Sermone N. 582
Predicato la sera del giovedì 16 giugno 1864,
dal Reverendo C. H. Spurgeon
al Tabernacolo Metropolitano di Londra, Newington
a sostegno dei Fondi della Società Britannica per la Propagazione del Vangelo tra i Giudei.
a sostegno dei Fondi della Società Britannica per la Propagazione del Vangelo tra i Giudei.
“La mano del Signore fu su di me e mi trasportò nello Spirito del Signore, e mi fece sedere nel
mezzo della valle, che era piena di ossa, e mi fece passare vicino ad esse, tutt’attorno: ed ecco, ce
n’erano tantissime nella aperta valle. Ed ecco, erano molto secche. Ed Egli mi disse, Figlio
d’uomo, possono rivivere queste ossa? Ed io risposi, O Signore Dio, Tu lo sai.
Di nuovo Egli mi disse, Profetizza su queste ossa e dì loro, O voi ossa secche, ascoltate la parola
del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, Io farò entrare il respiro in voi e voi
rivivrete: Io stenderò dei tendini e farò crescere della carne su di voi e vi ricoprirò con della
pelle, e metterò il respiro in voi e voi rivivrete. E conoscerete che Io sono il Signore.
Così profetizzai come mi era stato comandato: e come io profetizzavo, ci fu un rumore ed ecco
uno scuotimento e le ossa si accostarono, l’una all’altra. E quando guardai, ecco, i tendini e la
carne vennero su di esse e la pelle le ricoprì: ma non c’era respiro in loro.
Allora Egli mi disse, Profetizza al vento, profetizza Figlio d’uomo e dì al vento, Così dice il
Signore Dio: Vieni dai quattro venti, O Respiro e alita sopra a questi uccisi, cosicché possano
riprendere vita. Così profetizzai come Egli mi comandò e il respiro entrò in essi
e tornarono in vita e si rizzarono in piedi,
un esercito estremamente grande.”
Ezechiele 37:1-10.
Questa visione è stata usata, dal tempo di Gerolamo in avanti, come una descrizione della
resurrezione e certamente potrebbe essere adattata in tal modo con grande effetto. Che
visione del gran giorno le parole rappresentano davanti all’occhio della mente! Il grande
esercito dei vivi, che un tempo era morto, sembra rimettersi in moto dal momento che
leggiamo. Qui, pure, abbiamo una domanda opportuna ed appropriata che ci si deve porre in
un sepolcro - “Figlio d’uomo, possono rivivere queste ossa?” Abbassando lo sguardo
nella fossa tenebrosa, o guardando il becchino che tira su le reliquie decomposte, un tempo
infuse di vita, l’incredulità può ben suggerire la richiesta - “Possono rivivere queste
ossa?”
La fede non può, in ogni momento, dare una risposta più soddisfacente di questa - “O Signore, Tu
lo sai.” Ma, mentre questa interpretazione della visione può essere assai confacente come
adattamento, deve essere piuttosto evidente ad ogni persona ragionevole che questo non è il
significato del passo. Non c’è alcuna allusione da parte di Ezechiele alla resurrezione dei morti
e un tale soggetto sarebbe stato del tutto lontano dal proposito del discorso del Profeta. Credo
che egli non stesse pensando alla resurrezione dei morti più che alla costruzione di S. Pietro a
Roma, o all' emigrazione dei Padri Pellegrini! Questo soggetto è completamente estraneo
all’argomento a portata di mano e non ci potrebbe essere alcuna possibilità che si sia insinuato nella
mente del Profeta.
Egli stava parlando del popolo d’Israele e profetizzando riguardo a loro. E in modo
evidente la visione, secondo l’interpretazione di Dio stesso, riguardava loro e solo loro, perché
“queste ossa sono l’intera casa d’Israele”. Non era una visione che
riguardava tutti gli uomini, né, davvero, riguardava ogni uomo quanto alla resurrezione dei
morti - essa aveva un rapporto diretto e speciale con il popolo giudaico.
Questo passo, d'altra parte, è stato usato molto frequentemente, e oserei dire molto convenientemente, per descrivere il risveglio di una Chiesa decaduta. Questa visione potrebbe essere vista come descrittiva di uno stato di tiepidità e letargia spirituale in una Chiesa quando si venga penosamente a porre la domanda - “Possono rivivere queste ossa?” Può quel fiacco ministro risvegliarsi a potenza vivente? Possono questi freddi diaconi infuocarsi di santo fervore? Possono quei membri non spirituali risorgere a qualcosa di simile ad ardente, santa abnegazione? È possibile che la sonnolenta Chiesa formalista si avvii a un vero ardore? Tali suggerimenti mentali possono ben essere venuti a molte menti del tempo della Riforma. Sembrava davvero impossibile, quando il Cattolicesimo era nella sua potenza, che la vita spirituale dovesse mai ritornare di nuovo alla Chiesa. La pietà sembrava essere morta e sepolta e il convento, il clero, la superstizione e l’inganno, come dei grandi sepolcri, avevano inghiottito tutto ciò che vi era di buono. Ma il Signore apparve al Suo popolo e riportò fuori dal sepolcro la sepolta Verità di Dio, e ancora una volta, in ogni parte del mondo conosciuto, il nome di Gesù Cristo fu innalzato e la sana dottrina venne predicata! Così avvenne anche nel nostro paese. Quando sia la Chiesa Anglicana che i dissidenti erano caduti nella morte spirituale avremmo potuto ben dire - “ Possono rivivere queste ossa? ” Ma Whitfield e Wesley vennero fatti sorgere da Dio ed essi profetizzarono alle ossa secche, ed esse si rizzarono in piedi - ripiene dello Spirito di Dio - “un esercito estremamente grande”. Che le folle di Kingsdown e le moltitudini al Kennington Common raccontino della vivificante potenza del nome di Gesù! Chiese decadute possono molto certamente essere rianimate per mezzo della predicazione della Parola accompagnata dalla venuta del “respiro” celeste dai quattro venti. O Signore, mandaci tali risvegli adesso, perché molte delle Tue Chiese ne hanno bisogno - esse sono pressoché morte come i cadaveri che dormono attorno a loro nel cimitero. Ma, pur ammettendo che questo sia un adattamento molto calzante del nostro testo, tuttavia siamo del tutto convinti che non sia a questo che si riferisca il passo. Sarebbe completamente estraneo al tipo di pensiero del Profeta il pensare al ristabilimento d’uno zelo precipitato e alla riaccensione d’un amore che sta cessando. Egli non stava considerando né la Riforma di Lutero o di Whitfield, né il risveglio di una Chiesa o di un’altra. No, stava parlando del suo popolo, della sua stirpe e della sua tribù. Egli deve aver sicuramente conosciuto la sua mente e, condotto dallo Spirito Santo, ci dà come una spiegazione della visione. Non - Così dice il Signore, la Mia Chiesa morente sarà restaurata ”, ma - “Io trarrò fuori il Mio popolo dai loro sepolcri e li porterò nella terra d’Israele”. Con grandissima proprietà, questo passo, pure, è stato usato per la consolazione dei Credenti nei loro giorni bui e nuvolosi. Quando essi hanno perso le loro consolazioni, quando le loro gioie spirituali si sono afflosciate come fiori appassiti, quando non sono stati più in grado di
Questo passo, d'altra parte, è stato usato molto frequentemente, e oserei dire molto convenientemente, per descrivere il risveglio di una Chiesa decaduta. Questa visione potrebbe essere vista come descrittiva di uno stato di tiepidità e letargia spirituale in una Chiesa quando si venga penosamente a porre la domanda - “Possono rivivere queste ossa?” Può quel fiacco ministro risvegliarsi a potenza vivente? Possono questi freddi diaconi infuocarsi di santo fervore? Possono quei membri non spirituali risorgere a qualcosa di simile ad ardente, santa abnegazione? È possibile che la sonnolenta Chiesa formalista si avvii a un vero ardore? Tali suggerimenti mentali possono ben essere venuti a molte menti del tempo della Riforma. Sembrava davvero impossibile, quando il Cattolicesimo era nella sua potenza, che la vita spirituale dovesse mai ritornare di nuovo alla Chiesa. La pietà sembrava essere morta e sepolta e il convento, il clero, la superstizione e l’inganno, come dei grandi sepolcri, avevano inghiottito tutto ciò che vi era di buono. Ma il Signore apparve al Suo popolo e riportò fuori dal sepolcro la sepolta Verità di Dio, e ancora una volta, in ogni parte del mondo conosciuto, il nome di Gesù Cristo fu innalzato e la sana dottrina venne predicata! Così avvenne anche nel nostro paese. Quando sia la Chiesa Anglicana che i dissidenti erano caduti nella morte spirituale avremmo potuto ben dire - “ Possono rivivere queste ossa? ” Ma Whitfield e Wesley vennero fatti sorgere da Dio ed essi profetizzarono alle ossa secche, ed esse si rizzarono in piedi - ripiene dello Spirito di Dio - “un esercito estremamente grande”. Che le folle di Kingsdown e le moltitudini al Kennington Common raccontino della vivificante potenza del nome di Gesù! Chiese decadute possono molto certamente essere rianimate per mezzo della predicazione della Parola accompagnata dalla venuta del “respiro” celeste dai quattro venti. O Signore, mandaci tali risvegli adesso, perché molte delle Tue Chiese ne hanno bisogno - esse sono pressoché morte come i cadaveri che dormono attorno a loro nel cimitero. Ma, pur ammettendo che questo sia un adattamento molto calzante del nostro testo, tuttavia siamo del tutto convinti che non sia a questo che si riferisca il passo. Sarebbe completamente estraneo al tipo di pensiero del Profeta il pensare al ristabilimento d’uno zelo precipitato e alla riaccensione d’un amore che sta cessando. Egli non stava considerando né la Riforma di Lutero o di Whitfield, né il risveglio di una Chiesa o di un’altra. No, stava parlando del suo popolo, della sua stirpe e della sua tribù. Egli deve aver sicuramente conosciuto la sua mente e, condotto dallo Spirito Santo, ci dà come una spiegazione della visione. Non - Così dice il Signore, la Mia Chiesa morente sarà restaurata ”, ma - “Io trarrò fuori il Mio popolo dai loro sepolcri e li porterò nella terra d’Israele”. Con grandissima proprietà, questo passo, pure, è stato usato per la consolazione dei Credenti nei loro giorni bui e nuvolosi. Quando essi hanno perso le loro consolazioni, quando le loro gioie spirituali si sono afflosciate come fiori appassiti, quando non sono stati più in grado di
“
leggere chiari i loro titoli
alle dimore nei cieli
”
gli è stato ricordato che Dio poteva ritornare a loro in Grazia e misericordia, che le ossa
secche potevano vivere e dovevano vivere! Allora si sono ricordati che lo Spirito di Dio poteva
nuovamente venire sul Suo popolo - che persino al tempo in cui erano pronti a rinunciare a
ogni speranza e a giacere distesi nella disperazione, Egli poteva venire e ridar così loro vita,
affinché i poveri codardi tremanti venissero trasformati in soldati di Dio e rimanesse in piedi
un esercito estremamente grande!
Nessun sepolcro di dolore può trattenere la gioia immortale di un Credente - il terzo
giorno essa risorgerà di nuovo, poiché, come il Signore che la diede, non vedrà mai la
corruzione! Le tue consolazioni si accosteranno come fanno le ossa l’una all’altra e un esercito
di gioie vivrà nella tua anima. Il passo, certamente, può essere usato senza strappi violenti e
ciò potrebbe rendere molta consolazione al popolo di Dio. Ma ci prendiamo tuttavia la libertà
di dire che questo non è il succo del discorso del Profeta e che non crediamo che egli stesse
pensando a nulla del genere. Noi pensiamo che egli stesse parlando solo del proprio popolo,
dei propri “parenti secondo la carne”.
Ancora una volta. Non c’è dubbio che abbiamo in questo passo un quadro assai notevole
del ristabilimento di anime morte a vita spirituale. Gli uomini per natura sono proprio come
queste ossa secche esposte nell’aperta valle. L’intero scheletro spirituale è slogato. La linfa e il
midollo della vita spirituale sono stati fatti seccare dall’umanità dell’uomo. La natura umana
non è solo morta, ma, come quelle ossa sbiancanti che sono a lungo impallidite al sole, essa ha
perso ogni traccia di vita Divina. Volontà e forza se ne sono entrambe andate. La morte
spirituale regna indisturbata. Ciononostante, le ossa secche possono rivivere! Con la
predicazione della Parola i più vili peccatori possono essere redenti, le più caparbie volontà
possono essere conquistate, le più empie vite possono essere santificate! Quando il santo
“respiro” viene dai quattro venti, quando lo Spirito Divino discende a possedere la Parola,
allora le moltitudini dei peccatori come al giorno consacrato di Pentecoste, si rizzano in piedi -
un esercito estremamente grande - per lodare il Signore loro Dio.
Ma, badate, questa non è l’interpretazione primaria e propria del testo. È, in verità, nulla
più che un caso molto singolare di paragone a quello davanti a noi. Non è il caso stesso. È
solamente simile, poiché il modo in cui Dio ristabilisce una
nazione
è, praticamente, il modo in
cui Egli ristabilisce un
individuo. Il modo in cui Israele verrà salvato è lo stesso per mezzo del
quale ciascun peccatore individuale verrà salvato. Non è, comunque, il caso al quale il Profeta
sta puntando. Egli sta guardando alla vasta massa di casi - le moltitudini di esempi, che si
troveranno in mezzo al popolo giudeo, di misericordiosa rianimazione e santa resurrezione.
La prima e primaria intenzione di Ezeechiele era di parlare di loro e sebbene sia giusto e legittimo
prendere un passo nel suo significato più esteso possibile, dato che “nessuna Scrittura
procede da personale interpretazione”, tuttavia io ritengo sia un tradimento verso la Parola di Dio trascurare il suo significato
primario
e dire costantemente - “Tale è il
significato primario, ma non ha importanza alcuna ed io userò le parole per un altro
soggetto.” Il predicatore della Verità di Dio non dovrebbe rinunciare al significato dello
Spirito Santo! Egli dovrebbe aver cura di non metterlo addirittura in disparte. Il
primo
significato di un testo, il significato dello Spirito, è quello che dovrebbe essere proposto prima
e sebbene il resto possa ragionevolmente scaturire da esso, tuttavia il senso primario dovrebbe
avere il posto supremo.
Abbia il posto più importante nella sinagoga. Sia considerato almeno come non inferiore,
sia in interesse che in importanza, a nessun altro significato che possa affiorare dal testo. Il
significato del nostro testo, se le parole significano qualcosa, è molto chiaramente come
dischiuso dal contesto, in primo luogo, che dev’esserci un ristabilimento
politico
dei Giudei nella loro terra e alla loro nazionalità. E poi, in secondo luogo, c’è nel testo e nel contesto una
dichiarazione molto evidente che dev’esserci un ristabilimento
spirituale
- di fatto una
conversione
- delle tribù d’Israele.
I. Primo, DEV’ESSERCI UN RISTABILIMENTO POLITICO DEI GIUDEI.
Israele è ora cancellato dalla mappa delle nazioni. I suoi figli sono dispersi in lungo e in
largo. Le sue figlie piangono presso tutti i fiumi della terra. Il loro canto sacro è ammutolito -
nessun re regna a Gerusalemme! Essa non genera nessun sovrano in mezzo alle sue tribù. Ma
essa dev’essere ristabilita! Dev’essere ristabilita “come dai morti”. Quando
i propri figli rinunceranno ad ogni speranza in lei, allora Dio apparirà in suo favore. Essa
dev’essere riorganizzata - le sue ossa disperse dovranno essere riaccostate assieme. Ci sarà di
nuovo un governo autoctono. Ci sarà nuovamente la forma di un nucleo politico.
Uno Stato sarà incorporato e un re regnerà. Israele è ora diventato alienato dalla propria
terra. I suoi figli, sebbene non possano dimenticare mai la sabbia sacra della Palestina,
tuttavia muoiono ad irrimediabile distanza dai suoi consacrati lidi. Ma non sarà così per
sempre, poiché i suoi figli gioiranno nuovamente in lei - la sua terra sarà chiamata Beulah -
poiché come un giovane sposa una vergine così i suoi figli la sposeranno. “Io vi porrò sulla
vostra terra” è la promessa di Dio per loro. Essi cammineranno di nuovo
sui suoi monti, ancora una volta si siederanno sotto le sue vigne e gioiranno sotto i suoi fichi!
E devono essere anche riuniti. Non ce ne saranno due, né dodici, ma uno - un solo Israele
che loderà un solo Dio - che servirà un solo re e quell’unico Re, il Figlio di Davide, il disceso
Messia! Essi avranno una prosperità nazionale che li renderà famosi. Anzi, essi saranno così
gloriosi che l’Egitto e Tiro e la Grecia e Roma dimenticheranno tutte la loro gloria nello
splendore più grande del trono di Davide! Il giorno deve ancor arrivare in cui tutte le alture
sussulteranno d’invidia perché questa è la collina che Dio ha scelto! Il tempo verrà in cui il
santuario di Sion verrà di nuovo visitato dai piedi perseveranti del pellegrino - quando le sue
valli echeggeranno di canti e le sue sommità stilleranno vino ed olio.
Se vi è un significato nelle parole questo dev’essere il significato di questo capitolo! Mi
auguro di non imparare mai a strappare via il significato di Dio dalle Sue personali Parole. Se
vi è qualcosa di chiaro ed evidente, il senso e il significato letterale di questo passo - un
significato che non dev’essere fatto sparir via o spiritualizzato - dev’essere evidente che sia le
due che le dieci tribù di Israele devono essere ristabilite alla propria terra e che un re deve
governare su di esse. “Così dice il Signore Dio: Ecco, Io prenderò i figli d’Israele
dalle nazioni pagane dove sono andati e li radunerò da tutte le parti e li porterò
nella loro terra; ed Io farò di loro una sola nazione, nella terra sui monti
d’Israele. E un solo re sarà re di tutti loro. E non saranno più due nazioni, né
saranno più divisi in due regni.”
Non sto entrando ora in teorie milleniali, o in una qualche speculazione quanto a date.
Non so assolutamente nulla di tali cose e non sono sicuro che sia chiamato a spendere il mio
tempo in tale ricerca. Io sono chiamato a ministrare il Vangelo più che a schiudere la profezia.
Coloro che sono saggi in tali cose indubbiamente apprezzano la loro saggezza, ma io non ho il
tempo di acquisirla, né ho alcuna inclinazione ad abbandonare l’inseguimento per la conquista
di anime per temi meno stimolanti. Credo sia molto meglio lasciare molte di queste promesse e di queste graziose visioni di Credenti alla loro piena efficacia sulle nostre
menti senza privarle della loro semplice gloria con l’adoperarsi per scoprire date e numeri. Lasciate fissato stabilmente questo, comunque, che, se vi è un significato nelle parole, Israele
deve ancor essere ristabilito.
“
Ma non in vano - sulla terra d’Israele
la Gloria ancor risplenderà.
Ed Egli, il tuo Re un tempo rigettato,
il Messia, sarà tuo.
La Sua Sposa eletta, destinata con Lui
a regnare su tutta la terra,
verrà prima disposta, e tu conoscerai
l’incomparabile merito del tuo Salvatore.
Allora tu, sotto il regno di pace
di Gesù e della Sua Sposa,
farai risuonare la Sua Grazia e la Sua Gloria
a tutta la terra accanto.
Le nazioni alla tua luce gloriosa,
O Sion, ancor s’affolleranno,
e tutte le isole in ascolto attenderanno
di cogliere il gioioso canto.
”
Ma c’è un secondo significato qui: ISRAELE DEVE AVERE UNA RESTAURAZIONE SPIRITUALE O UNA CONVERSIONE.
Sia il testo che il contesto insegnano ciò. La promessa è che rinunceranno ai loro idoli ed,
ecco, essi l’hanno già fatto! “Né si contamineranno più con i loro idoli.” Qualsiasi colpa il Giudeo possa avere, non ha certamente quella dell’idolatria. “Il
Signore tuo Dio è l’unico Dio” è una Verità di gran lunga concepita
più dal Giudeo che da qualunque altro uomo sulla terra, ad eccezione del Cristiano. Persa
l’abitudine di adorare immagini di ogni sorta, la nazione giudaica è diventata ora infatuata di
tradizioni o è ingannata dalla filosofia.
Avrà, comunque, invece di queste illusioni, una religione spirituale - essa amerà il suo Dio.
“Essi saranno Mio popolo ed Io sarò loro Dio”. L’invisibile ma
Onnipotente Jehowah verrà adorato in spirito e verità dal Suo antico popolo. Verranno
davanti a Lui nel modo da Lui stabilito, accettando il Mediatore che i loro antenati
rigettarono. Entreranno nella relazione del Patto con Dio, perché così ci dice il nostro testo -
“Io farò un Patto di pace con loro,” - e Gesù è la nostra pace - perciò
deduciamo che Jehowah entrerà nel Patto della Grazia con loro - quel Patto di cui Cristo è
il Capo federale, l’Essenza e la Garanzia.
Essi cammineranno nelle leggi e negli statuti di Dio e così esibiranno gli effetti pratici
dell’essere uniti a Cristo che avrà dato loro pace. Tutte queste promesse certamente implicano
che il popolo d’Israele sarà convertito a Dio e che questa conversione sarà permanente. Il
tabernacolo di Dio sarà con loro! L’Altissimo avrà, in una maniera speciale, il Suo santuario
per sempre nel loro mezzo cosicché, qualsiasi nazione possa apostatare e voltarsi dal Signore
in questi ultimi giorni, la nazione d’Israele non potrà mai farlo, perché essa sarà
efficacemente e permanentemente convertita. I cuori dei padri si volgeranno con quelli dei
figli verso il Signore loro Dio ed essi saranno il popolo di Dio, per l’eternità.
Siamo impazienti, dunque, per queste due cose. Non sto per teorizzare quale di queste
verrà prima - se saranno ristabiliti prima, e convertiti in seguito - o convertiti prima e poi
ristabiliti. Essi saranno ristabiliti e saranno anche convertiti. Il Signore mandi queste
benedizioni nel Suo ordine e saremo ben contenti in qualunque modo avverranno. La
prendiamo come nostra gioia e nostra consolazione che questa cosa avverrà e che, sia nel
trono spirituale che in quello temporale, il Re Messia siederà e regnerà gloriosamente in
mezzo al Suo popolo.
Ora arrivo, alla parte pratica del mio sermone di questa sera.
III. IL MEZZO DI QUESTA RESTAURAZIONE.
Guardando a questo fatto, siamo assai propensi a dire: “Come possono avvenire queste
cose? Come possono i Giudei essere convertiti a Cristo? Come possono essere fatti una
nazione? Veramente, il caso appare così senza speranza come quello delle ossa nella valle!
Come desisteranno dalla mondanità o come rinunceranno al costante inseguimento delle
ricchezze? Come perderanno l’abitudine al fanatico attaccamento alle loro tradizioni
Talmudiche? Come saranno tratti fuori da quella durezza di cuore che fa loro odiare il Messia
di Nazareth, il loro Signore e Re? Come possono avvenire queste cose?”
Il Profeta non dice che non possano avvenire. La sua incredulità non è così grande, ma allo
stesso tempo a stento s’arrischia a pensare che possa mai essere possibile. Egli, comunque,
molto saggiamente rimette la domanda al suo Dio - “O Signore Dio, Tu lo sai.” Ora alcuni
di voi stasera hanno una grande aspettativa riguardo a ciò, voi siete in attesa di vedere i
Giudei convertirsi quanto prima, magari in un mese o due. Mi auguro che possiate vedere ciò
non appena l’abbiano considerato i vostri desideri. Altri fra noi non sono così ottimisti ed hanno
una veduta più cupa di un lungo futuro di sventure.
Beh, veniamo entrambi assieme davanti a Dio stasera e diciamo: “O Signore Dio, Tu lo
sai. E se Tu lo sai, Signore, saremo contenti di lasciare il segreto a Te! Dicci
solamente quel che Tu vorresti facessimo. Non cerchiamo alimento alla
speculazione, ma noi chiediamo di lavorare. Chiediamo qualcosa per il quale
possiamo mostrare praticamente che amiamo davvero il Giudeo e che vogliamo
portarlo a Cristo.”
In risposta a questo, il Signore dice ai Suoi servitori: “Profetizza su queste ossa”,
cosicché il nostro dovere stasera, come Cristiani, è di profetizzare su queste ossa e poi
vedremo il proposito di Dio adempiuto - nel momento in cui obbediremo al precetto di Dio.
Voglio che osserviate che ci sono due generi del ‘profetizzare’ di cui si parla qui. Primo, il
Profeta profetizza alle ossa - ecco la predicazione. E poi, egli profetizza ai quattro venti - ecco
la preghiera. La predicazione ha la sua parte nell’opera, ma è la
preghiera
che raggiunge il
risultato - perché dopo che egli ebbe profetizzato ai quattro venti e
non prima
- le ossa
iniziarono a rivivere.
Tutto ciò che fece la predicazione fu di creare un movimento e di accostare le ossa assieme,
ma fu la preghiera che compì l’opera, perché allora Dio, lo Spirito Santo venne a ridare loro
vita! La
predicazione
e la
preghiera, dunque, stasera sono i due nuclei di questa parte del
mio sermone e parleremo di ciascuno brevemente.
1.
È il dovere e il privilegio della Chiesa Cristiana di
predicare il Vangelo al Giudeo
e ad
ogni creatura
. E, nel far ciò, può sicuramente prendere la visione che abbiamo davanti come
guida. Può prenderla come guida, innanzitutto, quanto ad argomento. Cosa dobbiamo
predicare? Il testo dice che noi dobbiamo profetizzare e certamente ogni missionario che va
dai Giudei dovrebbe specialmente mantenere ben in prominenza le profezie di Dio davanti agli
occhi di tutti. Mi sembra che un modo in cui possa essere catturata la mente giudaica sia quello
di ricordare assai spesso ai Giudei di quello splendido futuro che sia l’Antico che il Nuovo
Testamento predicono per Israele.
Ognuno ha un lato sensibile e un cuore appassionato verso la propria nazione e se gli dici
che nel tuo libro fondamentale c’è una rivelazione fatta nella quale quella nazione dovrà
esercitare un grande ruolo nella storia dell’umanità e, anzi, prenderà il posto più eccelso
nell’assemblea delle nazioni - allora il pregiudizio dell’uomo è dalla tua parte ed egli ti ascolterà
con la più grande attenzione. Io non affiderei, come alcuni fanno, la predicazione eterna della
profezia in ogni congregazione. Ma dovrebbe essere data una maggior prominenza alle
profezie nell’insegnare ai Giudei che verso qualsiasi altro popolo.
Ma tuttavia, la cosa principale che dobbiamo predicare è Cristo. Potete contarci cari
fratelli, i migliori sermoni che mai predicheremo saranno quelli più ripieni di Cristo Gesù, il
Figlio di Davide e il Figlio di Dio! Gesù il Salvatore sofferente per le cui ferite siamo guariti!
Gesù in grado di salvare al massimo grado - ecco il soggetto più appropriato per i Gentili. Dio
ha formato ogni cuore in modo simile e questo perciò è il tema più grandioso anche per i Giudei. Paolo amava i suoi compatrioti! Non fu un sempliciotto - egli sapeva qual'era l’arma
migliore con la quale affrontare e vincere i loro pregiudizi e ciononostante egli poteva dire:
“Io mi proposi di non saper nulla fra voi salvo Gesù Cristo e Lui crocifisso.” Innalza il Messia, dunque, sia davanti al Giudeo che al Gentile. Digli del Figlio di Maria,
l’eterno Figlio di Dio, l’Uomo di Nazareth che non è altri che la Parola Incarnata, Dio fatto
carne e dimorante fra di noi! Predica la Sua vita santa - la rettitudine del Suo popolo.
Dichiara la Sua morte dolorosa - la remissione di tutti i loro peccati. La Sua gloriosa
Resurrezione! La giustificazione del Suo popolo. Digli della Sua ascensione. Il Suo trionfo sul
mondo e sul peccato! Dichiara il Suo secondo avvento, la Sua gloriosa venuta per rendere il
Suo popolo glorioso nella Gloria che Egli ha ottenuto per loro! E Cristo Gesù, quando sarà
così predicato, sarà certamente il mezzo per il quale far rivivere queste ossa!
Che risuoni questa predicazione con Somma misericordia! Si abbia sempre in essa il
chiaro e distinto accento della Grazia Gratuita. Stavo pensando mentre leggevo questo
capitolo proprio ora, che di tutti i sermoni che siano mai stati predicati, questo sermone alle
ossa secche è il più Calvinistico, il più ripieno di Grazia Gratuita di qualsiasi sermone sia mai
stato pronunciato. Se lo noterete troverete che non vi è un “se”, o un “ma”, o una condizione
in esso!
E quanto al libero arbitrio, non vi è nemmeno menzione d’esso. Risulta tutto in questo
modo -
“Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, Io farò entrare il respiro in
voi e voi rivivrete: Io stenderò dei tendini e farò crescere della carne su di voi e vi
ricoprirò con della pelle, e metterò il respiro in voi e voi rivivrete. E conoscerete
che Io sono il Signore.” Vedete, è tutto un “farò”, e un “metterò”, e i
propositi del Patto. Sono tutti decreti di Dio dichiarati e dichiarati, per di più, come se non ci
fosse possibilità di resistenza dell’uomo ad essi.
Egli non dice: “
Voi ossa secche, rivivrete, se lo gradirete. Rivivrete, se lo
vorrete.
” Non dice loro: “
Voi vi rizzerete in piedi e sarete un esercito estremamente
grande, se vi piacerà di acconsentire al Mio potere.
” No, è invece: “
Io farò
” e “
Voi
rivivrete
”. Quanto all’arbitrio, è del tutto estraneo alla domanda, perché come possono i
morti avere una volontà in questa cosa? E dunque, cari Amici, io avrei predicato il Vangelo
sia all’Giudeo che al Gentile con un tono molto chiaro e distinto di Onnipotente, Somma Grazia
gratuita.
L’uomo ha una volontà e Dio non ignora mai tale volontà - ma per mezzo della Sua
onnipotente Grazia Egli la guida in modo benedetto in ceppi di seta. Egli non cessa di chiedere
tale consenso della volontà quando va a raggiungere i Suoi scopi d’efficace Grazia. Egli vince
tale consenso per mezzo di dolci persuasioni del proprio Onnipotente amore. Egli arriva
abbigliato nelle vesti della Sua Onnipotente Grazia ed i più induriti dei ribelli vedono subito
una tale forza attrattiva nell’amore di Dio in Cristo che essi, con pieno consenso contro i loro
antichi desideri, si danno prigionieri alla Grazia di Dio! Non credo che i Giudei, o chiunque
altri, saranno mai convertiti quale fatto usuale celando una qualsiasi delle Dottrine della
Grazia.
Dobbiamo disporre della Verità di Dio e della sua totalità. E sono necessari discorsi più
chiari che trattino delle dottrine evangeliche e della Grazia di Dio sia per i Giudei che per i
Gentili. Predica, predica, predica, dunque - ma che sia la predicazione di Cristo e la
proclamazione della Grazia Gratuita. La Chiesa, dico, ha qui un modello quanto al fatto di
predicare. E sono certo che essa abbia qui anche un modello quanto al suo
modo
di predicare.
Come dovremo predicare il Vangelo? Ezechiele stava forse per far ciò che alcuni dei mie
Fratelli iper-Calvinisti dicono che i predicatori dovrebbero fare - mettere in guardia il
peccatore, ma non fargli mai un invito?
Ezechiele stava per andare e parlare a quelle ossa, ma non dicendo mai loro una parola a
mo’ di comando? Stava per spiegare la via della salvezza, ma non offrendo mai loro di
camminare in essa? No! Dopo che ebbe dichiarato i propositi del Patto, egli stava poi per dire:
“Così dice il Signore, voi ossa secche rivivete.” E dunque il messaggio del ministro del
Vangelo, quando egli ha dichiarato i propositi della Grazia Divina, è quello di dire ai
peccatori: “Così dice il Signore, credete nel Signore Gesù Cristo! Confidate in
Cristo e sarete salvati!” Chiunque tu sia, Giudeo o Gentile. Che il tuo linguaggio sia quello
della terra di Canaan o di una lingua Gentile. Che tu discenda da Sem, Cam o Giafet - confida
in Cristo e sarai salvato! Confidate in Lui, dunque, voi ossa secche, e rivivrete! Rami inariditi,
siate spiegati! Uomini storpi, balzate in piedi! Occhi ciechi, vedeteci! Voi ossa secche senza
vita, rivivete!
Il nostro modo di predicare dev’essere a mo’ di comando come pure a mo’ di
insegnamento. Pentitevi e siate convertiti, ciascuno di voi. Afferrate la vita eterna. “Cercate
e troverete. Bussate e vi sarà aperto.”, “Credete nel Signore Gesù e
sarete salvati!”. Abbiamo qui, inoltre, un modello quanto al nostro uditorio.
Non dobbiamo selezionare la nostra congregazione, ma andare dove Dio ci manda. E se Egli
dovesse mandarci nell’aperta valle dove le ossa sono molto secche, là dovremmo predicare.
Spero che i miei Fratelli della Società per la Propagazione del Vangelo tra i Giudei non
limitino mai i loro lavori al buon Giudeo, al Giudeo rispettabile, al Giudeo illuminato - che lo
ricerchino in mezzo agli altri! - ma mi aspetto che ricerchino anche l’ignorante, il degradato,
il povero e il caduto.
I raccolti migliori della Chiesa di solito sono stati mietuti in mezzo ai poveri. Per ogni
chicco di grano che ha prodotto frutto sui fianchi delle colline del benessere, ne sono cresciuti
migliaia producendo molto frutto nelle valli della povertà e dell’oscurità. “Ai poveri viene
predicato il Vangelo” - questo è il vanto del Vangelo! I poveri ricevono il
Vangelo - questo è il successo! Predica, quindi, alle ossa secche. Non dire: “Un tal uomo è
troppo bigotto.” La situazione del suo caso non dipende da
lui, né dal suo
bigottismo, ma da
Dio! Queste ossa erano molto secche, ma cionondimeno hanno ripreso vita.
Vi è molta poca scelta, dopo tutto, tra un uomo ed un altro quando sono tutti morti! Una
piccola differenza nell’aridità non è di molto conto quando sono tutti morti nel peccato. Che
alcuni siano ebbri ed altri sobri, che alcuni siano corrotti ed altri virtuosi, fa una gran
differenza in ambito morale e civile. Ma molta poca differenza, davvero, in ambito spirituale,
poiché lì capitano loro i medesimi fatti. Se non credono, saranno perduti allo stesso modo. E se
confidano in Gesù Cristo, saranno salvi allo stesso modo! Perciò, la maggiore immoralità di
un popolo, o la loro maggior durezza di cuore, non si fermino nelle nostre vie - ma diciamo
loro, issa secche come sono - “Voi ossa secche, rivivete.”
E qui, ancora, abbiamo un’altra lezione quanto all’
autorità
del predicatore. Se osservate
vedrete il Profeta dire: “Ascoltate la Parola del Signore.” Non dobbiamo
andare né al Giudeo né al Gentile con i nostri scopi, o portando le nostre parole. Non ho alcun
diritto di ordinare ad uomo di credere a questo o quell’altro se io non sono un ambasciatore di
Dio. E dunque, con l’autorità di Dio a dirigermi e a conferirmi pieni poteri, io parlo non più
come un uomo che segue il proprio ingegno, ma come la bocca di Dio.
Perciò, quando cerchiamo di salvare delle anime, ciascuno di noi vada sentendosi sopra la
mano di Dio, con uno spirito pieno di desiderosi pensieri e fortemente palpitante di ardenti
desideri. Parliamo -
“
Come se non potessimo mai più parlare nuovamente,
come uomini morenti a uomini morenti,
”
rimanendo stretti al braccio di Dio e implorandoLo di operare
con
noi e
attraverso di
noi per il
bene degli uomini. Ricordati, Cristiano, per quanto umile tu possa essere - quando pronunci
la Parola di Dio - quella Parola ha un’autorità sua che lascerà un uomo senza scusa se la
rigetta. Presenta sempre al tuo simile la Verità di Dio che ti è cara - non come una cosa con la
quale egli possa giocare o con la quale possa far ciò che vuole - o che sia a sua discrezione
scegliere o trascurare come egli pensi sia opportuno. Ma esponigliela come è in verità - la
Parola di Dio. E non essere soddisfatto se non quando l’avrai ammonito che è a proprio
rischio e pericolo che egli rigetta l’invito e che sulla propria testa ricadrà il suo sangue se egli
devierà dalla buona Parola del comando di Dio.
Così, abbiamo, penso, tutte le direttive che ci necessitano per predicare. E ciò che questa
Società e ogni altra Società che guarda alla conversione dei peccatori deve fare è di andare e
predicare, predicare, predicare - non spendere troppo nella stampa, né in scuole, né in
costruzioni ecclesiastiche - ma predicare la Parola di Dio! Perché dopo tutto, questo è il
montone atterrante che farà vacillare le porte dell’Inferno e spezzerà le sbarre di ferro. Dio
ha scelto “la pazzia della predicazione” affinché Egli possa, per mezzo di
essa, salvare coloro che credono! La predicazione è lo squillo del corno di montone
prestabilito per radere al suolo Gerico e il suono della tromba d’argento prescritto per
annunciare il giubileo. È il carro di fuoco di Dio che porta le anime in Cielo e la Sua spada a
doppio taglio per colpire le armate dell’Inferno. I Suoi servitori consacrati sono al medesimo
tempo guerrieri e costruttori, e la Parola serve loro sia per trafiggere che per intonacare.
Predica, quindi, dalla mattina alla sera - in ogni momento e in ogni occasione “le
imperscrutabili ricchezze di Cristo” ed Israele ancor rivivrà!
Non posso abbandonare questo punto senza notare come il Profeta descriva l’effetto della
sua predicazione - vi fu una voce e vi fu un rumore. Questo rumore della voce di Dio
s’accompagnava alla voce dell’uomo? Oppure questo rumore delle ossa stesse s’insinuava tra
loro? Questo rappresenta l’opposizione da parte di coloro ai quali si è predicato? La vera
opposizione è sempre un buon segno! Quando riesci a portare un uomo ad opporsi a te, puoi
nutrire qualche speranza in lui. Se egli ha una opinione religiosa sufficiente a cercare di
rifiutare quel che tu gli rechi davanti, puoi essere contento. Questo subbuglio, dunque, è un
subbuglio d’opposizione o di ricerca?
Il furtivo strisciare assieme delle ossa non rappresenta forse le persone che s’accostano per
ascoltare, per parlare l’una all’altra, per ragionare delle cose Divine? Il momento in cui i vari
muscoli e la carne vennero sulle ossa, rappresenta l’apparizione di certi convertiti
destinati ad essere le guide di altri? Questi tendini e muscoli sono i rappresentanti simbolici di
uomini che debbano stimolare di lì a poco il resto degli organi del corpo? Potrebbe essere così
e potremmo aspettarci di vedere, come Cristo sia predicato fra Giudei o Gentili, sempre più
subbuglio ed eccitazione - le persone che si accostano in maggior numero e l’intera massa che
fermenta con la forza del lievito. Qualunque cosa è meglio che la stagnazione - io nutro ben
più speranza in un persecutore che in un tranquillo dispregiatore.
2. Ma ora arriviamo a parlare di ciò in cui voi tutti potete prendere parte. Forse non potrete
prendere parte nel predicare la Parola, sebbene io mi auguri che voi tutti lo possiate fare. Ed
io agogno per voi tutti i doni migliori. Ma nella seconda forma della profezia potete voi tutti
fare la propria parte. Dopo che il Profeta ebbe profetizzato alle ossa, avrebbe profetizzato ai
venti. Egli avrebbe detto al beato Spirito, al Donatore di Vita, al Dio di ogni Grazia: “Vieni
dai quattro venti, O Respiro e alita su questi uccisi, cosicché possano riprendere
vita.”
La sola predicazione fa poco. Essa può produrre un subbuglio. Può accostare le persone.
Vi è una attrattiva riguardo al Vangelo che attrarrà le persone ad ascoltarlo. E vi è, inoltre,
una forza in esso che le ecciterà, poiché “la Parola di Dio è
vivente ed efficace e più
affilata di qualunque spada a due tagli”. Ma non vi è potenza vivificante
nel Vangelo in sé stesso, in modo indipendente dallo Spirito Santo! Il “Respiro” deve prima
soffiare e poi queste ossa rivivranno! Facciamo largo ricorso a questa forma del profetizzare.
Fratelli e Sorelle in Cristo,
voi che avete cura d’Israele, andate davanti al Signore
ora, e da ora in poi, in ardente e insistente preghiera! Sforzatevi d’essere più che mai
consci dell’assoluta indispensabile necessità di questo fatto. Considerate che senza Cristo non
potete far nulla! Inutili saranno la vostre società, il vostro apparato produttivo, i vostri
comitati, i vostri segretari, i vostri amministratori delle offerte, i vostri contribuenti, i vostri
missionari senza lo Spirito Santo! Suonate la tromba e proclamate ad alta voce quel che avete
fatto - voi avete seminato molto! - ma mieterete poco se non confiderete nello Spirito di Dio!
Vi è sempre questo pericolo al quale siamo esposti, sebbene alcuni, io so, pensino che sia un
pericolo che non esiste - voglio dire il rischio di guardare alla forza o alla debolezza dei mezzi
ed essere gonfi d’orgoglio a causa dell’una o abbattuti a causa dell’altra.
Voi siete sufficienti per la vostra opera se Dio è con voi! E se siete solo una manciata di
persone siete troppi per la vostra opera se Dio
non
è con voi. Dio non fa mai obiezioni alla
debolezza umana - quando giunge ad operare Egli la preferisce - perché questa crea una base
per la potenza Divina. Cosa disse Egli a Gedeone - “La gente è troppa per Me.” Non disse che erano troppo pochi. Non troverete mai un caso nella Scrittura in cui Dio
dica che la gente era poca - invece era “La gente è troppa per Me.” La forza dell’uomo è
forse un di più nella via di Dio che la debolezza dell’uomo? No, la debolezza umana, dal momento
che crea spazio per la forza di Dio, è la strumento scelto di Dio! “Perciò mi glorierò nelle
infermità”, diceva l’Apostolo, “affinché la potenza di Dio riposi su di me.” Riposate quindi, sullo Spirito Santo come indispensabile e andate a Dio con questo per
vostro grido: “Vieni dai quattro venti, O Respiro e alita su questi morti, cosicché
possano riprendere vita.”
Osservate, Diletti, che questo secondo modo di profetizzare di Ezechiele è così ardito e pieno di
fede proprio come il primo. Egli non sembra avere dubbi, ma parla come se potesse
comandare il vento. “Vieni” egli dice e il vento viene. Abbiamo bisogno di più fede in Dio.
Quando saremo impegnati in una qualche opera spirituale otterremo sempre successo in
proporzione alla nostra fede. Poca fede, scarso raccolto! Molta fede, abbondanza di covoni!
Pochi pesci vengono in scarso numero alla rete della Poca Fede. Ma la Forte Fiducia può
contenere a fatica tutti i gran pesci che riempie la sua barca. Non chiederò alla vostra società,
o a voi, alcun altro dono che una maggior fede, perché avendo una maggior fede avrete la
forza Divina e un sicuro successo.
Lo Spirito lavora sempre con uomini fedeli. Miei cari amici, lo Spirito di Dio è riversato!
Egli dimora nella Sua Chiesa come l’onnipresente Consolatore. Non dobbiamo considerare le
Sue influenze come un dono che non possiamo raggiungere perché Egli è qui che aspetta di
darci tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Egli abita nel mezzo del Suo popolo e non abbiamo che
da gridare a Lui ed Egli manifesterà la Sua potente autorità, ed otterrà anime salvate sia da Giudei che da Gentili! Siano, dunque, le vostre preghiere provviste di un senso di quanto voi ne
necessitiate, ma tuttavia di una ferma convinzione che lo Spirito Santo verrà molto
certamente in risposta alle vostre petizioni.
E quindi che sia
una ardente
preghiera. Che “Vieni dai quattro venti, O Respiro” suoni
in me come il grido, non di chi sia in disperazione, ma di chi è pieno di veemente desiderio
gratificato da quel che vede, dato che le ossa si sono accostate e sono state misteriosamente
rivestite di carne! Ed ora egli sta reclamando appassionatamente l’immediato completamento
del miracolo - “Vieni dai quattro venti, O Respiro
e alita su questi morti, cosicché
possano riprendere vita.” Vi è, qui, una veemenza e una forza continua - ecco quel che
rende davvero una preghiera prevalente. Oh, gridiamo con potenza a Dio! Non possiamo
aspettarci di vedere grandi cose se non gridiamo a Lui - solo che saremo semplicemente limitati
dalle nostre preghiere. In Lui noi non siamo ristretti! Siamo semplicemente ristretti in noi
stessi.
Potremmo vedere cose più grandi se solo credessimo. Tutte le cose sono possibili per chi
crede ma, come in passato, il Signore Gesù non può fare molte opere potenti al giorno d’oggi a
causa della nostra incredulità. Noi ostacoliamo il braccio della Grazia! Come avvenne un
tempo, noi davvero freniamo l’energia Onnipotente. O, per una maggior fede, credere che le
nazioni possano rinascere in un giorno! Che le moltitudini possano essere convertite a Dio in
un istante - e eppure lo vedremo - vedremo quel che i nostri padri non videro mai e quel che le
nostre immaginazioni non hanno mai sognato! Salteremo di vittoria in vittoria, marciando
avanti da un trionfo ad un altro fino a che non incontreremo l’illimitatamente glorioso
Salvatore! Attaccando nemico dopo nemico e sconfiggendo esercito dopo esercito, noi
andremo avanti, vincenti e per essere vincitori finché non saluteremo Colui che viene sul
cavallo bianco del trionfo seguito da tutti gli eserciti del Cielo! Fratelli, siate di gran coraggio
nella vostra opera di fede e nel vostro faticoso lavoro d’amore poiché non è e non sarà invano
nel Signore.
Mi rivolgo ad alcuni stanotte che so che non hanno alcun interesse in quello che ho detto
perché non si tratta di temi in sé stessi riguardanti il Messia. Ricordatevi, la fede è un segno
della vostra obbedienza a Lui. Confidate in Cristo e sarete salvati! Confidate in Gesù Cristo e
sarete liberati dall’ira Divina e dal potere delle vostre passioni naturali. Il Signore vi conceda
una resurrezione stanotte, O voi che siete morti nel peccato, e il Suo nome avrà tutta la lode!
I nostri amici, qui, per un certo breve tempo hanno assistito in piccola parte questa Società
con le loro contribuzioni. Essi, perciò, sono bene al corrente di questo. Non ho tempo stasera
di entrare nei dettagli riguardo a ciò, ma posso solo dire che questa Società ha svolto per tanto
tempo una buona opera in mezzo al popolo giudaico. E vi chiedo di contribuire a questo, fra le
altre buone opere, come vi sentite mossi a farlo, ogni volta che ne venga l’opportunità.
PREGHIAMO LO SPIRITO SANTO AFFINCHE' USI QUESTO SERMONE
PER PORTARE MOLTI ALLA CONOSCENZA SALVIFICA DI GESU' CRISTO.
Traduzione di Consapevoli nella Parola
"«E spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo spirito di grazia e di supplicazione; ed essi riguarderanno a me, a colui ch’essi hanno trafitto, e ne faran cordoglio come si fa cordoglio per un figliuolo unico, e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito»"
(Zaccaria 12:10)
"«E spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo spirito di grazia e di supplicazione; ed essi riguarderanno a me, a colui ch’essi hanno trafitto, e ne faran cordoglio come si fa cordoglio per un figliuolo unico, e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito»"
(Zaccaria 12:10)
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