Impotenza umana e onnipotenza di Dio | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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venerdì 6 giugno 2014
Consapevoli nella Parola

Impotenza umana e onnipotenza di Dio

Betseida

"Or a Gerusalemme, vicino alla porta delle pecore, c'era una piscina detta in ebraico Betesda, che ha cinque portici. Sotto questi giacevano un gran numero di infermi, ciechi, zoppi, e paralitici, i quali aspettavano l'agitarsi dell'acqua. Perché un angelo, in determinati momenti, scendeva nella piscina ed agitava l'acqua; e il primo che vi entrava, dopo che l'acqua era agitata, era guarito da qualsiasi malattia fosse affetto. C'era là un uomo infermo da 38 anni. Gesù, vedendolo disteso e sapendo che si trovava là in quello stato da molto tempo, gli disse: "Vuoi essere guarito?". L'infermo gli rispose: "Signore, io non ho nessuno che mi metta nella piscina quando l'acqua è agitata; e, mentre io vado, un altro vi scende prima di me". Gesù gli disse: "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina". L'uomo fu guarito all'istante, prese il suo lettuccio e si mise a camminare". (Giovanni 5:5-9).

Introduzione

Siamo a Gerusalemme, la città santa. In un luogo chiamato Betesda, cioè "casa di misericordia" c'è una sorgente di acqua minerale che getta le sue acque in una serie di vasche, costruite appositamente, e poi un collettore che le scarica nel torrente Kedron. E' un posto molto bello, intorno hanno costruito dei portici dov'è possibile passeggiare al fresco. Si, sarebbe molto bello ...se non fosse che proprio sotto quei portici sono soliti riunirsi dei disperati: infermi, ciechi, zoppi, e paralitici. Che fanno lì? Aspettano. Una credenza popolare diceva che un angelo, in determinati momenti, scendeva nella piscina ed agitava l'acqua; e il primo che vi entrava, dopo che l'acqua era agitata, era guarito da qualsiasi malattia fosse affetto. E' una scena che suscita tristezza e compassione: una folla di infelici e di sofferenti che aspettano ...spesso inutilmente, qualcuno è persino accompagnato da amici o parenti pronti, pronti per ogni evenienza. Per molti è l'unica speranza che resta loro, l'unica debole speranza a cui aggrapparsi quando i medici hanno fallito, o quando mancano i soldi per affrontare difficili cure. Molti aspettano di ricevere una benedizione: i più però dopo un po' se ne vanno, sconsolati e delusi: non è successo nulla, e si rassegnano al loro ineluttabile destino.
Tutti dopo un po' se ne vanno, eccetto un paralitico, che da 38 anni, con incredibile pazienza e perseveranza, torna sempre lì: è la forza della disperazione di chi non sa rassegnarsi? è la forza dell'abitudine, oppure semplicemente stupidità?
Arriva però Gesù, il Salvatore. Sa tutto di lui, lo identifica, passa attraverso quella folla miserabile e con la Sua potenza di vita e di guarigione lo chiama, lo fa alzare, e lo manda a casa, guarito perfettamente.
E' un uomo da ammirare per la sua pazienza e perseveranza. Io però vi prego di non imitarlo... Per voi non è necessario attendere, né sperare in piscine e in angeli. Il Salvatore Gesù è qui. Chiunque ripone in Gesù, anche in questo stesso momento, la sua più incondizionata e totale fiducia, per espressa Sua promessa, sarà salvato oggi e per l'eternità. Chiunque prende in parola il Salvatore Gesù, come si rivela nelle Scritture, senza riserva alcuna, può essere guarito, può trovare senso e prospettiva alla sua vita, può trovare vita eterna, senza dover aspettare più un solo momento. Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi, e in eterno, e il tempo della salvezza è oggi. Dice la Scrittura: "Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori".
Però, per quelli che hanno atteso invano guarigione e salvezza da chi non poteva darla loro, fino a diventare stanchi, amareggiati e delusi, vorrei considerare meglio l'esperienza di questo paralitico alla piscina di Betesda e mettere in evidenza le lezioni che può darci.

I. Il Signore ben conosceva il caso

Una prima cosa che colpisce in questo racconto è che il Signore Gesù conosceva bene il caso di questo paralitico.
1. Gesù lo aveva visto giacere là: "vedendolo disteso". C'erano molte cose da vedere alla piscina di Betesda, però il Salvatore aveva fissato il suo sguardo su quell'uomo costretto su quel lettuccio. Io vorrei che voi foste persuasi che il Signore conosce voi a fondo. Per lui non fate parte di una folla anonima. Vi vede esattamente dove voi siete ora, di più, può leggere nel vostro cuore. Conosce le vostre paure, le vostre ansie, le vostre domande a cui non sapete dare risposta, le vostre preoccupazioni, i vostri dolori, le vostre esigenze, le vostre aspettative.
2. Gesù sapeva da quanto tempo era stato malato: "sapendo che si trovava là in quello stato da molto tempo". Gesù conosceva "la storia clinica" di quell'uomo, e Gesù conosce bene la "storia" clinica della tua vita. Sa che fin da piccolo sei stato esposto, bene o male, all'annuncio dell'Evangelo cristiano e che te ne eri sinceramente interessato, ma che poi crescendo, non gli hai dato più peso e ti sei lasciato attrarre da tante cose che ti sembravano più "concrete" ed "importanti" o apparentemente più soddisfacenti. Tutto questo non ha risolto la profonda insoddisfazione che senti nella tua vita. Ti ricordi delle parole di Gesù che hai udito, e vorresti che fossero vere e, se sei qui oggi, non hai perduto questa speranza e attendi come quell'uomo che magari un culto ti possa fare "sentire meglio". Solo però un incontro personale con Cristo può rispondere alle tue esigenze profonde. Oggi stesso, e qui, potresti fare questo incontro, perché Cristo è presente ed operante là dove si predica la Sua Parola, e la Sua Parola non è mai predicata invano. Dio la può prendere ed operare miracoli di cui nemmeno il predicatore potrebbe esserne consapevole. Egli sa chi sei e qual è la tua storia, e ti vuole incontrare oggi stesso. Questo potrebbe essere per te un momento decisivo come lo era stato quel giorno per quel paralitico.
3. Gesù sapeva della frustrazione del povero uomo. "io non ho nessuno che mi metta nella piscina quando l'acqua è agitata; e, mentre io vado, un altro vi scende prima di me". Pensate a quel povero uomo, come doveva sentirsi frustrato. Era riuscito con grande sforzo a trascinarsi fin sul bordo della piscina pronto a buttarsi dentro al momento opportuno, ma ogni volta qualcun altro riusciva a precederlo, e lui ricadeva disperato su quel suo lettino, che rabbia, che trepidazione. Quando l'acqua si sarebbe mossa ancora? Chissà! E magari sarebbe stata di nuovo la stessa storia. Un altro sarebbe stato risanato, e lui no. E' come chi gioca al lotto settimana dopo settimana, e c'è sempre qualcun altro che vince e tu mai.
Allo stesso modo si sentono magnifiche testimonianze di quanto Gesù anche oggi veramente guarisca la vita di tante persone, dia pace, serenità, e diciamo: Beato lui! E noi rimaniamo in vana attesa e speranza: non troviamo magari in un culto quello che cerchiamo, apriamo magari la Bibbia e ...non ci dice niente. Il Signore conosce la tua frustrazione, simpatizza con l'afflizione che senti e, come quell'uomo, ascolta i tuoi desideri non pronunciati, conosce il tuo desiderio ardente di essere rinnovato spiritualmente.

II. Il Salvatore aveva risvegliato il desiderio di guarire

Che cosa succede poi nel nostro racconto: il Signore Gesù scuote, eccita, risveglia, stimola, ravviva il desiderio di quell'uomo che pareva ormai rassegnato dicendogli:"Vuoi essere guarito?". Applichiamo questa strana domanda a chi si trova in una situazione simile. 

1. Non dimenticarti mai del perché tu sei qui. Era 34 anni che quell'uomo si trascinava verso quella piscina. Certo, sperava di essere guarito, ma forse era diventata un'abitudine, un vano gesto di routine che dava alla sua altrettanto vana vita almeno "qualcosa da fare"; un "passatempo", magari per consolarsi con le afflizioni altrui, per farsi compatire, o non fosse altro per udire le ultime novità, e chissà se prima o poi sarebbe guarito anche lui! Possiamo immaginarci quest'uomo che aveva quasi dimenticato il motivo per cui si recava alla piscina. Gesù gli chiede: "Perché sei venuto? Non eri forse venuto per guarire?".
Perché vieni al culto la domenica? Per abitudine? Per uscire un po' di casa? Per scambiare almeno quattro chiacchiere con qualcuno? Perché è una buona abitudine che gli anziani valorizzavano? Per adempiere ad un rito formale che magari un giorno ti sarà attribuito come merito? Lo sai che si viene al culto per incontrare il Salvatore Gesù Cristo attraverso la Sua Parola? Che al culto vengono malati che vogliono guarire, peccatori per confessare i propri peccati, ignoranti per essere istruiti dalla sapienza di Dio? Se vieni al culto per motivi sbagliati non ne avrai mai beneficio! Sei qui consapevole della tua malattia per guarire?
2. Evita la disperante indifferenza. Il paralitico del nostro racconto veniva ogni giorno alla piscina, ma possiamo immaginarlo ormai rassegnato da non stare neanche più attento a quando le acque si sarebbero mosse. "Tanto", diceva, "non riuscirò mai ad arrivarci...". Forse aveva udito parlare del Salvatore Gesù Cristo, ed avrà detto: "Sarà vero, sarà bravo, ma certo non verrà ad occuparsi di me...", "è fatalità che io debba restare così..." e, indifferente, non dava peso a quanto ascoltava.
Può accadere anche oggi che molti ascoltino le parole di vita eterna di Gesù nella più totale indifferenza. Che si venga per sentire la Parola di Dio, ma che questa parola "entri da un orecchio e esca dall'altro", che i nostri pensieri vaghino altrove, come se quanto viene detto non ci dovesse interessare. "Tanto", diciamo, "queste cose non possono avvenire, e se avvengono, certo non avverranno a me. Sto qui, aspetto indifferente il mio destino, sarà quel che sarà!". Guardati da questa colpevole indifferenza, perché Gesù è venuto personalmente anche per te!
3. La decisione è nostra. L'uomo del racconto non poteva guarire e salvare sé stesso, ma a lui spettava il voler guarire.
"Vuoi essere guarito?". Lo Spirito Santo ha dato a molti di voi "il volere e l'operare secondo il suo beneplacito", e tu non sarai mai salvato contro il tuo volere. Dio non tira nessuno per le orecchie fino in cielo. Ci deve essere in voi una mente ben disposta che acconsenta all'opera sovrana della grazia di Dio, e se ce l'avete io vi esorto ad esercitarla e da renderla una volontà ardente, come Cristo voleva che quest'uomo l'esercitasse. "Avete un desiderio ardente di guarire?". Io vorrei attizzare in voi questo fuoco e farlo ardere, perché solo così si può incontrare Cristo. Basta anche una scintilla, sulla quale io voglio soffiare, e prego che lo Spirito Santo soffi su di essa e la faccia diventare una grande fiamma. Io credo che molti fra di voi abbiano la volontà di essere salvati,. e ringrazio Dio per questo!
4. Lascia perdere le vecchie inutili medicine. Gesù aveva detto a quell'uomo "Vuoi essere guarito?" anche per un altro motivo: "Lascia perdere i metodi di salvezza nei quali fin qui hai creduto!". Gesù non gli aveva detto: "Vuoi tu essere immerso in questa piscina? ... io farò venire quell'angelo più in fretta... tu vuoi  prendere questa medicina?", ma "Vuoi essere guarito?".
Gesù chiede anche a noi: "Volete voi essere salvati nel modo che io ho prescritto?", e qualcuno dice: "Ma io sarò salvato lo stesso anche se non seguo quello che dice la Bibbia ... No, io sarò salvato per mezzo delle mie buone opere, non voglio sentire di altre strade... ma quello che mi dici tu, Gesù, è assurdo...". Guai a noi se riteniamo che le nostre proprie idee sulla salvezza siano da preferirsi a quelle che autorevolmente Dio ha stabilito nella Sua santa ed infallibile Parola! Che presunzione sarebbe! Che arroganza da parte nostra! "Affidati completamente al Signore Gesù e sarai salvato...". Ma qui, ma la, ma su, ma giù... Prendi in parola quello che ti dice Gesù, ed ubbidiscigli, non ci sono altre strade! Il paralitico ha confidato nel Signore Gesù, senza discuterlo né contestarlo, ed è stato salvato. Lui si che dimostrato intelligenza!
5. Sii determinato di guarire al massimo grado. Gesù ha detto a quell'uomo "Vuoi essere guarito?" anche affinché lui lo volesse con tutto sé stesso. "Io so che vuoi essere guarito: desideralo ora come mai hai fatto in tutta la tua vita! Questo è il momento buono per esercitare questo tuo desiderio, potrebbe non venire più questa opportunità. Ora sono qui, ma chissà se passerò ancora da queste parti! Non c'è tempo da perdere.
Questo vale anche per noi. Il grande orologio di Dio che sta nella sala della grazia non fa tic-tac, ma "Adesso, adesso, adesso, adesso!" Davanti all'offerta della grazia che Dio ci fa in Gesù Cristo non bisogna più attendere, ma neanche ritardare. Prego Dio che faccia si che ne approfittiate subito, prima che sia troppo tardi.
Vedete così che il Salvatore stimola il desiderio dell'uomo presso quella piscina. Conosce il suo caso e ne stimola il desiderio.

III. Non aspettare che qualcun altro ti aiuti

E' importante in questo racconto notare che l'uomo dice: "Signore, io non ho nessuno che mi metta nella piscina quando l'acqua è agitata". E' molto importante che qualcuno ci aiuti, anzi, oggi sono una rarità le persone pronte ad aiutare spiritualmente, ad accompagnare un altro a Cristo. Quanto sono rari e preziosi i veri amici cristiani che con pazienza ti accompagnano a risolvere la tua situazione presso Cristo, che ti consigliano, ti incoraggiano, ti stimolano a leggere la Bibbia, ad andare al culto, a pregare.... Guai però a contare solo su di loro! Ne conosco diverse di persone la cui fede si appoggiava su quella di un'altra persona, laico o pastore che sia. Morta o partita quella persona, il loro cristianesimo è crollato, e non sono stati capaci di camminare con le loro gambe e di andare avanti da soli! L'amico e il consigliere spirituale è estremamente importante, ma guai a diventare dipendenti dal loro aiuto!
Quello che importa è stabilire un rapporto personale direttamente con Gesù: questo è essenziale. Se hai un rapporto con Lui tutto il resto, per quanto importante, è secondario.
Era necessario che un uomo deponesse nella piscina il paralitico del racconto, ma non era necessario per avvicinarsi al Salvatore Gesù. Puoi presentarti personalmente a Lui, puoi parlarGli da solo senza mediatori, puoi confessarGli il tuo peccato, puoi chiederGli misericordia da solo, puoi tendere le tue mani verso di Lui. E' sempre disponibile e vicino per ascoltarti! Un solo mediatore è indispensabile fra noi e Dio: Gesù Cristo, ma non è necessario alcun mediatore fra te e Cristo. ...e non devi neanche aspettarlo: se lo conosci, se hai sentito parlare di Lui e dei suoi benefici, lo puoi chiamare, ed egli verrà. "Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato".

IV. Il Salvatore si prende completamente cura del caso

Ed eccoci al punto finale: il Salvatore Gesù si prende totalmente carico della condizione di quell'uomo. Gesù gli disse: "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina". L'uomo fu guarito all'istante, prese il suo lettuccio e si mise a camminare". Un uomo è impotente e non ha nessuno per aiutarlo. Cristo solo può aiutarlo. Quest'uomo non può muoversi se non con grande dolore. Ora però non deve più strisciare fino all'acqua, non ha più bisogno di muoversi neanche solo di un centimetro.
1. La forza sta nel Signore. Non c'era nulla che quest'uomo potesse fare da solo, ma Dio aveva provveduto nel Suo Figliolo Gesù Cristo, Qualcuno a cui è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra per sovvenire all'impotenza umana. Non doveva fare altro che guardare a Lui con fede e ricevere da Lui salvezza. Non ci sono risorse nascoste in noi per tirarci fuori dai nostri problemi esistenziali: dobbiamo guardare fuori da noi stessi, all'efficacia salvifica di un altro: il Salvatore Gesù ed affidarci a Lui.
2. Ben al di là di quello che domandiamo. Gesù poteva fare per quell'uomo molto al di là di quello che domandava o pensava. Non aveva domandato nulla a Cristo, eccetto che con il suo sguardo e per il fatto stesso che stava là a giacere sul bordo di quella piscina. Tu forse non sai pregare, forse hai necessità che non sai descrivere. Hai un vuoto dentro che non sai come riempire. Ricevi il dono che Dio ti vuole fare in Gesù Cristo: tu saprai di che cosa avevi bisogno quando Cristo te lo darà! Dice la Bibbia: "Egli può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo".
3. L'efficace comando del Signore. Come agisce Gesù per guarirlo? Con un semplice comando: magari questo è un modo che voi ed io non avremmo scelto. Gesù gli dice: "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina"! Noi magari gli avremmo risposto: "Ma mi stai prendendo in giro? Alzati! Se io lo potessi fare non l'avrei già fatto da tempo? Prendi il tuo lettuccio? Ma se è trent'otto anni che a mala pena io riesco a sollevare del pane per portarmelo alla bocca! Cammina? Ma io non posso camminare! Non hai null'altro di meglio fare che prenderti gioco di poveretti come noi?".
E' lo stile di Dio però di "chiamare le cose come se fossero". Non c'erano altro che tenebre, quando Dio disse: "Sia la luce!". Abramo era vecchio e Sara era sterile quando Dio promette loro "Avrete un figlio!", c'era solo un cadavere puzzolente quando Cristo gli comandò: "Lazzaro, vieni fuori!". Non c'è nulla di impossibile per Dio, e quando è Cristo che comanda, Egli provvede pure l'energia per realizzarlo.
Qualcuno direbbe: "E' un'impresa disperata, un parlare al vento dire alla generazione d'oggi: Ravvedetevi e credete all'Evangelo. Sono sordi, insensibili, non capiscono, ti ridono in faccia, hanno altro da fare!" e io rispondo: Si, sarebbe una totale perdita di tempo predicare l'Evangelo se questo non fosse accompagnato dalla precisa promessa di Dio che la Sua Parola non va mai a vuoto, perché Dio la rende potente ad operare come, quando, e dove vuole, secondo i Suoi eterni propositi. Quello che a noi pare impossibile, non lo è agli occhi di Dio, per questo la predicazione dell'Evangelo, oltre che ad essere comandata, non è mai inefficace, perchè è tramite essa che passa anche la capacità di rispondervi, in quelle persone che Dio, nel Suo insindacabile e giusto giudizio ha scelto.
4. La gioiosa obbedienza dell'uomo. L'uomo del nostro racconto al comando di Gesù "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina" ha sentito nel contempo nelle sue giunture una forza che non aveva mai avuto e con gioia e riconoscenza l'ha utilizzata per rispondere al suo profondo desiderio di guarire. Oh, non avrebbe saputo spiegare quello che gli era successo, solo aveva risposto con fede al comando di Cristo e questo gli bastava. Ora sapeva solo che era paralizzato ed ora camminava. Come il cieco che sapeva solo che prima era cieco, e ora grazie a Gesù ci vedeva e questo gli bastava senza tante spiegazioni e razionalizzazioni.
E' difficile spiegare quanto avviene ad una persona quando ripone la sua più incondizionata fiducia nel Salvatore Gesù Cristo, si tratta di risultati reali e totalmente inspiegabili dalla povera e malata razionalità umana, ma questi risultati sono anche quello di cui ciascuno di voi ha bisogno se riponete la vostra più incondizionata fiducia nel Salvatore Gesù.

Conclusione

Il nostro testo conclude e dice: "L'uomo fu guarito all'istante, prese il suo lettuccio e si mise a camminare".
Un uomo aveva aspettato inutilmente per 38 anni che i medici potessero fare qualcosa per lui, ma inutilmente. Si era anche rivolto alle credenze ed alle superstizioni popolari sperando che avessero effetto e che potesse guarire, ma inutilmente. Ormai si era rassegnato. Ormai sentiva con indifferenza le storie di guarigione, che per lui erano diventate solo belle favole consolatorie, pie illusioni. Quest'uomo non aveva mai incontrato Cristo personalmente.
Cristo però è comparso nella sua vita e l'attesa era improvvisamente finita perché Egli aveva donato una totale fiducia al paralitico. Sappiamo dalle parole susseguenti a questo racconto che quest'uomo non sarebbe stato solo guarito fisicamente, ma anche interiormente, guarito dal suo peccato che lo separava da Dio, il che era molto più grave.
Io so che Dio ha compiuto oggi un altro miracolo della Sua grazia e che in Cristo, tramite quest'annuncio del Vangelo, Egli ha compiuto un'altra guarigione. Io non so chi oggi Dio ha personalmente chiamato e toccato, forse lo saprò solo fra molto tempo, ma sono sicuro che Dio l'ha fatto. L'ha fatto tante altre volte e continua a farlo oggi. Deponete con fiducia in Cristo Gesù il vostro fardello, in Lui possono essere risolti il problema di cui voi siete consapevoli, ed anche quello di cui voi non siete consapevoli.  
Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato!


di Paolo Castellina

Questo sermone è ispirato ad un sermone di C.H. Spurgeon "Impotenza e onnipotenza" 


"Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore, Dio onnipotente; giuste e veraci sono le tue vie, o Re delle nazioni" 
(Apocalisse 15:3)

Consapevoli nella Parola

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