Rapimento: cosa credeva la prima chiesa? | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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mercoledì 7 marzo 2012
Unknown

Rapimento: cosa credeva la prima chiesa?


prima chiesa
La prima Chiesa credeva nel rapimento post-tribolazione. Leggendo gli scritti e gli insegnamenti dei padri della prima Chiesa verremo affrancati da ogni possibile confusione a riguardo. Vorrei far notare che tutti costoro non pensavano minimamente di dover scampare alla persecuzione o alla sofferenza durante gli ultimi giorni.
Nel corso dei secoli, infatti, a motivo delle persecuzioni, o per le svariate tribolazioni in cui venivano a trovarsi, i nostri fratelli pensavano appunto di vivere già negli ultimi tempi. I documenti storici confermano che per 1.800 anni non c’è mai stato un tentativo o un impegno da parte di nessun autorevole esponente della Chiesa volto a promuovere un “rapimento pre-tribolazione”!
Solo attorno al 1830 vi fu un primo assalto alla verità della Bibbia per mano di John Nelson Darby, allorché egli dedusse, che nelle parti escatologiche, il Nuovo Testamento operasse una distinzione tra la Chiesa e Israele. Con questa sua congettura in mente, decise di reinterpretare le Scritture. Il risultato che ne conseguì fu proprio la teoria del rapimento della Chiesa prima della Tribolazione, presumendo, erroneamente, che alcune scritture fossero da applicare alla Chiesa, mentre altre ad Israele. Risultato: congedò ben presto, la un tempo onorata interpretazione del rapimento post-tribolazione. Fu come se lui, Darby, credesse di essere stato unto da Dio per raddrizzare l’ermeneutica della prima Chiesa. Ecco che allora, fece uscire anche la sua personale traduzione della Bibbia e nel 1835 realizzò che il libro di Apocalisse non fosse rilevante per la Chiesa e che l’inserimento di un rapimento segreto potesse tornar comodo a questo scopo. Nel 1838 Darby aveva già in pugno la situazione, tanto che, tutti coloro che si opponevano alla sua teoria venivano prontamente scomunicati, come pure furono messe da parte tutte le Scritture che potessero confliggere con la sua dottrina, sostenendo che erano per Israele, dunque non importanti per la Chiesa, in quanto in quel periodo essa sarebbe già decollata.
E’ importante notare che Darby non pensasse di essere in una condizione spirituale particolarmente elevata quando propose l’idea del dispensazionalismo. Personalmente credo che egli non stesse pregando come avrebbe dovuto, non mantenendo così un’intima comunione con Dio, ma che abbia iniziato ad investigare la Bibbia con uno spirito sbagliato.  Egli mise in piedi un nuovo piano per Dio, divenendo livido di rabbia ogniqualvolta qualcuno tentasse di rigettarlo. Leggiamo le sue parole con le quali egli descrive il suo stato spirituale, mentre convalescente da una caduta da cavallo, durante il periodo in cui teorizzò il dispensazionalismo.
In quel periodo dovevo far uso di stampelle per muovermi, così non avevo nessuna possibilità di far conoscere le mie convinzioni in pubblico; oltre a ciò, siccome lo stato della mia salute non mi permetteva di partecipare al culto, ero costretto a restare a distanza. Mi sembrò che la buona mano del mio Dio fosse venuta in mio aiuto, per nascondere la mia debolezza spirituale dietro una incapacità fisica.
Gli esponenti della Prima Chiesa non avevano simili motivi alla base dei loro scritti. A coloro che sostengono che ci sono prove che i padri dell’epoca primitiva sostenessero la tesi del rapimento pre-tribolazione rispondo di studiare attentamente quegli scritti. Questo lo ripeto anche a tutti i lettori. Se non potete avere accesso ai volumi dei loro scritti, potrete trovare e scaricare liberamente l’intera collezione in rete. Qui di seguito vi diamo qualche stralcio di questi documenti che mostrano ciò in cui i padri Ante Nicene (Concilio di Nicea) credevano.

LA DIDACHE’
 
(Dottrina dei 12 Apostoli – scritta attorno al 50 d.c. quasi in contemporanea con i vangeli di Matteo, Marco e Luca, certamente da qualcuno che aveva seguito le predicazioni di Gesù’) 
Capitolo 16°
Il Signore viene.
Vegliate per la vostra salvezza, le vostre fiaccole non si spengano, non siano discinti i vostri fianchi, ma state preparati perché non sapete l’ora in cui il nostro Signore verrà.
Adunatevi spesso ed in gruppo, alla ricerca di ciò che torna utile alle anime vostre; non vi gioverà infatti tutto il tempo della vostra fede se nell’estremo momento non sarete perfetti. Poiché nei giorni novissimi, falsi profeti e corrompitori si moltiplicheranno, le pecore si muteranno in lupi e l’amore si muterà in odio.
Col crescere della iniquità infatti, gli empi si odieranno l’un l’altro, si perseguiteranno e si tradiranno; e allora l’ingannatore del mondo si mostrerà come Figlio di Dio e farà segni e prodigi; la terra cadrà nelle sue mani, mentre opererà l’iniquità come mai non fu dal principio del mondo.
Allora, il genere umano sarà posto alla prova del fuoco e molti patiranno scandalo e andranno perduti; quelli poi che avranno perseverato nella loro fede saranno salvati da quella rovina. E allora appariranno i segni della verità: prima il segno dell’aprirsi dei cieli; quindi il segno del Suono della Tromba e infine il terzo, la resurrezione dei morti. Non di tutti però, ma come fu detto: “Verrà il Signore e tutti i santi con lui”. Il mondo vedrà il Signore venire sulle nubi del cielo.
  • EPISTOLA DI BARNABA (Collaboratore di Paolo 70-132 d.c.)
“L’ostacolo finale concernente ciò che è scritto si avvicina, come dice Enoc: “Per questo il Signore ha accorciato i tempi e i giorni, che il Suo Amato possa affrettarsi; ed Egli verrà all’eredità”. Ed il profeta parla anche così: “Dieci re regneranno sulla terra, ed un piccolo re sorgerà in mezzo a loro, che ne sopprimerà tre”. Conformemente Daniele si esprime così sullo stesso argomento, “….ed io vidi la quarta bestia, spaventosa e forte, più feroce di tutte le bestie sulla terra e come da essa spuntassero dieci corna, e in mezzo ad esse un piccolo corno, e come esso facesse fuori tre delle dieci corna” (vedere Daniele 7:7-8) …. Facciamo seria attenzione in questi ultimi giorni, perché l’intero tempo della vostra fede non vi gioverà a nulla, salvo che ora, in questo tempo malvagio, anche noi affrontiamo le sorgenti del pericolo che sta per arrivare, alla maniera dei figli di Dio. Solo questo potrebbe impedire all’Uomo delle Tenebre di entrare. Se fuggiamo ogni vanità e se odiamo le opere della via della malvagità”.
  • GIUSTINO MARTIRE (110-165 d.c.)
“Due ritorni di Cristo sono stati annunciati: uno, nel quale Egli ha patito come sofferente, umile, disonorato, crocifisso. E un altro, nel quale Egli verrà dal cielo con gloria, quando l’uomo dell’apostasia, il quale proferisce cose estranee contro l’Altissimo, oserà fare azioni illegali sulla terra contro noi Cristiani …. Ora è evidente che nessuno può spaventare o sottomettere noi che abbiamo creduto in Gesù. Poiché è chiaro che, anche se decapitati, e crocifissi, e gettati alle bestie selvagge, e incatenati, arsi, o sottoposti a tutti gli altri tipi di torture, noi non confesseremo; ma più queste cose avverranno, più altre persone diverranno credenti e adoratori di Dio in gran numero per mezzo del nome di Gesù”.
  • IL PASTORE DI ERMA (130- de gloria.140 d.c.)
“Tu dirai, dunque, a coloro che sono a capo della Chiesa, di dirigere le loro vie in rettitudine, che essi possano ricevere pienamente le promesse con gran gloria. Rimanete fermi, voi che praticate la giustizia, e non dubitate che il vostro passaggio possa essere coi santi angeli. Beati voi che sopporterete la grande tribolazione che sta arrivando, e beati coloro che non negheranno la loro propria vita. Poiché il Signore l’ha giurato per mezzo del Suo Figlio, che coloro che hanno negato il loro Signore hanno abbandonato la loro vita alla disperazione, perché  questi  ancora Lo negheranno nei giorni che stanno per arrivare.”  (Terza visione)
(Quarta visione) – Questa, fratelli, la visione che ebbi a venti giorni da quando era avvenuta la prima, a prefigurazione della prova che si avvicina. Per la via Campana andavo al podere situato a dieci stadi dalla via pubblica. Il luogo si raggiunge con facilità. Camminando da solo prego il Signore di completare le rivelazioni e le visioni che manifestò per mezzo della Sua Santa Chiesa  perché fortificasse me e facesse pentire i Suoi servi che si erano scandalizzati e glorificasse il Suo nome grande e glorioso, avendomi stimato degno che mi si mostrassero le sue meraviglie. E quando lo stavo esaltando e ringraziando, come l’eco di una voce mi disse: “Non dubitare, Erma”. Tra me incominciai a pensare e a dire: “In che cosa ho io da dubitare, io che sono sostenuto dal Signore e ho visto cose meravigliose?” Avanzai un po’ ed ecco, fratelli, vedo un polverone sollevarsi verso il cielo e cominciai a dire a me stesso: “Vengono forse degli armenti e sollevano polvere?” Era lontano da me uno stadio. Poiché la nube di polvere diventava sempre più grande, pensavo che fosse qualcosa di divino. Per poco risplendette il sole ed ecco vidi una grossissima bestia come un cetaceo e dalla sua bocca uscire locuste di fuoco. La bestia era di cento piedi di altezza ed aveva la testa come un vaso. Cominciai a piangere e pregare il Signore che mi liberasse. Mi ricordai della parola che avevo udito “Non dubitare, Erma”. Rivestito, fratelli, della fede di Dio e memore delle grandi cose che mi aveva insegnato, fattomi coraggio, mi esposi alla belva. La bestia procedeva con strepito tale quasi si schiantasse una città. Mi avvicinai e l’enorme cetaceo si stesse per terra. Non tirava fuori che la lingua e non si mosse per nulla sino a quando lo oltrepassai. La bestia aveva la testa di 4 colori: nero, igneo-sanguigno, aureo e bianco.
Dopo che oltrepassai la bestia e proseguii per circa trenta piedi, eccomi incontro una vergine adorna come se uscisse dalla camera nuziale, tutta in bianco e con calzari bianchi, coperta sino alla fronte ed aveva come berretto una mitra. Aveva i capelli bianchi. Riconobbi dalle precedenti visioni che era la Chiesa e divenni sereno. Mi salutò dicendomi: “Salve, uomo.” Io ricambiai: “Salve, Signora”. Rispondendomi mi disse: “Nulla ti si è presentato?” “Signora, una belva enorme capace di distruggere delle moltitudini, ma per la potenza del Signore e la Sua misericordia le sono sfuggito”. “Orbene, le sei sfuggito perché hai rimesso in Dio il tuo affanno e hai aperto il tuo cuore al Signore, credendo che mediante nessun altro potresti essere salvato, se non per mezzo del suo grande e glorioso nome. Per questo il Signore inviò il suo angelo di nome Tegri che sovrintende alle belve, il quale chiuse la bocca della bestia perché non ti sbranasse. Sei sfuggito a un grande pericolo per la tua fede e per non essere stato incerto, vedendo un simile mostro. Va, dunque, e narra agli eletti di Dio le Sue meraviglie e dì loro che questa bestia è il simbolo di una grande tribolazione che sta per venire. Se vi preparate e vi convertite con tutto il cuore al Signore potrete evitarla, purché il vostro cuore diventi puro e irreprensibile e per il resto dei vostri giorni di vita serviate con slancio il Signore. Gettate i vostri affanni sul Signore ed Egli li allevierà. E voi incerti, credete nel Signore che può tutto; Egli allontana la Sua ira da Voi e manda flagelli se rimanete esitanti. Guai a coloro che ascoltano queste parole senza accoglierle: Sarebbe meglio per loro non essere nati”.
La interrogai sui quattro colori che la bestia aveva sulla testa. Rispondendo mi disse: “ Sei ancora curioso di queste cose?”, “Sì, Signora, fammi conoscere che cosa esse sono”. “Ascolta – mi dice – il nero è questo mondo in cui abitate. L’igneo-sanguigno perché questo mondo deve dissolversi nel sangue e nel fuoco. La parte aurea siete voi che fuggite questo mondo. Come l’oro si prova col fuoco e diventa prezioso, così siete anche voi che abitate tra quelli del mondo. Voi, dunque, rimanendo e bruciando, da essi sarete purificati. Come l’oro getta la scoria, così anche voi lasciando ogni tristezza e angustia, sarete purificati e adatti alla costruzione della torre. La parte bianca è il mondo che viene, in cui abiteranno gli eletti di Dio. Immacolati e puri saranno gli eletti di Dio per la vita eterna.
Tu non lasciare di parlare agli orecchi dei fedeli. Avete l’immagine della grande prova che è imminente. Se volete non sarà nulla. Ricordatevi di ciò che è stato scritto”.
Ciò detto, andò via e non vidi dove si dirigesse. Vi fu un fragore ed io mi voltai sgomento, credendo che tornasse la bestia.
  • IRENEO  (120-202 d.c.)
Giovanni ha indicato ai discepoli del Signore, in una luce ancora più chiara, in Apocalisse, quello che avverrà negli ultimi tempi e ciò che concerne i dieci re che dovranno sorgere, … Questi hanno una mente e daranno la loro forza e potere alla bestia. Essi faranno guerra all’Agnello, e l’Agnello li vincerà, perché Egli è il Signore dei signori, e Re dei re…… Ed essi renderanno deserta Babilonia, la bruceranno col fuoco, e daranno il loro regno alla bestia, e metteranno in fuga la chiesa. Dopo di ché saranno distrutti alla venuta del Signore.
Ma egli indica ora il numero del nome, affinché quando questo uomo verrà possiamo evitarlo, sapendo chi egli sia:….. Ma quando questo Anticristo avrà devastato tutte le cose in questo mondo, regnerà per tre anni e sei mesi e si siederà nel tempio in Gerusalemme; e allora Il Signore verrà dal cielo nelle nuvole, nella gloria del Padre, mandando questo uomo e coloro che lo seguono nello stagno di fuoco, introducendo per i giusti i tempi del regno, che è il riposo, la santificazione del settimo giorno e ristabilendo l’eredità promessa ad Abramo, nel regno, per cui il Signore ha dichiarato che “molti verranno dall’est e dall’ovest e si siederanno con Abramo, Isacco e Giacobbe”.
Tutte queste ed altre parole sono state incontestabilmente dette in riferimento alla risurrezione dei giusti che avrà luogo dopo la venuta dell’Anticristo e la distruzione di tutte le nazioni da lui sottomesse, tempi in cui i giusti regneranno sulla terra e saranno resi più forti per la conoscenza del Signore. Nel regno, per mezzo di Lui, essi prenderanno parte alla gloria di Dio il Padre e gioiranno della comunione e relazione con i santi angeli e dell’unione con esseri spirituali, e con coloro che il Signore troverà viventi, in attesa della Sua venuta dal cielo, e che hanno sofferto tribolazione e anche sono sfuggiti dalle mani del malvagio.
  • IPPOLITO (AD 170-236)
Quando i tempi saranno terminati e le dieci corna spunteranno dalla bestia alla fine dei tempi, allora l’Anticristo apparirà in mezzo a loro. Quando egli farà guerra ai santi e li perseguiterà, allora noi possiamo aspettarci la manifestazione del Signore dal cielo.
È più che opportuno aprire le Sacre Scritture e trovare in esse in che modo verrà l’Anticristo e in che cosa consisterà, in quale occasione e in che tempo quell’empio si rivelerà, da dove e da quale tribù e quale sarà il suo nome, che è indicato da un numero nella Scrittura, e come opererà l’errore in mezzo ai popoli, radunandoli dalle estremità della terra, come egli fomenterà la tribolazione e persecuzione contro i santi, come egli glorificherà se stesso come Dio e quale sarà la sua fine, come la rapida apparizione del Signore sarà rivelata del cielo e quale sarà l’intera conflagrazione del mondo, quale sarà il glorioso e celeste regno dei santi, quando regneranno insieme a Cristo e quale sarà la punizione dei malvagi nel fuoco.
Riguardo al suo nome, non è in nostro potere spiegarlo esattamente, come il caro Giovanni lo comprese e fu ammaestrato, ma solo per darne un congetturale acconto; perché quando egli apparirà, il benedetto ci mostrerà ciò che cerchiamo di sapere…….Perciò noi non dobbiamo né annunciarlo come se questo fosse per certo il suo nome, né ancora ignorare il fatto che egli non possa essere chiamato diversamente. Ma avendo il mistero di Dio nel nostro cuore, noi dobbiamo prendere fedelmente, nel timore, ciò che ci è stato detto dai benedetti profeti, secondo i quali, quando queste cose stanno per accadere, possiamo essere preparati per esse, e non ingannati. Con l’avvicinarsi dei tempi, colui di cui sono state dette queste cose, sarà manifestato.
Ora, per quanto riguarda la tribolazione della persecuzione che verrà sulla Chiesa da parte dell’avversario, Giovanni ci dice così: “Poi un grande segno apparve nel cielo: una donna rivestita del sole, …..e alla donna furono date le due ali della grande aquila affinché se ne volasse nel deserto, dove  è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontana dalla presenza del serpente”. Ciò è riferito ai 1260 giorni (metà della settimana) durante i quali il tiranno regnerà e perseguiterà la Chiesa……. Amati, dovendo avvenire queste cose, ed essendo la settimana divisa in due parti, verificandosi allora l’abominazione della desolazione, avvicinandosi l’intero mondo alla fine, e avendo finito il loro corso (i due profeti e messaggeri del Signore), cosa rimane se non la venuta del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo dal cielo, a cui abbiamo guardato con speranza?
  •  CIPRIANO (AD 200-258)
Il Signore ha predetto che queste cose sarebbero avvenute. Con l’esortazione della Sua Parola, il popolo della Sua Chiesa viene messo in guardia, istruito, ammaestrato, preparato e reso forte per affrontare le cose che verranno. Egli ha predetto e affermato che guerre, fame, terremoti e pestilenze si sarebbero manifestati in ogni luogo; e per evitare che lo spavento di nuovi guai possano farci vacillare, ci ha anche avvertito preventivamente che negli ultimi tempi l’avversità si sarebbe moltiplicata.
Perché Voi dovete sapere e credere, e tenerlo per certo, che il giorno dell’afflizione incombe già sulle nostre teste e che la fine del mondo e il tempo dell’Anticristo è a un tiro dall’arrivare, così che noi tutti dobbiamo essere preparati per la battaglia; di non considerare altro che la gloria della vita eterna e la corona della confessione del Signore.
Ora ci minaccia un più severo combattimento, per il quale i soldati di Cristo debbono prepararsi con fede incorrotta e robusto coraggio, considerando che essi bevono la coppa del sangue di Cristo ogni giorno, per la qual ragione  anch’essi possano essere in grado di versare il proprio sangue per Cristo. Per questo motivo, c’e da augurarsi di essere trovati ben fondati in Cristo, per imitare quello che Cristo ha insegnato e fatto, in accordo con l’apostolo Giovanni, che disse: “Chi dice di dimorare in Cristo, deve anch’egli camminare come Egli camminò”.  Inoltre, l’apostolo Paolo esorta e insegna dicendo: “Noi siamo figli di Dio; e se figlioli, allora eredi di Dio e coeredi di Cristo; se pur soffriamo con Lui, così che possiamo anche essere insieme glorificati”. “….perché viene il tempo, cari fratelli, come il nostro Signore ha già da molto tempo predetto e insegnato si sta avvicinando, dicendo: “Verrà il tempo che chiunque vi ucciderà penserà di aver reso un servizio a Dio. E vi faranno queste cose perché non hanno conosciuto né il Padre, né me. Ma io vi ho detto queste cose, affinché quando verrà il momento voi vi ricordiate che ve le avevo dette.” Né lasciate che nessuno si meravigli se noi saremo oppressi da crescenti afflizioni, dal momento che il Signore ci ha predetto anzitempo che queste cose dovranno avvenire negli ultimi tempi avendoci istruiti per la battaglia per mezzo degli insegnamenti e delle esortazioni delle Sue parole.
Anche Pietro, il Suo Apostolo, ha detto che saremo perseguitati a causa della prova che dovremo affrontare, e che anche noi, come dall’esempio dei giusti che ci hanno preceduti, saremo uniti all’amore di Dio per mezzo della morte e delle sofferenze. Come egli ha scritto nella sua epistola, “Carissimi, non vi stupite per l’incendio che divampa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Anzi rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare.”
Non lasciate che nessuno di voi, cari fratelli, sia così terrorizzato dalla paura della futura persecuzione o per la minacciosa venuta dell’Anticristo, come se non foste trovati armati per ogni cosa dalle esortazioni e precetti evangelici e dagli avvertimenti divini. L’Anticristo verrà, ma subito dopo anche Cristo verrà. Il nemico avanzerà con furore, ma il Signore seguirà immediatamente per vendicare le nostre sofferenze e le nostre ferite. L’avversario è arrabbiato e minaccia, ma c’è UNO che può liberarci dalle sue mani. Deve essere temuto Lui, dalla cui ira nessuno può scampare, come Egli stesso ha predetto, e ancora dice: “Non temete coloro che possono uccidere il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete invece Colui che è in grado di distruggere sia il corpo che l’anima nell’inferno.” E ancora “Colui che ama la sua vita, la perderà, e colui che odia la sua vita in questo mondo, la conserverà nella vita eterna.” E in Apocalisse Egli istruisce e mette in guardia, dicendo: “Chiunque adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, egli pure berrà il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della Sua indignazione e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello. Il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli. Chiunque adora la bestia e la sua immagine e prende il marchio del suo nome, non ha riposo né giorno, né notte.”
Gli uomini sono addestrati e preparati alla competizione secolare, e si gloriano dell’onore che dovesse loro derivare dall’ essere incoronati in presenza del popolo ed in presenza dell’imperatore. Voi disputate una gara elevata e grande, gloriosa ed anche con la ricompensa di una corona celeste, poiché Dio stima il nostro modo di lottare, e, estendendo il Suo sguardo sopra coloro che tratta come Suoi figli, Egli si compiace nel guardare la nostra competizione. Dio ci stima nella guerra e nel combattimento della fede; siamo considerati dai Suoi Angeli e siamo considerati da Cristo. Grande è la dignità, la gioia e la gloria, nell’impegnarsi alla presenza di Dio, ed essere coronati con Cristo come giudice. Armiamoci, fratelli amati, con tutta la nostra forza, e prepariamoci per la battaglia con una mente incorrotta, con una fede fatta sentire, con devoto coraggio. Lasciamo che l’accampamento di Dio avanzi nel campo di battaglia che ci è stato assegnato. Che coloro che fino a poco tempo fa sono rimasti in piedi, si armino per non perdere il vantaggio che hanno avuto; si armino coloro che sono venuti meno affinché possano riguadagnare ciò che avevano perduto; ogni cosa sia guidata dall’onore; il pentimento sospinga alla battaglia coloro che erano nell’errore. L’Apostolo Paolo ci insegna ad armarci e a prepararci, dicendo: “Il nostro combattimento non è contro carne e sangue, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti. Perciò prendete la completa armatura di Dio affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere. State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi; rivestitevi della corazza della giustizia; mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace; prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito che è la Parola di Dio.”
  • VITTORINO  (AD 304)
Egli parla del profeta Elia, che è il precursore dei tempi dell’Anticristo per il restauro e la conferma delle chiese dalla grande e intollerabile persecuzione.
La donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo, che gridava nelle doglie, è la Chiesa antica dei padri, profeti, santi e apostoli, ……..
Egli farà sì che un’immagine d’oro dell’Anticristo sia posta nel tempio di Gerusalemme, dove l’angelo apostata entrerà, e di là pronuncerà parole e oracoli…… .Il Signore, ammonendo la Sua Chiesa per quello che concerne gli ultimi tempi e i loro pericoli, dice: “Ma quando vedrete l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo, chi legge faccia attenzione.”


STATUTO DEI SANTI APOSTOLI


“Vigilate sulla vostra vita. I vostri fianchi siano cinti, e le vostre lampade accese, siate simili a quelli che aspettano il loro padrone e conoscono il tempo di quando Egli arriverà, alla sera, o al mattino, o al canto del gallo, o a mezzanotte. Perché nell’ora che essi non pensano, il Signore verrà; e se gli aprono, quei servi saranno benedetti, perche saranno trovati vigilanti. Egli stesso si cingerà, e li farà sedere a tavola, e passerà a servirli. Vegliate dunque, e pregate perché non cadiate in un sonno mortale. Poiché non vi gioveranno a nulla le vostre precedenti buone azioni, se nell’ultima parte della vostra vita devierete dalla vera fede. Poiché negli ultimi tempi si moltiplicheranno i falsi profeti, tanto da alterare la Parola; e le pecore saranno mutate in lupi, e l’amore in odio: per l’aumentare dell’iniquità l’amore di molti si raffredderà. Perché gli uomini si odieranno, si perseguiteranno e si tradiranno gli uni gli altri. E allora apparirà l’ingannatore del mondo, il nemico della verità, il principe della menzogna, che il Signore Gesù distruggerà con lo Spirito della Sua bocca, che porta via i malvagi con le Sue labbra. Ma coloro che persevereranno fino alla fine saranno salvati. Ed allora apparirà il segno del Figliolo dell’uomo nel cielo;  subito dopo un arcangelo suonerà la tromba; e in quell’intervallo ci sarà la risurrezione di coloro che dormivano. E allora verrà il Signore e tutti i santi con Lui, con gran suono e sulle nuvole, con gli angeli della sua potenza, sul trono del Suo Regno, per condannare il diavolo, l’ingannatore del mondo, e per rendere a ciascuno secondo le proprie azioni. Allora i malvagi se ne andranno a eterna punizione, ma i giusti a vita eterna, per ereditare quelle cose che occhio non ha visto, né orecchio ha udito, che non sono entrate nel cuore dell’uomo,  ma cose che Dio ha preparato per coloro che Lo amano.”
Da tutto questo resoconto, avrete potuto evincere facilmente che i padri della prima Chiesa fossero esplicitamente post-tribolazionisti. Tutti costoro credevano che il Signore Gesù Cristo sarebbe ritornato una sola volta, cioè alla fine dell’età presente.
Sono altresì d’accordo con chi sostiene che la Chiesa dei primi tre secoli credesse ad un rapimento imminente, ma non certo in un rapimento che sarebbe avvenuto prima del periodo della Tribolazione.
A fronte di questo, abbiamo la necessità di conoscere la verità sui futuri eventi così da non essere vittime della valanga di nuove e insidiose ipotesi che dilagheranno nei giorni che verranno. Ricordate quando i discepoli chiesero a questo proposito “il segno ….. della fine dell’età”? Cristo li mise subito in guardia, dicendo: “Fate attenzione che nessuno vi inganni, perché molti verranno nel mio nome dicendo ‘Io sono Cristo’, e inganneranno molti” (Matteo 24:4-5).
Concludendo, è più che mai urgente e necessario un ritorno alla verità, la quale non si può trovare negli scritti di questa o quella persona, specie tra le idee di coloro che hanno avuto l’ardire di creare nuove dottrine. Solo l’infallibile Parola di Dio è Verità, che per mezzo dello Spirito Santo ci ammaestrerà e ci guiderà, se pur ci sottometteremo con umiltà cercando Cristo Gesù con tutto il nostro cuore, nella santificazione.
Dice infatti la Parola: “Ma quanto a voi, l’unzione che avete ricevuta da lui rimane in voi e non avete bisogno dell’insegnamento di nessuno; ma siccome la sua unzione vi insegna ogni cosa ed è veritiera, e non è menzogna, rimanete in lui come essa vi ha insegnato.” (I Giov. 2:27-28).
Titolo originale: Pretribulation Rapture (What if it isn’t true?) di C. H. Fisher
Copyright © 1998 TRUTH KEEPERS INTERNATIONAL 
Per gentile concessione di Sequenza Profetica


 


"Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati,  in un momento, in un batter d'occhio, al suon dell'ultima tromba. Perché la tromba sonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati.
(1Corinzi 15:51-52)

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