Stai dormendo?
Tanti
portano il nome di cristiani ma non recano l’impronta che deve
contraddistinguere un tale nome. Dio non regna nei loro cuori; hanno
l’animo alle cose terrene. Essi sono spesso abili e intelligenti nelle
cose di questa vita. Molti di loro sono buoni uomini d’affari, compiono
con diligenza le loro attività secolari, sono buoni padroni, buoni
dipendenti, buoni vicini e hanno un ottimo senso civico. Tutte cose
buone, per carità.
Ma
io parlo della loro parte eterna e immortale, l’anima. E in questo, se
mi è concesso giudicare da quel poco che fanno per essa, si dimostrano
perlomeno sconsiderati, irresponsabili e apatici. Potremmo dire che
dormono.
Non
sto dicendo che la loro mente non è mai attraversata dal pensiero di
Dio e della salvezza: dico solo che tali concetti non occupano il primo
posto nella loro esistenza.
Né
mi azzardo a dire che, presi singolarmente, si comportano tutti allo
stesso modo. Ci sono senza dubbio alcuni che peccano più di altri. Ma il
fatto è questo: seguono tutti, in un modo o nell’altro, la propria via,
che non è la via di Dio. Ora, io non conosco altra regola per mezzo
della quale giudicare la condizione di un uomo se non la Bibbia e,
investigandola, giungo a una sola conclusione, a proposito di questi
individui: stanno dormendo sul destino della loro anima. Non discernono
né quanto peccaminoso sia il peccato né il loro naturale stato di
perdizione.
Stimano
cosa di poco conto il violare i comandamenti di Dio, hanno scarsa cura
di appurare se stanno vivendo o no secondo la sua Legge. Eppure, Dio
dice che il peccato è la trasgressione della Legge, che il suo
comandamento è estremamente esteso e chiaro, che ogni immaginazione del
cuore umano non è altro che male, che Lui non sopporta il peccato, che
lo detesta, che il salario del peccato è la morte e che l’anima che
pecca morrà. Indubbiamente sono addormentati.
Amico, è questo lo stato dell’anima tua? Ricorda la domanda che ti ho fatto: Stai dormendo anche tu?
Queste
persone non realizzano di aver bisogno del Salvatore. Pensano che sia
una cosa facile andare in cielo e che Dio, alla fine, avrà misericordia
di loro, in una maniera o nell’altra, benché confessino di non saper
esattamente come. Eppure Dio dice che Egli è santo e giusto, che non
cambia mai, che Cristo è l’unica via e che nessuno viene al Padre se non
per mezzo di Lui, che senza il suo sangue non può esserci perdono dei
peccati, che l’uomo senza Cristo è un uomo senza speranza, che chi vuol
essere salvato deve credere in Gesù e venire a Lui e che colui che crede
non sarà condannato.
Certo, essi dormono!
Te lo chiedo ancora una volta: è questo lo stato dell’anima tua? Ricordati la mia domanda: Stai dormendo anche tu?
Questi
tali non riescono a vedere il bisogno della santità. Pensano che basti
andare avanti come fanno gli altri e vivere come il loro prossimo.
Quanto poi alla preghiera e alla lettura della Bibbia, all’agire e al
parlare secondo coscienza, all’applicarsi a ciò che è vero e amabile, al
praticare l’umiltà e la carità, al rimanere separati dal mondo, ai loro
occhi sono cose marginali. Eppure Dio dice che senza la santità nessuno
vedrà il Signore, che nulla di immondo entrerà in cielo, che il suo
dev’essere un popolo peculiare, zelante nelle buone opere. Certo, essi
dormono!
Te lo ripeto: è questa la condizione dell’anima tua? Ricordati la mia domanda: Stai dormendo anche tu?
La
cosa peggiore di tutte è che queste persone sembrano non avvertire il
pericolo in cui incorrono. Camminano ad occhi chiusi e paiono non sapere
che la fine del loro sentiero è l’inferno. Alcuni di loro sognano ad
occhi aperti, credendo di essere ricchi, laddove sono dei miserabili, di
essere sazi, mentre sono affamati, di godere ottima salute, quando in
realtà sono gravemente ammalati. Ma si sveglieranno dai loro sogni
facendo l’amara scoperta che era tutto sbagliato e che non è vero
niente. Molti si comportano in questo modo, quando si tratta della
propria anima. Blandiscono sé stessi, pensando che avranno pace, ma pace
non ci sarà. Credono che tutto andrà per il meglio, ma si accorgeranno
troppo tardi di aver sbagliato tutto. Certo, essi dormono!
Te lo chiedo di nuovo: è questa la condizione della tua anima? Ricordati la mia domanda: Stai dormendo anche tu?
Se
la tua coscienza ti punzecchia e ti dice che sei ancora addormentato,
cosa posso dire per svegliarti? La tua anima è in grave pericolo! Se non
avviene un radicale cambiamento, essa sarà perduta. E quando si
produrrà questa trasformazione in te? Stai per morire e non sei
preparato al trapasso, sei sul punto di essere giudicato e non sei
pronto ad incontrare Dio; i tuoi peccati non sono ancora perdonati, non
sei giustificato, il tuo cuore non è rinnovato. Se tu dovessi entrarci,
il cielo stesso non sarebbe per te un luogo di godimento, poiché non hai
familiarità con il Signore del cielo: quello che piace a Lui non piace a
te, ciò che dispiace a Lui non ti provoca dolore. La sua Parola non è
il tuo consigliere, il suo giorno non è il tuo diletto, la sua Legge non
è la tua guida. Ti curi poco di ascoltarlo e sei a digiuno del parlare
con Lui. Essere per sempre in sua compagnia sarebbe per te
insopportabile e la comunione dei santi e degli angeli sarebbe un
fastidio e non una gioia. Per come conduci la tua vita, la Bibbia
potrebbe benissimo non essere mai stata scritta e Cristo potrebbe anche
non essere morto. Gli apostoli furono dei folli, i cristiani primitivi
degli squilibrati e la salvezza del vangelo una cosa superflua. Oh,
amico, svegliati e non continuare a dormire!
Non
pensare di dire di non credere che il tuo caso sia poi così disperato,
che il pericolo sia così concreto o che Dio sia così esigente. Io ti
dico che il diavolo sta instillando da quasi seimila anni nei cuori
degli uomini questa illusione ingannevole. È stata questa la sua grande
trappola, sin dai giorni di Adamo ed Eva: “Voi non morrete”.
Non
essere così sprovveduto da cascarci. Dio non ha mai mancato di punire
il peccato a mai lo farà. Non ha mai mancato di mandare ad effetto la
sua Parola e tu, un giorno, te ne accorgerai a tue spese, se non ti
ravvedi. Amico, svegliati. Svegliati! Non pensare di dire che sei un
membro della Chiesa di Cristo e che quindi sei sicuramente un buon
cristiano, al pari degli altri. Io ti dico che, se non hai altra
giustificazione da addurre, così peggiorerai soltanto le cose. Puoi
essere iscritto nel registro di una chiesa, puoi far parte di un insieme
di credenti, puoi ascoltare per anni la predicazione del Vangelo, puoi
partecipare ai simboli del pane e del vino e accostarti regolarmente
alla cena del Signore e, con tutto ciò, se il peccato non ti ripugna, se
Cristo non è prezioso per te e se il tuo cuore non è il tempio dello
Spirito Santo, in quel giorno non sarai migliore di qualsiasi altra
anima perduta.
Amico, svegliati, svegliati!
Non
pensare di dire che sei battezzato e che quindi sei sereno, essendo
nato di nuovo e avendo dentro di te la sua grazia. Io ti dico che non
mostri nessuno dei segni citati da Giovanni nella sua prima epistola che
indicano che tu sia una tale persona. Non si comprende che tu confessi
che Gesù è il Cristo e che vinci il mondo, non commettendo il peccato,
amando tuo fratello, facendo ciò che è giusto e allontanandoti dal male.
Come si fa a credere che sei nato di nuovo? Se Dio fosse tuo Padre,
ameresti Cristo; se tu fossi un figlio di Dio saresti guidato dal suo
Spirito.
C’è
bisogno di elementi più consistenti. Manifesta dunque il ravvedimento e
la fede; dai prova di condurre una vita nascosta con Cristo in Dio,
mostra di avere una conversazione santa e spirituale. Sono questi i
fatti che voglio vedere, se devo credere che c’è una buona radice in te e
che sei un tralcio innestato nella vera Vite. Senza questi presupposti,
il tuo battesimo aggraverà la tua situazione. Svegliati, svegliati!
Parlo
in maniera così forte perché la situazione precipita: il tempo è troppo
breve, la vita è troppo incerta per perdere tempo nelle formalità. A
rischio di offendere, devo usare termini molto espliciti. Non accetto il
pensiero di dover udire la tua condanna, quando sarà il gran giorno del
giudizio, di vederti tra quelli che saranno messi alla sinistra di Dio,
tra quanti saranno impotenti e senza speranza, eternamente privi della
grazia di Dio. Non riesco a rassegnarmi a questi pensieri, mi
contristano. Prima che venga chiusa la porta della grazia e che spunti
il giorno della vendetta, ti invito ad aprire gli occhi e a pentirti.
Rifletti bene sulla tua condotta e sii saggio.
Svegliati, svegliati! Perché periresti?
Oggi,
in qualità di ambasciatore di Cristo, ti prego di riconciliarti con
Dio. Il Signore Gesù, che venne nel mondo per salvare i peccatori, che è
il Mediatore tra Dio e gli uomini, quel Gesù che ci amò e diede Sé
stesso per noi, ti manda un messaggio di pace. Egli dice: “Vieni a Me”.
“Vieni”
è una parola preziosa che dovrebbe esercitare su di te una potente
attrazione. Tu hai peccato contro il cielo, non il cielo contro di te.
Vedi, il primo passo verso la pace viene fatto dal Cielo. Il messaggio
del Signore è: “VIENI A ME”.
“Vieni” è una parola che racchiude un invito benevolo. Non intendi che il Signore ti sta dicendo:
“Peccatore,
ti sto aspettando. Io non voglio che alcuno perisca, ma che tutti si
ravvedano. Io non prendo alcun piacere nella morte degli uomini, ma
desidero che tutti giungano alla conoscenza della verità. La mia benignità
aspetta ancora che altri figli degli uomini si accostino al Trono della
misericordia, prima che squilli l’ultima tromba, che altri pellegrini
erranti ritornino, prima che si chiuda per sempre la porta. Oh,
peccatore, vieni a Me!”.
“Vieni” è altresì una parola di promessa e di incoraggiamento. Non senti il Signore che ti dice: “Peccatore,
ho dei doni pronti per te. Ho qualcosa di eternamente importante da
dare all’anima tua. Ho un perdono gratuito anche per il più empio, una fonte
inesauribile anche per il più impuro, una veste bianca per il più
contaminato, un cuore nuovo per il più indurito, guarigione per il cuore
rotto, riposo per l’aggravato e gioia per quelli che fanno cordoglio.
Oh, peccatore, non è per nulla che ti sto invitando! Tutto è pronto!
Vieni, vieni a Me!”.
Ascolta
la voce del Figlio di Dio e bada di non rifiutare Colui che parla.
Fuggi il peccato che non potrà mai darti vero piacere e che, in ultimo,
si rivelerà amaro come il fiele. Esci da un mondo che non può
soddisfarti: vieni a Cristo! Vieni con tutti i tuoi peccati, per quanto
numerosi e grandi possano essere, per quanto tu possa esserti
allontanato da Dio e per quanto scellerata possa esser stata la tua
condotta.
Vieni
così come sei: incapace, inadatto, impreparato come ti ritieni, non
otterrai alcun beneficio se indugi ancora. Vieni subito, vieni al
Signore Gesù!
Come
scamperai se trascuri una simile salvezza? Dove comparirai se sprezzi
il sangue di Cristo e oltraggi lo Spirito della grazia? È cosa terribile
cadere nelle mani del Dio vivente, ma mai più spaventosa dello scadere
dal vangelo della grazia. La strada più triste verso l’inferno è quella
che corre all’ombra del pulpito, passando per la Bibbia attraverso
ammonimenti ed esortazioni. Oh, sta’ attento a non piangere, come
Israele a Cades, sul tuo peccato quando ormai è troppo tardi o a non
renderti conto di esso quando non c’è più spazio per il pentimento, come
accadde a Giuda Iscariota.
Levati
e invoca il Signore. Non esser come Esaù: non barattare le benedizioni
eterne per le cose materiali. Basti il tempo trascorso
nell’indifferenza, nella mancanza di preghiera, nella noncuranza di Dio e
di Cristo, nella frivolezza e nella mondanità: il tempo che resta sia
consacrato al bene dell’anima tua.
Prega,
ti scongiuro, di essere reso capace di rinunciare alle vecchie vie e
alle vecchie abitudini e di esser fatto un uomo nuovo. Nessuno desidera
più di me la tua felicità e il mio migliore auspicio è che tu possa
diventare una nuova creatura in Cristo Gesù, cosa di gran lunga
superiore alle ricchezze, alla salute, all’onore o alla conoscenza. Un
uomo può godere l’eternità pur non avendo tutto questo, ma non potrà
accedervi senza la conversione. Ti dico la verità: se tu morissi senza
esser nato di nuovo, sarebbe stato meglio per te non essere mai venuto
al mondo. Nessun uomo può veramente dirsi vivo, finché non vive in Dio.
Ti
lascio con questa domanda. Il Signore conceda che, a suo tempo, essa
si riveli illuminante per la tua anima. Il desiderio del mio cuore e la
mia preghiera a Dio è che tu possa essere salvato.
Svegliati, tu che dormi, sorgi dai morti e Cristo ti darà la luce. Levati, tu che dormi, e invoca Dio. C’è ancora speranza. Non rinunciare alle tue misericordie e non perdere l’anima tua.
Svegliati, tu che dormi, sorgi dai morti e Cristo ti darà la luce. Levati, tu che dormi, e invoca Dio. C’è ancora speranza. Non rinunciare alle tue misericordie e non perdere l’anima tua.
John Charles Ryle
"Ciascuno di noi renderà conto di sé stesso a Dio"
"Ciascuno di noi renderà conto di sé stesso a Dio"
(Romani 14:12)
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