Un bersaglio nell'invidia di satana | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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mercoledì 2 giugno 2010
Unknown

Un bersaglio nell'invidia di satana

avvoltoio

Se sei un cristiano che cerca Dio con tutto il cuore, sei un bersaglio.
 
Questo messaggio è per quelle persone che stanno subendo un periodo di prove dure. Sto parlando a quelli che stanno sopportando profonde prove e sono distrutti mentalmente, fisicamente e spiritualmente. Viviamo un periodo di grande stress, quando le prove ci cadono addosso improvvisamente e ci lasciano sopraffatti, appesantiti e confusi.

Ringrazio Dio per ogni cristiano che in questo momento sta godendo un periodo buono. La sua vita non è sotto stress, e non deve subire prove dure o un dolore profondo. Sono grato al Signore perché provvede dei momenti così nelle vite dei suoi figli.


Ma sappiamo dalla Scrittura che le tempeste e le grandi prove si abbattono su tutti coloro che hanno dato tutto a Cristo: “Molte sono le afflizioni del giusto” (Salmo 34:19). Inoltre, se sei affamato del Signore – se sei determinato a cercarlo con tutto il cuore, deciso a concentrare la tua mente e la tua anima per ubbidire alla sua Parola – sarai continuamente il bersaglio dell’invidia del diavolo.

Per secoli, grandi cristiani hanno cercato di dimostrare le cause e i motivi per cui il giusto soffre. La mia biblioteca personale è piena di libri del genere. Eppure le risposte sembrano elusive. Ogni qualvolta subisco una prova profonda, trovo difficile applicare le verità che ho imparato al mio cuore angosciato. Al contrario, mi ritrovo a pregare: “Signore, devo attingere alla tua Parola per il mio bisogno attuale”.

Molti di quelli che sopportano lunghe prove, si chiedono spesso: “Signore, forse in qualche modo ti ho contristato? C’è qualcosa nella mia vita che ti impedisce di ascoltare il mio grido? Sono stato fedele alla tua Parola. Allora perché questa prova non finisce mai? La Bibbia dice che non mi permetti di soffrire più di quanto possa sopportare. Allora perché sono arrivato a questo punto di rottura?”.


Sono convinta che la battaglia spirituale più difficile avviene nella mente dei credenti. Molti cristiani sopportano angosce mentali tremende, pensieri torturanti ed oppressivi, contrari a Cristo e orribili. Non riescono a scrollarsi di dosso i ricordi depressivi dei fallimenti del passato. E finiscono per non sentirsi degni di stare in comunione con gli altri o di meritare le benedizioni di Dio.

Non so perché noi credenti soffriamo così tanto, ma una cosa so con certezza.

Quando decidi di cercare il Signore, ti determini di afferrare le Sue promesse, diventi un bersaglio dell’invidia di Satana.

Viene il momento nella vita di ogni credente in cui si trova di fronte ad una scelta: o rimane tiepido nella sua fede oppure attraversa il confine e decide di seguire Gesù con tutto il suo cuore. Ogni qualvolta decidiamo di afferrare appieno Cristo, stimoliamo le budella dell’inferno. E Satana manda le sue orde demoniache a rilasciare l’ira dell’inferno nelle nostre vite. Un’inchiesta condotta dalla Barna rivela che il 70 percento delle persone che affermano di essere nate di nuovo non considerano il proprio cammino con Dio come la cosa più importante nella loro vita. Questa è una tragedia assoluta. Eppure ci dice come mai Satana è così arrabbiato con la piccola minoranza che si apparta per servire Gesù.


Il diavolo riconosce qualcosa in ogni cristiano devoto – qualcosa che è assolutamente distruttivo per il suo regno. Avviene quando un figlio di Dio decide di confidare nel Signore in ogni cosa, avvicinandosi a Lui nonostante tutte le sofferenze e le difficoltà. Satana si rende conto che un cristiano del genere vincerà altri a Gesù, sia con la preghiera che affrontando grandi sofferenze con la fede intatta.

Quando Satana vede questo genere di fede, sa che le fondamenta dell’inferno stanno per essere scosse. Perciò comanda ai suoi principati di abbandonare i loro posti abituali vicino ai cristiani freddi, indifferenti, amanti del piacere. E li spinge a cercare ogni cristiano zelante le cui azioni mostrano sta si sta movendo nella pienezza di Cristo. Considerate l’apostolo Paolo. Quando questo zelante persecutore della chiesa ricevette una rivelazione di Cristo, decise con tutto il cuore di digiunare e pregare – e immediatamente divenne un primo bersaglio dell’ira di Satana. Il diavolo non temeva soltanto quello che avrebbe prodotto la conversione di Paolo sulla terra. Era estremamente geloso della rivelazione di Paolo del paradiso.

Vedete, la Scrittura ci dice che Lucifero era stato scacciato dal cielo, dalla gloria della presenza di Dio. E da allora, il diavolo non sopporta il pensiero che qualcuno “minore” di lui possa gustare il paradiso. È completamente invidioso di chiunque viene benedetto nel contemplare ciò che lui ha perduto per l’eternità.

Paolo scrive: “E perché io non avessi a insuperbire per l'eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca” (2 Corinzi 12:7). Ora, Dio non infliggerebbe una potenza demoniaca a nessuno dei suoi servi. Benché Giobbe fosse stato schiaffeggiato da Satana, il Signore aveva messo dei limiti alla potenza del nemico che lo aveva afflitto. Satana può attaccarci, ma non può distruggere neanche una vita.

Secondo Paolo, questa spina infernale fu permessa da Dio nella sua vita per tenere a bada l’orgoglio del suo cuore. Il diavolo aveva assegnato a questo messaggero il compito di affliggere la carne di Paolo, provocandogli dolore fisico e mentale. E Satana istruì il demone di essere inesorabile nel suo attacco: “Schiaffeggia ripetutamente Paolo. Colpiscilo giorno dopo giorno, non lasciarlo andare”. Ma l’invidia aveva accecato gli occhi di Satana su Paolo. Ciò che il diavolo cercava di fare per abbatterlo – un bombardamento di attacchi fisici e mentali – Dio lo trasformò nel bene di Paolo.

Sicuramente le potenze delle tenebre avevano accompagnato Saulo mentre camminava lungo la strada per Damasco. Dopo tutto, era un servo eccellente di Satana: un leader religioso zelante, timorato di Dio, che compiva letteralmente l’opera del diavolo. Saulo stava per catturare dei cristiani, li avrebbe riportati a Gerusalemme dove li avrebbe imprigionati e torturati.


Ma quando Saulo fu colpito sul cavallo e ricevette una visione di Cristo, cadde immediatamente faccia a terra, gridando: “Signore Gesù, mostrami cosa devo fare”. Non volle mangiare né dormire per tre giorni, concentrarsi completamente sul Signore.

Cosa pensi sia avvenuto nell’inferno in quel momento? L’intero regno del diavolo insorse. Immagino che Satana abbia indetto una riunione d’emergenza, dove nominò un messaggero speciale con un compito a vita: concentrare ogni arma dell’inferno contro Saulo. Satana istruì il suo messaggero: “Perseguita quest’uomo con tutta la tua forza. Hai a tua disposizione l’intero arsenale dell’inferno. La tua unica missione è distruggere la fede di Saulo”.

Posso immaginare i tormenti che questo demone inflisse a Paolo: bombardamenti di menzogne, ricordi dei cristiani che aveva torturato, ricordi di ogni cosa passata che aveva fatto contro il nome di Cristo. Satana fa lo stesso con ogni credente zelante odierno. Manda i suoi principati malvagi ad attaccare le nostre vite e a sussurrarci menzogne con un’unica intenzione: distruggere la nostra fede.

Questi attacchi erano il risultato di Satana che cercava di rubargli l’intimità col Padre.


Questa è l’unica ragione per cui il diavolo cerca continuamente di abbattere i santi di Dio. Li vuole privare del loro riposo, della loro intimità, della loro speranza del paradiso con il Signore – in breve, tutte le cose che lui ha perduto quando è stato scacciato dal cielo.

Ripensate al vostro cammino con Dio. Forse ad un certo punto siete stati tiepidi, e avete desiderato più di Dio, avete bramato che vi usasse. Perciò avete preso la decisione di attraversare una linea di devozione totale a Gesù. Improvvisamente siete stati attratti alla preghiera come non mai, e le preoccupazioni di Dio sono diventate le vostre.

Avete chiesto a Gesù di ravvivare il vostro cuore, di riversare il suo Spirito su di voi, di rendervi intercessori e di darvi i suoi pesi.

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 Vi dico che è stato questo il momento in cui siete diventati il bersaglio dell’ira di Satana. Forse dirai: “Ma quel periodo non è durato a lungo. Non ho più quel genere di zelo. La maggior parte dei giorni vivo sotto una nuvola di disperazione”. Non importa. Anche in questo momento la tua fede può vacillare, quasi per crollare. Ma Satana conosce questa verità: c’è ancora un po’ di carbone che arde sotto la cenere dei tuoi problemi. E finché ci sarà questa brace, potrebbe incendiarsi in qualsiasi momento.

Per questo Satana non ti lascerà andare. Per questo sei schiaffeggiato. Lui è determinato a non permettere allo Spirito Santo di riaccendere la fiammella in te. Per questo momento, Paolo ci avverte di non ignorare le macchinazioni del diavolo: “Affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo le sue macchinazioni” (2 Corinzi 2:11). Se ignoriamo le tattiche del nemico, possiamo permettergli di prendere vantaggio su di noi.

Alcuni cristiani credono che non si dovrebbe neanche menzionare il nome di Satana, per non glorificarlo. Ma la Bibbia dice chiaramente che se apprendiamo le tattiche del nemico, non abbiamo più motivo di temerlo. Infatti, ci viene detto che in questi ultimi giorni, Satana è venuto sulla terra con grande ira, perciò faremmo meglio a conoscere le sue strategie. Paolo scrive: “Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere” (11:14-15).

L’avvertimento di Paolo qui è cristallino. Satana usa le persone empie come messaggere della sua ira e della sua invidia. E, secondo l’apostolo, queste persone si sono infiltrate nella chiesa di Dio. Avete mai incontrato persone del genere? Siete mai state bersaglio della loro ira, mentre pronunciavano parole che vi tagliavano nell’anima, parole che provenivano direttamente dalle labbra del diavolo?

Sei un bersaglio della loro critica perché la tua fede e il tuo zelo sono una censura al loro stile di vita che ama il piacere. In breve, le loro parole sono l’invidia di Satana che imperversa contro di te. Ma la luce dell’evangelo mette in risalto ogni opera delle tenebre, illuminando il popolo di Dio sulle macchinazioni del nemico.

Il pio Re Davide scrive di una volta in cui la sua anima era abbattuta. “Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora… Dirò a Dio, mio difensore: "Perché mi hai dimenticato? Perché devo andare vestito a lutto per l'oppressione del nemico?"” (Salmo 42:5,9).

Quando Davide scrisse questo salmo, il suo stato spirituale non era né freddo né tiepido. Infatti, dice che la sua anima anelava ed era assetata di Dio (vedi 42:1-2). Eppure fu durante questo tempo che Satana mandò i suoi messaggeri a perseguitare e attaccare Davide. E gettarono in faccia di quest’uomo pio le loro accuse: “Davide, dov’è il tuo Dio?”. Questo ruppe il cuore di Davide, facendolo gridare: “Le mie lacrime sono il mio cibo notte e giorno, mentre mi dicono continuamente: ‘Dov’è il tuo Dio?’”. Notate che la domanda che Satana gli pose non fu: “Dov’è Dio?”ma: “Dov’è il tuo Dio, Davide?”. In altre parole: “Dov’è la dimostrazione della cura di Dio e della liberazione per te?”.
Quando Davide scrisse queste parole, stava scappando da suo figlio Absalom. Si era nascosto nelle caverne, e soffriva l’angoscia ad ogni livello, mentale, fisico e spirituale. La maggior parte di Israele lo aveva rigettato, compresi alcuni dei suoi amici più intimi. Davide parlò dal suo profondo dolore, scrivendo: “Le mie lacrime son diventate il mio cibo giorno e notte, mentre mi dicono continuamente: "Dov'è il tuo Dio?"” (Salmo 42:3). Ma, chi erano? A volte Satana trova persone che ci dicono ad alta voce cose dolorose e rattristanti. Ma la maggior parte delle volte, il nemico usa le sue potenze demoniache, mandandole a scuotere la nostra fede. Ci sussurrano pensieri sottili ma devastanti, formulati dal nemico stesso. E anche i credenti più santi non sono immuni a questi attacchi. È stato ad esempio il caso di Davide, che sentì queste accuse: “Non hai una dimora. La tua stessa famiglia ti ha rigettato. Hai problemi di ogni genere, Davide. Come puoi affermare di essere l’unto di Dio?”. Allo stesso modo, i messaggeri di Satana iniettano alla nostra mente le stesse accuse, facendoci domandare: “Signore, dove sei in questa crisi? Perché mi ritrovo a bere questo calice di dolore, perché tutti ce l’hanno con me? E perché non ascolti le mie preghiere? Grido a te notte e giorno, ma non sento risposta. Le mie lacrime hanno un senso per te?”.

Sappiamo che Davide camminò fianco a fianco con il Signore, fidandosi della Sua fedeltà. Era un uomo di preghiera che invocava il Signore in ogni questione della vita. E la Bibbia dice che Dio era con Davide dovunque andava, in tutto quello che faceva. Satana avrà invidiato quest’uomo e le rivelazioni che aveva ricevuto dal cielo, che sono riflesse nei Salmi.

Non sorprende che Satana abbia mandato uno spirito maligno ad impossessarsi di Saul, un re compromesso, che manifestò la rabbia dell’inferno contro Davide: “E Saul, da quel giorno in poi, guardò Davide di mal occhio” (1 Samuele 18:9).

Non vi confondete: Satana non si preoccupava dell’abilità combattiva di Davide, o del suo talento artistico o della sua personalità vincente. Nessuna di queste cose in se stesse minacciavano il suo regno delle tenebre. C’era piuttosto qualcosa nella fede di Davide, nella sua relazione col Padre, che faceva tremare l’inferno. E che rendeva Davide “il bersaglio Numero Uno” agli occhi di Satana. Quest’uomo veniva perseguitato, beffato e fatto soffrire solo per un motivo: camminava fianco a fianco con Dio.

La stessa cosa avviene oggi con tutti quelli che cercano Dio con sincerità. Satana vede che il Signore è con questi credenti, e che lui stesso è abbandonato da Dio – e in lui sorge una rabbia invidiosa. Infatti, l’invidia di Satana nei confronti di Davide si manifestò con lo scoppio di gelosia di Saul: Lettura da: I Samuele "Saul vide e riconobbe che il SIGNORE era con Davide. Saul continuò più che mai a temere Davide, e gli fu sempre nemico… Allora Saul cercò di inchiodare Davide” (18:28-29, 19:10).
Notate che, benché Saul si infuriasse contro Davide, ne aveva anche paura: “Saul aveva paura di Davide, perché il SIGNORE era con lui e si era ritirato da Saul” (18:12). Ecco una chiara immagine che il diavolo ha paura di qualsiasi uomo o donna di Dio giusto, che prega ed ha fiducia. Giacomo ci esorta con questa verità, ricordandoci di un’importante arma che ci è stata data: “Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Giacomo 4:7).

Satana invidia e teme di più quelli che sono stati con Dio in preghiera e sono determinati a resistere e combattere nella fede.

Satana teme anche un piccolo esercito di quelli che si cingono per fede per combattere. Ha paura di quelli che stanno in piedi e sono pronti a resistere. E poiché ha paura di te, il suo progetto è quello di neutralizzare il tuo spirito combattente.

Il diavolo lo fa cercando di inondare la tua mente con dei pensieri di sconfitta, di distrazione, provenienti dall’inferno, che nutrono e alimentano la sfiducia in Dio e ne mettono in dubbio la potenza. Ti griderà nella mente e nello spirito: “Non vale più la pena combattere. Sei troppo debole a causa delle tue lotte personali. Non sarai mai uno che vince. Le potente dell’inferno sono troppo forti per poterle sconfiggere. Perciò farai bene a rilassarti. Non hai bisogno di essere così intenso nella battaglia”.

Carissimi, questa è tutta distrazione! L’unica strategia di Satana è far distogliere i tuoi occhi dalla vittoria della Croce. Vuole che ti concentri sulla tua debolezza, sui tuoi peccati, sulle tue disfatte – e per questo aumenta i tuoi problemi e le tue sofferenze attuali. Vuole farti credere che non sei abbastanza forte per poter andare avanti. Ma il punto non è la tua forza, ma la forza di Gesù.


Il fatto è che tutti noi avremo lotte finché moriremo, a meno che Gesù non tornerà prima. Avremo momenti di calma, tempi di refrigerio. Ma finché saremo sulla terra, avremo lotte spirituali. E non c’è fine a queste battaglie. Per questo Paolo dice che Gesù ci ha dato armi potenti da distruggere le fortezze. Siamo stati equipaggiati con armi a cui Satana non può resistere: la preghiera, il digiuno e la fede.

Alcuni cristiani si sono così concentrati sul loro dolore e sulle loro prove da non poterlo più sopportare. Quando incontri credenti del genere, l’unica cosa di cui parlano sono i loro combattimenti. Non li sentirete mai parlare della vittoria che Cristo ha vinto per loro.

Che non sia così per il popolo di Dio.
È giunto il tempo di distogliere la mente dalle nostre attuali afflizioni. Dobbiamo distogliere gli occhi dalle prove e fissarli sul Capitano di questa guerra. Gesù ha le chiavi di ogni vittoria, e ci ha promesso: “Ti ho fornito ogni arma necessaria alla battaglia. E sono pronto e disposto a darti forza nei momenti di debolezza”.


Spesso quando diciamo: “Sono andato oltre per Gesù”, la verità è che siamo semplicemente giunti al punto di confidare appieno nel “sacrificio di sangue” di Cristo.

In Genesi 15, Dio fece un patto glorioso con Abrahamo. Disse al patriarca di prendere una giovenca e una capra e di dividerle a metà. Poi Abrahamo doveva prendere una tortora e un piccione e metterli a terra, testa a testa. Abrahamo fece come gli era stato comandato, e mentre queste creature erano lì a terra tutte sanguinanti, degli avvoltoi iniziarono a scendere sulle carcasse. Improvvisamente, Abrahamo avvertì un buio pesante tutto intorno a lui. Cos’era quel buio?

Era Satana che era in panico. Vedete, il diavolo aveva sentito il patto che Dio aveva fatto con Abrahamo. Il Signore aveva promesso di fare di Abrahamo una nazione potente e di benedire per sempre il suo seme. Inoltre, Dio aveva promesso di dare ad Abrahamo il paese di Canaan. Era quest’ultima promessa che aveva stimolato di più l’invidia di Satana. Canaan era il territorio del diavolo, un paese di idolatri, la sua fortezza demoniaca sulla terra. Ed ora Dio stava dicendo che il seme di Abrahamo avrebbe conquistato e posseduto quel territorio.

Carissimi, quando fate un patto con il Signore, lui vi dice cose buone. Vi promette: “Non vi farò cadere e vi presenterò senza macchia davanti al trono del Padre”. “Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza” (2 Pietro 1:4).

Come pensi reagisca Satana quando vede che tutto questo accade nella tua vita? Prima vede che le gloriose promesse del nuovo patto diventano nostre, quando diamo la nostra vita a Gesù. Questo fa andare il diavolo su tutte le furie. Poi ti vede deciso a proseguire con il Signore. A quel punto, per lui c’è una sola reazione: tutto l’inferno va nel panico!

 


avvoltoi

Satana riconosce che hai pienamente confidato nel “sacrificio del sangue” di Gesù per combattere tutti i tuoi desideri carnali e metterli a morte. E sa che questo significa che il suo regno delle tenebre ora è messo alle strette. Perciò manda degli avvoltoi per cercare di consumare il tuo sacrificio. Cosa sono questi avvoltoi? Sono i pensieri che nascono nell’inferno, e vengono per insidiarti e farti mettere in dubbio la fedeltà di Cristo nei tuoi confronti.

Basta un solo cristiano che prega ed ha fiducia per scuotere le fondamenta dell’inferno. E se questo ti riguarda, allora forse ti senti girare intorno gli avvoltoi che Satana ti ha mandato per farti cadere. Conosco molti credenti devoti che proprio in questo momento stanno combattendo contro un profondo senso di insicurezza. Lottano tutti i giorni contro sentimenti di indegnità. Si chiedono: “Se fossi veramente fedele, non sarei così preoccupato, così inefficiente nella testimonianza, così privato finanziariamente”. No, questa è proprio l’opera degli avvoltoi, che vengono a rubare il sacrificio.
Dio ci ha dato una strategia spirituale per resistere all’invidia e all’ira di Satana.

Cosa fece Abrahamo quando vennero gli avvoltoi? La Scrittura ci dice che li scacciò. Allo stesso modo il Signore ci ha mostrato un modo per scacciare gli avvoltoi che ci minacciano. Non dobbiamo aver paura degli attacchi del diavolo, perché ci sono state date delle armi potenti.

Ogni qualvolta mi viene in mente un dubbio su Dio, devo solo resistere e appoggiarmi a quello che so sul mio amato Signore. Non posso accettare alcun pensiero basato semplicemente in base a come mi sento in quel momento. Tutti i miei pensieri devono essere misurati alle promesse che Gesù mi ha fatto e sulla vittoria che ha vinto per me.

Per dirla in parole povere, se mi vengono in mente pensieri di accusa – se provocano dubbio e paura, o condanna o un senso di rifiuto – so che non vengono da Dio. Tutti noi dobbiamo essere pronti quando vengono questi orribili pensieri. Anche il Signore Gesù fu soggetto a questi tipi di pensieri del nemico durante la tentazione che sopportò nel deserto.

Ho avuto comunione con alcuni dei santi di Dio più cari sulla terra. Molti di loro mi hanno detto che dopo aver cercato per un tempo il Signore – digiunando per giorni, impegnandosi con la mente ed il cuore a cercare il Signore – sono stati piagati da dubbi orribili riguardanti la stessa esistenza di Dio.

Un caro profeta mi ha confessato: “Di recente, sono stato assalito da pensieri malvagi. È la prima volta che mi accade una cosa del genere”. Ma lo Spirito Santo lo ha rassicurato: “Rimani fermo nella fede. Questi non sono tuoi pensieri, vengono da Satana. Il diavolo vuole convincerti che sei cattivo come i pensieri che ti manda. Vuole minare la tua fede. Semplicemente continua a resistere e confida nel Signore. Non affonderai. Sei sotto attacco, perché hai scosso le fondamenta dell’inferno”.

 

Come Abrahamo, il mio amico ha scacciato quegli avvoltoi, usando con fede la Parola di Dio. Allo stesso modo, Gesù resistette alle tentazioni di Satana nel deserto, ed il diavolo lo lasciò per un tempo. Possiamo sapere che Dio farà lo stesso per noi, se resistiamo in fede, confidando nelle sue promesse. 


Perciò caro fratello,  quando vengono  a te gli avvoltoi, portando pensieri di indegnità e insicurezza, scacciali con la Parola di Dio.
 
Di David Wilkerson


http://www.worldchallenge.org/it/node/4619 


Posted with permission from:
World Challenge, Inc.
 

"O SIGNORE, mia forza, io ti amerò affettuosamente. Il Signore è la mia rocca, e la mia fortezza, e il mio liberatore, Il mio Dio, la mia rupe; io spererò in lui; Il mio scudo, e il corno della mia salute, il mio alto ricetto. Io invocai il Signore, a cui si deve ogni lode; E fui salvato da' miei nemici." 
Salmo 18:1,2
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