Le macchinazioni di satana | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

Ultime News

    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

    • Abramo era giudeo?

    • Un unico eletto

    • Vicini alla fine

    • Il quasi cristiano

mercoledì 18 gennaio 2012
Unknown

Le macchinazioni di satana

satana

"Affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo i suoi disegni" (2 Corinzi 2:11).

Il contesto di queste parole era il seguente: nella chiesa di Corinto c'era un infelice che aveva commesso incesto; una immoralità tale che non si trovava neppure fra gli stranieri, al punto di prendere la moglie di suo padre (1 Corinzi 5:1). Quest'uomo, forse per le sue ricchezze, potere o altre simili ragioni, come accade per molte persone famose oggigiorno, non era stato censurato dalla chiesa. Paolo, dunque, nella sua prima epistola, li rimprovera severamente per la loro mancanza di disciplina, e comanda, "nel nome del Signore Gesù, essendo insieme riuniti loro e il suo spirito, con l'autorità del Signore Gesù, che quel tale sia consegnato a Satana, per la rovina della carne, affinché lo spirito sia salvo nel giorno del Signore Gesù" (cfr. 1 Corinzi 5:4); sarebbe stato, cioè, afflitto da qualche malattia. I Corinzi, ubbidendo all'apostolo come figli a lui cari, non appena ebbero ricevuto tale rimprovero, si sottomisero ad esso, e allontanarono quell'uomo immorale dalla chiesa.

Ma, mentre si stavano sforzando di correggere lo sbaglio fatto, si trovarono infelicemente a commetterne un altro: mentre prima avevano fatto finta di niente, ora erano verso costui eccessivamente severi e pieni di risentimento. L'apostolo, allora, in questo capitolo, riprova tale comportamento, e scrive loro che "basta a quel tale la punizione inflittagli dalla maggioranza", affinché non dovesse arrivare a dire come Caino: "il mio castigo è troppo grande perché io lo possa sopportare" (Genesi 4:13); o, per usare le parole dell'apostolo, "perché non abbia a rimanere oppresso da troppa tristezza" (2 Corinzi 2:7). Avendo dato prova del loro pentimento, essi dovevano ora perdonare quell'uomo, confermandogli il loro amore verso di lui, e ristorarlo con spirito di umiltà. "Affinché non siamo raggirati da Satana" (che ora tormentava l'uomo, tentando di portarlo alla disperazione); "infatti non ignoriamo i suoi disegni"; cioè, presentandogli falsamente il Signore come spietato e crudele, avrebbe cercato di spingerlo a bestemmiare il Suo santo nome.

"Infatti non ignoriamo i suoi disegni": conosciamo molto bene quanti subdoli mezzi egli usa per far allontanare e ingannare gli sprovveduti.

Questo era, dunque, il significato dei versi che abbiamo letto; dato che Satana ha molti mezzi a sua disposizione, e la sua faretra è piena di altri dardi avvelenati, oltre a quelli che egli ci scaglia contro per portarci alla disperazione, cercherò di spiegarvi quanto segue: per prima cosa, parlerò brevemente di quello che dobbiamo sapere sull'avversario; e per seconda cosa, cercherò di illustrarvi di quali mezzi egli si avvale per allontanare i credenti da Cristo, e di come evitare che questo possa accadere.

Innanzi tutto, chi è l'avversario?


leone

La parola Satana, infatti, nel suo significato originale, significa "avversario"; ed è uso comune usarla per riferirsi al capo dei demoni, che, per aver cercato di essere uguale a Dio, fu scacciato dal cielo, e ora insieme alle potenze infernali, va "attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare" (1 Pietro 5:8). Sentiamo parlare di lui subito dopo la creazione, quando, nella forma di serpente, è in attesa di ingannare i nostri progenitori. Viene chiamato Satana nel libro di Giobbe, dove apprendiamo che "i figli di Dio andarono a presentarsi davanti all'Eterno e in mezzo a loro andò anche Satana" (Giobbe 1:6). Leggiamo anche nel libro delle Cronache, che Satana "istigò Davide a fare il censimento d'Israele" (1 Cronache 21:1). Nel Nuovo Testamento, poi, lo troviamo sotto un nome diverso; a volte viene chiamato il Maligno, perché lui stesso è il male, e ci tenta per farci commettere il male. A volte, è chiamato "il principe delle potestà dell'aria"; e ancora, "lo spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza" (Efesini 2:2), perché egli domina sull'aria, e sul mondo intero: e tutti quelli che non sono nati da Dio, giacciono nel maligno (cfr. 1 Giovanni 5:19).

Egli è un nemico verso Dio e tutto ciò che è bene; odia ogni sorta di verità. Per quale altro motivo avrebbe calunniato Dio in paradiso? Perché disse a Eva, "voi non morrete affatto" ? E perché promise di dare tutti i regni del mondo, e la loro gloria, a Gesù Cristo, se Egli si fosse prostrato e l'avesse adorato?

Satana è pieno di malizia, invidia e desiderio di vendetta: quale altro motivo lo avrebbe indotto a molestare l'uomo innocente in paradiso, incitandolo alla ribellione? E perché non smette mai di cercare di distruggere noi, che non gli abbiamo fatto nulla di male?
Egli è un essere di grande potenza, come vediamo quando cercò di instillare nella mente del nostro benedetto Signore Gesù il pensiero dei grandi regni del mondo e della gloria che gli avrebbe offerto; oppure quando trasportò il santo corpo di Gesù sul pinnacolo del tempio; o ancora quando fece precipitare un branco di porci dal dirupo nel mare. Indubbiamente il nemico è potente, e non dubito che per poter usare la sua forza debba essere prima autorizzato da Dio.
Ma quello che notiamo maggiormente sono i suoi modi subdoli: per poterci avere nelle sue mani pur non essendo autorizzato dal Signore, per poterci prendere con la forza, è obbligato ad attendere che le opportunità ci tradiscano, in modo da catturarci tramite la colpa. In tempi remoti fece uso del serpente, la bestia più subdola della terra, per tentare i nostri progenitori; e allo stesso modo nel Nuovo Testamento è scritto che "non c'è verità in lui; quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna" (Giovanni 8:44); e nei versi che abbiamo esaminato, l'apostolo dice che "non ignoriamo i suoi disegni": implicando quindi che siamo più in pericolo di essere sedotti dalle sue astuzie, che di essere schiacciati dalla sua forza.
Da questa breve descrizione di Satana, possiamo facilmente giudicare di chi sono figli coloro che amano mentire, imprecare, calunniare, e coloro i quali hanno cuori pieni di orgoglio, subdolezza, malizia, invidia, vendetta, asprezza e mancanza di carità. Certamente il loro padre è Satana: perché conoscono bene il suo modo di essere, e praticano le sue opere. Ma se potessero guardarsi per quello che sono, o vedere realmente chi è Satana, sarebbero terrorizzati e aborrirebbero se stessi nella polvere e nella cenere.

Ma la giustizia di Dio nel lasciare che siamo tentati è confermata da queste considerazioni: che noi siamo in uno stato di disordine morale; e che Egli ha promesso che non saremo tentati oltre le nostre forze, ma con la tentazione ci darà anche la via d'uscirne (cfr. 1 Corinzi 10:13); e non solo, perché a chi sopporta la prova il Signore ha promesso la corona della vita (cfr. Giacomo 1:12).

Gli stessi santi angeli, a quanto pare, furono messi alla prova per vedere se sarebbero stati fedeli o meno. Il primo Adamo fu tentato, anche in paradiso. E Gesù Cristo, il secondo Adamo, sebbene fosse un figlio, fu portato, quale nostro rappresentante, dallo Spirito Santo nel deserto, per essere tentato dal diavolo. E non c'è un solo santo in paradiso, tra tutti i devoti profeti, i gloriosi apostoli, il nobile esercito di martiri, e gli spiriti di uomini e donne giusti santificati dal Signore, che, sulla terra, non furono assaliti dagli attacchi dei dardi infuocati del maligno, il diavolo.
È stato il destino comune di tutti i figlio di Dio, e degli angeli, e ancor di più, dello stesso Figlio di Dio, perciò non pensiamo di esserne dispensati: no, ma saremo resi perfetti vincendo le tentazioni. E, dunque, dato che non possiamo non essere tentati, a meno di non cambiare la nostra natura umana, invece di lamentarci per la nostra condizione, dovremmo piuttosto chiederci quali sono i momenti in cui Satana cerca di assalirci maggiormente, e quali sono i mezzi che usa comunemente per "raggirarci".

Come prima cosa ci domanderemo, in quale momento dell'arco della nostra vita? La mia risposta è che dobbiamo aspettarci tentazioni, in un modo o nell'altro, in ogni momento della nostra vita. Trattandosi di battaglie spirituali, non dobbiamo mai aspettarci un attimo di pausa da parte del nostro avversario, il diavolo, o pensare che il nostro combattimento contro di lui sia concluso, prima del momento in cui chiuderemo gli occhi e renderemo lo spirito al nostro benedetto Signore.
Ma il momento della nostra conversione, quando per la prima volta ci accostiamo al Signore, è uno dei momenti più critici in cui l'avversario cerca di assalirci con violenza, in quanto sa che se dovesse riuscire a non farci decidere di vivere per il Signore, potrà tenerci suoi schiavi, legati al mondo e alle sue passioni; siamo dunque vigilanti per servire il Signore e resistere alla tentazione.
Passerò ora alla seconda domanda che mi ero proposto di rispondere, ed elencherò i mezzi usati dal nemico dal momento della nostra prima conversione per avere un vantaggio su di noi. Prima però lasciatemi dire che quello che mi accingo a dire si applica solo a quei credenti che stanno vivendo una vita nuova secondo i comandamenti del Signore; e non ai "quasi Cristiani" carnali, che hanno l'apparenza della santità, ma non l'hanno mai sperimentata nei loro cuori.
Premesso questo, il primo mezzo di cui voglio parlarvi, tra quelli di cui si serve il nemico, è quello di portarci alla disperazione.

Quando Dio Padre risveglia un peccatore tramite la legge, e lo Spirito Santo lo convince del suo peccato, per portarlo a Cristo, e gli mostra la necessità di un Redentore, in quel momento Satana di solito si intromette, e cerca di aggravare quelle dichiarazioni di colpevolezza a un punto tale da far dubitare al peccatore di trovare misericordia tramite il Mediatore.
Infatti, in tutte le tentazioni lanciate contro il santo Signore Gesù, il nemico gli chiedeva in continuazione se era il Figlio di Dio. "Se tu sei il Figlio di Dio" fa' questo e questo. Con molti avvilenti pensieri come questo, senza dubbio, l'avversario riempì il cuore di san Paolo, quando questi stette tre giorni senza mangiare né bere, e quindi parla per esperienza quando dice, nei versi del testo che abbiamo letto, "non ignoriamo i suoi disegni", nel senso che avrebbe cercato di portare alla disperazione la persona che aveva commesso incesto.
Ma non fatevi influenzare da lui, e non disperate di non poter più trovare misericordia. Poiché non la grandezza o il numero dei nostri crimini, ma l'impenitenza e l'incredulità, che ci porteranno alla rovina: no, quand'anche i nostri peccati fossero in numero maggiore dei capelli della nostra testa, o di un colore più luminoso dello scarlatto più acceso, i meriti della morte di Gesù Cristo sono infinitamente superiori, e la fede nel Suo sangue li renderanno bianchi come la neve (cfr. Isaia 1:18).

Perciò, rispondete sempre alle sue insinuazioni avvilenti come fece il vostro Benedetto Signore, con "È scritto". Ditegli che sapete che il vostro Redentore vive sempre per intercedere per voi (cfr. Ebrei 7:25); che il Signore ha ricevuto da Lui il doppio per tutti i vostri crimini: e anche se avete molto peccato, non c'è ragione perché vi disperiate, ma solo che amiate molto, essendovi stato perdonato molto.

Un secondo mezzo che Satana è solito usare per raggirare i giovani convertiti da poco tempo, è tentarli ad avere una concezione di se stessi superiore a quella reale.
Quando una persona ha per un po' di tempo assaporato le buone parole di vita, e ha provato la forza e la gloria del regno che verrà, solitamente è pervaso dalla gioia del cambiamento che è avvenuto nella sua vita. Allora Satana, in quei momenti, cercherà di gonfiare l'orgoglio di quella persona, illudendolo con un'alta concezione dei propri meriti, come se fosse più santo degli altri suoi fratelli in Cristo.

Siate attenti, dunque, e vigilate affinché non cadiate in questa trappola dell'avversario; poiché come prima dell'onore viene l'umiltà, così di solito uno spirito superbo precede una caduta; e Dio è obbligato, in simili circostanze, a lasciare che noi cadiamo, come successe a Pietro, affinché impariamo a non avere una concezione di noi stessi troppo elevata e non diventiamo superbi.
Per liberarci di ogni sorta di orgoglio spirituale, consideriamo allora che noi non abbiamo amato Cristo per primi, ma Lui ha amato noi dando la Sua vita per noi. Che non abbiamo nulla se non quello che abbiamo da Lui ricevuto. Che la grazia gratuita di Dio è l'unica cosa che ci differenzia dagli altri; e, se Dio volesse in un qualsiasi momento abbandonarci all'ingannevolezza dei nostri cuori anche solo per un momento, diverremmo deboli e malvagi, come gli altri uomini. Dobbiamo inoltre considerare, che essere orgogliosi della grazia è il modo più veloce per perderla. "Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili" (1 Pietro 5:5). E quand'anche ci fosse attribuita la perfezione dei serafini, se fossimo orgogliosi di tale perfezione, ci renderebbe più simili a demoni. Oltre tutto, dovremmo pregare seriamente l'Iddio Onnipotente, affinché impariamo da Gesù Cristo ad essere umili di cuore. Affinché la Sua grazia, distorta dalla subdolezza e dall'ingannevolezza di Satana, non diventi il nostro veleno; ma che possiamo sempre pensare con sobrietà a noi stessi.
Un terzo mezzo che Satana utilizza di solito per ottenere un vantaggio su di noi è tentarci portandoci a provare disagio, e ad avere pensieri duri verso Dio, quando attraversiamo periodi di aridità spirituale e in cui preghiamo poco.

Anche se questo termine non è compreso dall'uomo naturale, chiunque tra voi sia passato per le doglie della nuova nascita saprà bene cosa intendo quando parlo di aridità spirituale. E non dubito che molti di voi ci stiano passando anche ora.

Quando le persone vengono risvegliate per la prima volta alla vita divina, poiché lo spirito è forte ma la carne è debole, spesso Dio si compiace di concedere loro qualche straordinaria illuminazione del Suo Santo Spirito; ma quando essi crescono spiritualmente e diventano uomini e donne più perfetti in Cristo, allora spesso il Signore sembra lasciarli a se stessi; e non solo, ma permette che una terribile aridità e timore li vincano; e in quei momenti Satana non cercherà altro che vessarli e tentarli ad essere impazienti, portando grande sconforto alle anime loro.
Ma non temete; perché questa non è altro che la via per la quale, prima di voi, è passato il vostro benedetto Redentore, l'Agnello senza macchia di Dio: guardate la sua triste agonia nel giardino del Getsemani, quando la sua anima era in agonia, oppressa da tristezza mortale (cfr. Matteo 26:38). Quando il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano in terra; quando il senso della Divinità gli fu tolto; e a Satana, con ogni probabilità, fu concesso di usare tutti i terribili mezzi a sua disposizione contro di Lui.

Rallegratevi, dunque, fratelli miei, quando finite in simili circostanze, sapendo che siete partecipi delle sofferenze di Gesù Cristo (cfr. 1 Pietro 4:13; 2 Corinzi 1:7; Filippesi 3:10). Considerate che è necessario che tali prove interiori vengano, per svezzarci dal seguire Cristo con una fede basata solo sul sentimento e sull'emozione, in modo che impariamo a seguirLo con amore e in obbedienza. Con pazienza, dunque, vigilate sulle vostre anime, e non lasciatevi spaventare dalle intimidazioni di Satana. Perseverate nel ricercare Gesù e nell'ubbidirgli, anche se può essere doloroso, e sebbene per l'aridità dell'anima possiate essere tristi. Considerate che lo sposo è con voi, anche se dietro il velo; come era accanto a Maria, al sepolcro, sebbene lei non lo sapesse (Giovanni 20:15). Egli si è allontanato per poco tempo, affinché la Sua prossima visita sia ancor più gradita. Anche se ora può sembrarvi che Egli vi guardi con disapprovazione, come accadde alla donna Sirofenicia (cfr. Matteo 15:22), come lei, o come il cieco Bartimeo, gridate con tutto il cuore: "Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!" (Marco 10:46) ed Egli tornerà a voi, nel tempio, o spezzando il pane, o altrove.

Ma tra tutti i mezzi usati da Satana per ottenere un vantaggio su noi, non ce n'è nessuno più efficace, col quale affligge maggiormente i figli di Dio, del quarto mezzo di cui voglio parlarvi. Esso consiste nel turbare il credente con pensieri blasfemi, profani, increduli; e talvolta con una tale intensità, da essere paragonabile agli antichi strumenti di tortura.
Alcuni imputano tali malvagi pensieri a un qualche tipo di disordine mentale. Ma coloro che conoscono per esperienza la vita spirituale possono assicurarvi che, generalmente, tali pensieri procedono dal maligno, il diavolo; che, certamente, ha avuto il permesso dall'alto per causare disordini al corpo, come fece con quello di Giobbe, affinché, con maggior segretezza e successo, possa turbare, sconvolgere, e tormentare l'anima.


Voi che siete stati colpiti dai suoi dardi infuocati, potete testimoniare della verità di quello che dico, e per dolorosa esperienza testimoniare quante volte vi ha detto "maledici Dio e muori", e ha scagliato contro di voi miriadi di pensieri blasfemi, anche nei momenti di preghiera più intimi e solenni; il cui solo ricordo fa tremare i vostri cuori.


Mi appello alle vostre coscienze; nessuno di voi, quando avete alzato le mani in preghiera, è stato infastidito da una moltitudine delle più orride insinuazioni, al punto che siete stati tentati di alzarvi dallo stare in ginocchio, e credere che le vostre preghiere fossero un'abominazione al Signore? O quando, con il resto dei vostri fratelli Cristiani, vi siete seduti attorno al tavolo per la santa cena, e avete preso tra le mani i sacri simboli del benedetto corpo e sangue di Cristo; e invece di ricordare la morte del vostro Salvatore, avete dovuto cercare di scacciare pensieri malvagi, come fece Abramo quando scacciò gli uccelli rapaci che erano venuti a divorare il suo sacrificio al Signore (cfr. Genesi 15:11). E siete stati terrorizzati, per il timore di aver mangiato e bevuto la vostra dannazione?


Ma non meravigliatevi, come se qualcosa di strano vi stesse accadendo; perché questo è accaduto anche agli altri figli di Dio. Leggiamo, anche ai tempi di Giobbe, che "un giorno i figli di Dio vennero a presentarsi davanti al Signore, e Satana venne anch'egli in mezzo a loro" (Giobbe 1:6).


E non pensate che Dio sia adirato contro di voi per queste distrazioni, sebbene tanto blasfeme: no, Egli sa che non siete voi, ma Satana che opera in voi; nondimeno, il Signore certamente lo punirà, e avrà pietà di voi e vi ricompenserà. E anche se è difficile far credere ciò alle persone nelle vostre circostanze, io non dubito che siate ancor più accettevoli a Dio quando gli obbedite nel mezzo di tali involontarie distrazioni, che quando siete pervasi di gioia e devozione come se foste al terzo cielo; perché state soffrendo, e al tempo stesso fate la volontà di Dio, come i servi di Neemia durante la costruzione del tempio, che con una mano lavoravano, e con l'altra tenevano la spada. Non vi lasciate allontanare dalla comunione fraterna, dalla preghiera, e dalla lettura della Parola di Dio, a causa di questi pensieri abominevoli; perché concedereste a Satana di ottenere quel vantaggio su di voi che egli cerca. Infatti il suo scopo principale, con questi pensieri, è di farvi scadere dalla grazia, allontanandovi da Dio, e tentandovi affinché crediate che non piacete al Signore per nessun'altra ragione che perché non piacete a voi stessi. Perseverate piuttosto nella santa comunione con i fratelli specialmente, e non solo; e quando queste tentazioni avranno prodotto in voi quell'abbandono per il quale sono state permesse, Dio vi visiterà con nuove prove del Suo amore, come quando incontrò Abramo, quand'egli fu di ritorno dall'aver vinto cinque re; e manderà un angelo dal cielo, come fece con Suo Figlio, per darvi nuove forze.


Fin qui abbiamo osservato solo i mezzi che Satana usa per agire direttamente, di persona; ma c'è un quinto mezzo di cui vi parlerò, e che consiste nel tentarci tramite i nostri amici e parenti carnali.

Si tratta di uno dei mezzi più comuni, e anche dei più astuti, con il quale cerca di allontanare i giovani convertiti da Dio; infatti, quando non riesce a prevalere su di loro, cerca di farlo mediante l'influenza e la mediazione degli altri.


Perciò egli tentò Eva, affinché potesse tentare Adamo. Perciò mise in agitazione la moglie di Giobbe, affinché gli dicesse "maledici Dio e muori". E perciò, attraverso la bocca di Pietro, cercò di persuadere il nostro benedetto Signore a "risparmiarsi", a rinunciare alle sue sofferenze (cfr. Matteo 16:22-23), quelle sofferenze che Egli patì amorevolmente al posto nostro per risparmiarci il fuoco eterno della punizione per il peccato. 


E perciò, in questi ultimi giorni, il nemico spesso spinge i nostri amici più influenti su di noi e le persone a noi più care a dissuaderci dal seguire la via stretta e angusta, che è l'unica che porta alla vita eterna. Ma il nostro benedetto Signore ci ha fornito risposte sufficienti a tutte le sue accuse. Coloro che tra voi sono risoluti a servire il Signore, dunque, siano vigilanti per resistere a simili tentazioni; perché è necessario che esse giungano, per provare la vostra sincerità, per insegnarci a rinunciare a noi stessi, e per vedere se siamo disposti ad abbandonare ogni cosa per seguire Cristo.


I modernizzatori del Cristianesimo cercano di persuaderci che il Vangelo è stato scritto duemila anni fa e dunque è valido solo per quel tempo; che ora non è necessario "odiare" il padre e la madre (cfr. Matteo 10:37), o essere perseguitati per la causa di Cristo e del Suo vangelo. Queste persone sbagliano; essi non conoscono le Scritture, né la forza della grazia di Dio nei loro cuori; perché chiunque riceve l'amore di Dio secondo verità, troverà che Cristo non è venuto a portare la pace sulla terra, ma la spada (cfr. Matteo 10:34 e seguenti). Il padre sarà contro suo figlio, la figlia contro sua madre, e "i nemici dell'uomo saranno quelli stessi di casa sua", ora come nei tempi andati; e se viviamo con devozione in Cristo Gesù, subiremo, ora come allora, persecuzioni e saremo ostacolati e respinti proprio da amici e parenti carnali.


Ma il diavolo ha anche un sesto mezzo, non meno pericoloso degli altri, che consiste nel non tentarci affatto, o meglio, nell'allontanarsi da noi per un po', in modo da poterci piombare addosso con le sue tentazioni quando meno ce lo aspettiamo. Infatti è scritto che quando tentò Gesù Cristo, "il diavolo, dopo aver finito ogni tentazione, si allontanò da lui fino a un momento determinato" (Luca 4:13); e il nostro benedetto Signore ci ha comandato di essere attenti e di pregare sempre, affinché non entriamo in tentazione; implicando quindi che Satana, anche quando non ce lo aspettiamo, cerca sempre il modo di poterci divorare (cfr. 1 Pietro 5:8).
Se dunque vogliamo comportarci come buoni soldati di Gesù Cristo, dobbiamo stare sempre in guardia, e mai deporre le nostre armi spirituali che sono la preghiera e la sobria vigilanza, fino a quando il combattimento avrà termine con la morte; poiché, se deponiamo le nostre armi spirituali, ovvero, se manchiamo nella preghiera e nella sobria vigilanza, in breve tempo il nostro nemico spirituale prevarrà su di noi, come Amalek prevalse sugli Israeliti. Ci ha lasciato stare? È solo per un periodo; ma tra un po', come un leone ruggente, tornerà con maggior furia per cercare di abbatterci. Poiché il diavolo è un tale codardo che raramente ci lascia dopo il primo attacco. Come con il nostro benedetto Signore, fece seguire una tentazione dopo l'altra, allo stesso modo tratterà i servi di Cristo. E la ragione per la quale egli non torna all'attacco è, a volte, che Dio sa che siamo ancora troppo deboli per fronteggiarlo, e altre volte, che il nostro avversario pensa di assalirci in un momento più conveniente per lui.


Bada con attenzione al tuo cuore, Cristiano; e se ti accorgi che la tua anima sta sprofondando in un sonno spirituale, dille, come Cristo ai Suoi discepoli, "Perché dormi? Alzati e prega" (cfr. Luca 22:46). Svegliati, svegliati; sii vigilante e prega, o i Filistei saranno su di te, e ti porteranno verso un luogo dove non vorresti andare. È forse questa vita un periodo per riposarsi e sonnecchiare? Alzati, e invoca il tuo Dio; il tuo nemico spirituale non è morto, ma si nasconde in luoghi segreti, in attesa dell'opportunità migliore per tradirti. Se smetti di sforzarti di combatterlo, smetti di essere un amico di Dio; smetti di seguire quella via stretta che porta alla vita.

Ho cercato dunque di tentare di elencarvi alcuni dei mezzi che il nemico è solito utilizzare per ottenere un vantaggio su di noi; senza dubbio, ne esistono molti altri usati altrettanto spesso. Ma di questi, a causa della mia giovane età e mancanza di esperienza, non posso ancora parlarvi; coloro che sono stati al servizio del Signore per molti anni, e hanno combattuto sotto il Suo vessillo contro il nostro Amalek spirituale, potranno scoprire altri dei suoi artifici; ed essendo tentati in ogni cosa come il resto della nostra fratellanza, possono consigliare e soccorrere quelli che sono tentati.


deserto

E ora, lasciatemi esortare i miei fratelli e soldati di Cristo più giovani che, come me, sono da poco giunti sul campo di battaglia, e per amore dei quali ho scritto queste parole, affinché non si scoraggino per la dura prova per la quale devono passare, che serve a provare la loro fedeltà quali servitori di Gesù Cristo. Vedete, miei cari e amati fratelli e sorelle, la via che dobbiamo seguire attraverso il deserto di questo mondo verso la Canaan celeste è ricoperta di spine ed è abitata dagli Anachiti (cfr. Deuteronomio 1:28). Ma non lasciate che queste cose vi scoraggino dal proseguire nelle battaglie del Signore, ma come Caleb e Giosuè, andate avanti e dite: "il Signore è con noi; non li temete" (Numeri 14:9). Gesù Cristo, il grande capitano della nostra salvezza, ha al posto nostro, e come nostro rappresentante, sconfitto il gran nemico dell'umanità, e noi non dobbiamo fare altro che combattere coraggiosamente sotto il Suo stendardo, e andare avanti di vittoria in vittoria. La nostra gloria non consiste nell'essere esentati dalle tentazioni, ma nel vincerle. "Beato l'uomo", dice l'apostolo, "che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita" (Giacomo 1:12); e ancora, "Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate" (Giacomo 1:2). E nella preghiera che ci ha insegnato, il nostro benedetto Signore Gesù ci ha insegnato non tanto chiedere di essere liberati dalla tentazione in sé, ma dal male, che essa può causare (cfr. Matteo 6:13). Mentre viviamo la nostra vita in questo mondo, è necessario che le tentazioni soggiungano; e, senza dubbio, "Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano" (Luca 22:31). Ma chi temeremo? Perché Colui che è con noi è molto più potente di colui che è contro di noi. Gesù Cristo, il nostro Gran Sacerdote, è esaltato alla destra di Dio, dove è seduto per intercedere per noi, affinché la nostra fede non venga meno.

Poiché Cristo sta pregando per noi, chi dovremmo temere? E dal momento che ha promesso di renderci più che vincitori, di chi dovremmo avere paura? No, sebbene un'armata di demoni si assediassero, non temiamo; se anche si verificasse la più feroce persecuzione contro di noi, teniamoci stretti a Dio e abbiamo piena fiducia in Lui. Anche se Satana e il resto dei suoi spiriti apostati sono potenti in confronto a noi, comparati all'Onnipotente sono deboli come i vermi più vili. Dio li ha custoditi "nelle tenebre e in catene eterne, per il gran giorno del giudizio" (Giuda 6). Essi potranno agire fino al limite stabilito dal Signore, ma non oltre; e quando Egli deciderà, tutti i loro piani perversi e malvagi saranno annientati.

Leggiamo nel Vangelo che sebbene una legione di demoni possedeva un uomo, essi non riuscirono a distruggerlo; e non poterono neppure entrare in un branco di porci lì vicino, senza prima chiedere il permesso al Signore. È vero che spesso ci sentiamo abbattuti quando subiamo un loro attacco; ma siamo forti, e molto coraggiosi; perché, sebbene essi feriscano il nostro calcagno, presto noi schiacceremo loro il capo (cfr. Genesi 3:15). "Ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà e non tarderà" (Ebrei 10:37); e allora tutti i nostri nemici spirituali saranno schiacciati sotto i nostri piedi (cfr. Romani 16:20). Quand'anche venissero contro di noi come tanti possenti Golia, se andiao avanti come il giovane Davide, nel nome e per la potenza del Signore degli eserciti, potremo dire, "O Satana, dov'è la tua forza? O spiriti caduti, dov'è la vostra vittoria?".

Ancora una volta, perciò, e per concludere, siate forti, e molto coraggiosi, e "rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate star saldi contro le insidie del diavolo" (Efesini 6:11). Rinunciamo a noi stessi e al mondo, e toglieremo all'avversario l'armatura in cui ha fiducia, e non troverà niente in noi su cui fare leva per tentarci. Allora preverremo i suoi piani malvagi; ed essendo noi stessi disposti a soffrire, ci saranno risparmiate altre sofferenze. Cingiamoci i fianchi con la cintura della verità, e mettiamo l'elmo della salvezza donataci da Cristo (cfr. Efesini 6:14 e seguenti), pregando "in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica". E più di tutto, prendete "la spada dello Spirito, che è la parola di Dio" e "lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno" (stesso verso), e "tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio" (Ebrei 12:2).
E in quel felice luogo, possa Dio nella Sua infinita misericordia portarci tutti, per i meriti del nostro Signore Gesù Cristo; al quale, con il Padre e lo Spirito Santo, tre Persone e un solo eterno Dio, va tutto l'onore e la gloria, ora e per sempre. 


di George Whitefield



"Ora il Dio della pace schiaccerà presto Satana sotto i vostri piedi. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi. Amen."
(Romani 16:20)
  • Blogger Commenti
  • Facebook Commenti

4 comments:

  1. Oggi nelle chiese si insegna l' evangelo a basso prezzo: cioè continuare a ragionare secondo le logiche materialistiche e carnali, con l'aggiunta della fede.

    RispondiElimina
  2. E' vero ma in molti è in atto un risveglio e sono soprattutto quelli che hanno abbandonato la conduzione umana per lasciarsi guidare solo da Dio...

    RispondiElimina
  3. "Molti"? Ah, perchè oggi esistono ancora i cristiani? Non lo sapevo.

    C'è una bella differenza tra l' essere cristiani(anche il diavolo lo è) e l' essere cristiani. E ""risveglio" non significa cantare, battere le mani,riempirsi la bocca di slogan, di fare becero anticattolicesimo e altre idiozie varie che si vedono e sentono nelle c.d. "chiese evangeliche".

    Essere cristiani significa fare la integralmente la volontà di Dio, e si può essere implicitamente cristiani anche non conoscendo Dio o non conoscendolo bene( Romani 2:14-15). E fare la volontà di Dio significa abbassare se stessi,sacrificarsi per il prossimo, rinunciare alla mentalità e ai canoni del mondo. Cose che invece i pastori non insegnano nè predicano: meglio attaccare la chiesa cattolica e impuntarsi su un falso e distorto concetto di "idolatria"(Idolatria vuol dire mettere qualcuno o qualcosa al posto di Dio, non è quindi idolatra chi ha immagini di santi e madonne li rispetta, per quanto possano essere sbagliati questi atti). Gesù è stato ridotto al rango di portafortuna spirituale personale, di antidepressivo personale, insomma la fede cristiana è stata fatta scadere in una mera fede individualistica.

    No slogan, no internet(non si evangelizza su internet ma con i fatti nella vita di tutti i giorni),no canti, no balli. Bisogna fare i fatti, cioè l' Amore perchè solo e soltanto in base a ciò ci si salva o meno(1 Cor 13, Matt 25:31-46). Dover per Amore non si intende quello che intende la gente comune.

    RispondiElimina
  4. Caro Raffaele forse c'è stato un fraintendimento perchè io parlando dei molti che stanno risvegliandosi, non parlavo affatto di ciò che sta accadendo in tante chiese come il battere o alzare le mani, come il "cadere nello spirito"ecc..ma stavo parlando di quelli che iniziano ad aprire su queste cose e a tornare alla prima forma di cristianesimo, quella che avevano gli apostoli e a farsi guidare solo da Dio, portando umilmente avanti la Sua volontà, se ti sei letto questo articolo puoi capirmi, meglio...
    Il risveglio...e sono perfettamente daccordo con te che essere cristiani non è ciò che vediamo in tante chiese evangeliche, quelle sono etichette e basta, ed evangelizzare non è fralo qua, ma dimostrarlo con la propria vita...pace

    RispondiElimina

Tutti i commenti non inerenti verranno cestinati

Item Reviewed: Le macchinazioni di satana 9 out of 10 based on 10 ratings. 9 user reviews.