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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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mercoledì 26 gennaio 2011
Unknown

La televisione

radio

Il cammino dello sviluppo scientifico e tecnico ha assunto un tono così spedito da non poter essere più arrestato se non per intervento divino. Prima di confondere le lingue a Babele, Dio disse in merito ai figliuoli degli uomini: "Questo è il principio del loro lavoro; ora nulla gli impedirà di condurre a termine ciò che disegnano di fare" (Genesi 11:6). Così la marcia del progresso proseguì ininterrottamente e da quel giorno le invenzioni si sono susseguite con ritmo continuo e sempre più accelerato. Nel corso del nostro tempo è comparsa prima la "radio", la possibilità, cioè, di ascoltare da lontano, e poi è comparsa la "televisione", cioè la possibilità di trasmettere e proiettare immagini di persone isolate e di gruppi, anche in movimento. La radio e la televisione sono comparse e sono comparse per rimanere! In questi ultimi tempi, però, l'immagine in combinazione con il suono, cioè la televisione, rimpiazza in potenza e in popolarità la stessa radio. Non possiamo portare indietro il nostro orologio e non possiamo ritornare ai tempi in cui queste invenzioni non esistevano. 
Al suo primo apparire la radio fu molto boicottata. Le voci più responsabili delle Comunità Apostoliche, Pentecostali e di altri organismi fondamentalisti ed evangelici, esortavano con molto calore a non istallare tali apparecchi nelle case cristiane, perché gli effetti che i programmi radio avrebbero prodotto sarebbero stati molto lesivi per la vita spirituale e morale dei Credenti. Certo i loro timori non erano infondati perché i pericoli esistevano realmente come tuttora esistono ancora; tuttavia, però, col passar degli anni la cosa è stata vista più benevolmente ed alla radio è ormai riconosciuto un posto in ogni famiglia. Oggi sono rari coloro che restano turbati nel vedere un apparecchio radio in una casa cristiana. Si presume sempre un saggio controllo nell'uso dell'apparecchio. 

tv

In questi ultimissimi anni è comparsa la televisione e desiderarne la scomparsa potrebbe apparire saggio, ma non si può negare che chi accarezza un tale pensiero ha gli occhi chiusi alle realtà della vita. Bisogna capire che una cosa è prendere atto di una invenzione in sé, e altra cosa è il diventarne schiavi.
Come per altre invenzioni, anche per la televisione si deve dire che in se stessa non è né cattiva né buona; può diventare uno strumento del bene, come uno strumento del male. Si sa che il mezzo migliore per attirare la personalità umana è L'IMMAGINE e tra i diversi mezzi esistenti per la trasmissione dell'immagine, la televisione occupa senz'altro il primo posto. La sua attrazione molto seducente rappresenta una tentazione veramente sottile e quasi impossibile a resistere, se si pensa che azionando una semplice piccola manopola si possono vedere immagini e ascoltare suoni contemporaneamente, immagini e suoni che possono anche educare, interessare e possono essere ascoltati nella confortevole intimità della famiglia. Commercialmente si sa che il mercato offre ciò che è particolarmente richiesto dalla maggioranza, cioè, in un certo senso l'offerta è condizionata dalla domanda. Purtroppo i credenti rappresentano una minoranza  e non possono in alcun modo influenzare le decisioni in merito ai programmi. Dobbiamo constatare, purtroppo, che fino ad oggi i programmi televisivi presentano ai telespettatori ciò che la Bibbia chiama"concupiscenza della carne, concupiscenza degli occhi ed orgoglio della vita". Sono programmi che riescono a soddisfare i mondani, ma distruggono o perlomeno depauperano i credenti di quei desideri spirituali propri della nuova natura in Cristo. È triste trovare figliuoli di Dio in cui è presente più una conoscenza delle popolari stelle del cinema ed idoli vari dello schermo che non una conoscenza di Dio. 
Nella considerazione dei più qualificati a giudicare, la delinquenza giovanile deve attribuirsi in buona parte all'influenza che viene ad esercitare su loro dalla televisione con i suoi programmi sempre ricchi di scene di violenza, di corruzione e di peccato. Tutto ciò è incoraggiato dal nemico, che ne approfitta per dar vita ad insane passioni dell'animo dei giovani. Di fronte a programmi televisivi così negativi la coscienza non può non intorpidirsi e la volontà al bene operare non può non indebolirsi. A questo punto più che di delinquenza giovanile, bisognerebbe parlare di delinquenza parentale, in quanto il padre e la madre devono assumersi la responsabilità della scelta del programma e non i figliuoli adolescenti ancora privi di capacità discretive. La loro giovane mente, plastica e facilmente impressionabile, facilmente si accende di fronte alle gesta degli eroi della televisione. 

ragazzi

Il carattere dei giovani, proprio perché giovani, si trova nella fase evolutiva più delicata e proprio in quegli anni si decidono i loro destini, per il tempo e l'eternità. È scritto: "Come uno pensa, così egli è nel suo cuore" (Proverbi 23:7). E si sa ormai che il pensiero dell'uomo è condizionato dall'ambiente oltre che da quanto vede e sente. Nelle scuole si raccomanda ai bambini di stare attenti a ciò che si ascolta e a ciò che si vede. Tale esortazione è complementata da una buona educazione familiare? Cosa vien fatto vedere ai fanciulli? Non è vero che facilmente si induge quando non vogliono andare a letto a motivo di alcuni programmi televisivi? È ovvio che essi desiderano vedere ciò che particolarmente suscita il loro interesse. È compito dei genitori orientare l'interesse dei fanciulli verso ciò che è sano, verso ciò che possono vedere. 

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Qual è l'effetto dei programmi televisivi sugli adulti? La loro vita spirituale è rafforzata o indebolita da questi programmi ? I loro desideri spirituali sono risvegliati o affogati da essi ? Di solito chi possiede un apparecchio televisivo si premura a giustificarne la presenza e ad esaltarne l'utilità. Certamente nessuno può dire che tutti i programmi siano cattivi. Affermare una cosa del genere sarebbe falso.  Attraverso la televisione i programmi educativi ed istruttivi diventano più efficienti quanto ai benefici. Dio ha usato discorsi religiosi trasmessi, servizi religiosi messi in onda per la salvezza delle anime. Vi sono illimitate possibilità di buone cose, ma  non si può non  convenire che vi sono anche innumerevoli e  impareggiabili motivi di tentazione, di seduzione e di corruzione. 
Io credo che l'Anticristo si servirà senz'altro della televisione e dei suoi possibili derivati per esercitare un più deciso e più accurato controllo sulle masse. E senza dubbio Satana, sempre pronto ad afferrare ogni possibilità che gli si presenta, la sta usando già oggi. Un giorno forse la si troverà già istallata nelle nostre case ed IL VEDERLA  SARÀ UN OBBLIGO, ma oggi mentre siamo ancora liberi possiamo ancora decidere di averla ed anche non averla. Si tratta di una decisione che tocca a te personalmente, o mio caro fratello e sorella in Cristo, dal momento che nessuno può dirti ciò che devi o non avere nella tua casa, o in che  modo devi o non devi occupare il tuo tempo libero. Come credenti, redenti da Cristo, battezzati nello Spirito Santo, privilegiati di essere membri del Corpo di Cristo, la Chiesa, e come tali separati dal mondo, dobbiamo però stare molto attenti. Noi riconosciamo la più alta autorità di Cristo nella Chiesa e dobbiamo vivere come sotto il Suo onniveggente sguardo ben sapendo che la nostra vita deve piacere a noi ma  soprattutto essere di esempio agli altri. 

prigionieri

Se avete deciso, però, di dover possedere un apparecchio televisivo nella sicurezza di non perdere niente quanto a santità, permettetemi di dirvi solo due parole: "NON VI LASCIATE POSSEDERE DALLA TELEVISIONE, NON VI LASCIATE DOMINARE!". La televisione è stata definita "un bravo servo" se vi rende un servizio; "un cattivo padrone" se vi lasciate rubare del tempo che voi sapete di poter spendere per scopi migliori e migliori finalità. In virtù di quanto è stato detto fin qui, il potere di selezionare i programmi è nelle vostre mani. Usate questa potenza che il nostro tempo ci ha messo nelle mani, molto attentamente ed in uno spirito di preghiera. Se realmente desideriamo anche noi ascoltare dalla bocca del Signore: "Ben fatto!", quando ci troveremo dinanzi al Suo tribunale dobbiamo oggi operare secondo la Sua volontà. Cosa può pensare il Signore di voi, quando si accorge che quelle voci che una volta erano ricolme di lode per Lui, ora sono mute dinanzi ad un apparecchio televisivo perchè si è presi ad ascoltare cose di dubbio gusto, quando non sono addirittura indegne? Cosa dirà il Signore quando vedrà che vite una volta tanto dedicate alla Sua volontà e consacrate sull'altare del Sacrificio ora sono impegnate nelle frivolezze di questo nostro tempo?
Stiamo attenti al danno che il nemico può farci afferrando la nostra vita con questo sottile mezzo di adescamento. Senza dubbio un uso poco saggio, una visione indiscriminata dei programmi, un lasciarsi assorbire dalle trasmissioni e quindi ad esse dedicare tutto il nostro tempo e tutta la nostra attenzione è uno dei maggiori pericoli che la Chiesa deve affrontare in questi giorni. Possiamo, alla luce di Efesini 5:16, realizzare l'importanza del tempo ben speso: "Recuperando il tempo poiché i giorni sono malvagi" e lasciamo che la ispirata ingiunzione di Romani 12:9 regoli la nostra condotta come  veri credenti: "aborrite il male, attenetevi fermamente al bene". Solo così potremo avere delle buone esperienze, meritare il beneplacito divino apportando prosperità spirituale all'interno delle nostre famiglie e promuovendo il soffio rivificatore di Dio in tutta le Chiesa.

Lo straniero

Una storia raccontata da Keith Currie

droga

"Qualche mese prima della mia nascita, papà incontrò uno straniero che era nuovo in città. Fin dall'inizio, papà restò affascinato da lui, e lo invitò a vivere con la nostra famiglia. Lo straniero venne accettato prontamente e si prese anche lui cura di me fin dai miei primi anni.

Intanto crescevo, e non mettevo mai in discussione il suo posto nella nostra famiglia. Nella mia giovane mente, ogni membro aveva il suo ruolo. Mio fratello di cinque anni era il mio esempio. Mamma mi insegnava l'amore per la parola di Dio, e papà mi insegnava ad obbedirla. Ma lo straniero era il nostro raccontastorie. Riusciva a creare le storie più affascinanti. Avventure, misteri e commedie erano le sue conversazioni quotidiane. Sapeva tenere l'intera famiglia imbambolata per ore ogni pomeriggio.

Se volevo sapere qualcosa sulla politica, la storia, o la scienza, lui sapeva tutto. Conosceva il passato, spiegava il presente, e sembrava quasi che potesse predire ciò che sarebbe avvenuto in futuro. Le immagini che ci descriveva erano talmente vivide che spesso mi veniva da piangere o da ridere nel guardarle scorrere.

Era un amico per tutta la famiglia. Portò papà, me e mio fratello ai principali incontri sportivi. Ci incoraggiava sempre a vedere i grandi film e ci parlava della vita delle personalità dello spettacolo.

Lo straniero era un gran parlatore. Papà non sembrava preoccuparsene, ma a volte mamma si alzava in silenzio - mentre noi altri ascoltavamo affascinati quelle storie di luoghi lontani - e se ne andava nella sua stanza, per leggere la sua Bibbia e pregare. Mi chiedo ora se non stesse pregando che quello straniero se ne andasse via.

Vedete, mio padre governava casa nostra con certe regole morali. Ma questo straniero non si sentì mai obbligato a onorarle. Le parolacce, per esempio, non erano permesse in casa nostra, né a noi, né ai nostri amici o invitati. Il nostro visitatore di lunga data, invece, spesso usava parole che mi bruciavano nelle orecchie e mettevano papà in imbarazzo. Ma papà non gli parlò mai a quattr'occhi. Un'altra cosa che papà non permetteva in casa nostra era l'alcool - fosse anche solo per cucinare. Ma lo straniero riteneva che dovevamo sapere, e ci illuminò verso altri stili di vita.

Ci offriva spesso birra e altre bevande alcoliche. Faceva apparire piacevoli le sigarette, descriveva i sigari come cose da veri uomini, e le pipe come cose da uomini di classe. Parlava liberamente (veramente troppo liberamente) del sesso. I suoi commenti a volte erano pesanti, a volte suggestivi, e in genere imbarazzanti. Le mie prime idee sui rapporti tra uomini e donne furono influenzate da quello straniero.

Nel guardare indietro, mi rendo conto che è stato per la grazia di Dio se lo straniero non ci ha più influenzati. Di volta in volta contrapponeva i suoi valori a quelli dei miei genitori. Eppure raramente veniva rimproverato e mai gli fu detto di andarsene da casa nostra.

Più di trent'anni sono passati da quando lo straniero è venuto ad abitare con mamma e papà. Oggi mio padre non lo trova più così interessante come una volta. Ma credo che se dovessi andare a trovare i miei genitori, troverei ancora quello straniero seduto nel suo angolo, aspettando che qualcuno lo ascolti parlare e disegnare le sue immagini suggestive."

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Il suo nome? Noi lo abbiamo sempre chiamato TV.

Noi tutti siamo per natura desiderosi di passare del tempo con la cosa o la persona che amiamo di più. Allora, chiediti sinceramente: passo più tempo con Dio o con la TV? Come possiamo, se ci professiamo Cristiani, sprecare le ore libere che il Signore Dio ci ha generosamente concesso per servire Lui, dedicando innumerevoli ore alla spazzatura del mondo che ci arriva dalla televisione? "Non v'ingannate: le cattive compagnie corrompono i buoni costumi" (1 Cor. 15:33). C'è compagnia peggiore di quella delle oscenità presenti in molti film? Il maligno e la nostra natura peccaminosa hanno proprio bisogno di tutto quell'aiuto per distrarci dagli scopi e i doveri cui siamo chiamati, e senza contare il fatto di istigarci a peccare con i nostri pensieri?
Cosa farai, se andrai in Cielo, quando vedrai che là non c'è nessuna TV? Sai perché non ci sarà nessun televisore? Perché sarà gettato nella fornace ardente insieme a tutto ciò che causa peccato (Matt. 13:41,42). A proposito, hai pensato cosa ti dirà l'Iddio santissimo quando apparirai davanti a Lui ed Egli ti chiederà conto di quelle migliaia e più ore che hai buttato via ogni anno davanti alla TV? Quante ore le hai dedicato ogni giorno, 2 o 3 o più? Stai passando una pari quantità di ore pregando, testimoniando, leggendo la Bibbia e meditando sulle cose del Signore? Dici che non puoi farlo perché sei troppo occupato, troppo stanco, troppo debole? Anna era una donna anziana, probabilmente sugli ottant'anni, che serviva Dio pregando costantemente (Luca 2:36,37). Chiunque può trovare il tempo per pregare, o per distribuire del materiale di evangelizzazione, donare ai poveri, andare a trovare gli infermi, pregare insieme, ecc.
Sii onesto con te stesso. Se Gesù venisse in casa tua per passarvi una giornata, ti vergogneresti e cambieresti velocemente canale, lasceresti spento il televisore per la sola durata della sua visita da te?
Se questo articolo sta parlando a te, non è troppo tardi fintanto che avrai vita su questa terra. Puoi ancora ravvederti, chiedere a Dio di liberarti dal desiderio di compiacere la tua vecchia natura carnale, e cominciare a usare quelle ore per farti un tesoro nei Cieli, come Gesù ci ha comandato (Matt. 6:20)! Non puoi cambiare ciò che hai fatto nel passato, ma puoi migliorare per quanto riguarda il presente! Ciò che davvero importa, è come finirai la corsa (1 Cor. 9:24).
Paolo stava scrivendo ai Cristiani quando disse: "Fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri" (Fil. 4:8). Non troverai spesso, forse mai, queste cose in TV.
Infine, riguardo alle parole di Gesù sull'adulterio commesso anche solo con i pensieri (Mat. 5:28,29), ti rendi conto che milioni di persone commettono regolarmente questo peccato davanti alle loro TV? Sei consapevole che l'adulterio della mente non è meno serio di ogni altra forma di immoralità sessuale e che tutti quelli che commettono queste cose saranno giudicati (Apoc. 21:8)?

Ricorda questa verità basilare e fondamentale: dove sono rivolte le nostre menti, da lì deriverà il nostro comportamento, le nostre vite. 

 

"Quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne; invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito. Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace".
(Romani 8:5,6)

Liberamente adattato da internet
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8 comments:

  1. Shalom Ruth
    consentimi di porre la sottolineatura alla frase scritta nel tuo interessante articolo:"Sono programmi che riescono a soddisfare i mondani, ma distruggono o perlomeno depauperano i credenti di quei desideri spirituali propri della nuova natura in Cristo. È triste trovare figliuoli di Dio in cui è presente più una conoscenza delle popolari stelle del cinema ed idoli vari dello schermo che non una conoscenza di Dio."
    Concordo quando affermi che dipende dall'uso che se ne fa.Anche infernet è la stessa cosa;dipende che uso ne fai.
    Penso molte volte ad alcuni monaci chiusi nei monasteri dove non hanno mai avuto una tv e pregano anche per le persone che non lo fanno mai.Grazie sorella DIO TI BENEDICA

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  2. Pace fabulus, sono perfettamente daccordo che con internet sia la stessa cosa, potremmo lasciare l'articolo e titolarlo internet e il pc non cambierebbe di una virgola. Tutti i mezzi devono essere al servizio del'uomo e non viceversa, rendersi schiavi di certe cose dimostra un non discernimento e una cattiva applicazione della Parola di Dio, specialmente se si è cristiani...il diavolo sfrutta appieno i mezzi di comunicazione per rendere gli uomini suoi schiavi, perchè la carnalità del comportamente ci fa facilmente cadere nel peccato...non sono però daccordo che si debba vivere in isolamento dedicandosi solo alla preghiera, perchè in questo modo, è chiaro che la propria vita avrebbe meno tentazioni, ma è anche vero che non ci sarebbe possibilità di portare l'evangelo a nessuno...il nostro compito è di lavorare per Cristo, ma nello stesso tempo di stare accorti a non inciampare nelle corde cn cui satana vuole stringerci a sè...Dio ti benedica

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  3. Citaz."non sono però daccordo che si debba vivere in isolamento dedicandosi solo alla preghiera, perchè in questo modo, è chiaro che la propria vita avrebbe meno tentazioni, ma è anche vero che non ci sarebbe possibilità di portare l'evangelo a nessuno"
    In effetti mi sono espresso male e in sintesi:sottolineavo la mancanza della tv, non certamente il vivere da isolati... ;)
    Pace e bene

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  4. Ma certo caro fabulus, è che a volte scrivendo non riusciamo a far comprendere ciò che vogliamo dire, a me succede spessissimo..Pace carissimo

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  5. Risposta al Soul Cry remix Lady Eagle 8 su youtube: Quando ho scritto questa canzone non mi ha detto che il problema in vita sarebbe disappear.I stava dicendo che in mezzo il vuoto c'è un posto che soddisfi le void.Its solo in culto alla presenza di Dio Onnipotente.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Lady Eagle 8 dice: "La ragione per cui abbiamo fatto un controllo visivo (foto) con un testo incluso è di rilievo la profondità di ciò che stiamo cercando di ministro di people.We deve ricordare che noi non viviamo in caves.Our generazione di giovani sono driven.We tecnologia sono molto visivo e archachic nulla è noioso us.This è come arrivare people.I d'accordo che la televisione ei media possono essere utilizzati come male, ma Dio può essere utilizzato anche come strumento per diffondere il Vangelo! Dio vi benedica tutti!

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  8. Kendra Dearest, I am flattered that the singer's video comes to its comments on my post ... I must be honest but I did not understand much of what you wrote, but what I want to tell you is that the video is not tied to the post as be condemned, but because it inspired me ... I know how important it is that many singers are spreading the gospel of Christ through music, and I am one of your fans, because I think the music is very inspiring ... certain is that among the many there are those who throw the wrong message to the media ... because I do not condemn all, otherwise I would not be here on the internet to spread the Word of God, but it certainly means many have contributed, worked so wrong to create most of the wrong messages .... I will pray to God to your work as a singer will serve to help spread the salvation in Christ Jesus .. Peace, God bless you
    P.S. Forgive my English but I used the translator to write to you ..

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