figli e confidare in Dio per il resto?
Ero un capitano nell’intelligence dell’esercito americano, avevo un nulla osta di sicurezza con livello segretissimo e insegnavo nel centro di formazione dei servizi segreti a Fort Huachuca in Arizona. Se sei mai stato in contatto con persone dell’intelligence saprai che una delle prime cose da imparare è il principio della “necessità di sapere”. Anche se avessi il nulla osta di sicurezza col livello più alto, ma non avessi “la necessità di sapere”, non potresti, qualunque sia la tua identità, avere accesso alle informazioni. Daniele 12:9 dice:“Va’ Daniele; perché queste parole sono nascoste e sigillate sino al tempo della fine”. Perché causare preoccupazione ai santi di tutte le epoche con le profezie sugli ultimi tempi quando la cosa non è rilevante per loro? Sarebbe stato interessante per loro esserne informati, ma essi non avevano “la necessità di sapere”: questa è uno dei motivi principali di confusione oggigiorno. I cristiani erano occupati a comprendere le profezie, così, hanno fatto il loro meglio nelle circostanze geo-politiche della loro epoca. Per questo motivo, erano sicuri di sapere, nei secoli passati, l’identità dell’anticristo (da Napoleone a Hitler, Stalin, Saddam e così via) e certi che l’Europa si sarebbe unita come un unico Sacro Romano Impero risorto dalle ceneri comportando la scomparsa dell’America.
L’intera questione era così confusa e con così tante possibilità diverse che la maggior parte ha semplicemente rinunciato. Creava solo troppe divisioni e paura. Molti hanno anche fatto delle predizioni che sono state contraddette e così la loro credibilità ha toccato il fondo. Le profezie sono divenute d’interesse per i ciarlatani e gli allarmisti e nessuno ha osato occuparsene; a ciò si deve aggiungere il nuovo insegnamento della “beata speranza”, il rapimento pretribolazionista e ora a chi importa davvero? Perché preoccuparsene?
Oggi i cristiani sono svogliati: s’interessano più di football, calcio e della bella vita. A loro basta essere salvati. Quante volte ascoltano lo stesso noioso sermone? Ciò che conta è che siano a posto oggi e per l’eternità. Le profezie sono stupide e umilianti. Perché non rendere il mondo un posto migliore per i nostri figli e confidare in Dio per il resto?
Chiamo la mia generazione “i
quarantottini”. Non dimenticherò mai l’entusiasmo nella chiesa quando
abbiamo capito che nel 1948 Israele sarebbe finalmente tornato nella sua
terra. Abbiamo seguito ogni guerra col fiato sospeso ed ascoltato Abba
Iban nel 1967 prima che le Nazioni Unite facessero un quadro tetro del
dilemma militare che stava affrontando Israele e del miracolo seguente
nella guerra dei Sei Giorni. I miei figli sono cresciuti chiedendosi se
mai si sarebbero sposati e se mai avrebbero cresciuto una famiglia,
considerando la prospettiva terribile dei loro figli di fronte alla
persecuzione. Il tempo è avanzato, il caro vecchio papà è diventato solo
un altro allarmista e quella generazione ha già rinunciato. La chiesa
può essere noiosa e irrilevante ma i genitori sentono il bisogno che i
loro figli ricevano una buona influenza, così li conducono come bravi
soldatini alla scuola domenicale e sopportano quattro canzoni e un
sermone. Intanto, però, a causa dell’alto tasso di disoccupazione e dei
sempre più frequenti licenziamenti corrono da una parte all’altra presi
dalla paura: avranno abbastanza soldi per il college del figlio? O
addirittura avranno un lavoro?
Le chiese offrono nutrimento e grande intrattenimento, un pò di sfida e incoraggiamento per andare avanti con il Signore e tenere insieme i matrimoni, ma la maggior parte è in modalità sopravvivenza. Alcune chiese si danno all’attivismo: vota e cambia il sistema. Combatti l’aborto! Difendi il matrimonio! Altri si rinchiudono fra le mura sicure del proprio focolare e della propria famiglia, ma pochi si mettono in ginocchio e lottano con Dio su questioni profetiche.
La triste verità del problema è che se un pastore iniziasse a predicare
la pura verità riguardo alla fine dei tempi, sarebbe deriso o buttato
fuori dalla propria chiesa – o entrambe le cose! Nessuno vuole sentire
più profezie che non si realizzano. Un giorno mi sono seduto nella
Calvary Chapel ad ascoltare un pastore che faceva un quadro dello
scenario della fine dei tempi, del ruolo cruciale d’Israele,
dell’economia mondiale e l’avvicinarsi della fine. Ha fatto un ottimo
lavoro andando in crescendo, è arrivato a parlare della “beata
speranza”, il rapimento che ci condurrà in cielo lontano da questo caos.
È la fuga la nostra “beata speranza”?
Le chiese offrono nutrimento e grande intrattenimento, un pò di sfida e incoraggiamento per andare avanti con il Signore e tenere insieme i matrimoni, ma la maggior parte è in modalità sopravvivenza. Alcune chiese si danno all’attivismo: vota e cambia il sistema. Combatti l’aborto! Difendi il matrimonio! Altri si rinchiudono fra le mura sicure del proprio focolare e della propria famiglia, ma pochi si mettono in ginocchio e lottano con Dio su questioni profetiche.
Questo è il triste stato delle cose. Se
siamo negli ultimi giorni, nessuno ha voglia di parlarne o vuole
sentirne parlare. Le chiese sono silenziose e cadono in fretta vittime
dell’inganno.
Non c’è da meravigliarsi che le chiese siano morte. Il messaggio più importante per i nostri tempi è completamente ignorato, così se qualcuno osa parlare di profezie, lo fa in modo accademico e probabilmente con la prospettiva rassicuramente che saremo rapiti oppure che esse avverranno in un lontano futuro. Non c’è nulla da preoccuparsi.
Di recente, un nostro buon amico è stato invitato a un raduno di pastori a Fort Worth, Texas – hanno partecipato da tutti gli Stati Uniti al più grande seminario della nazione per tenere una conferenza sulla “profezia”. Il tema era Matteo 24, il discorso sul monte degli Olivi e i versetti specifici in cui Gesù parla degli eventi che culmineranno con la Grande Tribolazione…quelli che lui ha definito col nome di “mini-apocalisse”. È piaciuto a tutti, l’unico problema è stata la consapevolezza da parte dei pastori presenti che non avrebbero mai potuto predicare qualcosa del genere alle loro congregazioni, pena la perdita del loro incarico!
Non c’è da meravigliarsi che le chiese siano morte. Il messaggio più importante per i nostri tempi è completamente ignorato, così se qualcuno osa parlare di profezie, lo fa in modo accademico e probabilmente con la prospettiva rassicuramente che saremo rapiti oppure che esse avverranno in un lontano futuro. Non c’è nulla da preoccuparsi.
Di recente, un nostro buon amico è stato invitato a un raduno di pastori a Fort Worth, Texas – hanno partecipato da tutti gli Stati Uniti al più grande seminario della nazione per tenere una conferenza sulla “profezia”. Il tema era Matteo 24, il discorso sul monte degli Olivi e i versetti specifici in cui Gesù parla degli eventi che culmineranno con la Grande Tribolazione…quelli che lui ha definito col nome di “mini-apocalisse”. È piaciuto a tutti, l’unico problema è stata la consapevolezza da parte dei pastori presenti che non avrebbero mai potuto predicare qualcosa del genere alle loro congregazioni, pena la perdita del loro incarico!
Il problema non è il tempo in cui avverrà il rapimento, ma dov’è la testimonianza di Dio sulla terra. I teologi
della chiesa sembrano decisi a distruggere il piano di Dio; alcuni
affermano che la chiesa verrà rapita lasciando il popolo ebraico a
soffrire, mentre altri affermano che il popolo ebraico abbia perso la
promessa e che solo la chiesa ha importanza. Dio ha una testimonianza
sulla terra, sarà giudice e ha bisogno di due testimoni prima di poterlo
fare. Questi due testimoni sono i suoi due popoli: Israele e la Chiesa…coloro che “cantano il Cantico di Mosè, il servo di Dio
(Israele), e il Cantico dell’Agnello (la Chiesa).”
In Apocalisse 11 nel mezzo della
tribolazione, essi testimonieranno a tutto il mondo. Dio ha bisogno di
entrambi perché essi sono il suo popolo che dichiara la sua fedeltà;
ecco perché in Apocalisse 12 il dragone va a far guerra “al rimanente di
quelli che restano della discendenza di lei che osservano i
comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù”… c’è un
prezzo da pagare per essere testimoni.
Ti ricordo che quando tutto questo inizierà
a verificarsi, la chiesa apostata sarà la prima a perseguitare i veri
credenti. Questo è il momento in cui saremo denunciati da amici e
parenti. Queste non sono mie parole. Leggi Matteo 24:9-11 dove è scritto
“Allora vi abbandoneranno all’oppressione e vi uccideranno e sarete
odiati da tutte le genti a motivo del mio nome. Allora molti si
svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda. Molti falsi profeti
sorgeranno e sedurranno molti”.
È sorprendente che la chiesa degli ultimi tempi abbia le caratteristiche di Laodicea, una meravigliosa chiesetta molto impegnata e socialmente utile ma tiepida, sventurata, patetica, povera, cieca e nuda. Questa chiesa è benestante, a dire il vero disgustosamente ricca e pensa di non aver bisogno di nulla. Sanno tutto, hanno tutto sotto controllo ma si sbagliano di grosso quando si tratta di comprendere quale sia la loro condizione. Perciò consideriamo la chiesa di oggi come istituzione.
Gli Stati Uniti si classificano ora al terzo posto dietro India e Cina per il numero di persone che non sono cristiani praticanti, in altre parole, gli Stati Uniti stato diventando sempre di più “una popolazione non raggiunta dal Vangelo”.
Μetà di tutte le chiese negli Stati Uniti non ha acquisito alcun nuovo membro negli ultimi due anni. Ma perché le persone stanno lasciando la chiesa? Uno studio afferma che “le statistiche della ricerca Barna hanno riportato che forse il 50% delle persone che va in chiesa non è nemmeno cristiano!”
È sorprendente che la chiesa degli ultimi tempi abbia le caratteristiche di Laodicea, una meravigliosa chiesetta molto impegnata e socialmente utile ma tiepida, sventurata, patetica, povera, cieca e nuda. Questa chiesa è benestante, a dire il vero disgustosamente ricca e pensa di non aver bisogno di nulla. Sanno tutto, hanno tutto sotto controllo ma si sbagliano di grosso quando si tratta di comprendere quale sia la loro condizione. Perciò consideriamo la chiesa di oggi come istituzione.
Gli Stati Uniti si classificano ora al terzo posto dietro India e Cina per il numero di persone che non sono cristiani praticanti, in altre parole, gli Stati Uniti stato diventando sempre di più “una popolazione non raggiunta dal Vangelo”.
Μetà di tutte le chiese negli Stati Uniti non ha acquisito alcun nuovo membro negli ultimi due anni. Ma perché le persone stanno lasciando la chiesa? Uno studio afferma che “le statistiche della ricerca Barna hanno riportato che forse il 50% delle persone che va in chiesa non è nemmeno cristiano!”
Molti stanno abbandonando l’istituzione per
incontrarsi a casa con altri amici cristiani per la condivisione, ma un
buon numero lascia perché le preoccupazioni e l’irrelevanza della
chiesa li scoraggia – NON C’È VISIONE! Non c’è niente per vivere e
niente per cui morire.
La chiesa tradizionale è la fonte d’inganno e persecuzione perché non ascolta più Dio e i suoi avvertimenti scritti e si occupa di riassicurare le persone che tutto va bene. Mi azzarderei a dire che novantanove pastori o responsabili di chiesa su cento comprendono poco la profezia. Le chiese sono impegnate a predicare il vangelo, hanno dei credenti neonati e danno loro latte spirituale per il resto delle loro vite, non preparandoli per quello che Matteo 24:11 dice “Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti”. La chiesa istituzionale tace.
La chiesa tradizionale è la fonte d’inganno e persecuzione perché non ascolta più Dio e i suoi avvertimenti scritti e si occupa di riassicurare le persone che tutto va bene. Mi azzarderei a dire che novantanove pastori o responsabili di chiesa su cento comprendono poco la profezia. Le chiese sono impegnate a predicare il vangelo, hanno dei credenti neonati e danno loro latte spirituale per il resto delle loro vite, non preparandoli per quello che Matteo 24:11 dice “Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti”. La chiesa istituzionale tace.
Sembra che i cristiani cerchino la verità
solo nella chiesa istituzionale, ma la cercano nel posto sbagliato. È
invece ora arrivato il tempo di seguire i consigli di Ebrei 13:13 “Usciamo quindi fuori dall’accampamento e andiamo a lui portando il suo obbrobrio”.
Non abbiamo bisogno di più sermoni, insegnamento e studio interminabile, ma abbiamo bisogno di conoscere Dio e di stare con le persone che cercano la stessa cosa: lottare con la Parola di Dio come fece Giovanni in Apocalisse quando gli fu dato “il libretto” per“divorarlo”e poi gli fu comandato di profetizzare.
Non abbiamo bisogno di più sermoni, insegnamento e studio interminabile, ma abbiamo bisogno di conoscere Dio e di stare con le persone che cercano la stessa cosa: lottare con la Parola di Dio come fece Giovanni in Apocalisse quando gli fu dato “il libretto” per“divorarlo”e poi gli fu comandato di profetizzare.
Se mai fosse esistita una generazione che
aveva bisogno di liberarsi dalle catene della religione e dei dogmi, dal
falso insegnamento e dall’inganno, è proprio questa. Tu sei
responsabile di ciò che fai, non il tuo prete, il ministro, il vescovo,
il pastore, l’anziano o il leader dello studio biblico, perché hai
bisogno di essere legato a un corpo vivente di credenti e di una
sottomissione reciproca in spirito d’umiltà, non solamente perché
qualcuno ha una “posizione”. Sfortunatamente, c’è la possibilità che i
tuoi leader siano già caduti nell’inganno. Dico questo non a causa di un
cuore ribelle, ma con dolore e cinquantanni d’agonizzante esperienza a
conferma di questo fenomeno che si sta verificando nella chiesa d’oggi.
Dio è interessato a un corpo dove ognuno
funziona e esercita i suoi doni spirituali. Questa è una realtà
spirituale, non basata sulla formazione, gli studi o la posizione,
mentre noi abbiamo provato a mettere il Corpo di Cristo in una
scatola/edificio. Non è un’istituzione ma un organismo composto da
persone vere che si relazionano l’un l’altro perché condividono tutti la
stessa vita in Cristo. La chiesa di cui si legge in Efesini 3 e 4 non
assomiglia al culto a cui ti rechi la domenica mattina. Sfortunamente
sono pochi i cristiani che vivono veramente la vita della chiesa come
corpo vivente dove tutti sono membra l’uno dell’altro, esaltando il
nostro Capo che è Gesù Cristo.
Perciò qual è la risposta a questo problema
nella chiesa di oggi? Dove troviamo la chiesa vera? Non è in un
edificio all’angolo della strada vicino a casa tua, ma nei tuoi fratelli e sorelle in Cristo!
Inizia con una visione: vedere te stesso
come uno di quelli che “l’hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello,
e con la parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro
vita, anzi l’hanno esposta alla morte”(Apocalisse 12:11). Sarà
necessaria probabilmente un’altra guerra e un patto di difesa che
Israele sarà obbligato a sottoscrivere prima che alcuni lo riconoscano
come l’evento descritto in Daniele 9:27 che da l’avvio alla settantesima
settimana di Daniele. Alcuni forse non lo vedranno fino a quando il
tempio non sarà ricostruito e l’Anticristo non andrà nel luogo
Santissimo per un sacrificio e si dichiarerà come Dio. Altri forse non
lo comprenderanno fino a quando non gli sarà richiesto di prendere un
“marchio” per comprare o vendere.
Una volta che i cristiani saranno
abbastanza disperati e inizieranno a scavare nella profezia loro stessi,
comprenderanno che la chiesa istituzionale è apostata e non cambierà.
Solo allora saranno seri abbastanza da cercare altri cristiani e
riscoprire la “vita di chiesa” nel quartiere o nella propria casa. Mi
scuso per non essere stato molto incoraggiante di fronte alla
prospettiva che i cristiani comprendano questa semplice verità, tuttavia
se non la cercano da soli, nessuno lo farà per loro.
Proclamo questo messaggio da quasi 30 anni e
pochi sono coloro che si preoccupano. Penso ci saranno più persone che
capiranno quando questi eventi ci coglieranno di sorpresa; la ragione,
però, per cui sono così critico verso la chiesa istituzionale non è solo
perché è passiva. Essa è attivamente contro di noi nel suo
compiacimento, i suoi violenti attacchi contro chi vuole cambiare lo
stato delle cose e causare problemi e la sua aggressiva abilità
nell’anestetizzare i credenti insegnando che “tutte le cose rimarranno
come sono sempre state” – Gesù tornerà fra 400 anni… sarai rapito lontano
da qui in una qualunque circostanza o, peggio ancora, la seconda venuta di Cristo è la sua venuta in noi ed è già qui – ogni altra cosa che
senti è uno sproloquio allarmista, non ascoltare!
“La cristianità formale e istituzionale”
non è nostra amica. Essa rappresenta lo status quo ed è parte
dell’inganno. I leader di chiesa non comprendono la vera natura della
bestia e dell’inganno e sono così pieni delle loro antiquate
interpretazioni e del loro desiderio di rimanere in pace con il gregge.
Sono il problema piuttosto che la soluzione.
di Dene McGriff
Concesso da: Sequenza Profetica
"Abbiamo inoltre la parola profetica piú salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori. Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo."
(2 Pietro 1:19-21)
"Abbiamo inoltre la parola profetica piú salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori. Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo."
(2 Pietro 1:19-21)
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