Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio." (2 Tessalonicesi 2:3-8)
L'Umanesimo è la
seconda religione più vecchia del mondo. Ebbe inizio nella storia quando il
tentatore disse: “Davvero Dio ha detto …? Certo non morirete: Perché
Dio sa che il giorno che ne mangerete, vi si apriranno gli occhi e voi sarete
come dèi, e conoscerete (o sarete capaci di determinare da voi stessi) il
bene e il male” (Genesi 3,1; 4-5)
Una più accurata rappresentazione tuttavia, consiste
nell'uomo che nobilmente cerca di realizzare il proprio destino e il
proprio ambiente attraverso la propria determinazione.
L'UMANESIMO è il riconoscimento, o l'adorazione del desiderio che l'uomo ha insito in se stesso di essere signore e
sovrano.
Non sempre l'UMANESIMO nega l'esistenza di Dio. In realtà il tentatore, il fondatore dell'umanesimo, non fece alcun tentativo di negare la realtà di
Dio.
Asseriva invece che Dio cercava di impedire la
realizzazione personale dell'uomo:
l'uomo deve essere il signore e sovrano di se stesso e deve poter scegliere,
determinare da solo ciò che costituisce il bene e il male nei termini del
proprio interesse.
Giacomo 2,19 ci dice che tutti i diavoli credono in Dio,
“e tremano”, ma ciò non significa
che siano cristiani. Il solo credere in Dio, quindi, non ci rende affatto cristiani.
Il sincretismo è il tentativo di far combinare fedi estranee e di farne una sola.
Sin dai primissimi inizi la religione di Israele – il Regno Settentrionale – era sincretistica. Geroboamo, figlio di Nebat, che portò Israele a peccare, prese due vitelli d'oro e li identificò con Dio (1 Re 12,28), e questo fece sorgere la confusione. Elia definì questo sincretismo “stare tra due opinioni” e lanciò una sfida ad Israele dicendo:
“Fino a quando resterete divisi tra due opinioni? Se il Signore è Dio, seguiteLo, ma se è Baal, allora seguite lui. E il popolo non rispose una parola” (1 Re 18,21).
Quando Israele fu diviso in due regni, Giuda e Israele, Israele praticò il sincretismo fino all'ultimo, e come risultato il Signore li distrusse. Il sincretismo è una forma di tiepidezza, e il Signore lo condanna con estrema durezza (Apocalisse 3, 14-16). Giuda fu spesso apostata (anziché sincretistico), e così poté essere richiamato alla fede e liberato dalla schiavitù. Nell'apostasia si riconosce la differenza tra Dio e Satana; mentre nel sincretismo ogni tentativo di riconoscere tale differenza è negato e ostacolato.
II sincretismo si può definire la religione fai-da-te. Una religione-puzzle, di cui ciascuno sceglie le tessere che preferisce e le combina a suo gusto. Elementi religiosi dell'Occidente e dell'Oriente vengono miscelati e omogeneizzati; il Dio di Gesù Cristo perde la sua fisionomia in un «Cristo cosmico» che è la somma di tutti i grandi uomini, da Buddha a Maometto; la reincarnazione viene frullata con la risurrezione; la morale cristiana si combina con la libertà sessuale del tantrismo, senza che se ne colgano ovviamente i significati culturali profondi, ecc. Il sincretismo può essere una scelta pericolosa perché crea un disorientamento profondo e apre la via al soggettivismo completo. Ma è soprattutto un fenomeno che interessa i nuovi movimenti religiosi, molte forme estreme del pentecostalismo, e le varie sette che proliferano nelle società occidentali, oltre che in antiche comunità, come quelle afro-americane e indio-andine, ma soprattutto ha aperto le porte all'ecumenismo da quando il Concilio Vaticano II ha sdemonizzato le religioni non cristiane, indicando nelle grandi tradizioni religiose dell'Oriente, come il buddhismo e l'induismo, i «semi del Verbo», cioè i valori cristiani presenti in forma anonima in queste tradizioni, pur in mezzo a disvalori. Si parla di ecumenismo, di incontri come quello di Assisi, 1986, quando Giovanni Paolo II ha invitato gli esponenti di tutte le grandi religioni del mondo a pregare il loro Dio per la pace. Di qui l'equazione: ecumenismo = sincretismo. Se in tutte le religioni ci sono valori significativi perché non cogliere gli elementi a ciascuno più congeniali per dar vita a una religione «su misura» del singolo credente? Ed infine il sincretismo ecumenico ha dato il via alla New Age. Lo sforzo delle varie religioni oggi, infatti, è rivolto alla pace nel mondo. Fiaccolate, incontri, meeting tra cattolici, protestanti, induisti, buddhisti, taoisti... sono all'ordine del giorno. Del resto la storia ci insegna che troppe guerre e stragi hanno avuto moventi religiosi. Perché allora non accogliere ciò che le diverse religioni ci offrono di meglio, buttando a mare vecchi esclusivismi pericolosi? Non è contribuire alla pace nel mondo?
L'Umanesimo oggi, come il culto di Baal nell'antichità, è entrato nelle Chiese mascherato da religione biblica. La condanna dell'Umanesimo ci fa insorgere forti ostilità tutt'intorno da parte dei sincretisti, orgogliosi del loro compromesso e della loro tiepidezza (da loro stessi considerata come mite ragionevolezza).
I principi dell’umanesimo
Il problema della Signoria o Sovranità è il primo da considerare.
La parola biblica “signore”, “Kurios”, significa sovrano, proprietario assoluto e Dio.
Sulla “signoria” e “dominio” vi sono oggi una varietà di dottrine umanistiche: gli anarchici credono che la sovranità debba risiedere nell'individuo e secondo loro, nessun potere umano, naturale o soprannaturale, ha un qualsiasi diritto legale o potere sull'uomo. Per loro l'UOMO È IL SIGNORE, il dio di se stesso, è legge a se stesso, è la fonte della moralità.
Gli Umanisti Statisti ritengono che lo Stato sia sovrano e che la potenza e l'autorità ultima risiedano nello Stato.
La crescente persecuzione nelle scuole cristiane è una manifestazione dello Stato che rivendica la propria sovranità. Lo Stato reclama il diritto di governare ogni cosa, quale vero signore su tutte le cose. L'Umanesimo degli Statisti può considerare sia lo Stato-Nazione, sia lo Stato-Mondiale come sovrano, ma in entrambi i casi esso vede, secondo la filosofia di Hegel, lo Stato nei panni di un dio che cammina sulla terra.
L'Umanesimo vede l'uomo come una proprietà dell'uomo stesso o dello Stato, mentre la Scrittura ci dice che noi siamo proprietà di Dio in virtù della creazione, e quindi non apparteniamo a noi stessi: siamo stati acquistati a caro prezzo, e Paolo ci dice: “glorificate quindi Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio” (1 Corinzi 6, 19-20). Essere proprietà di Dio significa che non abbiamo diritti da rivendicare contro di Lui: Gli apparteniamo in tutto il nostro essere assieme alle nostre famiglie e al denaro, che vanno usati al Suo comando e tramite la Sua Parola.
Diventare proprietà dello Stato significa che noi, con tutto quello che abbiamo e che siamo, diventiamo una cosa che gli appartiene e che lo Stato può usare nel modo che più ritiene opportuno. Lo Stato Umanistico, ogni giorno, richiede sempre di più alle sue proprietà, al suo popolo.
Il ritorno dell’Umanesimo
La Riforma
Cristianesimo contro Umanesimo
1. Il modo di considerare il mondo
Le tre forme dell'Umanesimo
1. La forma
OTTIMISTA - Il
Manifesto N. 2 dichiara:
3. Una forma di UMANESIMO RELIGIOSO è la terza forma di Umanesimo.
La sola alternativa all'Umanesimo è la realtà del Regno di Dio.
“Oh terra, terra, terra, ascolta la Parola del Signore!” (Geremia 22,29)
Il Dizionario
Webster definisce così
l'Umanesimo:
"Una
dottrina, un atteggiamento o un modo di vivere centrato sugli interessi o sui
valore umani. Part.: filosofia che asserisce la dignità e il valore dell'uomo e
la sua capacità di realizzarsi per mezzo della ragione, e che spesso respinge o
rifiuta il soprannaturale."
Le fondamenta
della filosofia umanista sono
state enumerate in due manifesti, o dichiarazioni, compilate da leader umanisti
nel 1933, e poi nel 1973.
Questi due Manifesti sono indicati semplicemente
come MANIFESTO UMANISTA N. 1 e MANIFESTO UMANISTA N. 2.
Due
dichiarazioni che figurano nel secondo manifesto sono particolarmente
interessanti per i credenti, per arrivare a capire le fondamenta della filosofia
umanista. Innanzi tutto l'Umanista dichiara:
"Rileviamo una insufficiente
evidenza per credere all'esistenza del soprannaturale;
è cosa priva
di significato o irrilevante per il problema della sopravvivenza o della
realizzazione della razza umana.
Come
non-teisti, partiamo dall'uomo, non da Dio; dalla natura, non dal divino."
Definendosi NON-TEISTI anziché atei,
essi non negano l'esistenza di Dio ma dichiarano semplicemente che se esiste o
no, Egli è cosa irrilevante per l'esperienza umana.
La distinzione può apparire secondaria, e invece è
importante perché
lascia spazio all'Umanesimo Religioso, che crede in Dio, ma che si centra sull'uomo e sulle sue
necessità
In secondo luogo, il Manifesto dichiara:
"….
Le religioni dogmatiche tradizionali o
autoritarie, che mettono Dio, i rituali o il credo, al di sopra delle
necessità umane e dell'esperienza umana, fanno un disservizio alla
specie umana."
Gli
Umanisti stanno così dichiarando
che NON vi è autorità alcuna al di sopra dell'uomo.
Ciò, in
pratica, equivale ad un rovesciamento
spirituale dell'autorità di Dio.
L'uomo
e le sue necessità vengono posti sul trono quale centro dell'universo, e tutto
il resto è costretto a fare dell'uomo il suo centro. Il problema è quindi
diventato un problema di dominio.
Lo spirito dell'Umanesimo
L'Umanesimo è
la filosofia della natura umana caduta.
Non è certo lo sviluppo della moderna comunità intellettuale, bensì di
una forza spirituale che risale alle epoche precedenti la creazione.
Lo spirito dell'uomo caduto è spesso rappresentato come una umanità degradata,
che si rivela nella dissolutezza e nel peccato.
Una rappresentazione più accurata tuttavia è quella dell'uomo che si protende
nobilmente verso il raggiungimento del proprio fato ed ambiente mediante la
propria determinazione.
Si tratta dello
stesso principio che vediamo in Lucifero
quando disse:
"Ascenderò
al cielo; Innalzerò
il mio trono al di sopra delle stelle di Dio, e
Mi siederò
sul monte dell'assemblea nei recessi del settentrione.
Salirò
al di sopra delle altezze delle nubi;
Mi farò
simile
all'Altissimo" (Isaia 14, 13-14).
Il sincretismo
Sin dai primissimi inizi la religione di Israele – il Regno Settentrionale – era sincretistica. Geroboamo, figlio di Nebat, che portò Israele a peccare, prese due vitelli d'oro e li identificò con Dio (1 Re 12,28), e questo fece sorgere la confusione. Elia definì questo sincretismo “stare tra due opinioni” e lanciò una sfida ad Israele dicendo:
“Fino a quando resterete divisi tra due opinioni? Se il Signore è Dio, seguiteLo, ma se è Baal, allora seguite lui. E il popolo non rispose una parola” (1 Re 18,21).
Quando Israele fu diviso in due regni, Giuda e Israele, Israele praticò il sincretismo fino all'ultimo, e come risultato il Signore li distrusse. Il sincretismo è una forma di tiepidezza, e il Signore lo condanna con estrema durezza (Apocalisse 3, 14-16). Giuda fu spesso apostata (anziché sincretistico), e così poté essere richiamato alla fede e liberato dalla schiavitù. Nell'apostasia si riconosce la differenza tra Dio e Satana; mentre nel sincretismo ogni tentativo di riconoscere tale differenza è negato e ostacolato.
II sincretismo si può definire la religione fai-da-te. Una religione-puzzle, di cui ciascuno sceglie le tessere che preferisce e le combina a suo gusto. Elementi religiosi dell'Occidente e dell'Oriente vengono miscelati e omogeneizzati; il Dio di Gesù Cristo perde la sua fisionomia in un «Cristo cosmico» che è la somma di tutti i grandi uomini, da Buddha a Maometto; la reincarnazione viene frullata con la risurrezione; la morale cristiana si combina con la libertà sessuale del tantrismo, senza che se ne colgano ovviamente i significati culturali profondi, ecc. Il sincretismo può essere una scelta pericolosa perché crea un disorientamento profondo e apre la via al soggettivismo completo. Ma è soprattutto un fenomeno che interessa i nuovi movimenti religiosi, molte forme estreme del pentecostalismo, e le varie sette che proliferano nelle società occidentali, oltre che in antiche comunità, come quelle afro-americane e indio-andine, ma soprattutto ha aperto le porte all'ecumenismo da quando il Concilio Vaticano II ha sdemonizzato le religioni non cristiane, indicando nelle grandi tradizioni religiose dell'Oriente, come il buddhismo e l'induismo, i «semi del Verbo», cioè i valori cristiani presenti in forma anonima in queste tradizioni, pur in mezzo a disvalori. Si parla di ecumenismo, di incontri come quello di Assisi, 1986, quando Giovanni Paolo II ha invitato gli esponenti di tutte le grandi religioni del mondo a pregare il loro Dio per la pace. Di qui l'equazione: ecumenismo = sincretismo. Se in tutte le religioni ci sono valori significativi perché non cogliere gli elementi a ciascuno più congeniali per dar vita a una religione «su misura» del singolo credente? Ed infine il sincretismo ecumenico ha dato il via alla New Age. Lo sforzo delle varie religioni oggi, infatti, è rivolto alla pace nel mondo. Fiaccolate, incontri, meeting tra cattolici, protestanti, induisti, buddhisti, taoisti... sono all'ordine del giorno. Del resto la storia ci insegna che troppe guerre e stragi hanno avuto moventi religiosi. Perché allora non accogliere ciò che le diverse religioni ci offrono di meglio, buttando a mare vecchi esclusivismi pericolosi? Non è contribuire alla pace nel mondo?
«La New Age rinnova, nelle condizioni culturali della nostra epoca, una delle speranze più antiche dell'uomo: la speranza di una Nuova Era di pace, di armonia e di riconciliazione dell'uomo con se stesso, con gli altri e con la natura, realizzata attraverso la scoperta e lo sviluppo delle capacità "divine" dell'uomo stesso. È questa speranza religiosa, antica quanto l'umanità stessa, a conferirle il suo fascino segreto» (card. Paul Poupard).L'Umanesimo e i suoi principi
I principi dell’umanesimo
Il problema della Signoria o Sovranità è il primo da considerare.
La parola biblica “signore”, “Kurios”, significa sovrano, proprietario assoluto e Dio.
Sulla “signoria” e “dominio” vi sono oggi una varietà di dottrine umanistiche: gli anarchici credono che la sovranità debba risiedere nell'individuo e secondo loro, nessun potere umano, naturale o soprannaturale, ha un qualsiasi diritto legale o potere sull'uomo. Per loro l'UOMO È IL SIGNORE, il dio di se stesso, è legge a se stesso, è la fonte della moralità.
Gli Umanisti Statisti ritengono che lo Stato sia sovrano e che la potenza e l'autorità ultima risiedano nello Stato.
La crescente persecuzione nelle scuole cristiane è una manifestazione dello Stato che rivendica la propria sovranità. Lo Stato reclama il diritto di governare ogni cosa, quale vero signore su tutte le cose. L'Umanesimo degli Statisti può considerare sia lo Stato-Nazione, sia lo Stato-Mondiale come sovrano, ma in entrambi i casi esso vede, secondo la filosofia di Hegel, lo Stato nei panni di un dio che cammina sulla terra.
L'Umanesimo vede l'uomo come una proprietà dell'uomo stesso o dello Stato, mentre la Scrittura ci dice che noi siamo proprietà di Dio in virtù della creazione, e quindi non apparteniamo a noi stessi: siamo stati acquistati a caro prezzo, e Paolo ci dice: “glorificate quindi Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio” (1 Corinzi 6, 19-20). Essere proprietà di Dio significa che non abbiamo diritti da rivendicare contro di Lui: Gli apparteniamo in tutto il nostro essere assieme alle nostre famiglie e al denaro, che vanno usati al Suo comando e tramite la Sua Parola.
Diventare proprietà dello Stato significa che noi, con tutto quello che abbiamo e che siamo, diventiamo una cosa che gli appartiene e che lo Stato può usare nel modo che più ritiene opportuno. Lo Stato Umanistico, ogni giorno, richiede sempre di più alle sue proprietà, al suo popolo.
Oggi le chiese sono piene di
umanisti
Essi credono in Dio come una grande risorsa, ma non in Lui come Signore.
Essi credono in Dio come una grande risorsa, ma non in Lui come Signore.
Si rivolgono a Dio per riceverne aiuto, proprio
come ci si rivolge ad un agente per l'assicurazione contro il fuoco o per la
vita.
A loro piace usare Dio come si usa una ruota di scorta, per i casi di emergenza, ma senza
troppo piacere.
Gli Umanisti
dell'ambito della Chiesa
pongono la signoria o la sovranità sugli uomini.
Per la fiducia spirituale non dipendono
dalla grazia e dalla giustificazione di Dio, ma dalla propria esperienza religiosa personale, o dalla capacità di capire dottrine solide.
Ma la
salvezza non si trova nella religione intellettuale della mente, né nella mente stessa, bensì nell'opera
salvifica e sacrificale, nell'opera di Gesù Cristo che ci giustifica, opera che
viene imputata a noi.
L'Umanesimo come Religione
Influenza dell'umanesimo nella chiesa
È LUI IL SIGNORE.
Molta gente non riesce a vedere l'Umanesimo come una
religione.
Verso gli anni 60, i leader moderni di
questo tipo di religione hanno cambiato il nome da “Religione dell'Umanità” a
UMANESIMO.
Era più facile infiltrarsi nelle Chiese quando vi si arrivava non in veste di “religione”,
ma come una filosofia e come umanitarismo,
“Religione”= fede in Dio, così molti che non
vedono l'UMANESIMO come una RELIGIONE, perché identificano la religione col credere in
Dio, accettano l'Umanesimo. Influenza dell'umanesimo nella chiesa
Il nostro eterno nemico, Satana, ha
l'abitudine di "strisciare" ogni tanto verso di noi. Prima che abbiamo
anche solo la consapevolezza di essere coinvolti in una battaglia, egli ci ha
orientati verso la sconfitta!
"Se anche una sola volta venisse verso di me
allo scoperto, all'aperto", è il nostro desiderio, "allora non sarei
colto di sorpresa." Ma è una chance improbabile! Satana era maestro di
guerriglia molto tempo prima che i Marxisti cominciassero anche solo a
sognarsela.
I cristiani, purtroppo, sono ancora troppo propensi
a pensare in termini di trincee di guerra, con linee ben distinte tra buoni e
cattivi!
La società -
e pare una vasta parte della Chiesa - negli ultimi cinquant'anni hanno
abbracciato, o per lo meno sono state influenzate con forza, dall'Umanesimo (satana),
senza mai essere consapevoli di quanto questa filosofia ha afferrato
profondamente il mondo nella sua presa. Quale aspetto sta assumendo, così, questa "nuova chiesa"? Un aspetto
molto diverso da quella che un tempo era la "Chiesa", qualcosa
che potrebbe meglio essere definito "Chiesa revisionista o umanista".
Sarcasticamente la si può chiamare "Chiesa deformata"! La sua
conformazione corrisponde non tanto al cristianesimo storico, ma a
quella che si potrebbe definire una nuova religione civile.
A questo livello le “illusioni della religione” possono anche essere tollerate (con moderazione), basta che non si trasmetta mai alcuno sgradito concetto biblico tradizionale, altrimenti sarebbe considerato "sfruttamento della credulità popolare". Ad esempio: i Dieci comandamenti, il peccato, l'inferno, il diavolo, l'unicità di Cristo e simili, cose che non dovrebbero essere menzionate se non per metterle in questione e "spiegarle" umanamente. Secondo questo "cristianesimo revisionista umanistico" (di fatto un cristianesimo contraffatto), la gente non dovrebbe essere "spaventata" ma rassicurata da un Dio buono, tollerante ed amorevole (ma non santo) che, alla fine, "certamente" salverà tutti (altrimenti questa sarebbe una "discriminazione", il vero peccato capitale di questa "religione").
- Funzione celebrativa. Si celebrano con delle cerimonie religiose con forte significato simbolico che accompagna le tappe più importanti della vita: nascita (battesimo), la fine dell'adolescenza (confermazione), matrimonio (nozze in chiesa), morte (funerale religioso). Questo tipo di chiesa è pronto a "benedire" e giustificare tutto ciò che la gente ritiene importante, per quanto si opponga alla verità cristiana (ma quest'ultima non è una categoria che essi comprendano): commercio, edifici, bestiame, avvenimenti sportivi, guerre, politica, matrimoni omosessuali, divorzi, aborto, eutanasia, ecc.
- Gestione /promozione di valori prettamente umanistici. Concetti come: pace, amore, tolleranza, inclusivismo (il peccato più grave è la "discriminazione") solidarietà, ecologia, vengono affidati agli “operatori religiosi” che così sono chiamati a svolgere funzione educativa a diversi livelli, in appoggio (e non certo in concorrenza) a ciò che sono chiamati a svolgere gli insegnanti “laici” della scuola statale.
- Animazione sociale. Agli “operatori religiosi” ed alle strutture della “chiesa” viene affidata la promozione di valori sociali, ricreativi e culturali (nei limiti, però, di dove le iniziative “laiche” della società civile non riescono ad arrivare, e certamente mai in concorrenza con esse, che hanno comunque priorità).
- Funzione consolatoria. Si intende la “cura d’anime”, ovvero la presa in carico delle persone psicologicamente più deboli, i malati, gli anziani, i morenti, in appoggio, ma mai in sostituzione, e certo non in concorrenza, con gli “specialisti” rigorosamente “laici” di ogni campo. Questa chiesa, infatti, affida un ruolo primario agli "esperti delle scienze sociali": assistenza sociale e giuridica, medicina, psichiatria, per quanto operino su presupposti diversi da quelli cristiani, o addirittura si oppongano ad essi.
A questo livello le “illusioni della religione” possono anche essere tollerate (con moderazione), basta che non si trasmetta mai alcuno sgradito concetto biblico tradizionale, altrimenti sarebbe considerato "sfruttamento della credulità popolare". Ad esempio: i Dieci comandamenti, il peccato, l'inferno, il diavolo, l'unicità di Cristo e simili, cose che non dovrebbero essere menzionate se non per metterle in questione e "spiegarle" umanamente. Secondo questo "cristianesimo revisionista umanistico" (di fatto un cristianesimo contraffatto), la gente non dovrebbe essere "spaventata" ma rassicurata da un Dio buono, tollerante ed amorevole (ma non santo) che, alla fine, "certamente" salverà tutti (altrimenti questa sarebbe una "discriminazione", il vero peccato capitale di questa "religione").
Origine satanica dell'Umanesimo
L'origine dell'Umanesimo è quindi satanica.
È lo spirito
dell'auto-esaltazione
e dell'auto-determinazione.
La
tentazione presentata ad Eva
consisteva nel grido umanista: "Sarai come Dio …"
La
tendenza del peccato non è verso il basso, ma verso l'alto.
Lo spirito
dell'umanesimo è l'uomo che sale ad una posizione di governo e di autorità;
è l'uomo che
stabilisce il proprio regno per se stesso
e per la creazione.
Il
problema è che egli fa questo in nome di se stesso, e non come rappresentante
del Signore dell'Universo.
"La dichiarazione della natura caduta è questa: 'Venite, costruiamoci una città, e una torre la cui cima raggiunga il cielo, e FACCIAMOCI un nome…" (Genesi 11, 4).
"La dichiarazione della natura caduta è questa: 'Venite, costruiamoci una città, e una torre la cui cima raggiunga il cielo, e FACCIAMOCI un nome…" (Genesi 11, 4).
La grande
frustrazione dell'uomo nei suoi
nobili sforzi, tuttavia, è di non raggiungere mai gli scopi ai quali è
proteso. I suoi progetti finiscono sempre in frustrazione e rovina.
Satana mirava al trono di Dio ed è finito con la
bocca piena di polvere.
Adamo ed Eva miravano alla saggezza ed alla
conoscenza, e hanno scoperto la propria nudità.
Gli uomini a Babele miravano ad un grande nome, e
furono dispersi per tutta la terra - proprio quello che cercavano di evitare.
Quando l'uomo
si fa delle mire proprie, si
scontra sempre con le proprie necessità ed i propri limiti.
Anziché riconoscere
che i propri limiti sono il risultato dell'interruzione della sua relazione con
Dio, l'uomo cerca e si sforza di coprire e correggere da solo quei
limiti, con le proprie forze.
Quando Adamo ed Eva scoprirono di essere nudi,
cucirono insieme delle foglie di fico per coprirsi - un povero sostituto delle
pelli animali che poi il Signore fornì loro.
Oggi la nostra
società è piena di simili "foglie di fico" quali sostituti di ciò che Do vuole darci: i programmi per il benessere, la legislazione
sociale, il socialismo e cose simili non sono altro che foglie di fico che
cercano di coprire le nudità dell'uomo nella sua condizione di uomo caduto.
L'uomo è incline a ricucire la vecchia natura per
riguadagnare il suo posto di autorità e di governo sulla terra. Ma fare una
cosa simile separatamente dalla potenza e dal governo di Dio è finire con un
mazzo di foglie di fico secche.
Storia dell'Umanesimo
Storia dell'Umanesimo
L'Umanesimo ha
le sue radici nelle antiche società pagane. La sua espressione più chiara fu probabilmente in Grecia e a Roma, e
quindi ha avuto una diretta influenza sul corso della moderna cultura
Occidentale.
Il pensiero greco e romano si basava in primo luogo sulla ragione e sulla
capacità personale dell'uomo di controllare il proprio destino. I loro dèi, in
particolare delle società successive, cosa erano? Impersonali o
personificazioni di forze naturali - e non esseri con i quali poteva esserci una
relazione e comunione scambievole. Il risultato era una società centrata
sull'uomo.
Quando giunse l'epoca in cui Cristo visse in Palestina, l'Impero Romano che poi avrebbe
finito col deificare lo Stato Romano, nel quale lo stesso Imperatore doveva
essere adorato come un dio, si trovava in un momento di transizione.
Nel
mondo romano questa supremazia
ultima dello Stato era l'incoronazione dell'uomo e del suo personale modo
di governare quale sovrano, separatamente da Dio.
La Chiesa fece
irruzione nel mondo Romano con la sua confessione radicale che "Gesù è
il Signore!"
I Romani di quei tempi adoravano lo Stato e per
legge dovevano offrire sacrifici e libagioni al culto dell'Imperatore. Nel
farlo, dichiaravano: "Cesare è il Signore!"
I Romani non avevano problemi se i cristiani
adoravano Gesù, ma quando si rifiutavano di confessare che Cesare era il
Signore erano considerati dei sovversivi - nemici dello Stato.
Il conflitto
era più profondo delle ideologie
politiche dell'epoca.
Il conflitto tra Cesare e Cristo era una specie di
guerra spirituale tra le forze che portano l'uomo a ribellarsi contro Dio e lo
stesso regno di Dio.
Poiché i
cristiani si rifiutavano di confessare la supremazia dello Stato, pagavano
questo rifiuto con la vita.
Nel 312 d.C.
tuttavia la persecuzione ebbe fine con
la venuta di Costantino, il primo Imperatore Romano che abbracciò il
Cristianesimo.
Sotto di lui il Cristianesimo divenne la religione di Stato, e di conseguenza la società occidentale fu "cristianizzata".
Sotto di lui il Cristianesimo divenne la religione di Stato, e di conseguenza la società occidentale fu "cristianizzata".
Il ritorno dell’Umanesimo
Verso il 1200
d.C., non appena gli esperti della Chiesa
cominciarono a rivivere e a studiare gli scritti dei classici Greci e Romani,
l'UMANESIMO cominciò a riemergere.
I semi di questo periodo di "classicismo", com'era allora chiamato, germogliarono nel
periodo noto come "Rinascimento". Il Rinascimento si centrava
su questo mondo, sulla natura e sull'esaltazione della vita umana.
Gli uomini del Rinascimento non avevano eliminato
la Scrittura e la Legge di Dio dalla loro vita;
misero semplicemente il loro
pensiero personale, ed in
particolare quello degli scrittori classici, sullo stesso piano con Dio e con
la Scrittura.
Tipico degli
uomini di questa specie fu Michelangelo, che nell'Oracolo dei Delfi, nella Cappella Sistina, in Vaticano,
dipinse il profeta del Vecchio Testamento Geremia assieme ai profeti pagani.
Verso la fine del Rinascimento, il pensiero cristiano e non cristiano erano
allo stesso livello.
La Riforma
Poco
dopo l'inizio del Rinascimento, la Riforma nell'Europa centrale e settentrionale
infuse nella cultura occidentale una nuova corrente di vita che si centrava
sulla Parola di Dio e sulla fedeltà alla Sua volontà rivelata per l'uomo e per
la società.
Immediatamente
dopo la Riforma tuttavia,
servendosi di un movimento chiamato ILLUMINISMO,
l'UMANESIMO rinnovò i suoi assalti sulla cultura intellettuale dell'Occidente.
Durante questo periodo (verso il 1600-1800),
l'Umanesimo del Rinascimento
fu secolarizzato.
In quel
periodo, intellettuali con posizioni
di leadership possono aver
creduto in "Dio", ma Egli era considerato solo come un Essere che aveva
creato l'universo, ma che poi se ne era allontanato.
Dio era il Dio
della creazione naturale, ma in Lui non vi era niente di soprannaturale.
Il che portò a dare per scontato ogni fatto
soprannaturale, visto che Dio non si considerava più come un Dio che interviene
negli affari e nei problemi degli uomini.
In conseguenza a ciò, miracoli, azioni dello
Spirito Santo e la Fede furono ridotti ad essere collocati
esclusivamente nella mente dei pensatori dell'epoca (diventarono
cioè un fatto intellettuale e teorico che nessuno si aspettava più).
Questi pensatori
non erano atei, ma erano non-teisti.
Dio per loro non aveva più alcuna importanza
pratica, né alcuna influenza.
All'apice
dell'Illuminismo tuttavia, l'uomo
si trovò ancora una volta davanti alla sua foglia di fico secca.
Senza un Dio personale, che Si prendesse cura di
lui, l'uomo si trovò in balìa del fatalismo e della disperazione. Voltaire,
detto il "Padre dell'Illuminismo", descrisse l'uomo così: "Atomi
tormentati su questa palla di argilla, lo sport della morte, la preda dei colpi
del destino e del caso… che brancola nel buio alla ricerca di una luce che lo
guidi".
Ma l'uomo dell'Illuminismo non considerò questa
esigenza dell'uomo, e si
adoperò per porre le basi del moderno Umanesimo, preparando la strada al
pensiero materialistico e pragmatico del mondo moderno, che escludeva
Dio dal quadro e lasciava che fosse l'uomo a portare ordine e guarigione
nella creazione.
Così oggi ci
ritroviamo con un miscuglio
di due correnti di pensiero: una ha la sua origine nel Nuovo Testamento e nella Parola di Dio
rivelata all'uomo.
Ci
giunge attraverso la Riforma, ed oggi è la corrente principale di ciò che Dio
sta facendo sulla terra per mezzo della Sua Chiesa.
La seconda corrente ha origine dalla Grecia classica e scorre attraverso il
Rinascimento e l'Illuminismo, per diventare poi l'Umanesimo Moderno o filosofia
secolare.
Purtroppo la
divisione tra le due correnti non è così chiara come dovrebbe.
Il pensiero
cristiano assume infatti svariate forme: conservatore, fondamentalista, evangelico,
carismatico, riformato e tradizionale.
L'Umanesimo,
allo stesso modo, si esprime in varie forme: Umanesimo religioso, Comunismo, Socialismo,
Liberalismo, Umanesimo scientifico e Umanesimo democratico.
Le due correnti si mescolano e scorrono insieme in vari punti, a dire il vero in molti punti, e
la sfida per il cristianesimo che desideri vivere
secondo la Parola di Dio consiste nel liberarsi dall'influenza
umanistica, e affinché ciò possa realizzarsi è necessario vedere e capire il miscuglio in cui siamo immersi e
viviamo.
Cristianesimo contro Umanesimo
Voglio ora mettere a confronto gli insegnamenti dell'Umanesimo e del Cristianesimo in sei
punti fondamentali:
1. Il modo di considerare il mondo
Per il
cristiano
l'universo si centra in Dio e nella Sua volontà. Il
Regno di Dio esisteva sin da prima della creazione, e lo scopo di Dio nel tempo
è quello di ristabilire il Suo Regno riportandolo nel giusto ordine
nell'Universo.
Il ministero di Gesù è stato quello di portare
a compimento la volontà del Padre.
Lo scopo principale della venuta di Gesù sulla terra e della Sua morte sulla Croce è stato
quello di portare a compimento la volontà del Padre, di fare la volontà del
Padre, e non quello di salvare il mondo.
Il
Suo punto focale era il Padre, non l'uomo. Ed ora Egli ha uno scopo nel regnare: quello di
vedere che sulla terra è stato portato il Regno di Dio, affinché possa essere
fatta la volontà del Padre.
L'Umanesimo invece centra la vita e il suo scopo sulle necessità dell'uomo. È interessante
rilevare come la prima cosa di cui Adamo ed Eva furono consapevoli dopo aver
spezzato la loro relazione con Dio fosse quella di essere nudi.
Ogni opinione da parte del mondo, o teologica, che si centri
sul far fronte alle necessità umane è umanistica alla radice, anche se nella
terminologia e nell'applicazione appare cristiana.
Ciò non significa affatto che il venire incontro
alle necessità umane non debba esser parte del ministero cristiano.
Significa invece che quello
non deve essere
il centro del
suo orientamento.
Il nostro
centro focale deve essere sempre nella volontà del Padre.
2. La Fonte
della Verità
Per il
Cristiano
la Verità è rivelata da una fonte superiore alle proprie esperienze.
Il Cristiano vive secondo la rivelazione obiettiva
della Parola di Dio e
sotto la guida soggettiva dello Spirito Santo.
Per il Cristiano la verità è assoluta. La verità in cui viviamo nel 20° secolo è la
stessa vissuta da Paolo nel 1° secolo. È la stessa per la società giapponese
o americana, per l'uomo primitivo o colto.
È una verità unica per l'uomo del ghetto e per quello che abita in un palazzo.
È una verità unica per l'uomo del ghetto e per quello che abita in un palazzo.
È una verità unica, assoluta,
perché viene da Dio che è assoluto e non cambia
mai.
Per l'Umanista la verità è empirica, pragmatica.
In altre parole, solo ciò che può essere misurato con l'esperienza
può essere chiamato verità - ovvero, solo se la
cosa può essere misurata o sperimentata.
Questo toglie ogni spazio alla Fede intesa alla
maniera cristiana.
L'Umanesimo
Moderno da una
parte può accettare la verità di Cristo, e poi voltarsi ed accettare
allo stesso tempo anche la "verità" di Hare Krishna.
Per
l'Umanista non vi è contraddizione alcuna, poiché per lui tutto ciò che
funziona può essere vero, ma non esiste una verità in senso ultimo o assoluto.
Ed è proprio questo il punto in cui si è perduto
gran parte del "Jesus Movement".
I giovani accettavano Gesù, ma in realtà per loro Gesù rappresentava solo un
altro "viaggio", non troppo diverso dall'esperienza della droga
o della "Meditazione Orientale".
E sebbene molte delle loro esperienze in Cristo
fossero genuine, spesso mancava loro ogni capacità di capire la verità in
senso assoluto, ossia che la Verità del
Vangelo è vera, indipendentemente da cosa essi hanno sperimentato.
Per il fatto che la loro comprensione si
basava solo su ciò che potevano sperimentare, e non sugli assoluti della
Parola di Dio, quando l'esperienza mancava, la fede spariva.
3. Morale,
Etica e Legge
Come
il Cristiano ha
nella Scrittura la rivelazione della verità sulla vita, la stessa cosa vale per la verità sulle leggi morali, l'etica e la legge.
Dio ha
parlato chiaramente: "Non fare …" e per il credente ciò risolve
definitivamente il problema.
Dio non dà mai statistiche o ragioni a sostegno dei
Suoi Comandamenti; e non dice neppure: "Fai questo, perché è la via
migliore." Egli
dice:
"Fai questo perché Io sono Dio."
Per il credente un atto immorale è male
non perché distrugge la sua vita personale o
ferisce qualcun altro, ma perché
offende Dio.
Per noi la morale e l'etica sono degli assoluti.
Il Manifesto
Umanista n. 2 invece dichiara:
"I valori morali hanno origine dall'esperienza dell'uomo. L'etica è autonoma e relativa, e non necessità di
alcuna sanzione teologica o ideologica."
In altre parole, niente al di fuori dell'uomo può
giudicare un'azione o una situazione e dire se è giusta o sbagliata.
La moralità di una situazione è stabilita dal
bisogno del momento. Così l'adulterio può essere un male se ferisce
qualcuno, ma un bene se aiuta il matrimonio.
Questa si chiama Etica Relativa o Etica delle
Situazioni.
Questo modo
di accostarsi all'etica deve infine influire sulla legge e sul sistema legale di
una società. Poiché la legge si basa su un codice morale, la stessa
legge diventerà relativa.
La nostra
società sta scoprendo che le sue leggi non
si adeguano più a ciò che la gente capisce come bene e male, e cioè la
punizione capitale, le leggi sulla marijuana, le leggi contro la sodomia, le
leggi che definiscono le responsabilità coniugali, eccetera.
4. L'uomo
La
Scrittura insegna
che l'uomo si trova nella posizione di
uomo caduto, e che la sua naturale
inclinazione è fare il male e ribellarsi contro Dio.
La
sola risposta dell'uomo
per giungere alla vita è attraverso la
redenzione di Gesù Cristo e la santificazione
tramite lo Spirito Santo.
L'uomo separato da Dio è in una condizione senza
speranza.
La Filosofia
Umanista considera l'uomo come il prodotto del suo ambiente.
L'umanista
ritiene che l'uomo risulterà benissimo
se gli sarà concesso di svilupparsi fuori dalla corruzione sociale
e tradizionale che hanno bloccato la sua nobiltà.
L'effetto di un simile pensiero è risultato nella
proliferazione della legislazione sociale e cioè, in realtà, il cercare di
correggere i difetti dell'uomo cercando di correggere l'ambiente.
Il criminale
diventa allora la vittima della società, essendo stata la società a creare l'ambiente che lo ha costretto al
comportamento criminale.
La società, secondo il pensiero umanista, è
obbligata a riabilitarlo e a correggere l'ambiente e i difetti che in esso si
trovano e di cui è responsabile.
I
movimenti dei "diritti" sono un derivato di questo tipo di pensiero.
L'eguaglianza nella società, come oggi viene proclamato, è un
concetto umanistico,
che in realtà afferma: "Nessuno, uomo o donna, può essere al di
sopra di nessun altro, poiché ciò li renderebbe meno di una persona."
L'Egualitarismo è il prodotto dell'Umanesimo,
dell'adorazione di un nuovo idolo, l'uomo, ed
una nuova immagine estratta dall'immaginazione di un uomo.
5. L'Istruzione
Per il
cristiano l'istruzione dovrebbe
essere l'addestramento per le vie di Dio. Si tratta di imparare a vivere:
"Alleva un figlio sulla via che deve percorrere…" è l'avvertimento.
La Scrittura
dichiara con chiarezza che esiste il modo in cui dovrebbe essere allevato il
bambino: secondo la Legge di Dio.
La maggior
parte della gente non se ne rende conto, e le
scuole statali
sono in massima parte interamente
umanistiche nel modo in cui affrontano il problema
dell'istruzione.
John Dewey, il
"padre dell'istruzione progressiva", che è stato uno dei più influenti educatori di
questo secolo, nel 1933 è stato anche uno dei firmatari del Manifesto
Umanista N.1.
Nelle scuole statali il problema non è tanto la
mancannza di preghiera, della Bibbia e della sua lettura, o l'educazione sessuale: queste cose sono
come il mal di testa in paragone al tumore al cervello.
Il
problema è che i bambini sono indottrinati dall'Umanesimo per un
sempre maggior numero di ore.
Nel 1961 nel
processo di Torcaso contro Watkins, la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiarò che
l’Umanesimo era una Religione, proprio
come il Buddismo, il Taoismo e altre.
Se l'Umanesimo
Secolare è la Filosofia alla base delle nostre scuole statali,
allora, considerato da una prospettiva cristiana, vi è poca differenza tra l'addestramento
ricevuto nelle scuole dominate dagli umanisti e quello che si riceverebbe sotto
una religione pagana.
L'istruzione
moderna
sta cucendo foglie di fico, e le unisce per coprire
la nudità dell'uomo. Vuole che un bambino si sviluppi "naturalmente",
libero dai freni inibitori della religione e della tradizione.
Lo
sviluppo dell'EGO, in
luogo della guida e dell'addestramento ad apprendere, è il metodo umanista per risolvere il problema.
6. Il Governo (La posizione dell'autorità)
"Non vi
è altra autorità al di fuori di Dio", dichiara la Scrittura, e quelle che esistono sono stabilite da Lui"
(Romani 13, 1).
Il Governo
(posizione di autorità), secondo il concetto
cristiano del mondo, riceve dall'alto la sua autorità: Dio ha dato ai
governi il diritto di governare.
In questa luce, i capi dei popoli e quanti hanno incarichi pubblici devono rispondere a Dio, più
che al popolo, per il modo in svolgono la loro funzione.
Nelle Chiese le guide devono rendere conto a Dio
delle loro azioni, e nella famiglia il marito deve rispondere a Dio, non alla
moglie o ai figli, per il modo in cui li guida.
Il Governo
Umanista riceve la sua autorità dal popolo.
I
Romani avevano questo standard: SPOR = Senatus Populusque Romanus = "Il
Senato del Popolo Romano". Era questa la base da cui emanava e operava il
Governo Romano - il POPOLO.
Oggi il nostro Governo è in massima parte condotto
dal consenso popolare, da ciò che il popolo vuole. È la legge del 51%.
I funzionari eletti per prendere le loro decisioni
non guardano alla Legge di Dio, ma all'opinione della folla.
La
regola del 51% si estende anche alla nostra vita privata. Se Rossi e Bianchi
affermano che oggi la maggior parte della gente ha rapporti sessuali prima del
matrimonio, allora deve essere giusto così, perché poi la gente agisce di
conseguenza.
La maggioranza diventa la norma, la regola-base.
Ciò significa che se i Cristiani su una
certa questione sono in minoranza, non saranno più considerati
semplicemente dei "diversi", ma saranno degli "anormali".
Gli estremi di
questo fatto li abbiamo
potuti osservare nei paesi Comunisti, dove i Cristiani spesso sono
stati mandati nei manicomi perché non concordavano con la
"gente", e quindi sono stati condsiderati dei "deviati".
L'altra alternativa è la reclusione come sovversivi
politici, visto che il Cristiano non può confessare la signoria dello Stato -
una situazione non troppo diversa da quella dell'antica Roma.
Sono questi i
danni di una società regolata in base alla voce del 51%.
Le tre forme dell'Umanesimo
"Usando
con saggezza la tecnologia,
possiamo controllare l'ambiente, conquistare la povertà, ridurre notevolmente
la malattia, estendere la durata della vita, modificare notevolmente il
comportamento, alterare il corso dell'evoluzione umana e dello sviluppo
culturale, dischiudere vasti, nuovi poteri e dare all'umanità una opportunità
ineguagliata di raggiungere una vita abbondante e ricca di significato."
L'Umanista ottimista intravede il sorgere di una
NUOVA ERA (New Age) per mezzo della scienza e della tecnologia. Sarà l'utopia di un nuovo
mondo.
Nel suo libro "Beyond Freedom and Dignity"
B.F. Skinner afferma: "Ancora non abbiamo visto cosa l'uomo può fare dell'uomo."
L'Umanesimo
Ottimista intravede
finalmente l'uomo che afferra il premio del dominio: ha mangiato il frutto ed è
diventato saggio; si è fatto per se stesso un nome nella creazione ed ha
coperto la propria nudità.
2. La forma
PESSIMISTA è tuttavia la seconda forma di umanesimo.
Vede l'uomo com'è in realtà. Capisce che le foglie
di fico si sono seccate e che l'uomo è ancora nudo. Arthur
Koestler ha riassunto benissimo questo punto di vista pessimistico quando ha
affermato: "La natura ci ha lasciati in basso, pare che
Dio abbia lasciato staccato il ricevitore, e il tempo sta trascorrendo".
Per
l'Umanesimo Pessimista esiste solo il buio vuoto della nuda realtà senza
Dio.
La risposta?
"Emarginati! Fai quello che ti pare! Sfogati - mangia, bevi e
divertiti!"
3. Una forma di UMANESIMO RELIGIOSO è la terza forma di Umanesimo.
Questo va da un liberalismo estremo e del Vangelo sociale,
fino a forme
di umanesimo carismatico incentrato sull'uomo, e sul dovere di Dio di far
fronte alle sue necessità.
Per la Chiesa moderna il pericolo maggiore non è l'Umanesimo ateo, ma proprio
l'Umanesimo Religioso, che è pieno di attività religiosa, ma vuoto
di contenuti, di sacrificio e di rinuncia.
Conclusioni
La società
Cristiana tradizionale come
noi l'abbiamo conosciuta è sul suo letto di morte.
La nostra società non solo è secolare nello stile
di vita e nel modo
di considerare il mondo, ma anche nel pensiero e nella filosofia.
E mentre
la società, e la Chiesa,
si scuotono di dosso gli indumenti di una tradizione
valida, si
aprono - e sono già aperte - solo due alternative:
- Abbracciare e vivere nella forma dell'Umanesimo;
- Rientrare sotto il mandato del Regno di Dio.
Conclusioni
La sola alternativa all'Umanesimo è la realtà del Regno di Dio.
La sfida
vera posta oggi davanti alla Chiesa è quella di diventare la dimostrazione visibile di una realtà
invisibile che si centra su Dio, sulla Sua Legge e sulla Sua volontà.
Il nostro messaggio deve essere qualcosa di più delle sole parole e
della predicazione, perché nel mondo moderno le parole hanno perso la
loro potenza.
Dobbiamo
poter dire: "Vieni con me, e ti farò vedere cosa significa essere
cristiani!".
Il Sangue dei
martiri del 20° secolo di molte chiese orientali è stato
sparso nella lotta contro le forze di sistemi e ideologie umanistiche.
Per la Chiesa della società occidentale la prova non è lontana.
Dio sta scuotendo tutto quanto può essere scosso: l'umanesimo viene esposto, e la foglia di fico è
secca.
La nostra
chance è essere vestiti di rettitudine, ed essere una dimostrazione vivente del Regno di Dio.
Stiamo affrontando una battaglia paragonabile
a quella combattuta contro la nostra fede dall'Impero Romano, dai Francesi
e poi dalla Rivoluzione Russa. Non dobbiamo lasciarci fuorviare dal
fatto che la battaglia è meno aperta, e che è mascherata dalla
preoccupazione per il pubblico benessere. È ugualmente una guerra,
pienamente consapevole e totale. E non sarà il
caso di voltare le spalle a questa situazione, a meno che non vogliamo il Signore volti
le spalle a noi.
Egli infatti ci richiama così: “Chi dunque Mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'Io lo riconoscerò davanti al Padre Mio che è in cielo; chi invece Mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'Io lo rinnegherò davanti al Padre Mio che è nei cieli” (Matteo 10, 32-33).
Egli infatti ci richiama così: “Chi dunque Mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'Io lo riconoscerò davanti al Padre Mio che è in cielo; chi invece Mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'Io lo rinnegherò davanti al Padre Mio che è nei cieli” (Matteo 10, 32-33).
C'è una guerra in corso, e quindi che ti piaccia o no, vi sei coinvolto anche tu.
La sola
questione è: DA CHE PARTE ti METTI? Col
Signore, o con il
grande Umanista, il Tentatore?
Chi è il tuo Signore e padrone? Dirai come Giosuè: “Quanto
a me, e alla mia casa, noi serviremo il Signore”? (Giosuè 24,15)
Oppure seguirai ciecamente la maggioranza?
“Oh terra, terra, terra, ascolta la Parola del Signore!” (Geremia 22,29)
"«Poiché il tuo cuore è stato toccato, poiché ti sei umiliato davanti al
Signore, udendo ciò che io ho detto contro questo luogo e contro i suoi
abitanti, che saranno cioè abbandonati alla desolazione e alla maledizione; poiché ti sei stracciato le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato», dice il Signore."
(2 Re 22:19)
Liberamente adattato da internet
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