Quando ti assalgono le tentazioni... | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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lunedì 28 novembre 2011
Unknown

Quando ti assalgono le tentazioni...

trappola

Un concetto banalizzato


Che cos’è la tentazione? Nel linguaggio comune è lo stimolo, la voglia, il desiderio. Si dice infatti: "Non ho saputo resistere alla tentazione di..." oppure: "la tentazione di mollargli un ceffone è stata forte". Oppure la tentazione è concretamente ciò che ci tenta, come quando si dice: "Toglimi da davanti queste paste ché sono una tentazione continua...".

Ad una tentazione si può cedere oppure non cedere, e le conseguenze del cedere ad essa possono essere varie in dipendenza delle norme che così si infrangono e della tolleranza o impunità sociale di certe azioni, come ad es. dire: "Non ho saputo resistere alla tentazione su un’autostrada libera e senza la polizia in vista, di andare a 200 all’ora...", oppure: "Quella donna mi attraeva troppo, non ho saputo resistere alla tentazione di tradire mia moglie...".
Come vedete, la tentazione è un concetto oggi molto minimizzato o banalizzato, perché si può parlare di tentazione solo quando esistono precise norme o leggi che uno è tentato di contravvenire. Oggi però la cultura che va per la maggiore oggi ci porta a pensare che non esistano più norme o leggi assolute, che tutto dipenda dalle circostanze o dal contesto in cui ci troviamo o dalla convenienza del momento.

Possiamo essere tentati a non dichiarare sulla cartella delle imposte quanto è dovuto oppure a truffare lo stato, giustificandoci poi dicendo: "Tanto lo stato non merita i miei soldi... tanto non se ne accorgeranno mai ...tanto tutti evadono le tasse in un modo o in un altro".

Quando il livello della moralità "ufficiale" scende sempre più in basso come oggi, anche il concetto di "tentazione" perde della sua forza e rilevanza.

Nel contesto biblico


bibbia
Non è così, però, nel modo di vedere le cose che ci comunica la Bibbia, che è autorevole Parola di Dio. La tentazione è cosa seria perché serie e chiare sono le norme morali, assolute ed oggettive, che Dio sovranamente impone sulla creatura umana, quelle norme morali che siamo tentati ad infrangere. E se cediamo a queste tentazioni, potete stare certi che ne subiremo presto o tardi le conseguenze.
La tentazione per eccellenza, per esempio, è quella dei nostri progenitori Adamo ed Eva, tentati da Satana a mettere in questione la veracità e l’autorevolezza della Parola di Dio, come pure ad assumere nella creazione, ribellandosi a Dio, un ruolo che loro non competeva. Gli effetti di aver loro ceduto a questa tentazione li stiamo pagando ancora oggi.

E’ chiaro così che la tentazione assume valore particolare per il cristiano impegnato nei confronti del suo Dio a rispettare il patto, o contratto, che lo lega a Lui. Da cui tentazione, in questo contesto, è l’istigazione al male, al peccato, a contravvenire a ciò che Dio ha stabilito o che si propone per noi. La tentazione è la forte sollecitazione che le forze del male o gli istinti esercitano sul cristiano per scrollarne la fermezza della fede o la rettitudine morale.

E’ anche però importante notare come per il cristiano la tentazione costituisca una prova, permessa da Dio, affinché noi si possa liberamente e consapevolmente scegliere la via del bene.

In questo senso la tentazione riguarda ciascuno di noi, riguarda il cristiano che è stato riscattato da Cristo e chiamato a vita nuova, e riguarda la persona comune, condannata a ripetere l’esperienza di Adamo ed Eva a sentire e a cedere alle lusinghe di Satana: a mettere cioè in questione Dio e la Sua Parola e ad essere dio a sé stesso, ...naturalmente con le inevitabili dolenti conseguenze.

E’ stato scritto: "Finché viviamo su questa terra non possiamo mai essere liberi del tutto da tribolazioni e tentazioni; perciò nel libro di Giobbe è scritto: La vita dell’uomo su questa terra è una continua tentazione". A questo possiamo aggiungere il versetto biblico che dice: "Nessuna tentazione vi ha fin ora colti se non umana: ora Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita, affinché la possiate sostenere" (1 Co. 10:13).


Il testo biblico


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Esaminiamo ora il racconto evangelico conosciuto come "le tentazioni di Cristo". Dopo l’episodio del Suo battesimo nel fiume Giordano, dove Egli viene proclamato pubblicamente come l’atteso Salvatore, Gesù passa quaranta giorni nel deserto a pregare e a digiunare, preparandosi spiritualmente per le sfide che avrebbe ben presto affrontato. Durante questo periodo di solitudine, Gesù affronta significative tentazioni che avrebbero potuto affondare il suo ministero e cambiare il corso della storia umana. Si tratta di tentazioni che riguardano Lui nello specifico Suo compito di Salvatore, ma c’è molto da imparare anche per noi. Queste tentazioni Lo colpiscono in aree potenzialmente deboli della Sua natura umana, proprio come spesso fanno con noi. Infatti le tentazioni ci vengono incontro quando siamo meno preparati ad affrontarle e più vulnerabili. Ad ogni attacco, Gesù sa vincere queste tentazioni.
E’ importante però sottolineare ciò che la Scrittura dice: "poiché Egli stesso ha sofferto quando è stato tentato, può venire in aiuto di coloro che sono tentati" (Eb. 2:18). Gesù può comprendere ciascuno di noi perché "è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato" (Eb. 4:15).

Una volta un pastore stava parlando ad una bambina che gli aveva confidato di volere molto bene a Gesù e di volerLo seguire per tutta la vita. Gli disse: "E’ molto bello e commovente quello che mi hai detto, ma voglio avvertirti che non sarà facile farlo veramente: incontrerai molte tentazioni e difficoltà. Senti: ...e se il diavolo venisse a bussare alla tua porta per cercare di farti andare su una strada sbagliata?". Al che la bambina rispose: "Se il diavolo venisse alla mia porta, allora io manderei Gesù a rispondere!". Quella bambina, appena nata alla fede, aveva già colto una verità molto importante: vogliamo impararla anche noi? Ecco il nostro testo biblico:

"Ora Gesù, ripieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto, e per quaranta giorni fu tentato dal diavolo; durante quei giorni non mangiò nulla; ma quando furono trascorsi, egli ebbe fame. E il diavolo gli disse: "Se tu sei il Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane". Ma Gesù gli rispose: "Sta scritto: L’uomo non vivrà soltanto di pane, ma di ogni parola di Dio". Poi il diavolo lo condusse su di un alto monte e gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo. E il diavolo gli disse: "Io ti darò tutto il potere di questi regni e la loro gloria, perché essa mi è stata data nelle mani e la do a chi voglio. Se dunque tu prostrandoti mi adori, sarà tutta tua". Ma Gesù rispondendo gli disse: "Vattene via da me, Satana. Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo". Poi lo condusse a Gerusalemme, lo pose sull’orlo del tempio e gli disse: "Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù di qui; perché sta scritto: Egli comanderà ai suoi angeli attorno a te di custodirti. Ed essi ti sosterranno con le loro mani, affinché il tuo piede non urti contro alcuna pietra". E Gesù, rispondendo, gli disse: "E’ stato detto: Non tentare il Signore, Dio tuo". E quando il diavolo ebbe finito ogni tentazione, si allontanò da lui, fino ad un certo tempo." (Luca 4:1-13).


1. ...non si può mai stare un attimo in pace!


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"Ora Gesù, ripieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto e per quaranta giorni fu tentato dal diavolo; durante quei giorni non mangiò nulla".

Il nostro testo inizia con il presentarci il Signore Gesù nella pienezza delle sue dotazioni divine cioè quelle che il profeta Isaia identifica come: "spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di potenza, spirito di conoscenza e di timore dell’Eterno" (Is. 11:2). Si tratta di quei doni spirituali di cui sono investiti coloro che sono in comunione con Dio, soltanto che, in Gesù sono al massimo grado, "Dio non gli dà lo Spirito con misura" (Gv. 3:34).

E’ questo stesso Spirito che conduce Gesù nel deserto, dove rimarrà per quaranta giorni per prepararsi spiritualmente al Suo ministero, volontariamente libero persino dalle preoccupazioni delle sia pur legittime esigenze corporali come il mangiare.

Notate così la Sua perfetta comunione con Dio Padre che Egli cerca nella solitudine del deserto, la Sua totale ed ubbidiente disponibilità e determinazione a perseguire la volontà del Padre ed essere da Lui condotto in luoghi non certo comodi in cui vivere, e la forza che gli dona lo Spirito Santo. Tutto questo è già un’importante indicazione preliminare ed un insegnamento per noi che non vogliamo cadere nella trappola delle tentazioni, non è vero?

Gesù cerca la solitudine, come spesso molti di noi la cercano pensando di sottrarsi alle tensioni del vivere in questo mondo, ma nemmeno lì può stare un attimo in pace... Satana, l’Avversario di Dio e di ogni Suo proposito viene a "rompere le scatole" anche lì. Gesù vuole star solo, ma viene a fargli visita un’ospite indesiderato. Anche questa è per noi un’indicazione che, fintanto che durerà questa fase storica dei piani di Dio, saremo sempre in lotta ed avremo sempre a che fare con chi ci vuole impedire di trovare in Dio la migliore realizzazione di noi stessi.
Vivere in questo mondo è come essere su un campo di battaglia: su di esso però non intendiamo soccombere, anzi, siamo pronti a lottare per ciò che è buono, con le risorse di cui Gesù è bene dotato.


2. Possiamo vincere le tentazioni d’ordine fisico


Prima tentazione, il testo dice: "Ma quando furono trascorsi, egli ebbe fame. E il diavolo gli disse: "Se tu sei il Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane". Ma Gesù gli rispose: "Sta scritto: L’uomo non vivrà soltanto di pane, ma di ogni parola di Dio".

Dopo un lungo periodo di digiuno, Gesù si era molto indebolito, così Satana Lo attacca sul punto debole del bisogno fisico: la fame.

Gesù viene tentato a mettere in dubbio che Suo Padre si sarebbe preso cura di Lui, e quindi a darsi da fare usufruendo delle proprie risorse: "Non sei tu Figlio di Dio?". Una vera e propria tentazione è quel proverbio che dice: "aiutati che Dio ti aiuta", cioè "arrangiati tu, non aspettarti l’aiuto di Dio, che poi magari nemmeno esiste...", oppure "...è una debolezza da parte tua cercare l’aiuto di Dio o lo stesso metterti a pregare... conta ‘virilmente’ solo su te stesso, non umiliarti a pregare...".

E poi e come se gli dicesse: "Vedi come hai fame? Non è forse il cibo e i beni di questo mondo le cose più importanti nella vita? Usufruisci delle tue risorse per perseguire queste cose: solo queste contano alla fin fine..."

Gesù però è come se rispondesse: "Non ho bisogno di trasformare le pietre in pane, l’uomo può prendere Dio in parola e essere contento di ciò che Egli nella Sua provvidenza ha stabilito per lui. Dio ha molti modi di provvedere al Suo popolo e si può contare su di Lui sempre. Ho fame, è vero, ma ora ci sono valori molto più importanti del cibo, dei soldi, delle soddisfazioni materiali: mia priorità è l’esecuzione del compito che mi ha affidato e nei Suoi termini. Se Lui vuole che io lo porti avanti, me ne darà sicuramente i mezzi". Si, Gesù mette in evidenza che, sebbene i nostri bisogni fisici siano importanti, essi non sono primari. Un senso appropriato delle priorità può aiutarci a tenere in equilibrio e in prospettiva i nostri bisogni fisici, e questo ci potrà aiutare a vincere le tentazioni. Quando nella nostra vita la cosa più importante è il nostro rapporto con Dio e non i nostri desideri fisici, la tentazione che mira a devastarlo non riesce a mettere radice nella nostra vita.

Forse i vostri bisogni fisici sono di tipo diverso. Forse siete tentati nell’ambito del sesso, o in quello delle risorse finanziarie. Lo stile di vita di questo mondo vi sembra più attraente di quello che Dio... Anche Gesù aveva dovuto affrontare una situazione simile, ma è importante per noi notare che in questa, come in altre aree di tentazione che aveva incontrato, Gesù l’affronta con l’uso della Parola di Dio. La conoscenza della Bibbia, del suo messaggio, promesse, prospettive, ci fornisce una forte arma per affrontare quelle tentazioni che altrimenti ci distruggerebbero. Imparare a memoria brani della Bibbia non è più oggi così incoraggiato come lo era un tempo. Forse questa è una delle ragioni per cui siamo spesso impreparati per resistere alle tentazioni. Manchiamo di una delle armi essenziali della lotta spirituale.


3. Possiamo vincere le tentazioni d’ordine emotivo


Seconda tentazione. Il testo dice: Poi il diavolo lo condusse su di un alto monte e gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo. E il diavolo gli disse: "Io ti darò tutto il potere di questi regni e la loro gloria, perché essa mi è stata data nelle mani e la do a chi voglio. Se dunque tu prostrandoti mi adori, sarà tutta tua". Ma Gesù rispondendo gli disse: "Vattene via da me, Satana. Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo".

Satana è una potenza reale in questo mondo. Egli, dice la Bibbia, è "il dio o il principe di questo mondo". Non ne avrebbe alcun diritto o legittimazione. E’ un usurpatore. Ma si trova su quel trono non perché lo abbia strappato a Dio, ma perché un’umanità ribelle a Dio ce l’ha messo. Qui dice la verità: "il potere dei regni del mondo mi è stato dato nelle mani". Alcuni lo fanno esplicitamente, altri inconsapevolmente, ma quando pensi di liberarti dal "giogo" di Dio cadi in mano di Satana. Ti promette "mari e monti", e magari per un po’ te li dà anche... ma poi ti pugnala alle spalle, alla fine ti rovina, ti distrugge, si prende solo gioco di te e della tua stupidità. Ti alletta con i beni di questo mondo, ti promette potere, quello che tanto desidereresti... Ti promette la distruzione dei tuoi nemici, il successo facile, il denaro, il lusso, le "belle donne", come si dice, e in breve tempo, il "tutto subito". Ti dice: "Non stare ad ascoltare Dio, io ti do tutto quello che vuoi subito e senza sforzo...". Basta che mi vendi l’anima... Ma che inganno: quale sarà il destino finale di Satana e di quelli che lo seguono? Noi lo sappiamo, vero?

Anche Gesù è stato così messo a confronto con i propri bisogni emotivi, il proprio ego. "Basta che ti prostri ad adorarmi, e tutto sarà tuo" gli diceva il diavolo. Era l’offerta di una via rapida e facile per risolvere le cose. Perché passare tre anni di difficile ministero e poi finire appeso ad una croce quando puoi avere tutto e subito, anzi di più -ogni gloria, ogni autorità, tutto lo splendore qui ed ora?

Ancora una volta la Scrittura ci fornisce la linea di difesa più sicura. Solo Dio è degno di ogni culto, e solo in ubbidienza alla Sua volontà possiamo trovare alla fine pace e soddisfazione. Tutto ciò che vada oltre alla volontà di Dio è solo illusione e conduce alla fine solo alla sconfitta, alla disillusione, alla rovina. Dice la Scrittura: "Egli fu omicida fin dal principio... in lui non c’è verità... è bugiardo e padre della menzogna" (Gv. 8:44).

La vera autorità di Gesù poteva venire solo dalla sottomissione ai propositi ed alle indicazioni del Padre nella Sua vita. L’antica formula del battesimo cristiano comprende anche la domanda ai battezzandi: "Vi proponete voi, con l’aiuto di Dio, di rinunciare al diavolo e a tutte le sue opere, a tutto ciò che vi seduce a peccare e ai desideri peccaminosi della carne, come pure di osservare la santa volontà di Dio ed i Suoi comandamenti tutti i giorni della vostra vita?". "Si, lo promettiamo" è la risposta.


4. Possiamo vincere le tentazioni d’ordine spirituale


Terza tentazione. Il testo dice: "Poi lo condusse a Gerusalemme, lo pose sull’orlo del tempio e gli disse: "Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù di qui; perché sta scritto: Egli comanderà ai suoi angeli attorno a te di custodirti. Ed essi ti sosterranno con le loro mani, affinché il tuo piede non urti contro alcuna pietra". E Gesù, rispondendo, gli disse: "E’ stato detto: Non tentare il Signore, Dio tuo". E quando il diavolo ebbe finito ogni tentazione, si allontanò da lui, fino ad un certo tempo".

La terza tentazione di Gesù era forse la più dura perché Satana aveva usato persino la Bibbia per suggerire a Gesù che raggiungesse i Suoi scopi in un altro modo. Perché non fare una grande dimostrazione pubblica della fede di Gesù davanti a tutto il popolo di Gerusalemme? Certamente Dio non avrebbe permesso che il Messia si fosse fatto male! E una volta che la gente avrebbe visto questa dimostrazione, avrebbero certo riconosciuto chi era Gesù ed avrebbero fatto ressa pur di diventare del Suo seguito. "Non ti alletta questa proposta?".

Questo ci rammenta pure come la Scrittura possa essere distorta, e dobbiamo fare attenzione, quando la udiamo esposta, che essa non venga abusata. L’apostolo Pietro ci mette in guardia contro "gli uomini ignoranti ed instabili" che torcono le Scritture "a loro propria perdizione" (2 Pi. 3:16).

Come rileva però Gesù, quello che un gesto simile avrebbe significato era forzare la mano di Dio, precorrere i tempi che Dio aveva fissato nella Sua sapienza. Il servo ubbidiente, come osserva Gesù, non cerca di mettere alla prova Dio in questo modo. Una delle più comuni tentazioni spirituali che affrontano oggi i cristiani è l’idea, per esempio, di quei predicatori della "ricchezza e salute" (esistono anche questi!) che dicono che, solo pregando con fede, noi si possa ottenere da Dio praticamente tutto ciò che vogliamo, dalla guarigione divina ad un’auto di lusso. Una simile filosofia trasforma Dio quasi in poco più che un pozzo di S.Patrizio a nostra completa disposizione... Se Gesù ben sapeva che era stupido mettere Dio alla prova in questo modo, possiamo forse noi saperla più lunga di Lui?

Un’altra illusoria via, facile e comoda, ecco quello che Satana proponeva a Cristo. La via di Dio, però, passa attraverso la croce, attraverso il sacrificio, per quanto duro possa essere e questa è l’unica via che offra risultati durevoli.

Una poesia di un cristiano cinese dice: "Chiesi al Signore di darmi un mazzo di fiori freschi, invece ottenni un cactus coperto di terribili spine. Chiesi al Signore di darmi qualche bella farfalla, invece ottenni vermi orribili, ripugnanti. Ne fui spaventato, deluso, distrutto. Ma ecco, dopo qualche giorno, improvvisamente il cactus si mise a fiorire, i fiori erano belli e tanti. Ed i vermi si mutarono in farfalle magnifiche; volarono, portate dalla brezza primaverile. E’ il sistema di Dio. Il migliore!"


Conclusione


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Un giorno fu chiesto a diversi artisti di illustrare il loro concetto di tentazione. Quando, dopo averli terminati, fu chiesto loro di togliere il velo dalle loro opere, si vide che alcuni avevano dipinto i tentativi dell’uomo di raggiungere la fama e la fortuna ad ogni costo, mentre altri avevano dipinto la lotta dell’umanità contro le seduzioni della carne. Il pittore che vinse il concorso, però, aveva dipinto un quadro molto diverso. Rappresentava un bel paesaggio di campagna con un uomo che stava camminando all’ombra fresca degli alberi per un sentiero attorniato da bei fiori di campo. Davanti a lui, però, c’era un bivio: un sentiero che voltava a destra ed uno che voltava a sinistra. L’artista cercava di comunicare il pensiero che le seduzioni del peccato sono dapprima molto sottili, innocenti ed invitanti come un bel sentiero di campagna! Nel quadro, il sentiero che voltava a sinistra sembrava altrettanto invitante di quello che voltava a destra. Ma se il viandante avesse preso quello di sinistra, sarebbe dopo poco subito finito nelle sabbie mobili del peccato, che avrebbero sporcato la sua vita e rovinato la sua testimonianza.

Gesù, in perfetta comunione con Dio Padre, pronto ad udire con fiducia la Sua parola, indicazione e guida, pronto ad ubbidirgli in ogni caso, determinato a perseguire la Sua volontà e ripieno della potenza dello Spirito Santo, era pronto ad affrontare ogni tentazione. Il nostro testo dice che: "E quando il diavolo ebbe finito ogni tentazione, si allontanò da lui, fino ad un certo tempo". Perduta questa partita, avrebbe ancora voluta "la rivincita": ci sarebbero ancora stati momenti di tentazione e di tenebre, ma avrebbe resistito, guardando al meglio che sarebbe venuto.

Dice la lettera agli Ebrei: "...teniamo gli occhi fissi su Gesù, autore e compitore della nostra fede il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio... Considerate colui che sopportò una tale opposizione... affinché non vi stanchiate e non veniate meno" (Eb. 12:2,3). Ottimo consiglio, non è vero? Come lo è in tante altre cose, Gesù è nostro modello e forza, anche quando vogliamo sfuggire alla trappola delle tentazioni.




"Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana; or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita, affinché la possiate sostenere.
(1Corinzi 10:13)



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4 comments:

  1. Sempre edificante!Un caro saluto DIO ti benedica

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  2. In questo contesto nel quale Dio ci rivela l'aperta lotta tra il bene e il male, tra il credente e il principe del mondo ci conforta il cap. 6 vers. 10-18 della lettera agli Efesini dove Dio stesso dota i credenti, nella grazia rigeneratrice nella comunione con lui di tutti quei mezzi spirituali della fede per non soccombere nella battaglia con la tentazione"Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. 11 Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate star saldi contro le insidie del diavolo; 12 il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti. 13 Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere. 14 State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi; rivestitevi della corazza della giustizia; 15 mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace; 16 prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno. 17 Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio; 18 pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi"
    Dio vi benedica e un abbraccio in Cristo!!!!!

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  3. Caro fabulus spero tutto bene...un carissimo saluto anche a te,che il Signore ti protegga...pace

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  4. caro wids72, credo proprio che in qesto periodo senza la Sua protezione e il Suo conforto, sarebbe davvero difficile...ma noi siamo forti in Colui che ci fortifica..pace e sempre in alto i nostri cuori, che Dio ti protegga

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