La Grande Apostasia | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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sabato 10 settembre 2011
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La Grande Apostasia

chiesa


"Voi dunque, carissimi, conoscendo già queste cose, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, portati via dall'errore degli empi." (2 Pietro 3:17)


Un segno della fine del mondo è l’apostasia. "Apostasia" è una parola greca che significa allontanamento. Trovate questa parola nel greco originale menzionata come segno della fine in II Tessalonicesi 2:3: "quel giorno (cioè, il giorno di Cristo, il giorno della seconda venuta di Cristo) non verrà se prima non sia venuta l’apostasia." L’apostolo dice che il ritorno di Cristo sarà preceduto da un’apostasia.


L’apostasia è qualcosa che ha luogo all’interno delle chiese. Le persone che una volta conoscevano e confessavano la verità si allontanano da essa, chi una volta era vicino a Cristo si allontana da Lui.

Gesù ha predetto quest’apostasia in Matteo 24 in risposta alla domanda dei Suoi discepoli: "Quale sarà il segno della tua venuta, e della fine del mondo?" Anche se non troviamo la parola "apostasia," questo è ciò di cui il Signore parlò ai versi 11-13:

"E molti falsi profeti sorgeranno e inganneranno molti. E siccome l’iniquità abbonderà, l’amore di molti si raffredderà. Ma colui che persevererà fino alla fine, quello sarà salvato."

Anche il verso 24 parla di questo:

"Perchè sorgeranno falsi cristi, e falsi profeti, e mostreranno grandi segni e prodigi, tanto che, se fosse possibile, ingannerebbero perfino gli eletti."

La causa dell’apostasia, secondo Gesù, saranno i falsi profeti. Molti falsi profeti inganneranno molte persone, in modo che esse si allontanano dalla verità. La serietà dell’essere ingannati e dall’allontanarsi è indicata dalle parole di Gesù: "Ma colui che persevererà fino alla fine … sarà salvato." L’implicazione è che coloro che sono ingannati non saranno salvati.
lupo
Pare che oggi l'esistenza di un luogo di punizione sia ignorata dalla stragrande maggioranza delle persone. Perché gli uomini non conoscono i tormenti dell'inferno? Per scuoterci e farci vigilare, Gesù ha pronunciato le stupefacenti parole del verso 24: "Se fosse possibile ingannerebbero perfino gli eletti." Quindi, la domanda è urgente: chi e cosa sono questi falsi profeti, e qual è la natura della loro opera?
Possiamo rispondere alla domanda: "Cos’è un falso profeta?" solo prima ponendoci e rispondendo ad un’altra domanda: "Cos’è un vero profeta?" Un profeta è un uomo mandato da Dio per pronunciare la Parola di Dio da parte di Dio. Due cose spiccano in un profeta: Dio lo manda, ed egli pronuncia la Parola di Dio. L’importanza dell’opera del profeta è che Dio la usa per salvare il Suo popolo. Perché il profeta porta la Parola di Dio, ed il contenuto di quella Parola è l’amore di Dio e la grazia nel Suo Figlio, Gesù Cristo, alla salvezza di chiunque crede. Attraverso quella Parola del profeta, Dio porta gli eletti alla fede in Gesù Cristo, per la quale fede sono salvati. Dio salva uomini per mezzo della verità! Dio salva uomini per mezzo della predicazione della verità! Romani 10:13-15 insegna questo: chiunque invoca Dio sarà salvato, ma nessuno invoca Dio a meno che creda in Dio, e nessuno può credere a meno che ha udito Dio, ma nessuno può udire senza un predicatore, o profeta.


Il Principale Profeta ed Insegnante è Gesù Cristo Stesso. Egli è il grande Servo di Dio mandato nel mondo per rivelarci pienamente il consiglio di Dio concernente la nostra redenzione. Egli è Colui che in ogni epoca rivela la verità nei cuori e menti del popolo di Dio. E’ Cristo Gesù che oggi dà alla chiesa pastori ed insegnanti (Efesini 4:11), ed è Lui che parla nella loro predicazione, così che gli eletti di Dio odono Gesù Cristo e sono istruiti da Gesù Cristo (Efesini 4:21).


In questa luce, possiamo comprendere cosa sono i falsi profeti. Essi sono predicatori ed insegnanti che dicono di essere mandati da Dio ma non lo sono. Essi sono falsi per quanto riguarda la loro origine e le loro credenziali. Esteriormente appaiono pii e religiosi. Per questa ragione Paolo in II Corinzi 11:13, 15 fa riferimento a loro come persone che "trasformano se stessi in apostoli di Cristo" e "ministri di luce" (v. 14). In Matteo 7:15 Gesù notò la loro ingannevole e falsa apparenza quando li chiamò lupi in vesti di pecora. Il fatto è che essi sono mandati dal diavolo, e, quindi, Paolo li chiama ministri di Satana in II Corinzi 11:15.

falsità


Questi profeti e predicatori sono falsi anche per quanto riguarda il loro messaggio, o parola. Essa non è la verità, ma la menzogna, anche se essi la annunciano come il vangelo. Essi reclamano di insegnare la verità. Essi vengono con le loro Bibbie in mano e citano testi da ogni parte. Ma essi corrompono ed adulterano la verità, e pervertono il vangelo.


Dunque, i falsi profeti ingannano molti. Molti sono ingannati dalla loro apparenza e dal loro messaggio. Il lupo è benvenuto nel gregge come una pecora, e lì egli divora prontamente le anime degli uomini.


La presenza di falsi profeti non è una cosa nuova alla fine delle epoche. I falsi profeti hanno piagato la chiesa durante tutto il periodo dell’Antico Testamento. Si pensi alla loro opposizione a Geremia. Essi furono in larga parte responsabili del declino spirituale di Giuda che risultò nella distruzione di Gerusalemme e nella cattività Babilonese. I falsi profeti sorsero all’interno della chiesa del Nuovo Testamento poco dopo i periodi apostolici e ingannarono molti. Infatti gli apostoli stessi dovettero opporre gli Gnostici, che negavano che Gesù Cristo era venuto nella carne, come mostra I Giovanni. Poi apparvero gli Ariani, che negavano che Gesù è Dio. Vi era anche il falso profeta Pelagio, che negava che l’uomo è per natura totalmente depravato e che insegnava che la salvezza dell’uomo dipende dall’uomo stesso. Vi è stata una continua successione di falsi profeti nel mondo, che hanno operato nella sfera della chiesa, dal tempo in cui il padre delle menzogne, quell’antico ingannatore, il diavolo, ha contraddetto la Parola di Dio nel Giardino di Eden. Ma essi aumentano man mano che la fine si avvicina. Alla fine, dice Cristo, i falsi profeti saranno una moltitudine, ed essi inganneranno molti. Culminando nel falso profeta dell’Anticristo, essi inganneranno il mondo intero, eccetto coloro i cui nomi sono scritti nel libro della vita dell’Agnello (Apocalisse 13).


L’attitudine di Gesù e di tutta la Scrittura nei confronti del falso profeta è abbastanza differente dalla tolleranza religiosa così caldamente lodata oggi nelle chiese. La Scrittura li chiama lupi, seduttori, uomini malvagi, anticristi, ed eretici. Questa deve essere l’attitudine di noi che siamo discepoli di Gesù, anche se ci guadagna il vituperio di essere chiamati, ingiustamente, fanatici e bigotti. Perché solo allora noi metteremo in guardia dai falsi profeti e solo allora li terremmo fuori dalla nostra congregazione e dalle nostre chiese. Tollerare il falso profeta è arrendersi a lui. Anche parlare, come si fa nel nostro periodo, di "liberali" e "conservatori" nella chiesa è una cosa non biblica e pericolosa. Essa presto conduce a supporre che i liberali e i conservatori sono egualmente Cristiani ed hanno egualmente un posto nella congregazione. La Bibbia non ne sa niente di "liberali" e "conservatori", la politica può darsi, ma non la Scrittura. La Scrittura conosce solo pastori fedeli che portano la parola di Dio e santi fedeli che ricevono e confessano la Parola, che appartengono alla chiesa, ed eretici che corrompono le Scritture e coloro che essi ingannano, che non hanno posto nella chiesa e devono essere tagliati fuori da essa.

Vi è un buon motivo per la condanna del falso profeta da parte di Gesù. Primo, il falso profeta nega la verità che glorifica Dio. Secondo, egli nega Gesù Cristo, che è la verità. E, terzo, il falso profeta conduce l’uomo via dalla salvezza alla dannazione. Niente meno che questa è la sua opera. Matteo 24 implica questo quando al verso 13 afferma che solo coloro che perseverano, solo coloro che non sono adescati dai falsi profeti, saranno salvati. Il falso profeta fa allontanare molti!


Siccome il significato di "apostasia" è che le persone che una volta professavano Cristo non lo fanno più, che molti che una volta manifestavano essere buoni membri della chiesa la abbandonano, e che molti che una volta confessavano la verità si allontanano da essa, sorge la domanda: possono sviarsi i credenti?


Questo è impossibile. Nessun santo, scelto da Dio dall’eternità, nato di nuovo dallo Spirito e che crede in Cristo con una vera fede, può essere ingannato, sviarsi e perire all’inferno. Le parole stesse di Cristo al verso 24, che sono un forte avvertimento per noi concernente i falsi profeti, provano che i santi non possono apostatare. Cristo dice: "se fosse possibile, essi ingannerebbero perfino gli eletti." La chiara implicazione è: non è possibile, e quindi non inganneranno gli eletti. Come Gesù ha insegnato in Giovanni 10, nessuno di quelli che il Padre ha dato Gesù come Sue pecore perirà. Questo è un necessario conforto per noi che crediamo, mentre vediamo il numero e le sottigliezze dei falsi profeti e ci aspettiamo un loro incremento nel futuro. Essi non ci inganneranno, né noi ci svieremo. Ma questo conforto non è una base per la trascuratezza. Dio preserva noi e i nostri figli nella via del darci questo avvertimento a riguardo dei falsi profeti e nella via del nostro prestare attenzione a questo avvertimento col rigettare i falsi profeti e i loro messaggi.
falsa chiesa


Se l’apostasia prima della fine non vuol dire apostasia dei santi, che vuol dire? In che modo l’apostasia accade, in realtà? Primo, il fatto che molti sono ingannati, e il loro sviarsi nella perdizione, accade in un periodo di tempo nel corso di varie generazioni. In un certo momento, una chiesa diviene sprezzante della verità o accetta la falsa dottrina. Da quel momento in poi, l’inganno aumenta e l’allontanamento dalla verità diviene sempre più grande. L’inevitabile risultato è che l’inganno diviene totale: la Parola di Dio sparisce del tutto, i nipoti e i pronipoti di coloro che in origine hanno la colpa di aver prestato ascolto a falsi profeti sono increduli e si perdono. Questo è uno dei modi in cui le parole di Gesù: "Molti saranno ingannati," sono adempiute. Vi è inganno in scala gigantesca. Non sono ingannati degli individui qui e lì, ma intere denominazioni di chiese!


Un secondo modo in cui avviene l’apostasia è l’allontanamento da parte di individui che per un tempo, e magari anche un lungo tempo, sono stati membri della chiesa, hanno confessato la verità, hanno mostrato di  amare Gesù Cristo, e hanno mostrato se stessi come credenti. Sotto l’influenza di qualche strano vento di dottrina o il fascino delle ricchezze e dei piaceri del mondo, essi si sviano. Essi lasciano la chiesa, non amano più Cristo, negano e disprezzano la verità. Invariabilmente, essi portano le loro famiglie a distruzione con loro, non solo moglie e figli, ma anche i loro nipoti. Ora, essi non sono mai stati veri credenti. Essi erano la discendenza reproba che il diavolo costantemente semina nel campo di grano di Gesù. L’apostolo Giovanni aveva il suo occhio su loro quando scrisse in I Giovanni 2:19: "Essi sono usciti di mezzo a noi, ma essi non erano dei nostri, ma essi sono usciti così che potesse essere reso manifesto che non tutti erano dei nostri." Il problema con loro è che essi non si curano della verità. Spesso rimangono piuttosto ignoranti a riguardo d’essa. Soprattutto, essi non amano la verità. Per questo sono capaci di abbandonarla.


La mancanza di amore per la verità della Parola di Dio da parte dell’uomo è la ragione per cui Dio li punisce consegnandoli all’inganno, così che essi si sviino. Perché l’apostasia non è solo l’opera del diavolo. E’ anche un giudizio di Dio sugli uomini. Questo è l’insegnamento di Paolo in II Tessalonicesi 2:10-12. Dio manda a molte persone una forte delusione (spirito di inganno), così che esse credano la menzogna, in modo che siano tutti dannati coloro che non hanno creduto la verità, ma hanno preso piacere nell’ingiustizia. La ragione per questo terribile, ma giusto giudizio è: "perché essi non hanno ricevuto l’amore della verità, così che fossero salvati." Dio non può sopportare il disprezzo per la verità della Sua Parola.


E’ importante che i discepoli di Gesù, cioè la chiesa, conoscano che l’apostasia è un segno della fine del mondo. Perché noi non ci aspettiamo che la chiesa debba crescere tremendamente in numero e che quasi il mondo intero sarà convertito a Cristo. Questa non è Scrittura, non è Matteo 24. Non soltanto molti non si uniscono mai alla chiesa, ma vi sono molti che sono ingannati e il cui amore si raffredda. Non soltanto la chiesa non cresce numericamente, ma vi sono molti che si sviano. Noi predichiamo e insegniamo diligentemente, sia ai santi all’interno che ai non credenti al di fuori, e lasciamo il risultato nelle mani di Dio; ma alla luce delle Scritture, noi ci aspettiamo che la chiesa diventi sempre più piccola. Noi non disperiamo quando vediamo che l’apostasia ha luogo, anche se ci affliggiamo.

anticristo


In quanto segno della fine, l’apostasia ci parla della certezza e della vicinanza della fine del mondo. L’apostasia prepara la via per l’Anticristo. L’Anticristo perseguiterà la chiesa. Poi, Cristo verrà sulle nuvole. E il tempo della grande apostasia è ora! E’ impossibile farsi sfuggire questo segno al giorno d’oggi. Un’enorme parte di quella che ha il nome di Chiesa Cristiana rimane schiavizzata alla menzogna della salvezza per opere dalla quale lo Spirito Santo ci ha liberati attraverso il suo vangelo della giustificazione per sola fede in Cristo solo. I culti crescono con tutta la sbalorditiva forza di un cancro, e la loro crescita proviene dal corpo delle chiese Cristiane, cioè mediante l’apostasia di molte di esse. E quale lamento sarà sufficiente per la pietosa condizione delle chiese odierne? Vi è un abbandono della verità dell’ispirazione infallibile della Sacra Scrittura, della verità della Deità di Gesù Cristo, della verità dell’espiazione nel sangue della croce, della verità della salvezza per sola grazia, e non per le opere del libero arbitrio dell’uomo. Con l’abbandono della verità, essi abbandonano anche la santità di vita, permettendo la violazione di tutti i comandamenti di Dio. E tutto questo deve passare come Cristianesimo. Fino a tal punto gli uomini sono ingannati.


Cristo ti dà occhi per vedere questo segno? Allora aspetta la venuta di Cristo, che è vicina. E sii sveglio spiritualmente, sobrio e vigilante. Questo era il proposito di Gesù quando disse ai Suoi discepoli della venuta di falsi profeti e dell’inganno di molti da parte loro. Questo è in risalto nelle parole del verso 13: "Ma chi avrà perseverato fino alla fine, quello sarà salvato." Da noi è richiesta perseveranza. I falsi profeti ci tentano. Fanno uno sforzo per ingannarci. Solo coloro che perseverano saranno salvati. Dobbiamo perseverare.


Come?


Conoscendo ed amando la verità! Conoscete ed amate il vangelo delle Scritture! Ogni settimana studiate la Bibbia con altri santi che amano la verità, e leggetela giornalmente da voi stessi.


Questa è la via dello Spirito per preservarvi fino alla fine, così che possiate essere salvati.





 “Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità per rivolgersi alle favole.”  
(2 Timoteo 4:3)

Liberamente adattato da internet
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6 comments:

  1. Cara Ruth rispondo al penultimo post e a questo.Chi dice che legge la Bibbia dovrebbe conoscere già i contenuti.La Parola di DIO non si interessa di chi vive alla crapara maniera, perchè sono volutamente sordi e indolenti ai messaggi di CRISTO. Il problema è sempre l'interpretazione che molti adottano o adattano alle proprie esigenze, per riempire il proprio ego, prevalendo sul prossimo, o per portare cash liquido nelle proprie casse.Ricordiamoci sempre delle parole di Gesù:"Misericordia voglio e non sacrificio". La misericordia,poi,è commisurata al proprio sentimento d'umiltà.
    In ultimo, ricordo tra le note figure, Milingo, noto esorcista, il quale dichiarò tanti anni fa che il diavolo si spaventava quando lo vedeva:abbiamo visto tutti come lo ha cucinato.Non interessa giudicare,non vengo nemmeno pagato per farlo, ma da sentinella devo vedere che frutti portano, devo esaminare ogni cosa trattenendo le cose buone, contrariamente a ciò che insegna questo mondo; ciò rappresenta un obbligo per ciascun credente affinchè non si diventi come una bandiera che svolazza dove tira il vento di circostanza.
    Pace a te
    SHALOM

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  2. Esatto caro fabulus, se vedi il marcio e non lo denunci specialmente se lo vedi nella chiesa è come se avvallassi certi comportamenti, e non credo che il vero cristiano possa, anche se vituperato per questo, scendere a compromessi con quanto è scritto sulla Parola di Dio...pace

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  3. Per grazia di Dio ... tutto dipende dall'essere o non "una sua pecora".

    "Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono"(Giovanni 10:27);

    "Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei" (Giovanni 10:5).
    Pace.

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  4. Sono perfettamente daccordo con te carissimo Astri...che il Buon Pastore continui sempre a parlarci affinchè si possa seguire solo LUI..

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  5. Prendo parte all'edificanti osservazioni che avete fatto direttamente riflettendo su versetto del Vangelo di Giovanni al capitolo 8,31-32"Gesù allora disse a quei giudei che avevano creduto in lui:" Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e laa verità vi renderà liberi". Un abbraccio a tutti voi in Cristo Gesù e sempre in alto i cuori nella Sua parola di salvezza!!!

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  6. Carissimo wids72, posso solo risponderti con le parole di Gesù:"«In verità, in verità, io vi dico, che chi ode la mia parola, e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudicio; anzi è passato dalla morte alla vita» (Giov. 5:24,25).", che Dio possa sempre parlare ai nostri cuori...

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