La strategia di satana | CONSAPEVOLI NELLA PAROLA

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    • Pregare nel nome di Gesù

      Uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, ma allo stesso tempo, uno degli aspetti più fraintesi, è la preghiera. Come è vero che la preghiera è uno degli aspetti più importanti della vita cristiana, è altrettanto vero che è estremamente facile sbagliare grandemente in questo campo. Un errore è quello di non pregare abbastanza. È molto facile credere di non avere tempo di pregare. Questo è un ragionamento sbagliato, perché alla base di questa convinzione c'è il pensiero che non abbiamo veramente bisogno di Dio. Però, dall'altro estremo, uno può anche pregare tanto, ma pregare in modo sbagliato. Vogliamo esaminare alcuni brani della Bibbia che parlano della preghiera, affinché possiamo averne un concetto più conforme alla Bibbia. Se preghiamo a modo nostro, che però non è conformato alle verità che Dio ci ha lasciato nella Bibbia, le nostre preghiere possono essere inutili, o peggio ancora, possono essere un'offesa a Dio. Perciò, prestate molta attenzione alle verità che Dio ci insegna nella sua parola sulla preghiera. La Bibbia insegna che dobbiamo pregare al PADRE. Troviamo questo insegnamento ripetutamente, come anche quello che lo Spirito Santo prega per noi. Ma la verità che vogliamo considerare molto più a fondo in questo studio riguarda il fatto che dobbiamo pregare nel nome di Gesù Cristo. Consideriamo, molto attentamente, che cosa significa pregare nel nome di Gesù. Chi può pregare? La prima verità da capire quando consideriamo la preghiera è: chi ha diritto di pregare? Ovvero, chi può pregare, avendo la certezza biblica che Dio lo ascolterà? Chiaramente, oggi, come sempre, tante persone pregano. Ma il fatto che tante persone pregano non significa che vengono ascoltate da Dio. Secondo la Bibbia, sono coloro che hanno Gesù Cristo come Signore e Salvatore, e perciò come Sacerdote e Mediatore, che possono pregare. Per esempio, in Ebrei 4:14-16, che è stato scritto per coloro che hanno Cristo come Sacerdote e Signore, leggiamo che è per mezzo di Lui che abbiamo accesso al trono di Dio per essere soccorsi. Quindi, è per mezzo di Cristo che possiamo pregare. Chi è senza Cristo non ha questo libero accesso al trono di Dio. Leggiamo il brano. “14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. 15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebr 4:14-16) Quindi, solamente chi è un vero figlio di Dio ha diritto di pregare. A CHI si deve pregare? Quando preghiamo, a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere? E' giusto pregare solo a Dio Padre, o si dovrebbe pregare anche a Gesù e allo Spirito Santo? Cosa ne dice la Bibbia? In Matt. 6:9 Gesù ci insegna a pregare, e Lui ci dichiara chiaramente di pregare a Dio Padre. “Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Mat 6:9) In Giov. 16:23 Gesù parla della preghiera al Padre. “In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.” (Giov 16:23) La Bibbia ci insegna ripetutamente, sia con insegnamenti, sia con esempi, che dobbiamo pregare a Dio Padre. Allora, qual è il ruolo di Gesù e qual è quello dello Spirito Santo? Se dobbiamo pregare a Dio Padre, che ruolo hanno Gesù Cristo e lo Spirito Santo? Nel nome di Gesù Gesù ci ha insegnato di pregare nel suo nome. Fra poco esamineremo questo concetto. Lo Spirito Santo Per quanto riguarda lo Spirito Santo, non esiste alcuna preghiera nella Bibbia rivolta allo Spirito Santo, tranne una profezia in Ezechiele 37. Quindi, visto che non esiste alcuna preghiera rivolta allo Spirito Santo, è chiaro che non dobbiamo pregare a Lui. Ma qual è il suo ruolo? Lo Spirito Santo ha il ruolo di glorificare Cristo e di indicarci la giusta strada per giungere a questo fine. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Giov 16:14) Si può anche leggere Giov. 14:14-26. Quando un grande faro illumina un palazzo di notte, se fa un buon lavoro, non lo si nota neanche, ma si nota ed ammira solamente il palazzo. Similmente lo Spirito Santo è come il faro: ci aiuta a vedere ed ammirare la persona di Gesù Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo, prega per noi aiutandoci nel nostro debole ed incerto modo di porgere le nostre preghiere, perché, Egli conosce Dio nel suo profondo. “26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.” (Rom 8:26-27) Che consolazione! Quindi, a chi dobbiamo pregare? Dobbiamo pregare a Dio Padre, nel nome di Gesù Cristo. per COSA si deve pregare? Per che cosa dobbiamo pregare? Possiamo pregare per qualsiasi cosa? Dio esaudisce ogni preghiera? È possibile chiedere qualsiasi cosa nel nome di Gesù, oppure, pregare nel nome di Gesù ci limita nelle nostre richieste? Chiaramente, nella carne, l'uomo prega per ottenere tutto quello che desidera. Prega per avere buona salute o per una guarigione, prega per avere successo negli affari, prega di superare gli esami a scuola, prega per avere sicurezza in viaggio, prega per un buon tempo durante le vacanze. Che cosa ne dice la Bibbia? Esaminiamo alcuni brani fondamentali sulla preghiera. Questi brani sono importanti per il loro insegnamento, ma spesso vengono presi fuori contesto ed interpretati male. Quando abbiamo un concetto sbagliato della preghiera, questo ci fa molto male spiritualmente. Giovanni 14 Consideriamo per primo il brano in Giovanni 14:12-14. Leggiamolo. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Prima di esaminare con cura questi versetti, ricordiamoci che a volte siamo tutti tentati di voler far dire alla Bibbia quello che ci è comodo. Cioè, nella carne, abbiamo la tendenza di interpretare la Bibbia non in base a quello che è realmente scritto, ma in base a quello che ci è comodo. Quindi, dobbiamo sforzarci di dividere rettamente questo brano. Alcuni credenti, e purtroppo anche delle chiese intere, interpretano erroneamente questo brano dicendo che noi possiamo chiedere qualsiasi cosa che desideriamo nel nome di Gesù, e Dio sicuramente ci esaudirà. Questo implica che la frase “nel nome di Gesù” diventa quasi una formula magica che ci fa ottenere quello che vogliamo. Questa falsa interpretazione fa diventare Dio il nostro servo celeste, soggetto ad ubbidire alla nostra volontà. Chi insegna questa falsa interpretazione cita la parte del brano che dichiara: “quello che chiederete nel mio nome, io la farò”, come se tutto l'insegnamento fosse racchiuso lì. Chi crede a questa menzogna, pensa che se preghiamo qualcosa con cuore, Dio la farà. Questo è un pensiero molto falso, e molto pericoloso. Pensiamo a come una persona che crede a questa falsità potrebbe pregare in diverse situazioni. Immaginate un credente che lavora in proprio. La sua attività comincia ad andare molto male, e lui rischia di perdere tutto. Non solo, ma ha anche dei grossi debiti con la banca legati all'attività. Citando questo versetto, egli chiede a Dio di salvare la sua attività. Perciò questo credente è sicuro, visto che ha pregato nel nome di Gesù, che Dio salverà la sua ditta. In un secondo esempio, un credente ha un figlio adulto ribelle, lontano dal Signore. Il credente prega, citando questo versetto, e così è convinto che Dio salverà suo figlio. In un altro esempio, un credente ha un figlio con una grave malattia. Il credente, prega, e citando questo versetto, dichiara che è sicuro che Dio guarirà suo figlio, visto che è convinto che si può ottenere qualsiasi cosa se la si chiede a Dio nel nome di Gesù. In un altro esempio, un credente sta cercando di comprare una casa, e avendone trovato una che gli piace tantissimo, prega, chiedendo a Dio di operare in modo che il proprietario abbassi il prezzo abbastanza da permettergli di comprarla. È convinto che Dio opererà per fargli ottenere quella casa al prezzo che desidera. Senza andare ad analizzare questi esempi in dettaglio, considerate il principio che sta alla base di questo modo di pensare. Se fosse vero che possiamo chiedere a Dio qualsiasi cosa che desideriamo, avendo la certezza che Lui ci esaudirà solamente perché abbiamo citato la frase “nel nome di Gesù”, allora, Dio diventerebbe il nostro servo celeste, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta. Dio sarebbe soggetto alla nostra volontà. Se è così, allora Gesù ha sbagliato quando ha insegnato il Padre Nostro, perché avrebbe dovuto insegnarci a pregare: “sia fatta la nostra volontà, non la Tua” Però, Dio NON è il nostro servo, e NON esiste per esaudire le nostre preghiere come vogliamo noi. Non dobbiamo pregare che la nostra volontà sia fatta, ma che la volontà di DIO sia fatta! Ci sono tante verità bibliche che ci aiutano a capire questo principio. Per esempio, leggiamo Matteo 26:39, quando Gesù era nel Giardino: “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Gesù, nonostante i suoi diritti di Figlio di Dio, non chiese al Padre che cambiasse la sua volontà per esaudire la propria richiesta. Piuttosto, rese nota la sua richiesta al Padre, e poi, chiese che la volontà del Padre fosse fatta, non la sua. In Luca 22, Gesù stava preparando i discepoli per la sua morte. Egli spiegò a Pietro che sarebbe stato provato duramente. Notiamo che Gesù non chiese che Pietro potesse evitare la prova, pregò solamente per la fede di Pietro. Vi leggo. “31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».” (Luca 22:31-32) Gesù NON ha chiesto che Dio gli togliesse la prova. In Apocalisse 2, Gesù sta parlando alle sette chiese. Notiamo quello che dichiara alla chiesa di Smirne. “8 «All’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 9 Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non temere quello che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchi ascolti ciò che che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” (Apo 2:8-11) Egli spiegò che vari credenti in questa chiesa sarebbero stati messi a morte per la loro fede. Possiamo presumere che questi credenti erano padri e madri, e avessero le loro famiglie. Però, è evidente che la volontà di Dio per loro era che morissero per la loro fede. Dal brano però comprendiamo che la morte fisica non era una sconfitta, perché poi Gesù dichiarò che se quei credenti fossero rimasti fedeli fino alla morte, avrebbe dato loro la corona della vita. Quindi, Dio aveva stabilito il suo piano per quei credenti, e nessuna loro preghiera avrebbe potuto cambiare il perfetto piano di Dio. Non dovevano pregare Dio affinché li salvasse dalla morte fisica, presumendo per di più che Dio li avrebbe esauditi. Infatti, Dio ha un piano perfetto, che è la SUA propria volontà, e Dio fa TUTTO secondo la decisione della Sua volontà. È importante capire questa verità basilare. Quello che Dio fa, lo fa secondo la decisione della Sua volontà. Leggiamo Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,” (Efe 1:11) Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, il mondo non sarebbe stabile, Dio non sarebbe Dio, e nulla sarebbe sicuro. La volontà di Dio cambierebbe di minuto in minuto, in base alle diverse preghiere che Gli arrivano da tutto il mondo. Se le nostre preghiere potessero cambiare la volontà di Dio, per esempio, non sarebbe vero quello che è scritto nel Salmo 139:15,16 che riguarda il momento della nostra morte e di quella dei nostri cari. “15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” (Sal 139:15-16) Se Dio ci desse qualunque cosa che Gli chiediamo, questo brano non sarebbe vero, perché tante persone, vedendo arrivare la morte, pregherebbero, chiedendoGli di guarire o di superare il pericolo, e in questo modo sarebbe stata fatta la loro volontà, non quella di Dio. Se fosse così la morte non dipenderebbe più dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo. Non arriverebbe più al momento stabilito nel libro di Dio, ma nel momento stabilito da noi. Ma non è così! Non è l'uomo che stabilisce quando morirà, come non è l'uomo che stabilisce quando un certo problema deve risolversi come vuole lui. È il Signore che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà! Per esempio, leggiamo in 1Samuele 2:6-8 “6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. 7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza. 8 Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.” (1Sam 2:6-8) E' il Signore che determina le cose, tramite le nostre preghiere, non noi! Allora, qual è il senso di Giovanni 14:13, quando Gesù dichiara:    “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò” (Giov 14:13)? Per capire bene questa verità, dobbiamo leggere non solo questa frase, ma tutto il suo contesto. Cosa significa “nel mio nome”? Dobbiamo capire il senso della frase, “nel mio nome”. Dobbiamo anche capire il motivo che ci spinge a pregare nel nome di Gesù. Gesù stesso ci spiega questa motivazione. Infine, dobbiamo capire altre condizioni che la Bibbia ci dà per poter pregare. Molto spesso, un brano non insegna tutta la verità biblica di un certo argomento, e deve essere considerato insieme ad altri brani. Quindi, qual è il senso della frase: “nel mio nome?” Chiedere “nel nome di Gesù” non è una formula magica che, aggiunta ad una preghiera, costringe Dio ad esaudirci. A quel punto, Dio sarebbe il nostro servo, e noi saremo i sovrani. Ma non è così! Pregare “nel nome di Gesù” non è una frase che si aggiunge a qualsiasi preghiera, per garantire che Dio farà come Gli abbiamo chiesto. Invece significa almeno due cose: 1. chiedere per i Suoi meriti Prima di tutto, pregare nel nome di Gesù significa pregare per i Suoi meriti, riconoscendo che noi non ne abbiamo. Nessun di noi merita alcuna cosa buona da Dio. Quindi, dobbiamo chiedere per i meriti di Gesù. Se chiedo un favore al mio migliore amico, lo chiedo nel mio proprio nome, cioè riconoscendomi degno, visto che sono il SUO migliore amico, che mi venga fatto questo favore. Però, se devo chiedere un grande favore all'amico del mio amico, che non conosco personalmente, so di non meritare da lui nulla (visto che non mi conosce), e perciò, non gli chiedo nel mio nome, ma gli chiedo nel nome del mio amico. Allora, chiedere nel nome di Gesù necessariamente implica un cuore umile. Chi chiede nel nome di Gesù SA che, per conto suo, non merita nulla da Dio. Perciò, questa consapevolezza della propria insufficienza cambia anche la richiesta stessa. Infatti chi sa di non aver nessun merito, non pretende nulla, e non considera Dio come Colui che esiste per esaudire i nostri desideri. Sa che Dio è sovrano, e va ai piedi di Dio umilmente, pronto ad essere sottomesso alla Sua volontà. Tutti questi sono aspetti del pregare nel nome di Gesù. 2. chiedere secondo la volontà di Gesù Dobbiamo però considerare anche una seconda verità estremamente importante nel fatto di chiedere nel nome di Gesù. Chiedere nel nome di Gesù significa anche chiedere secondo la Sua volontà, non la nostra. È importantissimo capire questo principio. Ripeto: chiedere nel nome di Gesù significa chiedere secondo la SUA volontà, non la nostra. Un soldato semplice, che porta gli ordini dati dal comandante agli altri, chiede nel nome del comandante. Non chiede quello che vuole lui, chiede quello che è la volontà del comandante. Infatti, se dovesse chiedere quello che vuole lui, usando il nome del comandante per ottenerla, sarebbe colpevole di un grave reato. In 1Giovanni 5:14,15, leggiamo una chiara spiegazione di quali sono le preghiere che Dio esaudirà. Leggiamo. “14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.” (1Giov 5:14-15) Avete notato la frase: “se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”? Chiedere nel nome di Gesù DEVE essere secondo la SUA volontà, non la nostra. Quindi, se preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo tantissimo, ma se non è la volontà di Dio, non possiamo chiederla nel nome di Gesù. Se preghiamo per quello che vogliamo noi, e aggiungiamo le parole, “nel nome di Gesù”, siamo come i pagani, usando quelle parole come un talismano, cercando di controllare Dio. Quindi, ricordiamo che chiedere nel nome di Gesù significa chiedere con umiltà, sapendo di non meritare alcuna cosa buona da Dio, e questo atteggiamento ci aiuta ad accettare qualsiasi cosa che Egli ci darà. Significa anche chiedere secondo la volontà di Cristo, non seconda la nostra volontà. Affinché il Padre sia glorificato Allora, qual è il senso di Giovanni 14:12-14? Per capire correttamente questo brano, dobbiamo leggerlo tutto, e leggere anche il suo contesto. “12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giov 14:12-14) Notiamo che le richieste che facciamo qua sono legate al fare opere per la gloria di Dio, e infatti, il MOTIVO per cui Gesù ci esaudisce è per glorificare il Padre. Gesù non risponde ad ogni nostra richiesta. Risponde se la richiesta glorificherà il Padre. Infatti, in Giacomo 4:2-4 leggiamo: “2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:2-4) Non avete perché non domandate, ovvero, perché non pregate, e se domandate spesso non ricevete, perché domandate per spendere nei vostri piaceri. Quando chiediamo per ottenere quella che è la nostra volontà, Dio non risponde. Torniamo agli esempi che ho dato all'inizio di questo studio. Pensiamo all'uomo che lavora in proprio e la sua attività comincia ad andare molto male, e si ritrova con tanti debiti. Egli prega Dio affinché salvi la sua attività. Sta pregando affinché Dio risolva i suoi problemi. Non sta cercando la gloria di Dio. Nell'esempio del genitore che ha un figlio che spiritualmente cammina male (che è ribelle), quel credente chiaramente vuole che suo figlio sia salvato. È buono pregare per la salvezza dei nostri cari. Però, in un certo senso, quella preghiera può essere anche un frutto di egoismo, perché quel genitore non sta cercando per prima cosa la gloria di Dio. Non gli pesa il fatto che tanti altri genitori hanno figli ribelli. Egli vuole che SUO figlio sia salvato. Sta pensando, in fin dei conti, a se stesso. Poi ho fatto l'esempio del credente con il figlio con una grave malattia. Il genitore vuole che il figlio sia guarito, perché vuole il piacere di goderlo per tanti anni ancora. Però, nemmeno questa richiesta è cercare la gloria di Dio. È una preghiera per non dover subire la sofferenza della morte di una persona cara.    Poi c'era il credente che chiedeva l'intervento di Dio affinché potesse comprare la casa che gli piaceva tanto. Anche qua, il credente sta cercando di ottenere da Dio quello che sarebbe il suo gradimento. Non sta cercando in primo luogo la gloria di Dio. Quindi, non dobbiamo credere la terribile menzogna che basta pregare aggiungendo la frase “nel nome di Gesù” e possiamo essere sicuri che Dio ci darà quello che Gli chiediamo. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere che sia fatta la Sua volontà e significa anche farlo con un cuore umile, che quindi cerca non il proprio comodo, ma la gloria di Dio. Un brutto risultato Che cosa succede, quando uno crede la menzogna che Dio esaudirà qualsiasi sua richiesta? Quando Dio NON esaudisce quella preghiera, la fede di quel credente viene fortemente scossa. Egli sta molto male, e solitamente, o cade in grave depressione spirituale, oppure, si arrabbia con Dio. Perciò credendo a quella menzogna quel credente rimane deluso di Dio. Giov. 15:5-7,16 Quindi, è importante capire il senso vero dei principi di Giovanni 14. Per capire meglio questo discorso, esaminiamo qualche altro brano in cui Gesù parla della preghiera. Questi brani fanno parte del contesto di Giovanni 14. Giovanni 15:5-7 “5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.” (Giov 15:5-7) Qui, Gesù insegna che dobbiamo dimorare in Lui, e che lo scopo è affinché possiamo portare molto frutto. Poi, Egli dichiara che solamente se dimoriamo in Lui e se le sue parole dimorano in noi, sarà fatto quello che domandiamo. Questa è una condizione importantissima. “Dimorare in Cristo” significa essere in una condizione di umiltà, di santità di vita e di sottomissione alla sua volontà. Quando le parole di Cristo dimorano in noi, esse ci esortano a conoscere e a seguire la Parola di Dio. Quindi, non viviamo più per la nostra volontà, ma per la sua. Solamente se ci ritroviamo in questa condizione possiamo domandare a Dio quello che vogliamo e ci sarà fatto, perché significherà che domanderemo quella che è la volontà di Dio. Un altro versetto importante è Giovanni 15:16 “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.” (Giov 15:16) Gesù risponde alle nostre preghiere quando servono per portare frutto che rimane in eterno. Ostacoli alle nostre preghiere È importante menzionare alcuni ostacoli alle nostre preghiere. L'orgoglio Una cosa che ostacola sempre la preghiere è l'orgoglio. Se abbiamo orgoglio, Dio si allontana da noi. “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Sal 34:18) Quando abbiamo orgoglio non confessato, Dio resta lontano da noi. Possiamo fare bella figura davanti agli altri, possiamo apparire di essere zelanti, possiamo pregare tanto, ma sarà tutto inutile, tutto invano. Fino a quando non confessiamo il nostro orgoglio, Dio resterà lontano da noi. Mancanza di fede Un altro ostacolo alle nostre preghiere è la mancanza di fede, come leggiamo in Giacomo 1. “5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,” (Giac 1:5-7) Questo brano ci insegna l'importanza della fede. Chiaramente, dobbiamo ricordare le altre verità che abbiamo visto. Se prego qualcosa che non è secondo la volontà di Dio, posso avere la fede più grande del mondo, ma Dio non mi risponderà. Però, dall'altro lato, quando preghiamo secondo la volontà di Dio, è importante avere fede in Dio. Così, Dio viene glorificato, e noi saremo edificati. La Preghiera fatta con egoismo Abbiamo già menzionato prima che Dio non risponde alle preghiere fatte con egoismo, cioè, alle preghiere attraverso le quali vogliamo ottenere qualcosa NON per la gloria di Dio, ma perché è il nostro desiderio. Questo è ciò che ci dice Giacomo 4, quando parla delle preghiere fatte per spendere nei piaceri. Dobbiamo pregare, invece, per la gloria di Dio. Come conoscere la volontà di Gesù Visto che la preghiera che Dio esaudisce è quella preghiera fatta secondo la sua volontà, come possiamo sapere qual'è la volontà di Dio? Dio ci ha già rivelato molto della sua volontà, e ci insegna anche il modo in cui pregare quando non la conosciamo. Prima di tutto, come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Sappiamo quasi sempre quello che vorremmo noi, ma come dobbiamo pregare quando non siamo sicuri della volontà di Dio? Gesù stesso ci dà un esempio di come pregare in questi casi in Matt. 26:39; Marco 14:36; Luca 22:42. Leggo da Matteo. “E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Mat 26:39) Nella sua umanità, Gesù non voleva affrontare la sofferenza che sapeva di dover subire sulla croce. Però, il suo desiderio più forte rispetto al non voler subire quelle sofferenze, fu quello di voler fare la volontà del Padre. Quindi, ha esposto a Dio il suo desiderio, ma chiese che fosse fatta la volontà di Dio. Ed è così che anche noi dobbiamo pregare, quando non conosciamo con certezza la volontà di Dio in una certa situazione. Certamente possiamo portare tutti i nostri pesi a Dio, e anche dirGli quello che sarebbe il nostro desiderio, però poi dobbiamo confidare nella sua perfetta saggezza, e chiedere che sia fatta la Sua volontà. Conclusione La preghiera è una parte essenziale della vita cristiana e della nostra crescita. La preghiera è la nostra comunicazione con Dio, mentre lo studio della Bibbia è ascoltare Dio che ci parla. E importante pregare, però, è importante pregare nel modo che Dio stabilisce, per le cose giuste. L'unico vero accesso a Dio che abbiamo è quello per mezzo di Gesù, per merito di Cristo. Non solo, ma dobbiamo pregare secondo la SUA volontà, non secondo la nostra. Quando non siamo sicuri della volontà di Dio, è importante accettare la sua volontà, anche se è il contrario di quello che vorremmo noi. Infatti noi non sappiamo qual è la cosa migliore. Dobbiamo avere fede che la volontà di Dio è la cosa perfetta, anche se non siamo in grado di capire tutto quello che Dio sta facendo. Preghiamo, chiedendo che la volontà perfetta di Dio sia fatta! Preghiamo poi con fede, fede che Dio ci ascolta e ci esaudisce sempre, secondo la sua perfetta volontà. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo per fare richieste a Dio. Anche il ringraziamento ne è una parte molto importante. Inoltre, la preghiera serve anche per confessare i nostri peccati. E serve poi principalmente per chiedere che Dio sia glorificato. Le nostre richieste dovrebbero sempre essere per la gloria di Dio. Oh che possiamo diventare un popolo che prega sempre di più, non vedendo Dio come un servo celeste che esiste per darci quello che vogliamo noi, ma essendo spinti dal desiderio di vedere il nostro grande Dio glorificato! La nostra vera gioia, quella che ci riempirà per tutta l'eternità, consisterà nel vedere Dio glorificato. Quindi, che la gloria di Dio sia il desiderio del nostro cuore! Marco deFelice "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste" (1 Giovanni 5:14-15) «Ti è piaciuto questo articolo? Non perderti i post futuri seguendoci»

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martedì 10 maggio 2011
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La strategia di satana

satana


L'ORIGINE E LA CADUTA DI SATANA


Nella storia del cosmo, non vi è mai stato e mai vi sarà tradimento più grande. La creatura che era la dimostrazione più mirabile del genio del Suo Creatore si sentì dispiaciuta nell'essere semplicemente "una gloria presa in prestito", il cui ruolo era solo di riflettere l'infinità maestà del Dio che le aveva dato l'esistenza. Fu per questo che nacque nel cuore di Lucifero - e in seguito nella morale del nuovo universo creato - lo sciagurato impulso di ribellarsi. Fu questo impulso a generare l'insurrezione angelica che rappresenta la peggiore insurrezione di tutti i tempi.

Una questione preliminare

Pur essendo stato un evento importantissimo, la ribellione angelica non è stata descritta esplicitamente dalle Scritture. La prima apparizione di Satana nell'Antico Testamento avvenne durante la caduta di Adamo (Genesi 3), ma in questo episodio Satana appare come il tentatore già decaduto che induce i primi uomini a peccare. Dunque la caduta di Satana viene trattata come fatto già precedentemente avvenuto. Ma, per ragioni mai chiarite, il resoconto della sua caduta è assente da questo testo.
Questo evento viene ricordato dagli scritti dei profeti: Isaia ne parla durante un'ispirata diatriba contro Babilonia (Isaia 14:11-23) e in seguito da Ezechiele mentre profetizzava contro il re di Tiro (Ezechiele 28:11-19). Questi sono i due passaggi che parlano maggiormente della caduta di Satana.
Inoltre, la Bibbia insegna chiaramente che la corruzione del mondo visibile è influenzata e animata da un regno popolato da invisibili spiriti decaduti (Daniele 10:12-13; Efesini 6:12), i quali sono guidati da Satana - il "dio dell'età presente (2 Corinzi 4:49) - e la cui malvagia lotta è finalizzata a frustrare gli scopi del vero Dio.
È tipico degli scrittori biblici fare delle associazioni di idee tra il mondo visibile e quello che non lo è in una maniera così brusca da spiazzare momentaneamente il lettore. Quando Pietro espresse il suo orrore al pensiero della morte di Gesù, il Signore gli rispose: "Vattene via da me, Satana" (Matteo 16:23; cf 4:8-10).
Similmente, il profeta Daniele improvvisamente e senza preannuncio saltò dalla descrizione profetica riguardante Antioco Epifane (Daniele 11:3-35) alla descrizione riguardante l'Anticristo della fine dei tempi (11:36-45). Antioco, il condottiero seleucida del periodo intertestamentale, non era altro che il precursore del più grande empio che porterà la terra alla rovina negli ultimi giorni. Perciò questo brusco e imprevisto salto dal mondo politico visibile al dramma archetipico che si svolge in un mondo invisibile agli uomini - ma che ha dato la nascita alle situazioni sopra elencate - non è sicuramente fuori luogo nelle Scritture.
Infine, un tema ricorrente nelle Scritture potrebbe essere il continuo legame che viene fatto sui seguenti due passaggi. Nei primi anni della terra decaduta, i ribelli decisero di costruire a Babele "una città e una torre" (Genesi 11:4). La città era un centro di attività commerciali, mentre la torre era il punto d'incontro per l'adorazione pagana. Questa doppia caratterizzazione del cosmo come espressione di egoismo (lo spirito del commercio immorale) e di ribellione (la ricerca di idoli) riecheggia in tutta la Parola di Dio fino ad arrivare al suo culmine in Apocalisse 17:18 dove gli angeli non decaduti annunciano la fine tanto attesa di Babilonia, con la sua religione e il suo commercio.
E' interessante notare che in Ezechiele 26:28 si condanna duramente Tiro, il maggior centro commerciale ai tempi di Ezechiele, mentre Isaia 14 denuncia Babilonia, ossia il centro delle false religioni. Queste due visioni che mettono in risalto gli spiriti di avidità e di ribellione spirituale ci aiutano a capire che questi due spiriti ritornano ciclicamente nella storia e anticipano la distruzione profeticamente preannunciata in Apocalisse 17 e 18.

Le origini di Satana:

satana

Da Isaia 14 e Ezechiele 28 emerge un chiaro ritratto di Satana, prima della sua ribellione.
  • La sua persona
Egli era l'essere più elevato di tutta la creazione (Ezechiele 28:13, 15), la creatura più grandiosa dell'opera di Dio, un essere celestiale che rifletteva nel modo più perfetto lo splendore del Suo Fattore. Perciò fu giustamente chiamato Lucifero. Questa parola ha una radice ebraica, il cui significato è "splendere" e viene usata solo in riferimento alla stella più splendente capace di resistere al sorgere del sole nel suo splendore massimo. Il nome Lucifero ha iniziato ad essere usato come titolo riguardante a Satana prima della sua ribellione da quando i traduttori della versione "King James" presero in prestito la versione latina equivalente. In realtà, è difficile sapere se il termine deve essere inteso come un nome proprio o come semplice elemento descrittivo.
  • Il suo posto
Ezechiele dichiara che questo angelo esaltato era "nell'Eden, il giardino di Dio" (28:13). Non ci si riferisce qui all'Eden terrestre, che Satana invase per tentare l'uomo, ma bensì si parla della stanza del trono dove Dio dimora nella Sua maestà e purezza (cf. Isaia 6; Ezechiele 1). Anche Ezechiele 28 definisce questo luogo come "il monte santo di Dio" (verso 14). Queste descrizioni non sono attribuibili all'Eden terrestre, mentre invece si adeguano benissimo al trono di Dio, così come viene rappresentato anche in altre parti delle Scritture. 
  • La sua posizione 
Satana viene definito come "un cherubino dalle ali distese, un protettore" (Ezechiele 28,14). I cherubini sono in cima alla gerarchia angelica e il loro compito è quello di sorvegliare simbolicamente il trono di Dio (così come si può osservare dai cherubini fatti costruire sull'Arca del Patto nel tabernacolo o Tempio, Esodo 25:18-22; Ebrei 9:5; cf Genesi 3:24; Ezechiele 10:1-22.) Lucifero fu stabilito (consacrato) dal decreto deliberato da Dio (Ezechiele 28:14, "Ti avevo stabilito") per svolgere il santo incarico di sorvegliare il trono del Creatore. Viene descritto come un essere dotato di insuperabile bellezza, rivestito di una luce radiosa, munito di una saggezza senza limiti, oltre ad essere stato creato con il potere di prendere reali decisioni morali. Quindi, l'obbligo morale fondamentale affidato a Satana era quello di rimanere leale a Dio, per ricordare sempre che seppure si trovava in una condizione elevata, egli rimaneva comunque una creatura.
  • La caduta di Satana 
lucifero

A questo punto incontriamo uno dei maggiori misteri dell'universo morale rivelati nelle Scritture: Come poté il peccato entrare nell'universo? E' chiaro che il peccato entrò a seguito della ribellione di Satana, ma come fu possibile il sorgere di questo impulso malvagio nel cuore di un essere creato da Dio (ossia da Colui il quale è perfettamente santo)? Di fronte a questo rompicapo, dobbiamo ammettere che le cose occulte appartengono a Dio, mentre le cose rivelate appartengono a noi (Deuteronomio 29:28). E vi sono tre aspetti chiaramente rivelati che meritano di essere esaminati.
Primo punto: la caduta di Lucifero fu la conseguenza della sua sconfinata e malvagia determinazione nel voler usurpare la gloria che appartiene solo a Dio. Questo fatto viene esplicitamente descritto in Isaia 14:13-14, in cui egli dice le cinque azioni che intende fare ("Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi sederò sul monte dell'assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all'Altissimo"). In questi versetti troviamo l'essenza stessa del peccato, cioè il desiderio e la determinazione di vivere come se la creatura fosse più importante del Creatore.
Secondo punto: Satana è interamente e totalmente responsabile della sua malvagia scelta. Ci troviamo qui di fronte ad una dimensione imperscrutabile, in quanto alcuni suppongono che Dio debba essere ritenuto corresponsabile di ciò (e di tutti gli altri crimini) in quanto Egli ha desiderato che ciò avvenisse, altrimenti avrebbe creato un mondo in cui non era possibile ribellarsi. Altri dicono che se Dio avesse creato un mondo così predisposto, non avrebbe potuto includere agenti morali fatti ad immagine e somiglianza di Dio e allo stesso tempo aventi il potere di fare scelte reali - e ciò per darci la possibilità di scegliere di adorare e amare Dio. In questa osservazione vi è del vero, ma vi è pure una parte di mistero. Appare chiaro che fu l'orgoglio a far cadere Lucifero in questo tremendo abisso (Isaia 14:13; Ezechiele 28:17; 1 Timoteo 3:6) ma non vi è nulla che spieghi come questo dannato orgoglio potesse sorgere nel cuore di una perfetta creatura di Dio non ancora decaduta.
Comunque, non vi è mistero sul fatto che Satana sia completamente responsabile del suo crimine. Ezechiele 28:15 dichiara esplicitamente che Lucifero fu perfetto dal giorno che fu creato, "finché non fu trovata in te l'iniquità". La colpa morale è da attribuire a lui solo. La Bibbia afferma che la sovranità divina guida l'universo morale e tutte le cose sono causate da essa (comprese l'empietà degli uomini e degli angeli) per rispondere alla Sua perfetta volontà, ma Dio non va a toccare la responsabilità individuale.
Infine, a causa della sua ribellione, Satana divenne il nemico di Dio e di tutto ciò a Lui connesso. La sua caduta - e quella degli altri spiriti che si sono accodati a lui - è irreversibile; non vi è per essi nessuna possibilità di redenzione. Satana è separato definitivamente e irrimediabilmente dal santo Dio. Per essere precisi, il Diavolo ha ancora accesso alla stanza del trono del giudizio dell'universo, secondo il ruolo di accusatore assegnatoli divinamente (Giobbe 1-2; Zaccaria 3; Luca 22:31; Apocalisse 12:10); questo suo accesso non prevede però la comunione o l'accettazione da parte di Dio. A causa del loro tradimento, che fu il peggiore della storia del cosmo, Satana e i suoi angeli possono anticipare solo la condanna e la punizione eterna (Matteo 25:41).

LA STRATEGIA MONDIALE DI SATANA
 
la tentazione

Dio diede agli uomini il dominio sulla terra ed è per questo che stabilì una teocrazia come forma di governo presente nel mondo originario (Gen. 1:26-29). In una teocrazia, la guida di Dio viene amministrata da un rappresentante. Dio affidò questo incarico ad Adamo, il primo uomo, il quale avrebbe dovuto svolgerlo sui territori del Regno universale di Dio. Poco dopo, Satana indusse Adamo ed Eva ad unirsi a lui nella rivolta contro Dio (Genesi:3:1-13). La conseguenza fu che l'umanità fu scacciata da Dio, e la teocrazia sparì dalla terra. Inoltre, attraverso il peccato di Adamo, Satana e le sue forze stanno dominando il sistema mondiale. Sono diversi i fattori che rivelano questa tragica transizione.
  
  • Negazione della Rivelazione Divina


l'accusatore

Satana aveva autorità di offrire la guida del sistema mondiale a chiunque avesse voluto,grazie all'autorità ricevuta attraverso Adamo (Luca 4:5-6). Per questa ragione, Gesù definì Satana come il "principe" (letteralmente "colui che governa") di questo mondo (Giovanni 14.30). Giovanni disse che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno (1 Giovanni 5:19), e Giacomo dichiarò che l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio (Giacomo 4;4)
Di conseguenza, il controllo di Satana sul sistema è stato un dominio invisibile e di carattere spirituale che ha condizionato il modo di pensare e le varie filosofie. Le Scritture rivelano che in  un futuro prossimo Satana trasformerà questo dominio invisibile e spirituale in un vero e proprio regno visibile e permanente su tutto il mondo. Per raggiungere questo obiettivo, Satana deve indurre gli uomini ad unirsi sotto un unico governo mondiale. Oltre a ciò, deve far sì che il mondo accetti di essere governato da un unico uomo, al quale verranno affidati dei poteri illimitati e che farà delle grandiose dichiarazioni su sé stesso.
Attraverso l'enfasi data dall'umanesimo secolare attraverso il Rinascimento e l'Illuminismo, Satana ha minato la fede biblica sia in molti aspetti del Protestantesimo, che nel Cattolicesimo Romano e nell'Ortodossia. Come risultato, alla fine del 19esimo secolo e all'inizio del 20esimo secolo, si è iniziato a dire al mondo che nessuna rivelazione divina della verità è stata data all'umanità.
Comunque, la sola via che conduce all'esistenza di Dio, alla Sua natura, ai Suoi pensieri, alle Sue azioni, alla Sua relazione con l'Universo e gli uomini, può essere trovata solo mediante la divina rivelazione della verità. Quindi, la negazione di questa rivelazione ha portato molte persone del 20esimo secolo a concludere che il Dio personale, sovrano e creatore descritto nella Bibbia in realtà non esiste, o, se esiste, è irrilevante per il mondo e per l'umanità.
Questa negazione ha prodotto dei cambiamenti radicali per la società e per il mondo. La conclusione secondo cui Dio non esiste o è irrilevante ha creato un vuoto spirituale nelle persone. Questo vuoto conduce alla disperazione perché va ad intaccare proprio il senso e lo scopo della vita stessa. Per colmare questo vuoto e portare la gente ad essere sotto la sua influenza, Satana offre i suoi incantesimi: lo spiritismo, il satanismo, altre forme di occultismo, l'astrologia, il misticismo orientale, i concetti New Age, le droghe, alcune forme di musica ed altri strumenti demoniaci.
 
  • Negazione dei valori morali  

gay

La negazione della rivelazione divina della verità ha avuto come conseguenza la negazione dei valori morali. L'argomentazione usata è pressappoco questa: se i valori morali non furono rivelati da un Dio sovrano che ha dato agli uomini una responsabilità individuale per le loro azioni, ciò significa che la tradizione morale è stata sviluppata dall'umanità stessa. Se questo è vero, allora l'umanità ha il diritto di rigettare, cambiare o ignorare quella morale creata dall'umanità stessa.
A seguito di questo errato ragionamento, la società ha sperimentato un'incredibile frattura nel campo della moralità. L'idea che solo le relazioni eterosessuali tra coniugi siano morali viene sempre più rigettata. Vari movimenti stanno lavorando per ridefinire il concetto storico di matrimonio e si sta cercando di forzare la società ad accettare questa ridefinizione, per abolire la punizione grave per gli assassini, per ridefinire la famiglia aperta anche ai matrimoni tra gay e per proteggere la propagazione della pornografia.
L'uccisione di esseri umani non ancora nati o parzialmente nati è già stata legalizzata. Altri, inoltre,  sostengono che non vi sono aspetti morali coinvolti con il suicidio assistito, la clonazione umana e la distruzione di embrioni umani che avviene nella ricerca di cellule staminali. I furti e le frodi vengono condonati. Questa frattura morale minaccia i fondamenti della società.
 
  • Negazione della Verità oggettiva e dei suoi modelli

amorali
 
La negazione della rivelazione divina della verità ha portato alla conclusione che non vi è nessuna verità oggettiva che lega tutti gli uomini. Ogni individuo può così determinare una propria verità. Quindi, ciò che è la verità per qualcuno non lo è per altri, cosicché la verità è divenuta soggettiva e relativa. Questo punto di vista ha, anche,  fatto sì che non vi siano più modelli oggettivi per valutare se qualcosa è giusto o sbagliato, pertanto nessuno può legittimamente dire se qualcosa è giusto o sbagliato. Secondo questo ragionamento, non si potrebbe mai dire a qualcuno che il suo stile di vita è sbagliato, anche quando questo potrebbe causare una sua morte prematura. Nessuno ha il diritto di imporre il concetto di giusto o sbagliato agli altri.
Questa negazione della verità oggettiva e di modelli oggettivi riguardo a ciò che è giusto e sbagliato si è propagata in tutti gli ambienti (dalle scuole alle università, da internet agli altri media, da alcune forme musicali ad altri tipi di intrattenimento). Alcune scuole ed alcune università hanno adottato, addirittura, dei sistemi per impedire qualsiasi espressione che riguardi l'oggettività di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Questo provvedimento ha motivato alcuni studenti ad attaccare i propri genitori per averli puniti quando avevano fatto qualcosa ritenuto sbagliato dai loro parenti.
   
  • Ridefinizione di tolleranza
 
chiesa
 
Questa negazione ha provocato un movimento che ha forzato la società ad accettare un nuovo concetto di tolleranza. La visione storica della tolleranza insegnava che le persone con diversi usi e opinioni dovevano comunque vivere insieme pacificamente. Gli individui avevano il diritto di credere in ciò che volevano, di non condividere la stessa opinione di altri e di esprimere apertamente il proprio credo; non vi era però il diritto di minacciare e terrorizzare coloro che non la pensavano come loro.
Ma ora il concetto di tolleranza è stato ridefinito. Il nuovo concetto prevede che esprimere apertamente che l'opinione o la pratica attuata da un certo gruppo di persone è sbagliata viene considerata come un crimine gravissimo, da punire legalmente. Diversi potenti gruppi hanno fatto pressione al l'Onu per far sì che venga presentata una legge "anti-odio". Dal momento che esiste già una legge contro chi minaccia, terrorizza, attacca fisicamente coloro che hanno diverse opinioni, è ovvio che lo scopo di questa legge è di privare la libertà di credo e di espressione. Una legge come questa trasformerebbe il mondo in uno stato di polizia paragonabile a quello che vi era durante l'Inquisizione o nel Comunismo.


Una volta che si è riusciti a convincere il mondo che non esiste nessuna verità obiettiva in grado di stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato, significa che tutte le religioni, gli dei, le fedi devono essere considerate perfettamente uguali; inoltre, i tentativi di convertire le persone da una religione ad un'altra devono essere fermati e l'affermazione che esiste un solo Dio, una vera religione e una sola via che conduce al paradiso viene vista come una forma di bigotteria. Il pluralismo religioso è divenuto l'ordine del giorno.

Se non vi è un modello per determinare il bene e il male, allora su quali basi una società può concludere che l'omicidio è un crimine, compreso quello fatto da dottori che commettono gli aborti o gli omicidi di massa effettuati nelle scuole e in altri luoghi pubblici? Forse alcuni di questi atti violenti non sono altro che il risultato di questa mancanza di modelli oggettivi, per cui anche l'omicidio può per alcuni essere considerato giusto. Quello che ci si chiede è come si può attuare questa legge "anti-odio", visto che i suoi promotori sono i primi a dire apertamente che vogliono questa legge per combattere l'opinione di altri gruppi che loro ritengono sbagliate?
 

  • La ricerca di unità

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La negazione della rivelazione divina della verità ha prodotto la crescente convinzione che lo scopo dell'umanità sia quello dell'unità.

Il Manifesto Umanista dichiara:

"Noi troviamo insufficienti le prove dell'esistenza del soprannaturale; esso è comunque da considerarsi irrilevante e senza importanza per quanto riguarda la sopravvivenza e il miglioramento della razza umana. In quanto laici, cominciamo dagli uomini e non da Dio, dalla natura e non dalla divinità."

Si aggiunge inoltre: "Non possiamo trovare nessuna volontà divina o provvidenza per la specie umana … Siamo responsabili per ciò che siamo o diventiamo. Nessuna divinità potrà salvarci, dobbiamo salvarci da soli."
Alla luce del pensiero che la salvezza dalla distruzione dipende solo dall'umanità stessa, il Manifesto dichiara:

"Noi deploriamo la divisioni di popoli in gruppi nazionalistici. Abbiamo raggiunto un punto nella storia umana per cui la soluzione migliore è superare i limiti nazionali per stabilire la creazione di una comunità mondiale nella quale tutti i settori della famiglia umana possano parteciparvi. Per questa ragione cerchiamo di ottenere uno sviluppo del sistema legale e di un nuovo ordine mondiale basato su un governo federale transnazionale."
E infine si dice:

"L'Alleanza che lega tutti i popoli è l'alleanza più importante che possiamo ottenere; essa supera la precaria fedeltà della chiesa, dello stato, dei partiti, delle classi sociali, delle razze e ci permette di avere una visione più ampia delle potenzialità umane. L'obiettivo è quello di far divenire ogni persona, sia idealmente che praticamente, cittadina della comunità mondiale."
L'esistenza di istituzioni internazionali, come la Corte Mondiale e le Nazioni Unite, i velocissimi mezzi di trasporto e di comunicazione, l'avanzata internazionalizzazione dell'economia hanno creato le condizioni per la formazione di una comunità mondiale unificata. L'aumento tremendo della violenza, compresa la minaccia terroristica, spingerà presto la nostra civiltà ad avere un governo unico mondiale pensando così di garantirne la sopravvivenza.
  
  • Deificazione dell'umanità

divinità

La negazione della rivelazione divina della verità ha creato una tendenza a divinizzare l'uomo. Thomas J.J. Altizer, un teologo protestante degli anni '60, autore del libro "Dio è morto" dichiarò che, siccome l'umanità ha negato l'esistenza di un Dio personale, essa deve raggiungere un grado di trascendenza, tale da portarlo ad essere un "uomo-divinità". Pierre Teilhard de Chardin, studioso Cattolico Romano, dice che il dio che deve essere esaltato è quello che sorgerà dall'evoluzione della razza umana.

Per mezzo di questi cambiamenti conseguenti alla negazione della rivelazione divina, Satana sta seducendo il mondo affinché realizzi l'unificazione degli uomini sotto un unico governo mondiale e accetti il suo condottiero, l'Anticristo, il quale avrà dei poteri unici e si autoproclamerà dio.

 Affidatevi ora alla Parola di Dio, perchè solo attraverso essa potrete sconfiggere il vero nemico dell'uomo. 
Satana vuol distruggere la PAROLA DI DIO perché essa registra la sua sconfitta.  
 
Gesù è il Vincitore!

Sorgete soldati di Cristo, e indossate l'armatura,
Forti della forza che Dio vi dà, tramite il Figlio Eterno.
Forti nel Signore degli eserciti, e nella Sua immensa potenza.
Chi confida nella forza di Gesù è più che conquistatore.
Non lasciate nessun luogo privo di sorveglianza, né alcuna debolezza nell'anima,
Prendete ogni virtù, ogni grazia, e fortificate il tutto.
Procedete di forza in forza, Lottate, combattete e pregate,
Calpestate tutti i poteri delle tenebre,
e vincete nel giorno della buona battaglia. 
Charles Wesley



 "affinché non siamo sopraffatti da Satana, perché noi non ignoriamo le sue macchinazioni" 
(2 Corinzi 2,11)

 Liberamente adattato da internet
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