Una sentinella per proteggere il popolo di Dio | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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lunedì 29 agosto 2011
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Una sentinella per proteggere il popolo di Dio

sentinella

Introduzione


Che cos'è una "sentinella", una "guardia"? È un soldato armato che vigila e che serve per avvertire nel caso del sopraggiungere di un pericolo. Quando vede arrivare il pericolo dà l'allarme e ci mette in condizione di difenderci, di salvarci la vita. Noi abbiamo diversi tipi di "sentinelle" e di "guardie", non solo in campo militare: abbiamo guardie di confine, "vigilantes" davanti alle banche, guardie mediche, guardie di centrali elettriche, di dighe, il controllo radar sui cieli del nostro paese, persino centri di osservazione che scrutano lo spazio nel caso del sopraggiungere di meteoriti, ecc. Abbiamo non solo preziose sentinelle in carne ed ossa, ma pure apparecchi elettronici antincendio e contro le fughe di gas nelle nostre case, sirene d'allarme nei nostri paesi contro una varietà di pericoli che potrebbero sopravvenire. Ogni anno ci fanno poi fare "prove di allarme" e faremmo bene a prendere la cosa più seriamente…
Sapete chi la Bibbia considera pure una sentinella dal compito non trascurabile? Il ministro della Parola di Dio è una sentinella, non meno importante degli altri "sistemi di allarme"! Se dimostra di essere sciocco ed insensato chi deride ed ignora il compito dei sistemi di allarme, la Bibbia considera pure sciocco ed insensato chi sottovaluta, deride ed ignora la funzione del ministro della Parola di Dio. Naturalmente la "sentinella" che è il ministro della Parola di Dio, deve essere e compiere fedelmente ciò che Iddio stesso stabilisce come la sua identità ed i doveri specifici che gli competono. 

Alla luce della Parola


Un testo del profeta Ezechiele ci guiderà alla comprensione del compito di questa sentinella, quale sia il messaggio che porta e quale debba essere la  risposta al suo messaggio: Ezechiele 3:16,21.

1. Il dovere della sentinella
  • Il tempo del profeta
Il profeta Ezechiele viveva in un tempo molto oscuro. Nello spazio di meno di vent'anni, ben tre blocchi di Israeliti erano stati trascinati fuori dalla loro terra e deportati a Babilonia, nel cuore della potenza dominante del mondo di allora. Ben tre blocchi di popolazione! Via da Gerusalemme, via dal tempio, via da Dio stesso, così almeno pareva. Essi erano il popolo di Dio, figli di Abrahamo, in una terra straniera dagli usi e costumi loro ripugnanti. Anche lo stesso re Jehoiachin era stato portato in esilio. Anche Ezechiele che avrebbe dovuto servire come sacerdote nel tempio di Gerusalemme. Anche lui era stato portato via da Gerusalemme, lontano dal tempio. Le cose, però, erano anche peggiorate. Quei Babilonesi non si erano accontentati di saccheggiare la Palestina. Avrebbero osato toccare il tempio di Dio, la Sua dimora in Gerusalemme? Si, l'avrebbero fatto, e lo fecero, riducendolo ad un cumulo di rovine fumanti. 
  • Il giudizio di Dio
Non è terribile? Dio glielo avrebbe permesso? Si. E sapete perché? Perché se lo meritavano. E se lo meritavano a causa del loro peccato. In Ezechiele 2,3 è scritto: "Egli mi disse: "Figlio d'uomo, io ti mando ai figli d'Israele, a nazioni ribelli che si sono ribellate contro di me, essi e i loro padri si sono rivoltati contro di me fino a questo giorno…", e poi al versetto 6: " E tu, figlio d'uomo, non aver paura di loro e non aver paura delle loro parole, anche se ti trovi attorniato da ortiche e da spine e abiti in mezzo a scorpioni; non aver paura delle loro parole e non spaventarti di fronte a loro, perché sono una casa ribelle". …Attorniato da ortiche e da spine …abitare in mezzo a scorpioni: potete immaginare che cosa significhi vivere in mezzo a scorpioni? Non è certo cosa desiderabile. Eppure questo è proprio il linguaggio che l'Eterno Iddio usa per descrivere quanto grave sia il peccato del Suo popolo.
  • La volontà di salvezza di Dio
Indubbiamente i tempi di Ezechiele erano oscuri. L'infedele sposa, Israele, aveva abbandonato suo marito. Aveva preferito il peccato e la morte, piuttosto che l'ubbidienza e la vita. Eppure, meraviglia delle meraviglie, Dio dice: No. Ritorna. Sebbene tu sia infedele, io voglio che tu viva. E così Dio dona loro una sentinella. Una sentinella per proteggere la loro vita: Ezechiele. " Figlio d'uomo, io t'ho stabilito come sentinella per la casa d'Israele". Una sentinella. Questa è la misericordia di Dio, il fatto che Dio dia al Suo popolo una sentinella. L'Onnipotente Dio si compiace di dare al Suo popolo, come sentinella …un uomo. Un uomo comune. Ecco che cosa intende il nostro testo con "figlio d'uomo", un ordinario essere umano.
  • La scelta di un uomo comune
Sebbene Dio sia onnipotente e santo, sebbene Egli odi il peccato, Egli si compiace di usare come sentinella un uomo comune, un uomo con tutte le sue umane debolezze, un uomo con tutti i suoi peccati, un uomo che arriva stanco la sera dopo una giornata di duro lavoro, un uomo che ha fame quando non prende cibo. Un uomo, come voi, come me. Non un angelo. Non un essere celeste. Dio si compiace di usare come Sua sentinella un uomo ordinario, comune, un figlio d'uomo, Ezechiele.
  • La difesa della città
Qual è il compito, il dovere di una sentinella? Cerchiamo di comprendere bene. Questo compito diventa più chiaro quando confrontiamo questo testo con il capitolo 33 di Ezechiele. Quello che dobbiamo immaginare è una piccola città, una città di 1000 o 2000 persone, una cittadina normale. Ora questa città ha bisogno di protezione. Se una forza nemica sopraggiunge con abbastanza uomini armati, essi possono entrarvi e conquistarla saccheggiandone tutti i beni. Per impedire che questo accada, costruiscono delle mura intorno alla città, forti mura, affinché il nemico non vi abbia facile accesso. Vi sono naturalmente le porte della città, ma fintanto che vi sia sufficiente preavviso, esse possono essere chiuse e difese, ed il nemico ha ben poco altro da fare che sedere fuori dalle mura ed attendere. La città è sicura, ma con un'eccezione: l'unico modo in cui il nemico possa conquistare questa città, con tutte le sue mura, è di prenderla di sorpresa, entrare da quelle porte prima che chiunque se ne renda conto, e quando le mura non sono difese. Ora, per impedire che questo accada, per non essere colti di sorpresa, per assicurarsi d'avere abbastanza preavviso nel caso che un nemico attacchi, viene posto sulle mura un uomo con un importante compito da svolgere: la sentinella.
  • Il compito della sentinella
Eccola, la sentinella, lassù sulle mura; e deve stare bene in alto, per poter vedere in lontananza. I suoi occhi devono costantemente scrutare l'orizzonte, scandagliare con lo sguardo la campagna, ripararsi dalla luce abbagliante, notare ogni più piccolo segno di movimento. Non importa che tempo faccia, non importa quanto sia stanca, essa deve attenersi al suo compito. Non può permettersi di appisolarsi, deve tenere gli occhi bene aperti. Non può lasciare il suo posto per nessuna circostanza. Ancora, guarda attentamente a distanza. Se sta per prepararsi un attacco, deve vederlo. Deve vedere la polvere alzarsi appena diventa visibile a distanza: si tratta forse solo di un messaggero? Oppure si tratta di un'improvvisa invasione nemica? E se è un attacco? Allora non deve perdere tempo, deve suonare la tromba, dare l'allarme. Ecco il suo compito, vegliare e avvisare…
  • All'ascolto di Dio
" Figlio d'uomo, io t'ho stabilito come sentinella per la casa d'Israele" dice il Signore ad Ezechiele. Che cosa deve fare come sentinella? Deve vegliare ed avvertire. Dice Dio: "Quando udrai una parola dalla mia bocca, li avvertirai da parte mia". In realtà il compito di Ezechiele è semplice. Egli deve vegliare, deve vigilare, deve cioè stare attento ad udire la Parola di Dio: "Quando udrai una parola dalla mia bocca".  Egli deve avvertire, cioè deve portare la Parola di Dio, deve annunciarla al popolo di Dio. Alla fin fine deve fare questo: come sentinella Ezechiele deve semplicemente stare all'ascolto, e quando ode la Parola di Dio egli deve portarla al Suo popolo. Solo questo. "Quando udrai una parola dalla mia bocca, li avvertirai da parte mia". Ecco perché nella Bibbia la parola "sentinelle" è usata più spesso per riferirsi ai profeti di Dio: devono vigilare e avvertire, devono udire la Parola di Dio e comunicarla.
  • Un messaggio non gradito?
Semplice, non è vero? Si, eppure difficile. Ezechiele era senza dubbio una brava sentinella. Il messaggio che doveva portare, però, era lungi dall'essere gradito alla gente. Egli doveva portare la Parola di Dio ad un popolo che non aveva alcuna intenzione di udirla! Come sentinella, egli doveva annunziare da parte di Dio una parola di condanna a causa dei loro peccati: "farò in mezzo a te ciò che non ho mai fatto e che non farò mai più, a motivo di tutte le tue abominazioni. Perciò in mezzo a te i padri mangeranno i loro figli e i figli mangeranno i loro padri eseguirò i miei giudizi su di te e disperderò a tutti i venti tutto ciò che rimarrà di te" (5:9,10). Cannibalismo a Gerusalemme! Poi il v. 11: " Perciò, com'è vero che io vivo dice il Signore, l'Eterno, perché tu hai contaminato il mio santuario con tutte le tue nefandezze e con tutte le tue abominazioni, ritirerò da te il mio favore, il mio occhio non avrà compassione e non userò alcuna pietà". Non era certo un messaggio piacevole da portare! Eppure, come fedele sentinella Ezechiele lo proclamava. Vigilava ed ammoniva. Portava la Parola di Dio al Suo popolo come vero profeta.
  • I falsi profeti
E poi c'erano i falsi profeti… quelli che dicevano: "Pace, pace! Non preoccupatevi, popolo! Non è poi così tragica la situazione! Gerusalemme non sarà distrutta, certo che no! Usciremo presto dall'esilio e torneremo a Gerusalemme. Aspettate e vedete!". Questi erano i falsi profeti. Essi erano in errore. Non portavano la Parola di Dio. Essi non vigilavano né ammonivano. Essi portavano il messaggio che la gente voleva udire, un messaggio inventato! Non erano sentinelle fedeli. La Bibbia li chiama: "Sentinelle cieche". Potete immaginare delle sentinelle cieche che stanno sulle mura? Che possono fare? Il nemico arriva ed esse non lo vedono! Il nemico entra dalle porte e nessuno suona la tromba dell'allarme! Prima che se ne rendano conto sono tutti morti, salvo la voce dalla torre di guardia che grida: "Tutto va bene, tutto va bene…".
  • Le sentinelle cristiane
Non è per caso che Dio chiami nel Nuovo Testamento i responsabili delle comunità cristiane (ministri ed anziani) "vescovi", cioè "sorveglianti", "sovrintendenti". In Atti 20:28 leggiamo che Paolo dice ai responsabili della comunità cristiana di Efeso: "Badate dunque a voi stessi e a tutto il gregge in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata col proprio sangue". "Vescovi" vuol dire sentinelle, guardie, vigilantes… In Ebrei 13:17 troviamo scritto: "Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando, perché ciò non vi sarebbe di alcun vantaggio" . "Essi vegliano": è lo stesso compito di prima: vigilare, prestare attenzione alla Parola di Dio per poterla comunicare. Che cosa vi aspettate voi da un ministro di Dio? Che non deve portare le sue opinioni o idee, ma la Parola di Dio. Non deve portare ciò che fa piacere alla gente di udire, non quello di cui è di moda parlare, ma solo la verità, che piaccia o non piaccia. Il messaggio non deve essere "il suo", non deve essere "qualcosa di originale", esso deve essere saldamente ancorato alla Bibbia, deve mettere a confronto la gente con ciò che afferma Dio. L'apostolo Paolo dice: " Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro" (2 Co. 5.20). Ecco il compito della sentinella: "quando udrai una parola dalla mia bocca, li avvertirai da parte mia". Secondo la Bibbia egli deve comunicare la Parola di Dio. Ecco che cosa sono i sermoni: comunicare ciò che Dio ci dice attraverso la Sua Parola. La dizione completa di "ministro" è "ministro della Parola di Dio". Il ministro è un essere umano comune, un figlio d'uomo, una persona ordinaria con peccati e debolezze, al quale viene permesso di comunicare la Parola di Dio.

2. Il messaggio della sentinella

A chi doveva portare il messaggio


Qual era il messaggio che Ezechiele doveva portare? Notate prima di tutto dove egli sia mandato. Dio dice: "io t'ho stabilito come sentinella per la casa d'Israele". Ezechiele non è posto come sentinella sulle mura di una qualsiasi città. Egli deve stare sulle mura della Chiesa, quello speciale popolo legato a Dio da un Patto. È importante sottolineare come questa sentinella si debba occupare del popolo di Dio. Rammentate a quale sorta di popolo Ezechiele venga mandato? "…ti trovi attorniato da ortiche e da spine e abiti in mezzo a scorpioni". Così viene descritto il popolo di Dio di allora. Ezechiele deve andare nel loro mezzo e dire: "Così dice l'Eterno", e lo deve fare perché sono il popolo di Dio. Questo è il popolo che Dio ha unito a Sé con un patto ed al quale ha promesso vita. La cosa più stupefacente è che sebbene Israele sia in esilio, sebbene Gerusalemme stia per essere distrutta, sebbene Israele abbia peccato contro Dio, Dio ancora si occupi della loro vita!

La fedeltà di Dio


Ecco perché dona loro una sentinella: per proteggere la loro vita! Egli non vuole che muoiano nei loro peccati, ma vuole vederli vivere! Leggiamo in Ezechiele 33:11: " Di' loro: Com'è vero che io vivo", dice il Signore, l'Eterno, "io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie. Perché mai dovreste morire, o casa d'Israele?". Dio vuole dare la vita al Suo popolo. Dio ha creato l'uomo perché vivesse, non perché morisse!

La realtà della morte


Che è successo, però, a quel bel dono della vita che Dio ha dato all'uomo sin dall'inizio? L'umanità decise che non era abbastanza... Voleva essere come Dio! E così dopo aver dato un morso a questa conoscenza, l'uomo si trovò sotto una terribile sentenza di morte: "Voi certamente morirete". La morte. Invece di godere la vita, la comunione con Dio, la vita come dovrebbe essere, l'uomo si trovò ad affrontare la realtà della morte. La realtà dei triboli, delle spine e di aerei che cadono, la realtà della malattia e della sofferenza, la realtà di rapporti infranti e di handicap… la realtà di un'esistenza separata da Dio, la realtà della morte. Si, noi tutti abbiamo assaggiato questa realtà, sappiamo come sia, e fa male, fa male perché noi sappiamo che questo non è il modo in cui Dio aveva inteso dover essere l'esistenza. La morte. Fuori dal giardino dell'Eden, fuori dalla presenza di Dio, lontano dall'albero della vita fino nelle tenebre della morte. …e se l'orrore della morte ancora non li aveva colpiti, certamente lo fece quando Adamo ed Eva guardarono il corpo del loro figlio assassinato, Abele. No, questo non era come avrebbe dovuto essere. Essa ci colpisce e noi facciamo l'esperienza della perdita e del lutto. Quando noi lottiamo contro i nostri peccati e debolezze, ci troviamo ad offendere il Dio stesso che vorremmo servire. Le nostre lacrime e la nostra disperazione lo conferma: questo non è ciò che avrebbe dovuto essere. La morte.


La provvidenza di Dio


Fatevi coraggio, però. Dio non vuole che il Suo popolo muoia. Ecco perché ha mandato loro una sentinella: per proteggere la loro vita! Notate il versetto 18: l'ammonimento è rivolto all'empio, al malvagio "perché salvi la sua vita". Dio qui si interessa della nostra vita! Le parole della sentinella, le parole di Dio, riguardano la preservazione della vostra stessa vita. Il messaggio della sentinella è un messaggio di vita e di morte …non sono bruscolini! La vera vita non è vincere una barca di miliardi al lotto. La vera vita è la comunione con Dio, la comunione ristabilita attraverso il sangue di Cristo, via, verità e vita. In Cristo quei peccati vengono rimossi, ed il battesimo è simbolo di quella realtà che vuole toccare ciascuno di noi. Il dono della vita, però, potrà  essere goduto solo attraverso la nostra ubbidienza, se viviamo una vita impostata ad autentica riconoscenza. L'Eterno Iddio dice: "Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché possa vivere, tu e i tuoi discendenti, e possa amare l'Eterno, il tuo DIO, ubbidire alla sua voce e tenerti stretto a lui, poiché egli è la tua vita…" (De. 30:19,20).


Gli obblighi del patto


La sentinella Ezechiele e le sentinelle della Nuova Alleanza devono portare lo stesso messaggio. Esse, dopo tutto, sono sentinelle dell'Alleanza. Devono portare la Parola di Dio, le promesse e le minacce che sono legate alle parole di questo patto, i suoi doveri e responsabilità. Ezechiele deve dire all'empio, a coloro che non servono il Signore e non vivono una vita di riconoscente ubbidienza: voi morirete. Si, persino quello che sembra giusto, quello che sembra vivere una vita buona e retta, se inciampa e cade, quando persiste nel peccato senza ravvedersene, deve udire la stessa parola di giudizio: voi morirete. Sia giusti che peccatori devono essere messi di fronte agli obblighi del Patto: se non credete alla Parola di Dio, se non abbandonate il vostro peccato e non vivete una vita di riconoscente ubbidienza, morirete. Un messaggio di morte? No, un messaggio di vita! Il messaggio, rammentate, è finalizzato a salvare la vita del peccatore!
Quando la sentinella suona la tromba, non è per avvertire la gente che stanno per morire, ma affinché possano salvarsi e vivere! Si, anche quando la predicazione è sgradita perché tocca un nervo che fa male! Quando la Parola di Dio rileva la nostra malattia mortale, il peccato,  non è per spaventarci o perché lui goda nel vederci spaventati e disperati, ma per mobilitarci contro il pericolo che insorge. L'ubbidienza a Dio significa vita! In Cristo c'è perdono, c'è salvezza per il peccatore ravveduto. Nel sangue di Cristo c'è la vita! Ecco il messaggio della sentinella: " Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro, e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio" (2 Co. 5:20).


3. La risposta alla sentinella


Consideriamo dapprima come Dio si rapporta alla sentinella. Egli la giudicherà secondo la fedeltà al compito affidatole. Dato che Dio dà al Suo popolo una sentinella per proteggere la loro vita, se la sentinella non fa il suo dovere, essa mette in pericolo la vita del popolo. Una città priva di sentinelle, o con sentinelle cieche, è in grave pericolo.

Un esempio


Pensiamo a ciò che accade con un rilevatore elettronico antincendio. È posto nella vostra abitazione sul soffitto, ha dentro una batteria, ed è perfettamente funzionale. Per funzionare bene esso deve fare due cose: deve poter rilevare la presenza di fumo e poi deve suonare l'allarme quando lo rivela. Due cose: vigilare ed avvertire. Ora immaginare che qualcosa in casa prenda fuoco. È notte e siete tutti a letto. Dapprima c'è una scintilla. Poi del fumo si fa strada fino al soffitto, verso l'apparecchio antincendio. Se esso funziona, rileverà il fumo, e subito il suono dell'allarme echeggerà per tutta la casa, svegliandovi e facendovi saltare giù dal letto… Ora avete due opzioni: essere sensibili e far svegliare tutti gli abitanti della casa il più presto possibile, mobilitarvi per le misure antincendio, chiamare i pompieri, e far spegnere il fuoco. Potreste però anche rimanere a letto, infastiditi e arrabbiati perché l'allarme vi ha svegliato nel più bel mezzo di un sogno. Potete ignorare il segnale d'allarme, mettere la testa sotto il cuscino e tornare a dormire. Ma… al costo della vostra stessa vita! Solo uno stupido farebbe una cosa simile. Solo un folle ignorerebbe il suono della tromba suonato dalla sentinella, il segnale di pericolo, al costo della stessa sua vita. Solo uno sciocco ignorerebbe il messaggio divino di vita e di morte, annunciato dalla sentinella di Dio. Solo uno stupido tornerebbe a dormire dopo aver udito l'allarme antincendio.…
Immaginate però che l'apparecchio antincendio non funzioni a dovere. Forse la batteria è scarica. Forse dei filamenti sono corrosi. In ogni caso quando il fumo sale verso il detector, l'apparecchio non rileva nulla. Dopo un po' il fumo diventa spesso, le fiamme stanno divampando dovunque… non c'è alcun segnale d'allarme che faccia svegliare la vostra famiglia, non c'è alcun segnale di pericolo. Quando vi svegliate da soli potrebbe essere ormai troppo tardi. Il detector antincendio doveva proteggere la vostra vita, ma ha fallito. La sentinella è là per proteggere la vostra vita. È importante che funzionino bene gli apparati antincendio. È importante che funzioni a dovere la sentinella!


Le responsabilità della sentinella


Se la sentinella non ha suonato la tromba quando avrebbe dovuto, è la sentinella ad essere responsabile della vita di chi gli era affidato. La responsabilità di una sentinella è veramente enorme. Se essa manca di dare il segnale di pericolo, il peccatore morirà a causa dei suoi peccati, ma Dio riterrà pure la sentinella responsabile del sangue del peccatore. Essa è responsabile. La sentinella avrà le mani sporche di sangue, la morte del peccatore sarà pure colpa sua. La sentinella non può far si che un peccatore si penta. La sentinella non può far sorgere in lui la fede: quella è l'opera del Signore, quella è opera dello Spirito Santo attraverso la Parola. Ciò che però deve fare la sentinella è comunicare la Parola di Dio.


Le responsabilità dei ministri


Le sentinelle della Nuova Alleanza, i "vescovi", i "sorveglianti", i ministri della Parola di Dio insieme agli anziani della comunità, non sono meno responsabili. Ebrei 13:17 dice: "essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto"; Paolo dice in 1 Co. 9:16: "…poiché è una necessità che mi è imposta; e guai a me se non predico l'evangelo". Questo vuol dire: sarò io ad essere condannato se non predico l'Evangelo! Il ministro della Parola di Dio ha una responsabilità enorme, e sentinelle infedeli avranno molto per cui rendere conto nel giudizio finale. La cosa è estremamente seria, è questione di vita e di morte. È per mezzo delle Sue sentinelle che Dio condanna gli empi, e ristabilisce la vita dei credenti che hanno deviato dal giusto cammino. Essi devono fedelmente comunicare il messaggio della Parola con ardore, fedeltà e determinazione al popolo di Dio. Solo così potremo dire con Paolo: "Perciò oggi vi dichiaro di essere puro del sangue di tutti; poiché io non mi sono tratto indietro dall'annunziarvi tutto il consiglio di Dio" (At. 20:26,27).
Questo dovere non è un "forse" o un "qualche volta". È un "devo sempre". La Scrittura dice: "predica la parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, rimprovera, esorta con ogni pazienza e dottrina" (2 Ti. 4:2). Non è perché sia la sentinella a salvarsi la pelle. No. Iddio manda le sentinelle per il Suo popolo. La vita del popolo di Dio dipende da sentinelle fedeli. Per questo ciascuno di noi deve chiedersi: "Come reagisco io a ciò che mi annuncia la sentinella?", o meglio "Qual è la mia risposta quando mi viene annunziata la Parola di Dio?", la ascolto. Allora, per grazia di Dio, risponderete all'allarme in modo appropriato, cercherete la vita, la vita che proviene dal sangue di Cristo, la vita che proviene dal sottometterci alla Parola di Dio con una vita di ubbidienza riconoscente.


Dio dà al Suo popolo una sentinella per proteggere la loro vita. Ne siamo consapevoli? Dobbiamo prendere molto sul serio la Parola di Dio quando ci viene annunciata fedelmente. È per noi, è per il nostro bene, per la nostra vita, vita eterna! 



"Alla fine dei sette giorni avvenne che la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo...: "Figlio d'uomo, io t'ho stabilito come sentinella per la casa d'Israele  quando udrai una parola dalla mia bocca, li avvertirai da parte mia. Se io dico all'empio: "Certamente morirai" e tu non l'avverti e non parli per avvertire l'empio di abbandonare la sua via malvagia perché salvi la sua vita, quell'empio morirà nella sua iniquità, ma del suo sangue domanderò conto a te. Ma se tu avverti l'empio, ed egli non si ritrae dalla sua empietà e dalla sua via malvagia, egli morirà nella sua iniquità, ma tu avrai salvato la tua anima. Se poi un giusto si ritrae  dalla sua giustizia e commette iniquità, io gli metterò davanti un ostacolo ed egli morirà; poiché tu non l'hai avvertito egli morirà nel suo peccato, e le cose giuste da lui fatte non saranno più ricordate, ma del suo sangue domanderò conto alla tua mano. Se però tu avverti il giusto perché non pecchi e non pecca, egli certamente vivrà perché è stato avvertito, e tu avrai salvato la tua anima" 
(Ez. 3:16-21)


Liberamente adattato da intenet 
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4 comments:

  1. Amen."Tutti i profeti, che hanno parlato da Samuele in poi, hanno anch'essi annunziato questi giorni" (Atti 3:24)
    "Poiché così mi ha parlato il Signore: Va', metti una sentinella; che essa annunzi quanto vedrà!" (Isaia 21:6)
    Sentinella, quanto resta della notte?
    Sentinella, quanto resta della notte?
    La sentinella risponde:
    Viene il mattino, e poi anche la notte se volete domandare, domandate,convertitevi, venite!
    [Isaia 21, 11-12]
    Shalom

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  2. Grazie caro fratello sono certa che Gesù stia per tornare e che tutte le vere sentinelle stiano avvisando...pace a te

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  3. eccellente, che le sentinelle di Cristo svegliarsi,
    perché ci sono molti che si sono allontanati dalle loro funzioni reali
    e lasciato i loro posti alla base del successo di questo mondo ...
    molto buona
    Dio vi benedica abbondantemente, la tua famiglia, la tua vita e il ministero.

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  4. Pace fratello Luis, mi fa molto piacere che questo articolo ti piaccia...purtroppo non molti sono disposti a stare ad ascoltare quando Dio ci richiama tramite un uomo come noi, si pensa sempre che non possa essere Dio a guidarlo, mentre il compito delle sentinelle spirituali serve a far riflettere sul proprio cammino spirituale e a difenderci dagli attacchi di satana, e per questo è uno dei più gravosi e più importante...che Dio ci abbondi di uomini così..ah proposito io non ho un ministerio se non quello di servire Dio umilmente...essendo una semplice sorella che usa le parole altrui per portare alla riflessione...Dio benedica te e la tua famiglia


    Neemia 4:9

    Allora noi pregammo il nostro Dio e mettemmo delle sentinelle di giorno e di notte per difenderci dai loro attacchi.

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