I nostri piani per il futuro | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

Ultime News

    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

    • Abramo era giudeo?

    • Un unico eletto

    • Vicini alla fine

    • Il quasi cristiano

mercoledì 28 dicembre 2011
Unknown

I nostri piani per il futuro

2012
Introduzione

Un nuovo e promettente anno sta per cominciare: quali sono i vostri progetti per il futuro? Qualcuno disse: "Tutti dovremmo preoccuparci del futuro, dal momento che dobbiamo passarvi il resto della vita", e poi, come disse un altro: "Il futuro è qualcosa che ciascuno di noi raggiunge alla velocità di 60 minuti all'ora, qualunque cosa faccia e chiunque sia". Quali sono i vostri progetti per l'anno che verrà? Nella vostra mente ora vi sono forse aspettative per qualcosa che vi siete proposti per il vostro lavoro, per la vostra famiglia, per la vostra casa, o per le vostre vacanze... Anch'io ho tante cose che mi piacerebbe fare, ma sono molto esitante nel programmarle. Una volta qualcuno mi ha detto: "Nella mia vita è andato tutto diversamente da ciò che mi ero proposto di fare", e questo è spesso vero per tanti. Dovremmo allora non fare più progetti e lasciare fatalisticamente "che vada tutto come deve andare"? Ma non genererebbe tutti questo, immobilismo? Dovremmo forse andare a consultare maghi ed oroscopi, magari con l'aiuto di ingannevoli quanto ridicoli "pendolini"? E poi quanta incertezza c'è in molti sul nostro futuro personale e collettivo, quanta apprensione, preoccupazione, paura!  Dobbiamo considerare il tempo della nostra vita in modo equilibrato e saggio e chi altri se non Dio ci può dare questa saggezza soprattutto quando nella Sua paterna provvidenza ha voluto racchiudere tutta la sapienza di cui noi abbiamo bisogno in un libro che non ha mai ingannato né deluso qualcuno: la Bibbia.
Ed è proprio in una porzione della Bibbia che noi troviamo le seguenti indicazioni su un particolare aspetto dell'uso avveduto che noi dobbiamo fare del tempo. Si trova nella lettera dell'apostolo Giacomo.
"...e ora a voi, che dite: 'Oggi o domani andremo nella tal città, e vi dimoreremo un anno, commerceremo e guadagneremo' mentre non sapete ciò che accadrà l'indomani. Cos'è infatti la vostra vita? In verità essa è un vapore che appare per un po' di tempo e poi svanisce. Dovreste invece dire: 'Se piace al Signore e se saremo in vita, noi faremo questo o quello. Voi vi vantate invece nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è cattivo. Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato" (Gm. 4:13- 17).

I. Contare sul futuro da noi pianificato è follia
ignoto

Il primo insegnamento che questo testo ci dà è che contare su un futuro da noi pianificato è pura follia. Il solo fatto che l'uomo, fragile e debole com'è, possa orgogliosamente supporre di poter programmare il proprio futuro dimenticandosi di Dio, è per l'apostolo Giacomo così assurdo e ridicolo da non valerne quasi la pena di parlarne. Vi sono molti che vivono come se fossero immortali! Giacomo dice solo: E ora a voi che... E ora passiamo a voi che tanto vi vantate di fare così bei progetti per il futuro, per voi ho solo due parole... Siete matti! Siete incoscienti!

1. Tutto a nostra disposizione? In che cosa si manifesta questa follia? Davanti all'apostolo Giacomo vi sono persone che pensano di far  conto molto sul loro futuro. Che cosa dicono in realtà? Pensavano evidentemente che tutto fosse a loro disposizione. Dicevano: 'Oggi o domani andremo nella tal città, e vi dimoreremo un anno, commerceremo e guadagneremo'. Non è folle, però, supporre di poter fare quel che uno vuole, e che tutto si risolverà proprio come uno desidera e che può proporre e disporre, senza nemmeno chiederne il consenso a Dio? Forse siamo noi che governiamo la nostra vita? Non c'è dopo tutto forse Qualcuno che dispone delle cose al di sopra di noi? Molti vivono come se Dio non esistesse, ma dovranno ben presto ricredersi.

2. Tutto in funzione delle cose di questo mondo? Notate poi come queste persone, se da una parte pensavano che ogni cosa fosse a loro disposizione, usavano ogni cosa solo in funzione di questo mondo, come se questo mondo per loro fosse tutto quello che esiste. Dicevano: 'Oggi o domani andremo in quella città e ci fermeremo un anno: faremo affari e guadagneremo molti soldi'. Il loro primo ed ultimo pensiero erano le cose materiali, la loro unica ambizione era l'incremento dei loro beni e la soddisfazione che questi avrebbero loro dato. Quanti vivono in questo modo anche oggi!

3. Tutto in dipendenza dalle proprie forze? Tutto ciò che questa gente diceva di voler fare era in funzione soltanto delle proprie forze. Dicevano: noi, noi, noi... Non passava neppure loro dalla mente di cercare nei loro progetti la benedizione divina, l'approvazione e l'aiuto dell'Altissimo. Quanti sono occhi ancora così, quanti che non cercano il consiglio di Dio, quanti che orgogliosamente disprezzano o dimenticano del tutto, come dice la Bibbia, "la peste che vaga nelle tenebre... la freccia che vola di giorno" fintanto che non sono improvvisamente sopraffatti da eterna rovina!

4. Tutto è certo? E poi è evidente che per queste persone tutto sembrava certo. 'Oggi o domani andremo nella tal città': come facevano a sapere che vi sarebbero andati? 'Commerceremo e guadagneremo': erano forse loro a stabilire l'andamento del mercato? Sarebbe stata completamente esclusa una caduta dei prezzi? Oh no, guardavano il futuro con certezza incrollabile, come se fossero immortali, 'vi dimoreremo un anno...'.

5. Tutto un gioco d'azzardo? Molti dicono che tutto è un azzardo. Il gioco d'azzardo può essere forse eccitante, ma sempre dietro l'angolo c'è la completa rovina! E' follia contare su ciò che potrebbe mai venire, rischiare tutto su un futuro incerto. Che cosa sappiamo del domani? Inoltre la nostra vita è breve e fragile, essa non è che un vapore. Il vapore può essere magnifico da guardare, specialmente al tramonto, dopo un po' però quei magnifici vapori e quel bel panorama svanisce con il sole.

II. Ignorare il futuro è un fatto
incertezza

Un secondo insegnamento che questo testo ci dà è che l'ignoranza del futuro è un dato di fatto ed è meglio che rimanga tale, dice: "non sapete ciò che accadrà l'indomani". Franz Kafka disse: "Lascia dormire il futuro come merita. Se lo svegli prima del tempo, si ottiene un presente assonnato". Non possiamo dire se verrà carico di malattia oppure di salute, di prosperità oppure di avversità. Il domani può segnare la fine della nostra vita, persino la fine di questo mondo! Dice il salmista: "I nostri giorni... sono come un sogno, sono come l'erba che verdeggia la mattina... la sera è falciata e dissecca". Possiamo appena renderci conto che siamo vivi che già tutta ciò che passiamo in questo mondo finisce.

1. Solo Dio conosce il futuro, e ha il diritto di conoscerlo. Per Lui tutte le cose sono presenti: non c'è passato e futuro ai suoi occhi che tutto vedono. Egli è l'eterno IO SONO. Solo Lui sa quello che avverrà domani. L'intero svolgimento della storia sta davanti a Lui come una libro aperto. Noi non lo conosciamo, ma Lui lo conosce dal principio alla fine, perché l'ha Egli stesso pianificato. Per noi ci sono due sole certezze per il futuro: Che Dio lo conosce e che noi lo ignoriamo!

2. Non dovremmo cercare di investigarlo. E' pericoloso ed empio cercare di sollevare anche solo l'angolo del velo che ci nasconde le cose del futuro, anzi, Dio stesso nella Bibbia ci proibisce di consultare indovini, oroscopi e maghi. "Non rivolgetevi ai medium e ai maghi, non consultateli, per non contaminarvi per mezzo loro" e ancora: "Se vi si dice: Consultate i medium e i maghi, che sussurrano e bisbigliano, rispondete: Non deve un popolo consultare il suo Dio". Questo attira su di noi l'ira di Dio perché chi si lascia condizionare dalle parole ingannevoli degli indovini in realtà si sottomette al potere stesso di Satana, che è bugiardo ed omicida, e che in questo modo ci vuol fare del male, spesso irreparabile. Per questo dobbiamo rifiutare con disgusto pendolini, oroscopi, predizioni, magia ecc. Chiunque si è lasciato ingannare da tutto questo ne ha avuto sempre danno. Se qualcuno si è già lasciato condizionare da tutto questo riconosca che è opera di Satana, chieda a Dio perdono per averlo fatto, e non si lasci più prendere in questa trappola. Un proverbio dice: Troppa curiosità spinge un uccello in rete.
Il cristiano consulta il Dio vero e vivente ed investiga le Scritture che sono la Sua unica parola, la quale dobbiamo conoscere sempre di più. E nemmeno deve confidare nelle sue "premonizioni" e dire "E' chiaro... posso predire che...". Non cercate mai di profetizzare: il futuro appartiene solo a Dio.

3. Ignorare il futuro è meglio. Esso deve rimanere nascosto per il nostro bene. In che modo vivremmo se sapessimo la data esatta della nostra morte, o che qualcosa ci capiti ad un dato momento? Non sarebbe più vita quella. E' meglio non sapere, così valorizzare appieno il presente. Se qualcuno pretende di conoscere la nostra sorte è solo un truffatore. Il libro del nostro destino faremmo bene a non aprirlo mai e a metterlo via. E' sufficiente che Dio conosca il futuro. Sapere non è sempre sapienza. E' saggio colui che non cerca di sapere ciò che Dio non ha voluto rivelare. Solo qui possiamo dire "beata ignoranza", perché sapere questo si rivelerebbe solo una maledizione!

4. Ignorare il futuro ci ridimensiona. Noi spesso pensiamo di essere tanto intelligenti! E facciamo calcoli che riteniamo senza dubbio corretti! Disponiamo ogni cosa per bene, e poi Dio, con un solo dito, frantuma tutte le nostre certezze, ci toglie magari quell'amico su cui tanto speravamo, o cambia le circostanze della nostra vita, e allora tutti i nostri propositi vanno in fumo. Spesso è bene per noi che Dio ridimensioni un po' la nostra arroganza, anche perché noi non prendiamo tutto per scontato ciò che abbiamo. Spesso una disgrazia ci fa aprire gli occhi sulla nostra vita e ci dà importanti lezioni. Noi non sappiamo nulla di certo!

5. Questo ci rammenta della fragilità e della brevità della vita. L'incertezza del futuro ci fa avere una visione sobria di noi stessi. Non saremo qui per molto, e anche se vivessimo fino a tarda età non sarebbe ancora molto. Che fragile è la nostra presa sul mondo, in un momento può essere tutto finito!
Siamo contenti di non sapere quando i nostri amici moriranno, siamo riconoscenti di non sapere quando noi ce ne dovremo andare da questo mondo. Che bene ci farebbe il saperlo? Quelli che ora hanno paura della morte, ne sarebbero ancora più terrorizzati, quelli a cui non importa di niente e di nessuno lo farebbero ancora di più. Se sapessimo di vivere ancora vent'anni potremmo dire: "Beh, ne posso sprecare ancora 19". Dovremmo essere riconoscenti di non conoscere il futuro!

III. Tenere conto di Dio per quanto riguarda il futuro è vera sapienza

bibbia
Ecco così che il nostro testo ci indirizza alla vera sapienza e afferma: "Dovreste invece dire: 'Se piace al Signore e se saremo in vita, noi faremo questo o quello". Dire sempre in ogni circostanza "Dio volendo" può essere un'abitudine del parlare, ma non dovremmo vergognarci di sembrare "troppo religiosi" a dirlo, perché questo dovrebbe essere il nostro atteggiamento. Dobbiamo, per tutto ciò che riguarda il nostro futuro, tenere sempre Dio in considerazione, perché c'è:

1. Una volontà divina che governa ogni cosa. Nulla accade senza che Dio l'abbia determinato e decretato; anche le cose piccole nella vita non gli sfuggono. Gesù disse: "Neanche un passero cade a terra senza il volere del Padre vostro, e quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati". Lo stesso numero dei nostri capelli... Ogni cosa è regolata da Lui e ha un posto determinato nei propositi di Dio, nulla accade che Egli non permetta. Lo dice anche il proverbio: "Non si muove foglia che Dio non voglia". Questo per noi è difficile capire: Dio rimane buono, santo, e giusto e conserva il controllo di ogni cosa. Dobbiamo sottometterci con fiducia a questo mistero. Qualunque siano i nostri proponimenti c'è sempre una Potenza più grande che dobbiamo tenere in considerazione, un proposito onnipotente, davanti al quale dobbiamo inchinarci, e dire "Farò questo Dio volendo...". C'è inoltre:

2. Una volontà divina che non dovremmo mai violare. Molti propositi di Dio ci rimangono nascosti, eppure Dio si è compiaciuto di rivelarci innumerevoli misteri della Sua volontà. Dove li troviamo? Nella Bibbia: è solo là che possiamo avere piena luce su tante cose. Nella lettera agli Efesini sta scritto: "Egli ci ha fatto conoscere il mistero della Sua volontà, secondo il suo beneplacito, che Egli aveva determinato in Sé stesso". Nella Bibbia troviamo la specifica volontà di Dio per innumerevoli aspetti della nostra vita. Noi non dovremmo mai prendere alcuna decisione senza domandarci prima se la Parola di Dio nella Bibbia ha qualcosa da dirci. Posso senz'altro dire "Farò questo, o farò quello", ma che cosa dice la volontà rivelata di Dio a questo riguardo? E soprattutto: quali sarebbero le conseguenze previste se lo facessi? Ma c'è pure:

3. Una volontà provvidenziale di Dio che dovremmo sempre consultare. Quando nella tua vita arrivi ad un bivio e devi prendere o una direzione o l'altra, e sei perplesso, dobbiamo inginocchiarci, alzare i nostri occhi verso il cielo e chiedere che Dio ci mostri la via. E quando ci prefiggiamo qualcosa -e dobbiamo senz'altro farci dei proponimenti perché il popolo di Dio non deve essere imprevidente- dovremmo sempre dire, o intendere anche senza dirlo: "Tutti i miei piani devono attendere fintanto che Dio non mi mostrerà una porta aperta. Se Dio lo permette, lo farò, e se non lo vorrà, mi fermerò e non farò nulla. La mia forza consisterà proprio nel rimanere fermo fintanto che il Maestro non desideri che io mi muova."Infine c'è:

4. Una volontà di fondo che dovremmo sempre cercare di adempiere. E' la volontà di Dio che il Suo popolo venga salvato e giunga alla conoscenza della verità. Dobbiamo tenere conto che i nostri proponimenti siano in sintonia con il grande proposito di Dio per l'umanità. Quello che faccio è alla gloria di Dio e serve alla salvezza delle anime? Quello che faccio promuove e testimonia la verità e il mio Salvatore e Signore Gesù Cristo. Gesù avrebbe voluto vedersi risparmiata la croce, ma disse: "Però non la mia, ma la Tua volontà, o Padre, si compia".

IV. Vantarsi del futuro è male

arroganza

Il nostro testo poi dice: "Voi vi vantate invece nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è cattivo". Non mi voglio fermare molto su questo punto, ma notate brevemente alcuni modi in cui si può vantare del futuro. C'è chi dice:

1. "Lo farò, ho deciso...". E' possibile dire "Ho deciso questo, e nessuno al mondo mi potrà far cambiare idea!" e allora ride, e si vanta della sua forza di volontà, ma questo è pura arroganza, ma la Parola di Dio dice a questo riguardo: "ogni vanto di questo genere è cattivo". Dio lo potrebbe smentire.

2. "Lo farò, la cosa è certa..." dice un altro, e quando gli suggeriamo le difficoltà nel dir così, egli risponde: "Ma va, non mi raccontare la vecchia storia che l'uomo propone, ma Dio dispone... io propongo e io ne dispongo. Non vedo difficoltà nell'adempiere a questo mio proposito. Avrò successo". e poi ride e si rallegra nella sua follia. "ogni vanto di questo genere è cattivo".

3. "Lo posso fare, me ne sento competente..." dice un terzo. Non dovrebbe essere così precipitoso nel parlare: "ogni vanto di questo genere è cattivo". Sebbene dica "Posso affrontare qualunque cosa", io farei bene attenzione al posto suo a dirlo...

4. "Lo farò quando avrò molti soldi..." ecco il diverso tono in cui parla magari un giovane. Ha progettato cosa fare quando avrà successo, e io spero sinceramente che abbia successo. Ora fatica, e un giorno se la riderà di tutto e di tutti... Sarà vero? Attenzione "ogni vanto di questo genere è cattivo".

V. Valorizzare il presente è nostro dovere

evangelizzare

Ed ecco infine l'ultimo ed il più pratico dei pensieri di questo testo: "Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato". Significa che chi sa ciò che dovrebbe fare e non lo fa subito, per lui diventa peccato.

1. E' peccato rimandare l'obbedienza all'Evangelo. L'Evangelo ci comanda di ravvederci dai nostri peccati e di riporre la nostra fede nel Salvatore Gesù Cristo, il quale è il solo che ti possa dare salvezza e vita eterna presso Dio. Se sappiamo questo dobbiamo farlo subito, senza rimandare. Domani sarebbe irreparabilmente troppo tardi.

2. E' peccato trascurare i normali doveri della vita. Dobbiamo svolgere fedelmente il nostro lavoro, occuparci diligentemente della nostra famiglia, compiere i nostri doveri verso noi stessi, gli altri, e Dio. Se sappiamo di doverlo fare e non lo facciamo, potremmo causare a noi stessi ed agli altri danni irreparabili.

3. Mai lasciare nulla in sospeso che potrebbe sovraccaricare altri. Un famoso predicatore disse: "Non vado mai a letto fintanto che non abbia messo a posto persino i miei guanti. Se morissi questa stessa notte, non vorrei che qualcuno dicesse: Ma dove ha messo i guanti?" Ecco come dovrebbe vivere un cristiano, dovrebbe avere ogni cosa a posto anche un paio di guanti. Dobbiamo non lasciare mai nulla in sospeso! Infine:

4. E' peccato non fare ciò che si sa di poter fare. Possiamo fare molto di buono nella nostra vita. Se c'è qualcuno qui oggi che nella cui mente Dio ha posto qualcosa di buono che potrebbe essere fatto, lo faccia senza esitazione, senza rimandare. "Ma non è stato mai fatto prima!". Qualcuno però deve pur essere il primo, e perché non dovresti essere il primo se sai che è una cosa buona e Dio te lo ha messo nel cuore ad opera dello Spirito Santo? Le opportunità di fare il bene possono ben presto svanire.

Conclusioni
2011

Un anno che finisce e un'altro che inizia ci rammenta che noi dovremmo avere una visione equilibrata del tempo che abbiamo a disposizione e una sapiente gestione della nostra vita:
Pianificare il nostro futuro senza tenere conto di Dio è davvero "fare i conti senza l'oste" ed è sintomo di grande stupidità, come pure cattivo ed insensato è vantarsi del futuro che noi pianifichiamo. Il futuro appartiene a Dio e non dovremmo cercare di conoscerlo anzitempo pena solo essere ingannati e danneggiati.
Sapienza significa riconoscere la sovranità di Dio sulla nostra vita, investigare la Sua volontà rivelata, chiederGli consiglio in ogni cosa e considerare sempre i progetti complessivi che Dio si propone nella storia. Sapienza è valorizzare il presente compiendo nella vita e senza ritardo ciò che Dio ci richiede.
C'è sempre un futuro sereno di benedizione per chi si affida docilmente a Dio vivendo ogni istante della sua vita nella Sua prospettiva ed in armonia con la Sua volontà rivelata. Se facciamo così saremo liberati dall'ansia e della preoccupazione e non avremo di certo  bisogno di oroscopi e di indovini. Il cristiano ha molto di meglio!



" Poiché tu dici: Io son ricco, e mi sono arricchito, e non ho bisogno di nulla e non sai che tu sei infelice fra tutti, e miserabile e povero e cieco e nudo,  io ti consiglio di comprare da me dell’oro affinato col fuoco, affinché tu arricchisca; e delle vesti bianche, affinché tu ti vesta e non apparisca la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungertene gli occhi, affinché tu vegga.  Tutti quelli che amo, io li riprendo e li castigo; abbi dunque zelo e ravvediti
(Apocalisse 3:17.19)

Liberamente adattato da internet
  • Blogger Commenti
  • Facebook Commenti

2 comments:

  1. Programmare il futuro, prevederne le sue fattezze è il fine di una vita vissuta nella carnalità e l'uomo in questo contesto nella storia ha cercato sempre di creare religioni o quant'altro che soddisfasse la sua condizione di essere naturale. Quante abominazioni, quanti disastri provocati da questa congenita separazione della natura umana con la grazia...Nel capitolo 6 di Matteo dai versetti 25-34, si evincono contestualmente i reali fini di una vita inquadrata nella grazia salvifica di Cristo in cui si denota che le preoccupazioni del mondo diventano effimere nella logica d'amore di Dio stesso che nella grazia fa riscoprire l'intima natura primordiale dell'uomo nuovo..."25 «Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? 26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? 27 E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? 28 E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; 29 eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. 30 Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? 31 Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" 32 Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. 33 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. 34 Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno".

    Rigenerati in Cristo viviamo nella giustizia che è il dono infinito della sua grazia...un abbraccio in Cristo!!!!

    RispondiElimina
  2. La gente non potrà mai capire la tranquillità che ti dà Dio nelle cose di tutti i giorni, il non dover vivere nell'affanno, perchè sai che se anche non si ottiene qualcosa che vuoi, non provi più la disperazione di prima, perchè tutte le cose del mondo sono ormai relative rispetto alla pace che hai dentro attraverso il tuo rapporto con Lui carissimo wids72...Dio cambia davvero i cuori...ed è stupendo quando provi la pace che ti dà...un abbraccio anche a te, che Dio ti protegga!

    RispondiElimina

Tutti i commenti non inerenti verranno cestinati

Item Reviewed: I nostri piani per il futuro 9 out of 10 based on 10 ratings. 9 user reviews.