La persecuzione e la diffusione del vangelo
Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque
prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini;
perché vi metteranno in mano ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro
sinagoghe. Matteo 10:16-17
Nel Nuovo Testamento persecuzione e diffusione del vangelo
vanno di pari passo. Laddove c’è persecuzione è perché il vangelo viene
predicato (la persecuzione a cui Gesù si
riferisce in Matteo 24 si verifica perché i credenti stanno diffondendo il
vangelo fedelmente).
La persecuzione e le opportunità di testimoniare
… e sarete condotti davanti a
governatori e re per causa mia, per servire di testimonianza davanti a loro e
ai pagani.Matteo 10:18
La persecuzione futura offrirà ai credenti un’opportunità di
presentare il vangelo alle autorità governanti. Il periodo di testimonianza
mondiale (di “risveglio”) descritto in Matteo 24 toccherà ogni sfera sociale (elites
governative incluse).
Lo Spirito Santo prepara i credenti per una testimonianza efficace
Ma quando vi metteranno nelle loro
mani, non preoccupatevi di come parlerete o di quello che dovrete dire; perché
in quel momento stesso vi sarà dato ciò che dovrete dire. Poiché non siete
voi che parlate, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Matteo 10:19-20
Se la potenza per essere testimoni di Cristo è un’opera
esclusiva dello Spirito Santo, questo vale anche per i credenti a cui Matteo 24
si riferisce, la cui testimonianza produrrà abbondanti risultati.
La diffusione del Vangelo è accompagnata da miracoli
Guarite gli ammalati, risuscitate i
morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni; gratuitamente avete ricevuto,
gratuitamente date. Matteo 10:8
I segni, prodigi e miracoli verranno accordati ai credenti
per favorire la loro credibilità. Non verranno elargiti per spaventare i non
salvati, ma per risvegliare le loro coscienze affinché credano alla potenza
salvifica di Dio – per attirare la loro attenzione al vangelo e per favorirne
la credibilità. La presenza di segni e prodigi in Matteo 24 attesta che un
risveglio è in atto (il risveglio della Tribolazione) per la fedele
testimonianza di credenti consacrati.
La diffusione del vangelo produce anche separazione
Il fratello darà il fratello a morte,
e il padre il figlio; i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno
morire.Matteo 10:21
perché sono venuto a dividere il
figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; e i nemici
dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua. Matt. 10:35-36
La diffusione del vangelo sembra
andare a braccetto con il tradimento, la separazione e le divisioni all’interno
delle famiglie. Anche in questo caso siamo in presenza di un linguaggio
figurativo – di una sineddoche – dove una parte della frase serve per
rappresentare il discorso nel suo insieme. In altre parole, il vangelo non sarà
solo causa di divisioni in famiglia, ma anche all’interno di gruppi sociali di
ogni genere, tra amici e colleghi, tra ministri di culto e intere
denominazioni. Le divisioni di cui si parla in Matteo 24 sono solo la
descrizione della dolorosa ripercussione che accompagnerà la diffusione del
vangelo – da una parte ci saranno cristiani che rimarranno fedeli e dall’altra
coloro che comprometteranno la loro dedicazione a Cristo ritirandosi dal
loro mandato.
Dio promette consolazione e sostegno ai credenti che soffriranno la persecuzione per amore del vangelo
Due passeri non si vendono per un
soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del Padre vostro. Quanto
a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque;
voi valete più di molti passeri. Matteo 10:29-31
Qui Gesù non dice che i credenti fedeli saranno salvati
dalla sofferenza e/o risparmiati dalla morte. Tuttavia, ai suoi Dio promette
conforto assicurando che la sua presenza sarà sempre con loro, sopperendo ad
ogni bisogno con la misura di grazia necessaria per sopportare la persecuzione
(che la loro fedele testimonianza inevitabilmente avrà prodotto). Nel mezzo della tribolazione, dei patimenti e delle
sofferenze, il Signore si rivolgerà a loro con parole di conforto.
Lo stesso concetto ripreso dal vangelo di Luca ci dimostra
che è irragionevole aver paura.
Ma a voi, che siete miei amici, io
dico: non temete quelli che uccidono il corpo ma, oltre a questo, non possono
far di più. Io vi mostrerò chi dovete temere. Temete colui che, dopo aver
ucciso, ha il potere di gettare nella geenna. Sì, vi dico, temete lui. Luca 12:4-5
Perciò, siamo pienamente giustificati ogni volta che
solleviamo dei dubbi sul fatto che la chiesa sarà risparmiata dalla
Tribolazione, perché né nel Nuovo Testamento, né nei duemila anni di storia
della Chiesa si è mai trovata testimonianza che dei credenti siano scampati
alla persecuzione derivante dalla predicazione del vangelo.
Dio promette una ricompensa ai credenti che rimangono fermi nella loro testimonianza
Chi dunque mi riconoscerà davanti
agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Ma
chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al
Padre mio che è nei cieli. Matt. 10:32-33
Dio promette una ricompensa ai credenti che testimoniano in
suo favore, qualsiasi siano le sofferenze ad essa connesse. Questo verso è
quasi una copia di 2 Timoteo 2:12 …..
Certa è quest’affermazione: se siamo
morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche
regneremo; se lo rinnegheremo anch’egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli
rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. 2 Tim. 2:11-13
…e può essere usato per spiegare il significato del verso 33
…..
Ma chiunque mi rinnegherà davanti
agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Matt. 10:33
2 Timoteo 2:11 ci dice:
- che tutti coloro che sono stati giustificati in Cristo saranno risuscitati con Lui a vita eterna;
- che tutti quelli che soffrono per Lui – rimanendo fedeli alla loro chiamata qualsiasi angoscia questa comporti – saranno ricompensati con il privilegio di regnare con Cristo nel regno del Millennio;
- che a coloro che rifiutano di soffrire con Cristo, avendo scelto di compromettere la propria testimonianza, verrà negato il privilegio di regnare con Lui;
- che anche se al credente infedele verrà negato il privilegio di regnare con Cristo, pur tuttavia non perderà la sua salvezza. La frase “perché non può rinnegare se stesso” significa che Dio non ritorna indietro sulla sua parola. La salvezza è un dono; il privilegio di regnare con Cristo è una ricompensa.
Questo non è altro che il significato di Matteo 10:32-33
…..
Chi dunque mi riconoscerà davanti
agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei
cieli. Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò
lui davanti al Padre mio che è nei cieli.
..… ed anche il significato di Matteo 10:22 …..
Sarete odiati da tutti a causa del
mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.
(qui è inclusa anche la consegna del
premio finale)
….. che combacia esattamente con una frase che si trova in
Matteo 24:13 e che getta luce sul suo significato …..
… ma chi avrà perseverato sino alla
fine sarà salvato.
….. e ciò significa che la perdita della retribuzione è il
punto, non la perdita della salvezza. Questo ci dice quanto sia importante in
Matteo 24 la retribuzione (il premio) nella testimonianza e nella sofferenza –
ma anche che lo status futuro del credente nel regno a venire è deciso
dalle singole scelte che si fanno giorno per giorno – se testimoniare
fedelmente a favore di Cristo o se tirarsi indietro.
2 TIMOTEO 2:11-13
La Tribolazione: Persecuzione
Allora vi abbandoneranno
all’oppressione e vi uccideranno. Matt. 24:9a
Questo verso ci fa fare un balzo all’inizio della Grande
Tribolazione, allorché il trattato con la morte sarà firmato tra l’Anticristo e
i capi di Israele.....
Egli (l’Anticristo) stabilirà un patto con molti
(la maggioranza politica in Israele), per una settimana (gli
ultimi sette anni della profezia di Daniele)Dan. 9:27
…..ponendoci proprio nel mezzo della settantesima settimana
di Daniele per descrivere la persecuzione che avrà luogo in quel tempo. È
improbabile che la persecuzione qui descritta arrivi sulla chiesa d’improvviso,
perché la persecuzione non viene “dal nulla”, ex nihilo, ma richiede uno
specifico ambiente sociale che ne prepara la via e la facilita. Perché la
persecuzione totale si verifichi, due precondizioni sono in gioco:
- un collasso delle norme culturali che solitamente tengono a freno l’odio e la crudeltà – un collasso che lascerà le persone così disorientate, confuse e incapaci a distinguere tra il buono e il cattivo; e in concomitanza,
- qualcosa di razionale che dia legittimità alla situazione di anomia sociale.
È ciò che descrive il verso 12, un vero e proprio
allontanamento da quello che una volta era normale.
Perché l’iniquità aumenterà, l’amore
dei più si raffredderà. Matt. 24:12
Il verso 12 ci dice che il periodo di tribolazione sarà
segnato da un rampante aumento (plhqunqhnai) dell’iniquità. Quello che
viene qui indicato non è semplicemente un incremento marginale del peccato, ma
un collasso totale e pervasivo di norme etiche simile a quello che spinse Dio a
giudicare Sodoma e Gomorra, del genere che portò Isaia ad avvisare (invano)
Israele prima che venisse preso d’assedio dai Babilonesi …..
Guai a quelli che chiamano bene il
male, e male il bene,
che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre,
che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro! Isaia 5:20
Un collasso morale del genere non è mai istantaneo, ma ha
sempre origine da una lenta erosione dell’ordine morale (che comincia quasi
sempre dalla base intellettuale della società). La struttura sociale potrà
apparire sana e intatta per un periodo, ma prima o poi l’effetto
disintegrazione si moltiplicherà, dalle fondamenta dell’edificio fino ai piani
evelati, dall’ avant-garde culturale all’intera comunità che
l’abbraccia, dalle università ai giornali e ai mezzi di comunicazione di massa.
Una volta che l’ordine morale non sarà più onorato dalla
base sociale, avverrà che chiunque vi aderirà – chiunque oserà ammettere che la
sua vita è ancora governata da un codice di condotta biblico – sarà apertamente
disprezzato e censurato per intolleranza, bigotteria e ristrettezza mentale.
Questo è quello che è cominciato a verificarsi a partire dagli anni 70 con la
nascita del relativismo postmoderno (post-relativismo) e il diffondersi della
cultura pop.
Il palcoscenico sarà quindi aperto ad una persecuzione
“legale” – quella del tipo descritta al verso 9. Tutto ciò che serve è qualcosa
per giustificarla e una scintilla per innescarla.
La persecuzione: di portata mondiale
e sarete odiati da tutte le genti
a motivo del mio nome. Matteo 24:9b
La persecuzione qui descritta sarà di portata mondiale. Per
quei credenti che già la sperimentano (si pensi alla Cina o all’Asia)
all’inizio non sarà altro che una semplice escalation delle sofferenze che
normalmente sono costretti a subire – anche se poi raggiungeranno livelli più
alti. Questo avverrà dopo l’abominazione della desolazione (24:15) –
cioè dalla metà della settantesima settimana di Daniele in poi.
in mezzo alla settimana farà
cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un
devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la
completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore. Dan. 9:27
Verso 10 – tradimento
Il verso 10 parla invece di “separazione”….
Allora molti si svieranno, si
tradiranno e si odieranno a vicenda. Matt. 24:10
…. che si verificherà tra i cristiani non appena comincerà
la persecuzione. Due saranno i gruppi che si formeranno in quel periodo nella
chiesa e che si divideranno. Questo è chiaramente preannunciato dal nostro
modello interpretativo di Matteo 10.
- Un gruppo insisterà sulla ricerca di un compromesso con le autorità nella speranza che la persecuzione nei loro confronti venga alleggerita.
- L’altro gruppo rimarrà fedele al Signore rigettando ogni compromesso e testimoniando con franchezza delle verità storiche della fede cristiana, che Dio ha mandato Gesù Cristo nel mondo per liberare uomini e donne dal potere di satana per affidarli al regno del figlio di Dio …..
Dio ci ha liberati dal potere delle
tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. Col. 1:13
….. e che non c’è alcun’altra via per la salvezza se non in
Gesù …..
Gesù gli disse: Io sono la via, la
verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giovanni 14:6
Ancora una volta questo concetto è ripreso esattamente nel
modello interpretativo di Matteo 10.
Ora non abbiamo più dubbi del fatto che l’inizio della
separazione descritta al v. 10 ……
Allora molti si svieranno, si
tradiranno e si odieranno a vicenda. Matteo 24:10
….. possa essere collegata con l’inizio dei dolori descritto
in Matteo 24:7-8.
Verso 11 – Inganno: uomini di carisma
Il verso 11 ci dice che …..
Molti falsi profeti sorgeranno e
sedurranno molti. Matteo 24:11
In un contesto di crisi sociali, morali, economiche e
geopolitiche, emergeranno inevitabilmente dei falsi “Messia” che si
autoproclameranno promettendo libertà e falsa speranza. Anche se il verso 11
descrive l’ascesa di falsi profeti all’interno della comunità cristiana, questo
non vuol dire che non avvenga anche tra i non credenti, allorché personaggi
politici e ciarlatani di ogni genere avanzeranno sulla scena mondiale con la
promessa di porre rimedio alle piaghe politiche e sociali che avranno afflitto
l’umanità.
Uno di loro sarà l’Anticristo – che introdurrà se stesso con
una promessa di pace – una pace irresistibilmente allettante per il mondo già
nel caos per conflitti militari, crisi economiche, ambientali, ecc… Questi è il
cavaliere del cavallo bianco del primo sigillo di Apocalisse 6 –
che esce cavalcando portando con sé un arco, ma senza frecce nella faretra –
simbolo dell’intenzione a non far uso di mezzi violenti (almeno nella fase di
ascesa a leader politico mondiale), almeno inizialmente. Egli si guadagnerà una
buona reputazione grazie al successo nelle negoziazioni dei conflitti – che
alla fine utilizzerà per stringere il tanto atteso trattato di pace (un vero
patto di difesa) in Medio Oriente – o come dice la scrittura, “l’alleanza
con la morte” o “il patto con il soggiorno dei morti” (ISAIA 28:15)
Egli (l’Anticristo) stabilirà un patto con molti (i
politici di Israele), per una settimana. Dan. 9:27
Verso 12 – L’assenza di carità
Il verso 12 prosegue dicendo ….
Poiché l’iniquità aumenterà, l’amore
dei più si raffredderà. Matteo 24:12
Qui è necessario sottolineare due cose …
- che la parola “aumenterà”, come è già stato detto significa che moltiplicherà in maniera non marginale, ma su vasta scale; e,
- che la parola originale greca (ton) tradotta con “dei più“, vuol dire l’amore della maggioranza – il chè significa che la vasta maggioranza dei cristiai comprometterà la propria fede e si ritirerà davanti al compito di testimoniare al mondo la propria fede.
Questo verso ci sta dicendo quello che in pochi vogliono
ammettere – ci parla di una tragedia che ci spezza il cuore: che la maggioranza
dei cristiani si svierà abbandonando
il ruolo di testimoni, rifiutando di combattere per la causa di Cristo.
Verso 13 – Perseveranza e ricompensa
Questo ci porta al verso 13 …..
Ma chi avrà perseverato sino alla
fine sarà salvato. Matteo 24:13
Anche qui abbiamo la stessa promessa che troviamo in Matteo
10 ….
Chi dunque mi riconoscerà davanti
agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Ma
chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al
Padre mio che è nei cieli. Matteo 10:32-33
….. un passaggio della scrittura che abbiamo interpretato
alla luce di 2 Timoteo 2:11-13, dove Paolo spiega che il punto non è la
salvezza o la dannazione, ma la ricompensa o la mancata ricompensa.
Certa è quest’affermazione: se siamo
morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche
regneremo; se lo rinnegheremo anch’egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli
rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. 2 Tim. 2:11-13
Siamo in presenza di un vero
archetipo culturale (tipico dell’Antico e del Nuovo Testamento, una moneta
comune non solo nella scrittura, ma anche nella letteratura secolare) cioè che
tutti coloro che servono fedelmente
il loro Re in battaglia (quando si schierano con lui mentre gli altri si
ritirano) e che giurano lealtà al Re per sempre, vengono elevati allo status
di signori del regno (a prescindere dalla loro posizione sociale)
ottenendo l’inestimabile privilegio di regnare con lui e di far parte della sua
“schiera di fratelli“.
Il miglior esempio della Bibbia di quanto sopra esposto lo
troviamo nell’episodio dei trentasette uomini valorosi di Davide – i quali,
malgrado le avversità, si strinsero attorno al loro condottiero per combattere
contro i Filistei – e che regnarono con lui fino a che non venne incoronato Re
(2 Samuele 23:8-39 e 1 Cronache 11:10–47).
Invece, l’Enrico V di Shakespeare è uno degli esempi più
belli che si trovano nella letteratura secolare. Chi può dimenticare quei
mirabili versi che Shakespeare dedica al Re Enrico V nel quarto atto, terza
scena?
Felici noi, noi pochi,
schiera di fratelli;
poiché chi oggi spargerà il suo
sangue
con me sarà mio fratello,
e per quanto bassa sia la sua
condizione
questo giorno la nobiliterà:
molti gentiluomini che dormono ora
nei loro letti in Inghilterra
malediranno se stessi per non essere
stati qui oggi,
e non parrà loro neanche di essere
uomini quando parleranno
con chi avrà combattuto con noi il
giorno di San Crispino.
In altre parole, il Re Enrico V sta dicendo che chiunque
combatte per la sua causa – cioè chiunque versa il suo sangue assieme a lui in
battaglia – sarà nominato Signore del Suo Regno. Questo è lo stesso concetto
riportato da Paolo in Filippesi 3:11-14.
Per giungere in qualche modo alla
risurrezione (exanastasin) dei morti.
Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già
arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò
per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di
averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno
dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per
ottenere il premio (brabeion) della celeste
vocazione di Dio in Cristo Gesù.
Paolo non sta mettendo in dubbio che la sua salvezza è un
pericolo, perché è sicuro di essere pienamente giustificato nel sangue
dell’Agnello e che la sua giustificazione è un dono incondizionato, totalmente
svincolato da ogni suo merito.
Dov’è dunque il vanto? Esso è
escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede; poiché
riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della
legge. Romani 3:27-28
Ciò per cui Paolo sta combattendo è il premio (brabeion)
– la ricompensa che Dio promette a tutti coloro che lo servono fedelmente, che non
si ritirano di fronte alle difficoltà e sofferenze. È la stessa parola che usa
in 1 Corinzi 9:24.
Non sapete che coloro i quali
corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio (brabeion)? Correte in modo da riportarlo.
Ottenere un premio implica un impegno da parte di chi lo
riceve. Il dono, d’altro canto, non implica nulla se non accettare quel dono che viene
fatto. Qui Paolo non sta parlando del dono, ma del premio – di quel premio che
Dio riconosce a tutti i credenti che rimangono fedeli – che si schierano con
lui nella battaglia spirituale – che non si ritirano di fronte alle avversità:
il premio di regnare con lui nel regno che deve venire è quello di diventare
parte della “schiera di fratelli” di Cristo, cioè di essere invitati a
far parte del circolo più intimo riservato da Cristo ai suoi uomini di valore!
Questo lo ripete Paolo in Filippesi 3:11-14.
La parola per risurrezione nel verso 11 non è la parola che
Paolo normalmente usa, exanastasin, ma è anastasin.
Il prefisso ex (ek) significa fuori da e
implica …
- la risurrezione dei giusti (risorti a vita eterna – un dono),
- che c’è una seconda risurrezione dei fedeli allo status di co-regnanti con Cristo (elevati per essere ricompensati).
La tribolazione è il mezzo
utilizzato da Dio per risvegliare i sensi dei non credenti, per aprire i loro
occhi alla condizione miserabile in cui versano e per far loro capire
l’assurdità di vivere una vita senza Dio. E’ anche il mezzo di Dio per spronare
i credenti ad un cammino di comunione più intima con lui, perchè riscoprano le
giuste priorità e comincino a investire nel regno di Dio. (1) La tribolazione
ha inizio e i non credenti ne subiscono la pressione (2) e sono forzati ad
operare una scelta. Coloro che si affidano a Cristo (3) sono salvati (4),
mentre, chi rifiuta l’offerta di grazia e di perdono (5) è destinato al suo
giusto giudizio (6). La tribolazione ha effetto anche sui credenti (7) i quali
si trovano a loro volta di fronte a una scelta. Coloro che rimangono fedeli
testimoni alla loro fede e chiamata, qualsiasi sofferenza questa comporti (8),
riceveranno una giusta ricompensa entrando a far parte della “compagnia dei
fratelli di Cristo” per avere il privilegio di regnare con lui (9). Quelli che
si ritirano, rifiutando di soffrire per la causa di Cristo (10) si vedranno
rifiutare il privilegio di regnare assieme a lui, non potendo entrare a far
parte della sua compagnia valorosa di fratelli. Questo sarà per loro una
perdita schiacciante (11).
Verso 14 –Tribolazione e risveglio
E questo vangelo del regno sarà
predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le
genti; allora verrà la fine. Matt. 24:14
Il “vangelo dei regno” è il “vangelo di Dio” (il “vangelo
della salvezza”), anche se per molti anni gli studiosi hanno provato ad operare
una distinzione tra le due espressioni. Molti studiosi moderni, tuttavia,
confermano che la frase “il vangelo del regno” è niente più che una metonimia,
una figura retorica che consiste nel sostituire un termine proprio o una frase con
un altro o un’altra che trasmette essenzialmente lo stesso significato.
Qualcosa simile a un eufemismo. Perché l’uso di una metonimia nel discorso
profetico? Perché i Giudei erano riluttanti all’uso della parola Dio per paura
di profanare l’ineffabile nome. Infatti, anziché dire o scrivere “il regno di
Dio”, scrivevano “il regno dei cieli”. Qui vale la stessa cosa: anziché dire o
scrivere “il vangelo di Dio” – per indicare il vangelo della salvezza, la buona
notizia della grazia redentrice di Dio, dicono o scrivono “il vangelo del
regno”. E questo è il punto del verso 14, un risveglio di portata mondiale,
lo scopo e la natura del quale farà piccoli i risvegli del passato.
Dopo queste cose guardai e vidi una
folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni,
tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti
all’Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. Apocalisse 7:9
Poi uno degli anziani mi rivolse la
parola, dicendomi: «Chi sono queste persone vestite di bianco e da dove sono
venute?» Io gli risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono
quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti,
e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. Apocalisse 7:13-14
E’ solo durante la tribolazione che il vangelo verrà
predicato a tutta l’umanità. Solo allora ogni uomo, donna e bambino verranno
raggiunti con il messaggio della buona notizia.
Durante la tribolazione
saranno redente più anime che in ogni altro periodo della storia. La
tribolazione innescherà un risveglio di portata mondiale. E perché? La risposta
è perché la persecuzione avrà purificato la chiesa dall’impurità che allora si
sarà sbarazzata del falso e dell’infedele. Coloro che rimarranno in piedi
saranno completamente spesi per Dio e non tratteranno nulla per loro stessi. Lo
stesso varrà per coloro che si aggiungeranno alla chiesa in quel periodo, i
quali, dopo aver valutato i costi della loro consacrazione, porteranno il loro
contributo alla causa di Cristo. Più i martiri saranno, più il vangelo della
salvezza si spanderà.
La Tribolazione è l’ultima chiamata di Dio all’umanità; non
è un tempo d’ira, ma un periodo di grazia, una chiamata finale al ravvedimento
e alla salvezza. Prepariamoci sin da ora per essere pronti quando arriverà la
Tribolazione. Che Dio ci dia l’onore di essere insigniti della corona della
vita per il nostro fedele servizio e ricompensati con l’accesso alla sua
gloriosa compagnia di fratelli.
Riassumendo
- Quanto sono importanti i segni? Molto. Se non vi faremo attenzione saremo presi alla sprovvista dagli eventi futuri.
- Perché rischieremmo di non dargli la giusta importanza al loro apparire? Per la stessa ragione descritta nella parabola del diluvio: perché saremo assorti nella ricerca delle cose della vita.
Si tratta in grandi linee dei semplici principi enunciati da
Gesù all’inizio del suo ministero …
Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e
amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non
potete servire Dio e Mammona. Matt.
6:24
… principi ai quali i credenti non sempre aderiscono
perfettamente.
Un credente infedele non godrà della piena intimità con
Cristo al suo ritorno, né tantomeno avrà l’onore e il privilegio di regnare con
lui nel futuro regno del millennio. Questo è nella sostanza il significato
delle frasi “gli riserverà la sorte degli ipocriti”, “lo farà punire a colpi di flagello” e dell’idea del
senso di rimorso insito in “pianto e stridor di denti”.
Questo è il fato di tutti i servitori infedeli! È la perdita
delle perdite! “Ma”, tu obietterai, “io pensavo che al ritorno di
Cristo tutti i credenti avrebbero avuto gli stessi privilegi e goduto dello
stesso livello di intimità con il loro Salvatore?” E’ ora di ripensarci!
Per gentile concessione di Sequenza Profetica
di Douglas R. Shearer
Per gentile concessione di Sequenza Profetica
"Costoro sono quelli che sono venuti dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell'Agnello.
Per questo essi sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte nel suo tempio; e colui che siede sul trono dimorerà tra di loro."
(Apocalisse 7:14-15)
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